30/04/12

Bratti e Merli in visita alle carceri di Ferrara



''Su 66 mila detenuti - quelli pericolosi sono 28 mila'' e lavorando su ''modelli alternativi'' si puo' ''risparmiare il 20% del personale di polizia penitenziaria da impiegare nelle carceri nuove''. Detto questo ''voglio spendere di piu' per il lavoro carcerario'', per gli ''incentivi alle imprese che assumono detenuti''. Questa è la dichiarazione del Ministro Severino che per quel che riguarda la possibilità di trovare modalità alternative alla detenzione ci vede assolutamente d’accordo. Così dichiarano il parlamentare del Pd Alessandro Bratti e il capogruppo in Consiglio comunale del Pd Simone Merli in visita in mattinata alla casa circondariale di Ferrara. “E’ la seconda visita che abbiamo effettuato in sei mesi : abbiamo trovato il personale della polizia penitenziaria attento e preparato ad affrontare situazioni complicate e difficili come quelle oggi presenti nelle nostre carceri. “ “Abbiamo potuto constatare una situazione di sovraffollamento e soprattutto verificare che numerosi detenuti potrebbero per la tipologia di reati scontare la pena fuori dal carcere così come abbiamo trovato irragionevole una presenza numerosa di detenuti in attesa di giudizio”
Siamo in attesa di conoscere in maniera dettagliata la proposta del Ministro Severino così come non ci è ancora chiaro se il carcere di Ferrara subirà un ampliamento.
Ci siamo inoltre impegnati ognuno per le proprie competenze ad attivare a livello comunale delle iniziative coinvolgendo anche il Garante per i detenuti Marighelli. “Si possono fare piccole cose: dalla raccolta di materiale sportivo ad attrezzature per il verde, alla raccolta libri che possono essere utili per la vita all’interno del carcere così come è indispensabile riuscire ad attivare progetti che aiutino il reinserimento dei detenuti all’interno del tessuto sociale”

29/04/12

I Tavolo tecnico sulle modifiche da apportare alla bozza di documento di V Conto Energia proposta dal ministero dello Sviluppo economico.


Mercoledì 2 maggio - ore 11

Spazio Duomo, via Giovanni XXIII, 8 - Rimini
intervento d’apertura

Emma Petitti
Segretario Provinciale Pd Rimini

Alessandro Bratti
Parlamentare - Commissione Ambiente, territorio e lavori pubblici della Camera dei Deputati Responsabile Ambiente ed Energia del PD Emilia-Romagna

Mauro Bulgarelli
Ceo Marano Solar

Francesco Rinaldi
Amministratore delegato Gruppo Ubisol
interverranno le associazioni di categoria, i sindacati e gli amministratori del territorio
Rimini


27/04/12

La mafia è anche qui

Un recente arresto nel ferrarese di un personaggio legato al Clan dei casalesi, le indagini e gli arresti a Reggio Emilia e le diffuse ormai retate a Modena ci indicano che anche la nostra regione costituisce terra di conquista per la malavita organizzata.

Già in Liguria, in Lombardia e in Veneto l’inserimento delle mafie all’interno del tessuto produttivo è costante.
Nella mia esperienza di Parlamentare ormai triennale all’interno della Commissione ecomafie ho potuto verificare direttamente , girando tutto il Paese e incrociando magistrati e forze dell’ordine che combattono il malaffare , lo stato preoccupante della diffusione del crimine organizzato in tutta Italia. Dal recente rapporto della Distrettuale antimafia, nella parte curata dal Dr Pennisi emerge chiaramente che i reati ambientali sono spesso associati a quelli di corruzione della pubblica amministrazione. I casi che hanno riempito le cronache di questi anni della Campania , della Calabria, della Lombardia e della Sicilia nel settore della gestione dei rifiuti sono un esempio eclatante. Ma oggi forse le attività che mostrano queste importanti e pervasive infiltrazioni sono sicuramente quello del movimento terra , della gestione dei rifiuti e dei trasporti .
In Lombardia ormai la stragrande maggioranza delle aziende che si occupa del movimento terra ha collegamenti con la ndrangheta . Spesso aziende lombarde mantengono il nome magari hanno amministratori incensurati ma le loro proprietà sono altrove. In altri casi la necessità di avere denaro liquido fa stringere patti fatali tra le aziende locali e chi ha denaro in grande quantità da investire che proviene dal traffico da stupefacenti.
Poi assistiamo ,e nel vicino Veneto comincia ad essere prassi diffusa , all’utilizzo degli scavi di grandi opere edili per riempirli con rifiuti speciali pericolosi. Quindi l’azienda esecutrice guadagna facendo i lavori e smaltendo in maniera illecita i rifiuti: un business che a detta degli esperti fa guadagnare più dello spaccio di cocaina.
Anche il mondo dei trasporti rappresenta un attività ad alto rischio infiltrazione mafiosa così come segnalato anche recentemente da riviste specializzate delle associazioni ufficiali del trasporto. Anche in questo caso, relativamente al trasporto dei rifiuti, si tratta spesso di ditte con ragioni sociali in continuo cambiamento che magari non hanno vinto gare , che non hanno certificato antimafia ma che si infilano tra le maglie della burocrazia per sfuggire ai controlli. Spesso ditte che hanno relazioni strette con uomini pubblici e che magari in alcuni casi hanno finanziato campagne politiche di alcuni candidati.
In una recente audizione fatta in Commissione il Ministro della Giustizia Severino ci indicava questo settore come uno dei più a rischio anche come vettore dell’espansione di affari criminosi verso il Nord.
Insomma in un momento di crisi e difficile dell’economia il rischio di infiltrazione mafiosa è molto forte soprattutto nelle attività produttive del Nord. Sempre più piccole e medie imprese rischiano il fallimento e sono attratte da chi promette e ha denaro . Denaro pericoloso ! E’ opportuno quindi rafforzare tutti gli strumenti di controllo preventivo e una ancor maggiore collaborazione fra Prefetture, organi di polizia giudiziaria , istituzioni locali e mondo delle imprese. Molto si sta facendo anche a Ferrara, ma l’attenzione va tenuta alta perché mai come oggi il Nord e anche la nostra regione e la nostra Provincia sono minacciati da un fenomeno che fino a ieri pensavamo solo riguardasse altre parti del Paese .


Il resoconto del mio intervento sulla parte ambientale del Documento di Programmazione Economica

Alessandro BRATTI (PD) rileva anzitutto che il contenuto del DEF è frutto di una concezione riduttiva delle politiche ambientali e di una visione sbagliata dello sviluppo sostenibile da ritenere strumento

e fattore importante per uscire dalla crisi e per affermare un nuovo modello di sviluppo economico e sociale. È questa la ragione, a suo avviso, della mancanza in tale provvedimento di alcuni riferimenti a iniziative ed obiettivi che invece vanno messi o riportati al centro dell’azione del Governo nazionale. Passa quindi ad illustrare le più evidenti criticità del documento, sottolineando anzitutto la necessità che il Governo provveda a correggere gli schemi di decreti interministeriali sulle rinnovabili adottati recentemente dal Governo, al fine di scongiurare il rischio del blocco di un settore fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi internazionali assunti dall’Italia, fortemente innovativo, e in crescita anche durante questi anni di crisi finanziaria ed economica. Allo stesso modo ritiene sbagliato che nel DEF e nei documenti ad esso allegati non si riconosca né si valorizzi l’apporto che dal rafforzamento dell’industria del riciclo e di una gestione corretta del ciclo dei rifiuti potrebbe venire anche in termini di nuovi investimenti e nuovi posti di lavoro. Giudica, quindi, negativamente la mancanza nel DEF di qualsiasi riferimento alle politiche di adattamento climatico, che pure costituiscono il terreno sul quale costruire, fra l’altro, efficaci politiche di prevenzione delle calamità naturali, di mitigazione del rischio idrogeologico e di messa in sicurezza del territorio. Viceversa, ritiene positivo e ben sviluppato il tema della valorizzazione e del riutilizzo delle aree industriali dimesse, anche di quelle urbane, assoggettate ai rigidi vincoli normativi e alle severe procedure amministrative che regolano la materia della bonifica dei siti di interesse nazionale (SIN) in modo tale da impedire qualsiasi iniziativa di riutilizzo parziale e di reindustrializzazione di tali aree.
Conclude, infine, richiamando il Governo alla necessità di tenere sempre ben presente nell’adozione delle misure di semplificazione, l’esigenza fondamentale di non indebolire, ma al contrario, di ammodernare e rafforzare, il sistema dei controlli ambientali (e le strutture amministrative quotidianamente chiamate ad effettuarli), che è strumento fondamentale, non solo di tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini, ma anche di tutela della legalità e della concorrenza e della qualità in economia.

22/04/12

DIFESA: PD, SOPPRIMERE IL POLIGONO ECHO 346

(AGENPARL) – Roma, 16 apr – La vita per i pescatori di Ravenna e Ferrara è particolarmente difficile. Oltre al caro carburante e alla scarsità del pescato che negli ultimi anni è crollato. La situazione di gravità evidenziata è resa per i pescatori di Portogaribaldi, ancor più difficile a causa della graduale sottrazione di tratti di mare ove poter esercitare la pesca, in ragione della presenza degli impianti di mitilicoltura a nord del porto, e dell'area interdetta alla navigazione ed alla pesca a sud, per la presenza del poligono di tiro Echo 346. Nelle giornate di operatività della ordinanza della capitaneria di porto di Ravenna in concomitanza con le esercitazioni di tiro, l'area interdetta alla navigazione preclude addirittura alle imbarcazioni di poter uscire dal porto, se non violando la predetta ordinanza. A denunciare l'incresciosa situazione sono un gruppo di parlamentari del Pd, Alessandro Bratti, Ermete Realacci, Raffaella Mariani e Sandro Brandolini in un'interrogazione rivolta al Ministro della Difesa.
I pescatori, violando le disposizioni impartite dalla capitaneria si vedono costretti a portare le loro imbarcazioni ad oltre 11 miglia dalla costa, con maggiori costi di esercizio ed evidente pericolo, per poter rimanere al di fuori dello spazio di mare precluso a navigazione e pesca. Le disposizioni impartite dalla autorità marittima, confliggono apertamente con quelle date dalle motovedette dell'esercito, che viceversa, in presenza dei tiri, invitano le imbarcazioni a rimanere al di fuori delle 4 miglia. Negli ultimi giorni vi è stata da parte della capitaneria una recrudescenza dei controlli, con numerosi verbali levati ad imbarcazioni ritrovate entro lo spazio delle 11 miglia.
I deputati chiedono di sopprimere il poligono Echo 346 anche in virtù dell'importanza del sito sul piano ambientale e la presenza di vincoli incompatibili con l'attività esercitata nel poligono di tiro, visto che la zona fa parte di una più grande zona SIC (sito di interesse comunitario) e ZPS (zona di protezione speciale)-le cosiddette zone della rete Natura 2000

Caso Bergamini: la vera notizia è che non fu suicidio


(ANSA) - CATANZARO, 22 APR - Si fa sempre meno credibile la tesi secondo la quale Denis Bergamini, il calciatore del Cosenza morto il 18 novembre del 1989, si sia suicidato.Bergamini, secondo quanto stabili' l'inchiesta condotta all'epoca dei fatti dalla Procura della Repubblica di Castrovillari, si sarebbe ucciso facendosi investire volontariamente da un camion lungo la statale 106 jonica, a Roseto Capo Spulico.
La tesi del suicidio sarebbe stata avvalorata dalle testimonianze della fidanzata di Bergamini, che era insieme a lui quando mori', e del camionista che era alla guida del mezzo che avrebbe investito il calciatore, provocandone la morte.
Una serie di elementi che stanno emergendo dalla nuova inchiesta aperta sulla morte di Bergamini dalla stessa Procura di Castrovillari fanno vacillare la tesi del suicidio ed avvalorano sempre piu' quella che in realta' il calciatore sia stato ucciso. Trovano sempre maggiore riscontro, cosi', i sospetti sulle circostanze della morte di Bergaminiche hanno sempre avuto i familiari del calciatore, originario di Boccaleone di Argenta (Ferrara). Il padre e la sorella di Bergamini, in particolare, non hanno mai creduto al suicidio e hanno presentato un esposto sulla base del quale e' stata aperta la nuova inchiesta.
La circostanza che sta emergendo con sempre maggiore evidenza e' che Bergamini, quando fu travolto dal camion, in realta' fosse gia' morto. A questa conclusione, tra l'altro, e' giunto il prof. Roberto Testi, il perito nominato dalla Procura di Castrovillari, analizzando i reperti conservati in occasione dell'autopsia eseguita nel gennaio del 1990 dal prof. Francesco Maria Avato su delega dell'allora Procuratore di Castrovillari dopo che erano emersi i primi dubbi sulla tesi del suicidio del calciatore.
Cio' che si attende, adesso, e' l'informativa conclusiva dei carabinieri in merito alle indagini sulla morte di Bergamini che dovrebbe dire una parola definitiva sulle effettive modalita' della morte del calciatore.

Abbiamo fatto la DIFFERENZA


(PD Cesena) Lunedì 23 aprile alle 20.45 presso la sede PD di Viale Bovio a Cesena,
si parlerà della raccolta differenziata all'Oltresavio, analizzando risultati e prospettive della raccolta sperimentale dei rifiuti.

Introduzione di Massimiliano Mazzotti, Segretario circolo PD Oltresavio.

Relatori:
On. Alessandro Bratti, Responsabile Ambiente ed Energia PD Emilia-Romagna
Lia Montalti, Assessore alla Sostenibilità ambientale del Comune di Cesena
Maurizio Franchini, Presidente quartiere Oltresavio.
Coordinerà la serata Enzo Lattuca, Segretario PD Cesena.

20/04/12

La Commissione rifiuti a Trieste

I rifiuti come risorsa


Verso un’alternativa all’inceneritore

 

Camera di Commercio di Vercelli


sabato 21 Aprile ore 9,00 – 13,00

Presiede: Maura FORTE, segretario provinciale PD

Saluti delle Autorità

Introduzione ai lavori: Daniele PEILA, responsabile provinciale ambiente PD

Comunicazioni

Il trattamento dei rifiuti: le diverse alternative

On. Alessandro BRATTI, responsabile nazionale PD per i rifiuti

Ridurre, riusare, riciclare

Roberto CAVALLO, Presidente cooperativa Erica

L’opzione rifiuti zero: un Comune che ci sta provando

Giorgio DEL GHINGARO, sindaco di Capannori

Un’alternativa all’inceneritore: l’esperienza di Reggio Emilia

Mirko TUTINO, assessore all’Ambiente della Provincia di Reggio Emilia

La programmazione regionale per lo smaltimento dei rifiuti

Aldo RESCHIGNA, capogruppo PD in Consiglio Regionale


Interventi programmati
Alessandro PORTINARO – capogruppo PD, Provincia di Vercelli
Gabriele BAGNASCO – capogruppo PD, Comune di Vercelli
Giovanni CORGNATI – componente Cda del COVEVAR
Bruno RANUCCI, in rappresentanza di Cgil, Cisl, Uil
Carlo NULLI ROSSO, Commissione Ambiente Comune di Vercelli
Elena UGA, Pediatra - Gruppo Genitori Vercelli
Una rappresentanza del Gruppo NOINC
Una rappresentanza del Movimento Valledora

18/04/12

Forse qualche riflessione si deve fare: da intervista sul Carlino

La fine tragica di Piermario Morosini e del pallavolista Vigor Bovolenta, da uomo di sport, spero solleciti una riflessione generale su cosa sta diventando lo sport agonistico oggi. E lo dice uno che questo mondo lo ha conosciuto da vicino».
Alessandro Bratti oggi lavora a Roma, come deputato del Pd, ma in passato è stato un pallavolista con dieci anni di A2 alle spalle e, successivamente, assessore comunale allo sport. Inevitabile sollecitarlo sulle discussioni che la tragica fine del calciatore del Livorno ha suscitato. «Non voglio iscrivermi al partito di chi ragiona solo sull’ondata emotiva, e nemmeno dare pareri medici — spiega Bratti — però credo che una riflessione vada fatta. Questi atleti, l’ho sentito dire in questi giorni anche dal calciatore Antonio Di Natale, giocano tante partite e troppo ravvicinate. Non ho dubbi sul fatto che siano tutti preparati e seguiti da staff medici di primissimo livello, però mi chiedo quanto un essere umano possa reggere al mix di fatica, tensione e stress che una partita richiede. Una volta certi discorsi si facevano solo per ciclisti e maratoneti, ora si è allargato a tutti gli sport». Bratti va oltre e allarga la questione al mondo dei dilettanti e degli amatori. «Non so se Morosini si sarebbe potuto salvare, certo è che tanti campi sportivi e palestre, anche nel Ferrarese, dovrebbero essere dotati di defibrillatore e kit di primo soccorso, invece molto spesso non è così. 
Dobbiamo fare tutti di più per migliorare la prevenzione in palestre frequentate ogni settimana da migliaia di persone. I costi elevati? Credo valga la pena ragionare con le fondazioni bancarie, perchè non c’è atto più socialmente utile di salvare una vita».

Energia. Rinnovabili, Realacci (PD): Vanno cambiati i decreti

DOMANI A QUESTION TIME INTERROGAZIONE DEMOCRATICI A CLINI.
(DIRE) Roma, 18 apr. - "Non si puo' parlare di crescita e rilancio del Paese e poi affossare uno dei settori piu' promettenti della green economy, quello che puo' concretamente rappresentare una via per il futuro della nostra economia. Vuol dire imbrogliare i cittadini, le imprese, le istituzioni. Domani il Pd presentera' un question time in commissione Ambiente della Camera al ministro dell'Ambiente per evitare che l'introduzione di regole burocratiche discutibili dal punto di vista ambientale e di difficile attuazione e la drammatica riduzione di fondi prevista possano rappresentare un pericolo per l'industria fotovoltaica italiana e per il rilancio dell'economia nazionale".
Lo annuncia Ermete Realacci, responsabile Green economy del Pd, partecipando al sit-in davanti a Montecitorio organizzato stamattina dalle associazioni e dalle imprese del settore delle rinnovabili, insieme ai parlamentari del Pd Mariani, Bratti, Margiotta, Iannuzzi e Viola. (...continua)

Coni: oggi incontro tra Presidenti provinciali e Esponenti politica

(AGENPARL) - Roma, 18 apr - "Oggi venti tra deputati e senatori di tutti gli schieramenti politici (Concia, Barbaro, Lolli, Conpagnon, Libé, Mauri, Sanga, D'Incecco, Zunino, Fadda, Tenaglia, Marco Carra, Zucchi, Agostini, Paniz, Motta, Mariani, Bratti e i senatori Di Giacomo e Santini) si sono incontrati con una cinquantina di presidenti provinciali del CONI riuniti per capire come evitare lo scioglimento degli stessi, previsto dall'autoriforma del Coni. E' emersa la volontà condivisa di non limitare il confronto al mero problema dei comitati provinciali ma di estenderli a un ragionamento complessivo sulla riforma del sistema sportivo italiano".

Bonifiche: Bratti (PD), giusto non rinnovare Commissari

(ANSA) - TRIESTE, 18 APR - 'E' giusto non rinnovare le nomine dei commissari per le bonifiche. Non hanno risolti i problemi e generato grandi costi'. Lo ha detto il deputato Alessandro Bratti (Pd), appoggiando l'intenzione manifestata dal Governo.
Parlando a margine dei lavori della Commissione bicamerale d'inchiesta sui rifiuti a Trieste, Bratti, che oggi ne presiede i lavori, si e' detto favorevole anche al mancato rinnovo del commissario della Laguna di Marano.

Rifiuti: Bratti (PD) 'buona parte' Lombardia a malavita

(ANSA) - TRIESTE, 18 APR - Una 'buona parte' della gestione di rifiuti e bonifiche della terra in Lombardia 'e' in mano alle organizzazioni' criminali, sia alle mafie che a organizzazioni 'anche solo lombarde'. Lo ha denunciato il deputato Alessandro Bratti (Pd), che oggi presiede a Trieste la Commissione bicamerale d'inchiesta sulle attivita' illecite connesse al ciclo dei rifiuti, che ieri ha svolto audizioni a Milano.
Parlando della situazione in Lombardia a margine dei lavori della Commissione a Trieste, Bratti ha messo in evidenza che 'importanti bonifiche sono oggi pesantemente infiltrate dalla malavita organizzata, che riesce a offrire costi minori, con la declassificazione dei rifiuti'.
Un fattore decisivo - ha aggiunto - e' l'andamento dell'economia: 'La crisi che investe il mondo produttivo - ha indicato - rischia di incrementare il malaffare, lo smaltimento a norma e' molto costoso'.

17/04/12

Rinnovabili: PD Emilia-Romagna, da Catania posizione miope e deludente

BRATTI, INCENTIVI VANNO RIVISTI MA SENZA METTERE A RISCHIO PMI E POSTI LAVORO
Bologna, 17 apr. - (Adnkronos) - "Delude la posizione miope del ministro e del Governo sugli incentivi al fotovoltaico e in generale alle rinnovabili: il rischio e' quello di scoraggiare gli investimenti futuri e di vanificare gli investimenti gia' effettuati nel settore, anche e soprattutto nella nostra regione". Con queste parole il responsabile regionale Ambiente ed Energia del Pd Emilia Romagna Alessandro Bratti critica la posizione espressa ieri a Bologna dal ministro dell'Agricoltura Mario Catania sulla nuova politica del Governo in materia di incentivi alle rinnovabili.
Secondo Bratti, nel quadro prefigurato da Catania, "solo i grandi gruppi a livello mondiale saranno in grado di sostenere costi e rischi, determinando cosi' la creazione di un oligopolio di fatto tra due tre colossi energetici mondiali". Il pericolo, sarebbe dunque quello di "mettere a rischio le piccole e medie imprese nate in Emilia Romagna, e con esse centinaia di posti di lavoro".
"Ha ragione il ministro quando sostiene la necessita' di rivedere il sistema degli incentivi - conclude l'esponente del Pd - ma e' necessario procedere in maniera graduale senza creare problemi irrisolvibili".

15/04/12

Dare segnali subito

"Oltre alle regole, penso che ci sia bisogno di recupero di credibilità E questa cosa può essere anche messa in moto spontaneamente dai singoli partiti". Lo ha detto, riferendosi alla questione del finanziamento pubblico, Dario Franceschini, a conclusione del seminario di Area Dem a Cortona (Ar). Per il capogruppo del Pd, "su questo noi ci dovremo lavorare".

Sono d'accordo con Dario ma dobbiamo dare segnali immediati. Delle nostre proposte di legge a nessuno interessa nulla. Occorrono fatti concreti iniziando sicuramente dalla trasparenza dei conti ma anche dai comportamenti individuali di ogni nostro rappresentante iniziando da chi ha responsabilità maggiori fino all'ultimo amministratore. Cominciamo noi a farci rappresentare da chi è capace e da chi lavora quotidianamente. Si riveda la nostra organizzazione forse troppo costosa e con eccesso di personale a Roma. Troppi dirigenti ancora sulle spalle economiche del Partito, anche in periferia.
Niente demagogia, contro alla politica sostenuta dalle lobby: l'Italia non sono gli Stati Uniti.

Ma chiarezza sui bilanci e aumento della produttività anche nella politica. I parlamentari, i dirigenti di Partito mostrino pubblicamente tutto quello che fanno e che percepiscono, riconquistare credibilità sarà dura ma non impossibile, ci vorrà tempo ma bisogna iniziare subito !! Basta condizionali e futuri !


12/04/12

Più certezza sulle rinnovabili e scelte chiare

“I nuovi obiettivi fissati per il 2020 sono apprezzabili, ma nella pratica con questi decreti si rischia di frenare lo sviluppo delle energie pulite e di vanificare quei traguardi. Ci auguriamo che la Conferenza Stato – Regioni apporti delle correzioni e che il governo ascolti le preoccupazioni del mondo delle rinnovabili”. Mancano inoltre altri decreti importanti come quello relativo al biometano e al termico.

“Gli obiettivi di sviluppo della produzione di energia elettrica dalle rinnovabili, più ambiziosi di quelli precedentemente fissati, vanno nella direzione giusta. Raggiungere il 35 per cento entro il 2020, peraltro, è per l’Italia una meta più che realistica, considerati i risultati già raggiunti. Sono numeri che confermano come lo sviluppo delle rinnovabili sia ormai un pilastro fondamentale della strategia energetica del nostro paese. Quando dagli obiettivi dichiarati si passa però alle procedure ed agli strumenti previsti nei decreti, nascono serie preoccupazioni sul rischio che lo sviluppo delle rinnovabili possa essere invece di fatto frenato, con ripercussioni negative per gli investimenti e per l’occupazione in un settore cruciale della green economy”.

“Non è in discussione il fatto che venga gradualmente ridotta l’entità degli incentivi, ad esempio per il fotovoltaico, via via che si riducono i costi delle tecnologie e ci si avvicina alla ‘grid parity’, né la necessità di tenere sotto controllo il costo complessivo degli incentivi; abbiamo sempre ritenuto che si debbano valorizzare anche in questo settore gli investimenti produttivi e le filiere industriali nazionali, contrastando logiche di rendita e di speculazione finanziaria”.

“Ciò che ci preoccupa è il fatto che si introducano limiti di crescita alle rinnovabili ampiamente al di sotto delle potenzialità di sviluppo, che una troppo drastica riduzione degli incentivi in una fase già segnata da enormi difficoltà di accesso al credito per le famiglie e le imprese possa bloccare gli investimenti, e non di meno ci preoccupa che si prevedano anche per impianti di piccole dimensioni complesse procedure burocratiche come quelle legate ai registri. C’è da augurarsi dunque che anche attraverso la Conferenza Stato - Regioni i punti più critici siano corretti e che il governo tenga conto delle preoccupazioni degli operatori e delle imprese del settore”.

“Per una regione come l'Emilia Romagna che ha puntato in maniera strategica sulle rinnovabili è indispensabile che vi siano condizioni certe che consentano agli operatori di programmare le proprie attività" Così come crediamo sia indispensabile regolamentare l'impatto ambientale e sociale di alcune tipologie di rinnovabili come le biomasse seguendo le linee approvate dalla recente mozione alla Camera presentata dal PD"

La linea del nostro partito deve essere chiara: le rinnovabili, l'efficienza energetica, il riciclo e il recupero di materia, l'agricoltura di qualità sono le basi per uno sviluppo che può caratterizzare il nostro paese e la nostra regione anche e soprattutto in questa fase di crisi 

05/04/12

5° Incontro Nazionale di AreaDem

Duemilatredici
Idee per l’Italia che verrà

Quinto Incontro annuale di AreaDem
Cortona 13-15 aprile 2012
Centro convegni Sant’Agostino



04/04/12

Energia. Franceschini al Governo: non penalizzare le rinnovabili

RIPULIRE LE BOLLETTE ELETTRICHE DA ONERI IMPROPRI.
(DIRE) Roma, 4 apr. - "Le energie rinnovabili in Italia sono in grande crescita e costituiscono un'eccellenza del sistema industriale del Paese. E' opportuno quindi, nella rivisitazione degli incentivi da parte del governo, non solo sottolineare i costi delle rinnovabili ma anche esaltarne i vantaggi". Cosi' Dario Franceschini, presidente dei deputati Pd, intervenendo sulla querelle di questi giorni legata alla revisione degli incentivi alle fonti pulite.
"Nel solo 2011 il settore fotovoltaico ha generato 40 miliardi di euro di investimenti, per lo piu' privati, mentre il gettito Iva ha raggiunto i 4 miliardi- spiega Franceschini- negli ultimi 5 anni il fotovoltaico ha creato 100 mila posti di lavoro dei quali 20 mila addetti diretti e con eta' media inferiore ai 35 anni".
L'obiettivo delle maggiori economie mondiali e' la decarbonizzazione degli approvvigionamenti energetici, e "solo promuovendo nuove tecnologie energetiche e infrastrutture di rete innovative si generano investimenti, si creano posti di lavoro, competitivita' ed indipendenza energetica dalle instabilita' geopolitiche- dice il presidente dei deputati Pd- e' necessario invece ripulire le bollette elettriche da oneri impropri".
Le famiglie italiane "continuano a pagare per le fonti assimilate e per il nucleare: questi oneri non generano ne' innovazione e tantomeno competitivita'- dice Dario Franceschini, presidente dei deputati Pd- l'Italia, soprattutto in questo momento di crisi, deve sempre di piu' puntare sulle proprie potenzialita' e il mondo delle rinnovabili costituisce un'eccellenza da difendere".
Innovazione tecnologica, ricerca, ricadute occupazionali e sviluppo di piccole e medie imprese "sono il vero core business del Paese- conclude Franceschini- le rinnovabili quindi vanno potenziate non penalizzate. Se e' giusto razionalizzare gli incentivi accompagnando il loro pieno ingresso nel mercato, sarebbe gravissimo ferire un settore che puo' rappresentare una delle strade principali per affrontare la crisi".

Grande vittoria bravi ragazzi

Bella vittoria dei giovani juniores della 4 Torri che hanno sconfitto nelle finali provinciali 3 a 1 gli argentani di pari eta'. Giovedì prossimo il ritorno che consegnerà il titolo di campioni provinciali


01/04/12

Spero sia definitivamente chiaro

Riporto il dialogo verbalizzato in Aula su gestioni integrata dei rifiuti e servizi a rete con il Sottosegretario De Vincenti sulla questione gestione integrata dei rifiuti. Ho pensato di farlo per far capire a chi non conosce i meccanismi parlamentari come funziona....

Il Presidente: Chiedo al presentatore se acceda all'invito al ritiro dell'ordine del giorno Bratti n. 9/5025/54 formulato dal Governo.


ALESSANDRO BRATTI. Signor Presidente, questa mattina nell'illustrare il mio ordine del giorno ho cercato di argomentare le motivazioni per cui ritenevamo che su un tema delicato come il ciclo integrato dei rifiuti e sulla sua gestione fosse necessario, in primo luogo, cercare di capire se questi rientrassero nei servizi a rete e su questo c'è stata una precisazione. In secondo luogo, però, ritengo che sia fondamentale e necessario per il ciclo integrato dei rifiuti avere una disciplina omnicomprensiva, perché dalle discussioni fatte in quest'Aula in questa legislatura non risulta che le cose funzionino bene. Forse questa situazione potrebbe essere almeno riconsiderata per quanto riguarda i consorzi pubblici, che oggi, anche in maniera efficace ed efficiente, gestiscono in alcune parti del Paese il ciclo integrato dei rifiuti. Non so se facciamo un'operazione che va a vantaggio di un ciclo virtuoso o se invece creiamo un altro problema. Quindi, chiederei al Governo, se possibile, una riformulazione, cercando di eliminare le parti che mi rendo conto sono in contrasto con quanto si sta portando avanti in altri provvedimenti.


PRESIDENTE. Il Governo?


CLAUDIO DE VINCENTI, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Signor Presidente, forse la riformulazione che può tener conto di quello che chiede l'onorevole Bratti potrebbe essere la seguente: «a valutare la possibilità di un chiarimento interpretativo riguardante l'articolo 25, in cui si chiarisca che dei servizi a rete fa parte anche la gestione dei rifiuti e che la norma che prevede la possibilità dell'in house per tre anni come strumento di aggregazione delle gestioni vale anche per i rifiuti». Avevo formulato un invito al ritiro perché questa interpretazione dell'articolo 25 mi sembrava scontata. Se però l'onorevole Bratti ritiene che vada chiarita, non ho problemi ad accogliere l'ordine del giorno in questi termini, perché corrisponde esattamente alle intenzioni del Governo rispetto all'articolo 25.



PRESIDENTE. Onorevole Bratti, accetta la riformulazione del suo ordine del giorno?



ALESSANDRO BRATTI. Signor Presidente, se riformulato in questi termini va bene.