30/10/09

Alla Camera Proposta di legge Pd per una mobilità sostenibile

(Rinnovabili.it) – L’attuale sistema di mobilità cittadina in Italia è ancora fortemente imperniato sul mezzo privato, al punto che l’automobile è, senza distinzioni sia per il singolo che per la famiglia, la seconda voce di spesa dopo l’abitazione. L’alto contributo che, in termini di emissioni urbane, apporta all’ambiente rimane questione quotidiana, sebbene gli ultimi tempi abbiano visto un interesse crescente verso iniziative a favore della sostenibilità dei trasporti. In questo contesto si colloca anche la proposta di legge presentata dal gruppo del Partito democratico alla Camera e destinata per l’appunto allo sviluppo della mobilità “zero-emission”. “La proposta di legge – spiegano i firmatari, tra cui anche Raffaella Mariani, capogruppo in commissione Ambiente – prevede il finanziamento di progetti per la creazione di impianti eolici e/o fotovoltaici che abbiano l’esclusivo utilizzo per il rifornimento dei veicoli elettrici, lo sviluppo di stazioni, colonnine e strutture di ricarica o di scambio delle batterie diffuse sul territorio regionale e nazionale, in particolare sulla rete autostradale. Sono previsti anche l’acquisto di flotte pubbliche e di autobus elettrici, la creazione di parcheggi e strisce verdi gratuiti dotati di colonnine di rifornimento e la priorità nelle gare d’appalto per il car-sharing alle società o organizzazioni che utilizzano veicoli elettrici”. La rosa di progetti prevedrebbe: in termini di finanziamenti dedicati, l’aumento di 100 milioni di euro, a partire dal 2010, delle risorse del Fondo per la mobilità sostenibile da indirizzare alla realizzazione e il potenziamento del network di distribuzione per il rifornimento dei veicoli a trazione elettrica; 100 milioni a partire dall’anno 2010 da aggiungere alle risorse del Fondo competitività e sviluppo per lo sviluppo di impianti eolici e fotovoltaici per le infrastrutture di ricarica; un contributo di 7.000 euro per l’acquisto di veicoli a esclusiva alimentazione elettrica, “che cumulato con il contributo per la rottamazione arriva a 8.500 euro per le auto e 9.500 euro per i furgoni”.
“Sono inoltre previsti – scrive il comunicato stampa – la riduzione dei tempi di ammortamento per le società e l’esclusione da tasse specifiche sull’elettricità fornita dalle fonti rinnovabili, utilizzate per la ricarica delle auto ad esclusiva alimentazione elettrica, oltre all’esenzione dalla tassa di proprietà. Possibilità infine per i veicoli ad esclusiva alimentazione elettrica di circolare nelle aree a traffico limitato ed esclusione dai blocchi anche temporanei della circolazione”.
Qui potete seguire l'iter
Rinnovabili.it

La scelta di Al

E' uscito Our choice, il nuovo libro di Al Gore

Fine della puntata

Roma, 29 ott. (Adnkronos) - "Soddisfazione'' per l'annuncio del procuratore Piero Grasso della chiusura del caso del relitto di Cetraro e' stata espressa dal capogruppo del Pd in Commissione Ecomafie, Alessandro Bratti il quale ricorda che "in questa vicenda il Pd si e' mosso con estrema cautela, come dimostrano i nostri interventi in parlamento e le numerose audizioni realizzate dalla Commissione".

"Abbiamo chiesto fin dall'inizio la verifica delle ipotesi sul tappeto -sottolinea- Per noi, infatti, e' sempre stato importante evitare allarmismi mentre crediamo che il governo, al contrario, si e' mosso con troppa lentezza e questo ha generato caos se non tentativi di biasimabili strumentalizzazione. Se il caso Cetraro e' chiuso, restano comunque aperte molte questioni delicate: ad esempio, credo che non siano affatto inutili ulteriori analisi sui sedimenti dei fondali proprio per fugare qualsiasi dubbio".

"E' poi indispensabile che il governo presenti una proposta seria sugli accertamenti che devono essere fatti riguardo alla presenza sui fondali marini di eventuali relitti potenzialmente pericolosi, per evitare ulteriori equivoci come quello di Cetraro. Sara' indispensabile poi che nei prossimi giorni anche il parlamento si esprima con un atto politico nei confronti del governo per accellerarne e definirne meglio l'azione", conclude.

28/10/09

A Ecomondo le eccellenze della green economy: premiate tre organizzazioni ferraresi

Si svolge in questi giorni, l´edizione 2009 di Ecomondo, la fiera internazionale del recupero di materia ed energia e dello sviluppo sostenibile.
Sono le eccellenze della "green economy" regionale quelle che domani giovedì 29 ottobre riceveranno, a Ecomondo, il Premio Emilia-Romagna sostenibile.
Il Premio, promosso dalla Regione e sostenuto da Unicredit Banca, è alla quarta edizione e mira a riconoscere e premiare, in base a specifici indicatori di qualità, le eccellenze prodotte dal mondo delle imprese, della pubblica amministrazione, delle organizzazioni economiche e sociali, del mondo della formazione ed educazione. Cinque le sezioni del premio: gestione sostenibile della pubblica amministrazione, educazione alla sostenibilità e stili di vita, innovazione di prodotto, innovazione di processo, responsabilità sociale e occupazione.
Il vincitore di ogni categoria riceverà una targa, una foto d´autore scattata da un’artista dell’associazione "Linea di confine" e un certificato di credito in pergamena per l’abbattimento della produzione di tre tonnellate di CO2. Per ogni sezione la Regione regala una targa e un certificato di credito CO2 anche a due menzioni speciali.
La cerimonia di premiazione che si svolgerà contestualmente al Premio CooperAmbiente di Legacoop nell’ambito dell’iniziativa "Per un’economia ecologica e solidale", sarà presieduta dall’assessore all’ambiente e allo sviluppo sostenibile Lino Zanichelli.
Tre le organizzazioni ferraresi premiate: GAMBALE srl, LA CITTÀ VERDE SOC.COOP. e il LICEO CLASSICO ARIOSTO.
VIA ERMES Ambiente

27/10/09

Una questione di stile

Il gruppo di Facebook contro Berlusconi e i lettori del Quaderno di Saramago (che lo critica pesantemente) pensano che un’idea scema o un libro brutto bastino e avanzino per soddisfare i loro istinti peggiori. Così facendo, prescindono dal gusto, dall’argomentazione, dall’eleganza e dal senso di democrazia che le persone che non amano Berlusconi devono possedere in maniera decuplicata. Perché è già questa la battaglia contro Berlusconi, una battaglia di stile e di sostanza.
Francesco Piccolo su l'Unità.it e su Wittgenstein

26/10/09

Dati giovani


Devo confessarlo, sono nato molto giovane (Groucho Marx)

L'intervento di oggi

Sig. Presidente,
da quasi due mesi con il ritrovamento del relitto di un mercantile carico di fusti sospetti al largo di Cetraro (Cosenza), è tornata di attualità la vicenda delle cosiddette «navi dei veleni» che sarebbero state affondate nel Mediterraneo e, soprattutto, al largo delle coste italiane;
il relitto individuato potrebbe essere, una delle navi che, secondo le inchieste della magistratura e le testimonianze raccolte dalle Commissioni parlamentari di inchiesta sulle attività illecite commesse al ciclo dei rifiuti, sarebbero state inabissate dai trafficanti internazionali di rifiuti tossici tra gli anni Ottanta e la metà degli anni Novanta;
Era noto che in quegli anni lo smaltimento dei rifiuti tossici nocivi e/o radioattivi vedeva nel mare la destinazione finale sia attraverso sversamenti diretti che tramite appunto l’affondamento delle navi.

Numerose sono le navi che compaiono nelle inchieste svolte dalle procure interessate e che sono ben descritte nella mozione.


Di questi traffici si sono occupati nel tempo molti uffici giudiziari che hanno individuato diversi filoni di indagini tutti riconducibili ad un network criminale dedito professionalmente allo smaltimento illegale di rifiuti tossici e radioattivi in mare, lungo le coste di paesi Africani (Somalia, Libia e altri) e nelle montagne dell'Aspromonte e della Basilicata. Tutte le indagini portano alle stesse persone e vedono il coinvolgimento di soggetti appartenenti al mondo imprenditoriale e delle professioni, armatori, esponenti di spicco di organizzazioni criminali di stampo mafioso, faccendieri e soggetti legati ai servizi segreti deviati e rappresentanti di Governi di diversi Paesi;
i procedimenti giudiziari avviati non hanno mai fatto piena chiarezza su una vicenda che in alcuni momenti ha avuto anche risvolti drammatici. Basti citare la misteriosa morte del capitano di corvetta Natale De Grazia, e l'omicidio nel marzo del 1994 in Somalia dei giornalisti Rai Ilaria Alpi e Miran Hrovatin.

Le vicende che ruotano attorno alla storia delle “navi dei veleni” sono inquietanti e necessitano di risposte esaurienti , sia perché le scorie nucleari o chimiche che siano, in esse contenute, rappresentano tutt’ora una grave minaccia per l’ambiente e la salute, sia perché l’idea che vi sia stato e ancora permanga un epicentro in Italia della malavita organizzata dedita allo smaltimento illegale dei rifiuti e al traffico di armi suscita grandi preoccupazioni fra la popolazione italiana . La sensazione però che si ha è che più si cercano risposte più aumentano gli interrogativi.
La stessa recente richiesta di archiviazione da parte di Francesco Basentini della Direzione distrettuale antimafia di Potenza che indagava ormai da circa 30 anni su due presunti traffici illeciti: uno, dall’Italia verso Paesi del Medio Oriente di armi e materiali strategici; l’altro, dall’Italia verso la Somalia di rifiuti radioattivi, con protagonisti agenti segreti di mezzo mondo e esponenti della criminalità organizzata , ha una motivazione che lascia molto perplessi. Si parla nella richiesta di difficoltà a ricostruire fatti successi molto tempo fa ma non si esclude di fatto che vi siano stati presunti illeciti. Sono coinvolti , in questa storia, otto ex dirigenti del Centro Enea della Trisaia e tre esponenti del clan Musitano della ‘ndrangheta. Non si esclude, inoltre, un presunto traffico di rifiuti radioattivi, con destinazione Somalia e, in parte, inabissati in mare a bordo di imbarcazioni fatte affondare.
A tutte quelle domande relative a questo caso non abbiamo avuto risposte !

Ad oggi , e la manifestazione svoltasi sabato 24 Ottobre in Calabria ne è una palese dimostrazione, aumentano le preoccupazioni del popolo calabrese che vede una minaccia ambientale, sanitaria e economica incombente se al più presto non verranno date risposte immediate.
Come gruppo del PD, fin dall’inizio, avevamo chiesto di mettere in moto tutte le operazioni per identificare il relitto e il suo contenuto e , al tempo stesso, accertare che non vi fosse un inquinamento esterno , sui fondali . In base agli esiti poi agire di conseguenza
Rispetto a queste azioni che noi pensiamo fossero da attivare immediatamente dobbiamo sottolineare che il Governo ha operato con un certo ritardo e molta confusione. Solo recentemente sono arrivate indicazioni più precise, tramite il sottosegretario Menia, delle modalità con cui si intende eseguire tali operazioni di accertamento.

Tale comportamento ha indotto la Commissione bicamerale su le cosidette ecomafie collegate al traffico di rifiuti a licenziare due decreti di sequestro riguardanti "il recupero di un fusto nei pressi del relitto della nave affondata a Cetraro (Cosenza) e di un campione dei sedimenti marini nelle vicinanze del relitto" proprio per garantire una maggiore trasparenza nell'inchiesta e per dare velocità a tutte le operazioni. La Commissione nei primi mesi di lavoro ha messo in luce, se mai non fosse già noto, che il tema della gestione dei rifiuti e i traffici illeciti ad essa collegati sono sicuramente tra le attività più interessanti per la malavita organizzata e quindi una piaga profonda del il Paese da risanare
Vi sono poi altre questioni che, pur non avendo una dimostrazione certa che siano collegate con le navi a perdere, preoccupano per l’impatto sanitario e ambientale che hanno determinato in Calabria. Queste riguardano la presenza di discariche abusive contenenti materiale altamente pericoloso e addirittura radioattivo.
In località Serra d’Aiello e Aiello Calabro è necessario intervenire al più presto ! Ma anche situazioni come quella determinatasi a Crotone devono essere affrontate con celerità ed efficacia.
Altre aree contaminate presenti in Italia e i maniera particolare in Campania e Sicilia e anche in tante regioni del nord, rappresentano una serie minaccia per l’ambiente e la salute. E’ necessario un impegno importante delle istituzioni per individuare i siti e procedere alla bonifica dove sia possibile o comunque alla messa in sicurezza di questi. Purtroppo la scarsità di fondi a disposizione e l’aver svuotato i capitoli dedicati alle bonifiche indicano una scarsa consapevolezza della gravità della situazione. E’ necessario a nostro parere un’operazione congiunta fra Governo e regioni e sistema degli enti locali in collaborazione con gli enti tecnici preposti, al fine di censire tutte queste situazioni e successivamente intervenire per il loro ripristino ambientale. Non basta una modificava legislativa al Codice ambientale né la pur necessaria introduzione dei reati ambientali nella riforma del Codice penale. E’ fondamentale anche agire sul versante gestionale !
Non di meno riteniamo indispensabile, così come riportato nella mozione, che il governo si faccia carico di sollecitare gli organismi internazionali per attivare una ricerca sulla verifica sullo stato di inquinamento del mare e delle coste del Mediterraneo. Già qualcosa è stato approvato dal parlamento europeo a questo riguardo che prevede uno stanziamento di fondi per i primi monitoraggi, e di questo va dato merito ad alcuni europarlamentari del nostro partito che hanno sollecitato questi interventi
Grande preoccupazione emerge poi da recenti episodi verificatisi al largo dell’Isola d’Elba dove sarebbe stata una nave che scaricava rifiuti in mare e che indica che il sistema di controllo del mare e del territorio va allertato e dove necessario potenziato.
A conclusione di questo intervento noi riteniamo che il governo si debba impegnare da un lato a dare delle risposte immediate alle preoccupazioni non solo ambientali, sanitarie , economiche ma anche di quelle di carattere giudiziario che pone questa vicenda , dall’altro a riconsiderare il sistema di controllo ambientale di questo Paese. Forse ad esempio avere un unico ente che si occupi di ricerca e di controllo dell’habitat costiero e marino dotato della strumentazione necessaria consentirebbe di agire in maniera più efficace ed efficiente di fronte al verificarsi di fenomeni di inquinamento importanti
Infine al di là dei giudizi diversi che come forze politiche abbiamo sulle azioni messe in atto da questo esecutivo, riteniamo di grande importanza che questa mozione sia firmata da tutti i partiti con l’obiettivo non tanto di fare polemica o di sottolineare le evidenti manchevolezze quanto di sollecitare ulteriormente il Governo , in un’ottica di leale collaborazione, a dare risposte concrete ad una vicenda che riguarda l’intero Paese e che permane infarcita di risvolti inquietanti

Ecosistema urbano 2009

Presentato lunedì 13 ottobre 2008
Ecosistema Urbano 2009 , l'annuale indagine sulla sostenibilità urbana di Legambiente, Sole 24 Ore e Ambiente Italia. Belluno di nuovo prima, Frosinone in coda; tracollo Roma, migliora Milano. Napoli e Palermo restano al palo. Nell’Italia in crisi aumentano rifiuti, consumi di carburante e di elettricità, mentre è sempre allarme per smog, trasporto pubblico, congestione
Ferrara passa dal 19° posto al 36° posto.
Qui la graduatoria finale sul Il Sole 24 ORE
Via Eco dalle Città

Le navi a perdere

Qui e sotto la mozione concernenete le iniziative relative alla presenza di navi con carichi di rifiuti tossici affondate in prossimità delle coste italiane.

La Camera,
premesso che:
nelle scorse settimane, con il ritrovamento del relitto di un mercantile carico di fusti sospetti al largo di Cetraro (Cosenza), è tornata di attualità la vicenda delle cosiddette «navi dei veleni» che sarebbero state affondate nel Mediterraneo e, soprattutto, al largo delle coste italiane; da quanto emerso finora il relitto individuato sarebbe quello della Cunsky, una delle navi che, secondo le inchieste della magistratura e le testimonianze raccolte dalla Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, sarebbero state inabissate dai trafficanti internazionali di rifiuti tossici tra gli anni '80 e la metà degli anni '90; negli atti del convegno «I crimini contro l'ambiente e la lotta alle ecomafie», tenutosi a Napoli il 26 febbraio 1999 e organizzato dalla Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività illecite ad esso connesse, si legge la seguente dichiarazione dell'allora procuratore di Reggio Calabria, dottor Antonio Catanese: «Gli elementi probatori acquisiti, salvo le opportune verifiche, consentono di ipotizzare che il principale indagato abbia potuto affondare nel Mare Jonio e nel Mediterraneo in genere, con l'avallo delle cosche reggine, circa trentadue navi, la più importante delle quali, per i riscontri probatori ottenuti, è certamente la nave Rigel naufragata al largo di Capo Spartivento»;
nel 2001 nella relazione finale della Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività illecite ad esso connesse della XIII legislatura si può leggere: «emerge uno scenario davvero allarmante: il Mediterraneo, da est ad ovest, da nord a sud e viceversa, è attraversato da navi, spesso vere e proprie »carrette del mare«, che trasportano di tutto, assoggettate a controlli casuali ed inconsistenti. L'affondamento, al largo dello coste italiane, di almeno 39 navi (le cosiddette »navi a perdere«), nonostante la carenza di riscontri giudiziari definitivi, non costituisce mera ipotesi. Si tratta di fatti attendibili suffragati da indagini giudiziarie ed accertamenti effettuati dai Lloyds di Londra che hanno dovuto corrispondere ingenti indennizzi assicurativi»;
sono numerose le navi che compaiono nelle inchieste svolte dalle procure interessate e in particolare:




la motonave Nicos 1, partita nel luglio 1985 dal porto di La Spezia e mai arrivata nel porto di Lomé in Togo; la nave Mikigan, partita dal porto di Marina di Carrara e affondata nel Mar Tirreno calabrese nell'ottobre 1986; la Rigel, naufragata nel settembre 1987 al largo del Capo Spartivento nello Ionio reggino; la Four Star 1, partita da Barcellona e diretta in Turchia, scomparsa nello Ionio nel dicembre del 1988; la motonave Anni, affondata nell'alto Adriatico nel 1989; la Rosso, spiaggiata nel 1990 ad Amantea; la Alessandro I, colata a picco nel 1991 al largo di Molfetta; la Marco Polo, di cui si perdono le tracce nel Canale di Sicilia nel 1993;
quasi tutte le regioni costiere del nostro Paese possono essere compromesse. In particolare, dai documenti raccolti in questi anni e dalle varie inchieste della magistratura, gli affondamenti sembrano riguardare particolarmente sette regioni: Emilia Romagna, Liguria, Toscana, Calabria, Basilicata, Puglia e Sicilia;
da almeno quindici anni le associazioni ambientaliste denunciano, attraverso la redazione di circostanziati dossier, l'esistenza di una vicenda dai contorni allarmanti, legata allo smaltimento illecito di rifiuti pericolosi, anche radioattivi, negli abissi marini attraverso l'affondamento dei vettori. Per chiedere che si faccia piena luce sulle cosiddette «navi a perdere», nel 2007 Legambiente ha promosso il «Comitato per la verità sulle navi dei veleni», costituito da magistrati, giornalisti, esponenti politici, familiari di vittime, ambientalisti;
di questi traffici si sono occupati nel tempo molti uffici giudiziari (le procure di Reggio Calabria, di Paola, di Catanzaro, di Matera, di Potenza, di Padova, di La Spezia, di Bari e di Asti), che hanno individuato diversi filoni di indagini tutti riconducibili ad un network criminale dedito professionalmente allo smaltimento illegale di rifiuti tossici e radioattivi in mare, lungo le coste di Paesi africani (Somalia, Libia e altri) o nelle montagne dell'Aspromonte e della Basilicata. Tutte le indagini portano allo stesse persone e vedono il coinvolgimento di soggetti appartenenti al mondo imprenditoriale e delle professioni, armatori, esponenti di spicco di organizzazioni criminali di stampo mafioso, faccendieri e soggetti legati ai servizi segreti deviati e rappresentanti di Governi di diversi Paesi;
i procedimenti giudiziari avviati non hanno mai fatto piena chiarezza su una vicenda che in alcuni momenti ha avuto anche risvolti drammatici. Basti citare la misteriosa morte del capitano di corvetta Natale De Grazia, avvenuta il 13 dicembre del 1995, che lavorava nel pool investigativo della procura di Reggio Calabria impegnata a fare luce sulla vicenda della motonave Rosso. O ancora l'omicidio nel marzo del 1994 in Somalia dei giornalisti Rai Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, che stavano tornando a Mogadiscio dall'area di Bosaso, vero e proprio epicentro di traffici illegali e mala-cooperazione;
secondo le denunce lanciate da Legambiente e dagli ambientalisti tedeschi della nave Thales sembra che l'affondamento in mare di rifiuti tossici sia una pratica condotta ancora oggi. La denuncia si riferisce, in particolare, ad un fatto accaduto al largo dell'Isola d'Elba nel mese di luglio 2009, quando la nave ambientalista Thales avrebbe avvistato circa 10 miglia al largo di Marciana Marina, intorno alle 21 di sera, una portacontainer maltese, la Toscana, gettare dei container in mare. Gli ambientalisti hanno anche denunciato che, nel momento in cui l'equipaggio della Toscana si è visto scoperto, ha cambiato rotta e ha tentato di speronare la nave degli ambientalisti. Il fatto è stato anche documentato con delle fotografie;
tutta la vicenda non può essere classificata come una mera questione di inquinamento ambientale. Dalle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia e dai riscontri delle inchieste avviate risulta evidente infatti che si è di fronte a un vero e proprio intrigo internazionale di dimensioni inquietanti, sul quale occorre fare luce prima possibile, coinvolgendo gli altri Paesi e gli organismi sovranazionali competenti,

impegna il Governo:

a coordinare l'azione di tutte le amministrazioni statali competenti - specificamente dei ministeri dell'interno, della giustizia, degli affari esteri, della difesa, del lavoro, della salute e delle politiche sociali e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare - tramite una task force che possa mettere in campo le risorse, i mezzi e le tecnologie necessarie per far luce su questa gravissima vicenda;
a tutelare la salute dei cittadini e dell'ecosistema marino attraverso un'attività di ricognizione sugli altri siti marini emersi in numerose inchieste della magistratura come luoghi di affondamento di navi con il loro carico di rifiuti tossici e radioattivi, a cominciare dal sito di affondamento della Rigel;
ad assicurare il massimo sostegno alla direzione distrettuale antimafia di Catanzaro e alla procura di Paola, impegnate nel difficile compito di fare chiarezza sulla vicenda della nave affondata al largo delle coste di Cetraro e del suo carico sospetto, nonché sulla presenza di materiale radioattivo nelle località di Serra d'Aiello e di Aiello Calabro;
ad assicurare una rapida e totale messa in sicurezza e bonifica dell'area interessata dall'interramento di rifiuti tossico-nocivi e radioattivi nella provincia di Cosenza;
ad assicurare le risorse necessarie per un immediato piano operativo di recupero del relitto della Cunsky e del suo carico, avvalendosi delle più moderne tecnologie esistenti, nonché a garantire analogo sostegno a tutte le altre procure ancora oggi impegnate - e a quelle che decideranno di riaprire le inchieste sulle cosiddette «navi a perdere» già archiviate - nel complesso compito di svelare le trame criminali che si sono celate dietro gli affondamenti sospetti;
a chiedere l'intervento degli organismi internazionali, in particolare dell'Unione europea e delle Nazioni Unite, per provvedere al recupero delle «navi sospette» affondate, anche in acque internazionali;
ad avviare i necessari accertamenti di competenza per verificare se a tutt'oggi organizzazioni criminali pratichino l'affondamento in mare di rifiuti tossici o radioattivi, come sembra in base agli ultimi accadimenti verificatisi al largo dell'Isola d'Elba.
(1-00252) «Realacci, Granata, Misiti, Barbareschi, Mariani, Garavini, Libè, Piffari, Bratti, Barbieri, Bocci, Bordo, Bosi, Bossa, Braga, Burtone, Marco Carra, Causi, Ceccacci Rubino, Cimadoro, Ciriello, De Angelis, De Biasi, De Torre, Dima, Esposito, Farinone, Ferranti, Frassinetti, Gatti, Ghizzoni, Ginoble, Giulietti, Gnecchi, Graziano, Iannuzzi, Laratta, Losacco, Lovelli, Lucà, Marantelli, Marchi, Margiotta, Martella, Mastromauro, Mattesini, Mazzarella, Mondello, Morassut, Mosella, Motta, Murgia, Angela Napoli, Occhiuto, Oliverio, Andrea Orlando, Pedoto, Mario Pepe (PD), Perina, Piccolo, Picierno, Rao, Sarubbi, Scalia, Scilipoti, Siragusa, Touadi, Tullo, Velo, Veltroni, Vico, Villecco Calipari, Viola, Zamparutti, Zucchi, Lo Moro».
(13 ottobre 2009)"

25/10/09

Gli elettori hanno scelto Pier Luigi Bersani nuovo segretario del Pd

“Siamo arrivati alla fine di una giornata fantastica. Una prova di partecipazione oltre tutte le migliori attese. Il fatto che molti seggi abbiano chiuso in ritardo è la dimostrazione della grande affluenza al voto. Una prova di vitalità e di coinvolgimento dei nostri elettori”. Così Dario Franceschini ha introdotto la breve conferenza stampa con cui, in attesa dello spoglio delle schede, si congratulava con Pier Luigi Bersani per la vittoria alle Primarie 2009 del Partito Democratico.È stato un impegno straordinario di mobilitazione non solo per il bene del Pd ma per la democrazia italiana".
Via PartitoDemocratico.it

Io voto Franceschini

Primarie, il popolo democratico


Oltre 876mila persone hanno già votato alle 11.30. Nel 2007 erano solo 600.000, Un 20% di votanti in più quest'anno.

Via L'Unità.it

24/10/09

Non torniamo indietro



Franceschini, Touadì, Serracchiani, Sassoli.
Ferrara, Sala Borsa, 24 ottobre

23/10/09

A volte si può lavorare bene insieme...

(DIRE) Roma, 23 ott. - La commissione d'inchiesta sul Ciclo dei rifiuti (la 'Ecomafie') ha licenziato due decreti di sequestro riguardanti "il recupero di un fusto nei pressi del relitto della nave affondata a Cetraro (Cosenza) e di un campione dei sedimenti marini nelle vicinanze del relitto". Lo rende noto Alessandro Bratti, capogruppo del Pd nello stesso organismo. Si tratta, spiega Bratti, di "un atto politico importante per una maggiore trasparenza nell'inchiesta sulle 'navi dei veleni'" e che risponde alle richieste del Pd, che, ricorda lo stesso Bratti, "aveva chiesto fin dall'inizio una forte presa di posizione da parte della Commissione e del Parlamento a questo riguardo".
Bratti assicura che si sta "lavorando assiduamente per dare risposte alle innumerevoli domande che riguardano l'identificazione del relitto e del materiale in esso contenuto".
L'esponente del Pd, pero', lamenta "l'inadeguatezza dei mezzi a disposizione" e il fatto che "il Governo ancora tarda a rendere note le proprie decisioni sulle azioni da intraprendere". Questa, conclude Bratti, "prova che per l'attuale esecutivo il controllo e il risanamento ambientale non sono una priorita'".

22/10/09

A proposito di disastri

Su TreeHugger la triste classifica sui disastri ambientali peggiori che il mondo abbia vissuto:

1. Al primo posto ci sono le guerre, che causano morti e distruzione: consumano carburanti, devastano le foreste, contaminano l’acqua e distruggono interi ecosistemi, per non parlare del numero delle vittime che muoiono ogni giorno in questo o quel conflitto.
2. Al secondo posto c’è Bhopal, il disastro peggiore che l’industria chimica abbia mai causato. Era il dicembre dell’84 e il mondo ancora paga con più di 20.000 morti l’errore umano.
3. Chernobyl: nemmeno 2 anni dopo Bophal l’esecuzione di un test sul reattore 4 di Chernobyl si trasforma in tragedia. Da Chernobyl all’Irlanda, dopo 30 anni contiamo ancora i casi di cancro causati dalle radiazioni, mentre chilometri e chilometri di terra intorno a Chernobyl saranno sterili e contaminati per sempre.
4. Ecco l’Italia indisciplinata al 4° posto tra le tragedie ambientali causate dall’uomo con il disastro di Seveso. La legge Europea che porta il nome di questa tragedia non sembra compensare l’esposizione ai veleni di circa 40.000 persone e lo sterminio di 80.000 animali per prevenire la contaminazione.
VIA Ecoblog



5. Il quinto posto lo merita una tragedia del mare, con la petroliera Exxon Valdez incagliata nel golfo dell’Alaska. Circa 38mila i litri di petrolio in mare, quasi 2000 i km di coste inquinati e migliaia gli animali morti.
6. Love Canal è la tragedia ambientale che si piazza al sesto posto, ma non lasciatevi addolcire dal nome. La tragedia dei terreni vicini alle Cascate del Niagara è dovuta a circa 21.000 tonnellate di rifiuti tossici, seppelliti dalla Hooker Chemical.
7. Al settimo posto si classifica il Vortice Subtropicale di Spazzatura dell’Oceano Pacifico. L’accumolo di plastica e di rifiuti marini galleggianti è tale che questo ammasso di spazzatura è oggi conosciuto come l’Isola orientale di Spazzatura.
8. All’ultimo posto, ma non per questo meno grave, c’è la Zona Morta del Mississipi, un’area vasta del Golfo del Messico che segnala il delta del Mississipi come il più inquinato al mondo, più del Gange e del Mekong."


Ancora sui veleni

AMANTEA (COSENZA) - La Commissione parlamentare sulle ecomafie disporrà il sequestro di almeno uno dei fusti individuati sul fondo marino a largo di Cetraro, accanto al relitto di una nave che non è stata ancora identificata. Ad annunciarlo è stato il presidente della Commissione bicamerale, Gaetano Pecorella, nel corso del sopralluogo che insieme a una delegazione della Commissione sta facendo in Calabria. "Il provvedimento - ha detto Pecorella - è già stato deciso e predisposto e adesso va notificato alle autorità competenti". Il sequestro della Commissione ha un valore giudiziario.

In alcune zone del comune di Aiello Calabro (Cosenza) è stato rilevato un "inquinamento grave" con valori radioattivi "da tre a sei volte superiori alla norma". Lo ha detto il sottosegretario all'Ambiente Roberto Menia nel corso dell'informativa del governo alla Camera sulla cosiddetta nave dei veleni scoperta al largo della Calabria. Il sottosegretario ha elencato tutti gli interventi che si stanno mettendo in campo - sia sulla terraferma che in mare - per procedere entro tempi brevi all'accertamento dei reali valori di inquinamento della zona ed ha annunciato che verrà fatta una "indagine sistematica" su tutto il fiume Oliva.
Quanto alle aree dove è già stato rilevato l'inquinamento, sulla terraferma, Menia ne ha indicate quattro: nella zona di Valle del Signore è stata scoperta una cava "riempita di rifiuti di diversa tipologia"; in località Carbonara gli esperti hanno ravvisato la presenza di "migliaia di metri cubi di rifiuti urbani e industriali"; in due diversi punti in località Foresta sono stati individuati sia una zona (2.000 metri quadri per uno spessore di tre metri) piena di rifiuti composti da "polvere di marmo, caratterizzato dalla presenza di metalli pesanti con valori superiori a quelli consentiti dalla legge per siti industriali e una presenza di Cesio 137", sia un manufatto di cemento, alla profondità di 11 metri, pieno di "rifiuti con concentrazioni elevatissime di metalli pesanti quali mercurio, cobalto, selenio".

Per quanto riguarda invece l'attività in mare, Menia ha sottolineato che a partire da domani il robot imbarcato sulla nave 'Mare Oceano' scenderà in acqua per "localizzare il relitto" della nave, "fare una caratterizzazione del fondo marino e prelevare dei campioni" dalla nave, in modo da accertare la presenza di eventuali tracce radioattive. Soltanto dopo aver completato questa fase ed aver accertato la natura esatta del contenuto dei fusti presenti nella nave affondata, si deciderà come procedere alla bonifica.
Via ANSA.it

Tra i veleni

La Commissione parlamentare sulle ecomafie, presieduta da Gaetano Pecorella,( compreso il sottoscritto) è stata in in Calabria ed ha effettuato una serie di sopralluoghi sui luoghi che, secondo le indagini condotte dalla magistratura, risulterebbero inquinati probabilmente da rifiuti tossici e nocivi. La delegazione della Commissione in mattinata si è recata a visitare la zona del torrente Oliva, nel comune di Aiello (Cs), e successivamente una cava nella stessa zona, dove si ipotizza siano stati interrati rifiuti radioattivi. Successivamente si è recata a bordo della nave Mare Oceano che dovra' effettuare rilievi nella zona, a 12 miglia dalla costa di Cetraro (Cs), dove e' stato individuato il relitto di una nave che si sospetta trasportasse 120 fusti contenenti fanghi radioattivi.(ANSA)

19/10/09

Iea: pubblicato il report sull’efficienza energetica

L'Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA) ha pubblicato Implementing Energy Efficiency Policies: Are IEA Member Countries on Track?, il nuovo rapporto che analizza in quale misura i paesi membri hanno attuato le venticinque raccomandazioni in materia di efficienza energetica, fornite dalla stessa Agenzia come mossa per ridurre le emissioni di anidride carbonica a livello mondiale di 8,2 miliardi di tonnellate all’anno entro il 2030.
La relazione valuta i progressi in tutte e sette le aree prioritarie: attività intersettoriali, edilizia, elettrodomestici, illuminazione, trasporti, industria e società elettriche e i risultati contenuti nella pubblicazione tengono conto dei progressi ottenuti fino a marzo 2009. A fronte di buoni esempi rappresentati da normative sul rendimento energetico, strumenti finanziari innovativi, piani d’azione e campagne informative, purtroppo l’Agenzia rivela che l’obiettivo nelle raccomandazioni sopracitate è ben lungi dall’essere raggiunto. Nessun paese membro IEA ha ‘completamente’ o ‘ sostanzialmente’ implementato dell’oltre il 57% l’attuazione delle raccomandazioni IEA. L’efficienza energetica continua a dover affrontare ostacoli pervasivi compresa la mancanza di accesso al capitale per investimenti in tal senso, informazioni insufficienti e costi esterni che non trovano riscontro nei prezzi dell’energia.
Via Rinnovabili.it

17/10/09

Era il 1998...

Il Comune di Ferrara ha vinto il Premio CompraVerde 2009.
Cinque sono i vincitori e sei le menzioni del Premio, che valorizza l’impegno della Pubblica amministrazione che abbia attivamente contribuito alla diffusione degli acquisti verdi
Ad aggiudicarsi a livello nazionale il Premio CompraVerde 2009 per la categoria “miglior politica GPP realizzata” ex-aequo sono stati i Comuni di Padova e di Ferrara: per continuità nel tempo, capacità di integrazione con altri strumenti di sostenibilità e concretezza.
In particolare, la motivazione per il Comune di Ferrara recita "assegna incentivi di produttività ai quadri e dirigenti in misura proporzionata al raggiungimento degli obiettivi EMAS e GPP. Attento alla politica di GPP dal 1998, ha avviato diversi progetti formalizzati dalle Giunte, che spaziano dalle mense biologiche e dall’approvvigionamento di beni e servizi verdi, all’utilizzo di acqua dell’acquedotto in sostituzione a quella imbottigliata."
Nel 1998 eravamo all'inizio...e la strada è ancora lunga.

Via 100ambiente

16/10/09

Confronto a tre

Seguite adesso (e in replica alle 21) il confronto tra i tre candidati alle primarie, su YouDem.tv - LIVE e sul sito del Partito Democratico

15/10/09

Tocca a noi


Indebolito dagli scandali e dalle sentenze, il premier non si arrende. Ma tocca agli italiani mandarlo a casa, scrive Newsweek
Sull'ultimo numero dell'Internazionale

14/10/09

Il nuovo sito della Camera dei Deputati

Qui il nuovo sito della Camera dei Deputati e qui il resoconto della riunione della Commissione Bicamerale di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti del 7 ottobre.

Navi veleni: governo in confusione

(DIRE) Roma, 14 ott. - "Preoccupanti le dichiarazioni di oggi in aula del ministro Vito, che in parte smentiscono quelle fatte qualche giorno fa dal ministro Presitigiacono riguardo l'operazione sul riconoscimento della nave affondata a largo di Cetraro e della caratterizzazione del materiale in essa contenuta". Lo afferma Alessandro Bratti, capogruppo Pd in commissione d'inchiesta sul Ciclo dei rifiuti (la 'Ecomafie') commentando le risposte al questione time del ministro per i Rapporti col Parlamento, Elio Vito.
"Di fatto -aggiunge Bratti- dalla dichiarazione del ministro si evince che non sono state ancora individuate, dopo circa due mesi, le modalita' di azione del governo finalizzate al recupero del relitto". A questo punto, prosegue, "ci vengono dei dubbi sulla totale incapacita' e superficialita' con cui viene affrontato il problema" e sorge "il sospetto che l'inerzia del governo nasconda obiettivi diversi dalla massima trasparenza che come Pd stiamo chiedendo da molte settimane".

Il Nobel per l'Economia per la prima volta a una donna

Gli economisti americani Elinor Ostrom e Oliver Williamson hanno vinto il Premio Nobel per l'Economia 2009.Il riconoscimento è dovuto in particolare, si legge nella motivazione, "per aver dimostrato come la proprietà pubblica possa essere gestita dalle associazioni di utenti", la cooperazione per intenderci...

Repubblica.it

08/10/09

Vedi all'Art.3

Beds are Burning


Voluto dalla nuova organizzazione di Kofi Annan, the Global Humanitarian Forum il video vede la partecipazione di 60 gruppi internazionali.
La hit è parte della campagna TckTckTck, destinata ai leader mondiali che si incontreranno a Copenaghen.
Il video serve come prima petizione musicale internazionale online, e può essere scaricato gratuitamente qui o negli iTunes stores.
Via ecoblog

06/10/09

Meglio una critica costruttiva che mille complimenti inutili

Obama mette online la banca dati dello Stato. E avvia una riflessione sulla economia della trasparenza.
Via Repubblica.it

05/10/09

Creare eco-valore

Da Repubblica.it
"Scoprire che proprio il mercato dell'auto sia riuscito ad esprimere il business di maggior successo nel colosso cinese è forse il dato più sorprendente della storia. Se in tutto il mondo l'industria automobilistica vive un momento difficile, la versione verde del comparto ha dimostrato invece un'eccellente performance. Wang, il Paperone di Cina ha fatto fortuna con il business dell'auto elettrica.Dato confermato anche dalla seconda posizione del ranking Hurun 2009 sui Paperoni cinesi: la medaglia d'argento spetta infatti a Zhang Yin, proprietaria (insieme alla sua famiglia) della Nine Dragons Paper, società che si occupa del recupero e del riciclo della carta. Un'altra eco-impresa, insomma. E' la prima volta che una donna sale così in alto nella classifica, ma è chiaro che qualsiasi sogno, a questo punto, deve fare i conti con il new deal cinese. Non per niente l'azienda di Wang si chiama Byd, Build Your Dreams (costruisci i tuoi sogni), e garantisce standard di felicità a tutti i suoi 130mila dipendenti distribuiti in 11 stabilimenti (ce ne sono anche in India, Ungheria e Romania). Spiega Wang: 'Il nostro segreto sono le persone. Lavoriamo tantissimo, per noi giovani cinesi è normale, ma la più grande soddisfazione è vedere i risultati di un impegno straordinario: il mondo che cambia sotto i nostri occhi'. E diventa un po' più verde, perfino."

04/10/09

Crediti di CO2 con l'aglio

Il metano prodotto dall'intestino dei bovini ammonta a circa un quinto delle emissioni totali di CH4. Un potentissimo fattore di cambiamento climatico.
Alcuni paesi come la Nuova Zelanda hanno già introdotto tasse ad hoc (60 centesimi di euro a bovino, e nel paese australe ci sono circa 9 milioni di capi) e altri come Danimarca o Irlanda le stanno progettando, proprio mentre le industrie bio-tech si gettano sul business delle cosiddette “tasse sui rutti”.
Una joint venture tra la gallese Neem Biotech e la start-up inglese Mootral sembra poter risolvere il problema con una dieta a base di aglio. L'allicina, uno dei principi attivi dell'aglio con proprietà antiossidanti anche per l'uomo, sarebbe infatti in grado di neutralizzare l'effetto dei batteri presenti nello stomaco dei bovini, riducendone quindi la produzione di metano. Questo meccanismo di riduzione sarebbe in grado di garantire un carbon-credit annuo intorno ai 33 euro per bovino. I risultati definitivi saranno presentati alla convention sui cambiamenti climatici di Copenhagen di dicembre.
Su Wired (che è una gran bella rivista).

Risultati del primo tempo

Qui il voto in 6.095 congressi dei Circoli Pd

Sempre da Internazionale: il "greenwash" di Pearce


Noi pensiamo invece che le imprese, un certo tipo di imprese in particolare, possano dare un contributo positivo allo sviluppo sostenibile. Ma il giornalismo investigativo di Pearce è una interessante per la qualificazione e formazione della pubblica opinione in Italia.

Il giornalismo di qualità Ferrara


Molti pensano che questa crisi sia dovuta alla globalizzazione, ha detto Bill Emmott (ex direttore dell’Economist, che questa mattina ha preso parte all’incontro dal titolo “Un anno dopo il crac: le nuove regole del gioco” insieme a Tito Boeri, docente dell’università Bocconi di Milano e fondatore di Lavoce.info, e Pierluigi Stefanini, Presidente della Fondazione Unipolis e di Impronta Etica) ma in realtà l’economia globale conoscerà la ripresa proprio grazie alla possibilità di operare su mercati dove circolano liberamente idee e tecnologie.
Trovate tutto qui

01/10/09

Ottobre

Bozza non corretta

Framework Convention on climate change, la bozza dell’accordo che si troverà sul tavolo dei negoziati di Copenaghen è stata presentata ai 190 delegati presenti alla conferenza di Bangkok