31/12/10

Messaggio di fine anno 2010 del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano

"Roma, 31/12/2010: " Buonasera e buon anno a voi tutti, italiane e italiani di ogni generazione. Non vi stupirete, credo, se dedico questo messaggio soprattutto ai più giovani tra noi, che vedono avvicinarsi il tempo delle scelte e cercano un'occupazione, cercano una strada... "
Così l'incip del messaggio di fine anno 2010 del Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano.
Quest'anno il messaggio del capo dello stato è dedicato ai giovani italiani, alla speranza e al desiderio di una vita migliore per loro e per le generazioni a venire e ricordando che "la Democrazia è in scacco senza futuro per i giovani"."discorso

Buste di plastica addio, dal 1° gennaio stop alla vendita e all'uso

L'Italia ha deciso: spariranno 24 miliardi di sacchetti ad alto impatto

ROMA - Ore contate per le buste di plastica: in tutta Italia dal primo gennaio scatta infatti il divieto di commercializzazione e utilizzo degli shopper ad alto impatto ambientale, contenitori non biodegradabili. Il 22 dicembre il Consiglio dei ministri ha infatti negato la proroga alla messa al bando del 'vecchio' sacchetto, e quindi con l'arrivo del nuovo anno negozi, supermarket e mercatini non potranno piu' utilizzarlo per consegnare la merce. Dopo piu' di un secolo, dunque, plastica addio. Era infatti il 1907 quando il chimico belga Leo Baekeland che invento' la bakelite, la prima plastica completamente sintetica prodotta su scala industriale.
La plastica pero', adesso, dal primo gennaio non potra' piu' essere usata. Al suo posto arrivano gli eco-shopper, sacchetti in bioplastica ricavata da mais e da altre materie vegetali, riutilizzabili, biodegradabili e a 'impatto zero'. E proprio l'ambiente sara' il maggiore beneficiario dello stop alla plastica: gli italiani, infatti, sono tra i massimi utilizzatori in Europa di shoppers in plastica. Il Wwf ha rilevato che i nostri connazionali utilizzano "circa 24 miliardi di sacchetti" non biodegradibili, "quasi 400 a testa ogni anno". Una montagna di contenitori, che diventa una montagna di rifiuti, con gli annessi problemi di smaltimento: Coldiretti ha calcolato infatti che occorrono almeno 200 anni per decomporre i sacchetti in plastica. Ma soprattutto, ha sottolineato l'organizzazione, "spesso i rifiuti di plastica sono bruciati e cio' comporta l'emissione di sostanze clima-alteranti come l'anidride carbonica e inquinanti come le diossine", composti "pericolosissimi" per la salute dell'uomo e dell'ambiente. Francesco Ferrante, senatore e responsabile delle Politiche sui cambiamenti climatici del Pd, ha gia' ipotizzato e delineato lo scenario che si configurera' tra meno di 48 ore: "Quando finalmente anche in Italia gli shoppers di plastica verranno banditi, un milione di tonnellate in plastica non si riversera' piu' nell'ambiente e verranno risparmiate centinaia di migliaia di tonnellate di petrolio".
Perche' l'impatto ambientale delle buste di plastica non deriva dal solo abbandono dell'oggetto: infatti si calcola che per produrne 200 mila tonnellate di buste 'non-bio' vengano bruciate 430 mila tonnellate di petrolio.
L'Italia, quindi dice 'no' all'inquinamento e 'si'' alla sostenibilita', adeguandosi a quanto gia' deciso a livello europeo: la messa al bando delle buste di plastica dal primo gennaio recepisce infatti disposizioni comunitarie, in particolare la direttiva 94/62/Ce sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio. Quello delle buste di plastica non e' infatti un problema solo italiano: nel nostro paese arriva infatti circa un quarto dei 100 miliardi di pezzi consumati in Europa, dove vengono importati per la maggioranza da paesi asiatici come la Cina, Thailandia e Malesia. Il 28% di questi sacchetti diventa rifiuto e va ad inquinare l'ambiente. Ma in Italia dall'1 gennaio non piu'. fonte «Agenzia Dire» e  «www.dire.it»

Fotovoltaico, +246% la produzione in Emilia-Romagna

(ErmesAmbiente)   Con 223 megawatt la regione si colloca la quarto posto in Italia con 223 megawatt di potenza installata. Exploit di Ravenna (+1.011%), bene anche Ferrara e Forlì-Cesena. Rimini fanalino di coda. I dati ufficiali di Gse, Gestore dei servizi energetici, elaborati dall'azienda riminese Ubisol
Continua anche nel 2010 la crescita del fotovoltaico in Emilia-Romagna. Con 223 megawatt di potenza installata, la regione si colloca infatti al quarto posto in Italia, preceduta soltanto da Puglia (468 MW), Lombardia (241 MW) e Veneto (239 MW). A rilevarlo i dati ufficiali del Gse, il Gestore dei servizi energetici, l'ente italiano che sovrintende alle installazioni degli impianti fotovoltaici, elaborati dall'azienda riminese Ubisol.
Le cifre fotografano una situazione in forte evoluzione rispetto al 2009. La prima novità è rappresentata dal cambio al vertice della classifica delle province emiliano-romagnole: Bologna perde infatti il primato in favore di Ravenna, balzata in testa con una produzione di energia da fotovoltaico che in dodici mesi è cresciuta di oltre il 1.000%, passando dai quasi 7mila chilowatt installati nel 2009 ai 75.040 attuali (33,5% della produzione regionale complessiva). Bologna conserva il secondo posto, passando da 18.715 a 44.447 chilowatt, che equivale al 19,9% dell'energia prodotta in Emilia-Romagna con pannelli solari. Seguono Modena (26.013 kWp, 9.222 nel 2009, 11,6%), Forlì-Cesena (21.056 kWp, 8.264 nel 2009, 9,4%), Ferrara (14.343 kWp, rispetto ai 4.563 kWp del 2009, 6,4%) vai a ErmesAmbiente

27/12/10

Un polo per l'energia pulita a San Pietro in Casale (Bo)

(ErmesAmbiente) Sorgerà nell'area dell'ex zuccherificio Sfir grazie all'accordo di riconversione firmata a Bologna da Regione Emilia-Romagna, Provincia di Bologna, Comune, azienda e organizzazioni sindacali. Il costo complessivo è di 10 milioni di euro, i primi mesi del 2012 la data prevista per l'operatività.

Un polo per la produzione di energia elettrica e termica da fonti rinnovabili, dalla potenza complessiva non inferiore a 4 megawatt. E’ quanto verrà realizzato a San Pietro in Casale grazie all’accordo di riconversione dell’ex zuccherificio Sfir firmato ieri a Bologna da Regione Emilia-Romagna, Provincia di Bologna, Comune di San Pietro in Casale, Sfir e organizzazioni sindacali.
Composto da impianti di diverse tecnologie, ciascuno dei quali comunque con potenza non superiore al megawatt, il polo dovrà essere operativo nei primi mesi del 2012, mentre entro la fine del 2011 dovranno essere completate le procedure di autorizzazione e avviata la costruzione.
Il costo complessivo è di 10 milioni di euro, ma l’accordo prevede anche, in una seconda fase, la realizzazione nell’area dell’ex zuccherificio di un’attività manifatturiera per la produzione di componenti per impianti di produzione di energia rinnovabile.
Grazie a questo nuovo progetto industriale, la cui realizzazione sarà oggetto di una verifica mensile ad opera delle parti, potranno finalmente trovare uno sbocco occupazionale tutti i lavoratori in forza all’ex zuccherificio Sfir, che al momento sono 16.
“Dopo le incertezze seguite alla sospensione del precedente progetto per la realizzazione di contenitori alimentari biodegradabili - ha detto l’assessore regionale all’Agricoltura Tiberio Rabboni - con l’accordo odierno viene finalmente offerta una nuova concreta prospettiva occupazionale ai lavoratori che da molti anni attendono un’occupazione. E’ un risultato atteso e positivo che offre anche un'opportunità di sviluppo al territorio, scongiurando nel contempo il rischio di impatti negativi sull’ambiente grazie alla realizzazione di impianti di piccola taglia”.

A big big family...

22/12/10

Prestigiacomo e muro anti-ambiente di PDL-LEGA

SENZA RINVIO SISTRI SARA' CAOS PER IMPRESE

(DIRE) Roma, 22 dic. - Lo strappo con la maggioranza di governo del ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo "molto probabilmente nasconde altre motivazioni che quelle oggetto del provvedimento in discussione". Lo dice Alessandro Bratti, deputato del Pd, che oggi in aula alla Camera aveva sollevato l'incongruenza dell'articolo sulla tracciabilita' dei rifiuti all'interno del Decreto per aiutare le imprese.
"Prestigiacomo- prosegue Bratti- paga il fatto che non ha mai voluto ascoltare la proposta del Pd per l'applicazione del Sistri" (il sistema di tracciabilita' informatico che riguarda i rifiuti). Un periodo sperimentale di un anno e una collaborazione stretta con le imprese "poteva essere la strada giusta per ammodernare il sistema- dice il democratico- il ministro ha voluto perseguire sulla propria strada sbattendo violentemente contro il muro Pdl-Lega, un muro sicuramente che non ha caratteristiche ambientali".
La vicenda "toglie la finta patina di ambientalismo di questa maggioranza che ha sempre considerato le politiche ambientali un orpello fastidioso e che fa perdere tempo- conclude Bratti- a questo punto a noi interessa capire come il governo affrontera' il tema tracciabilita' dei rifiuti e se la proroga promessa anche oggi alla Camera ci sara' oppure no. Questo per non far piombare nel caos il mondo delle imprese".

21/12/10

Grave silenzio del governo

Roma, 21 DIC (Il Velino) - I deputati Alessandro Bratti (PD) ed Elisabetta Zamparutti (Radicali), primi firmatari delle risoluzioni in Commissione Ambiente per il ripristino delle norme relative all'obiettivo di qualita' pari un nano grammo a metro cubo di benzo(a)pirene abrogate dal decreto legislativo n. 155 del 2010, hanno dichiarato: "Da mesi chiediamo il ripristino delle norme sull'obiettivo di qualita' del benzo(a)pirene per le aree urbane con piu' di 150 mila abitanti e il ripristino degli obblighi di intervento precedentemente previsti in caso di superamento dell'obiettivo di qualita' medesimo." Hanno poi continuato i due parlamentari: "Mentre cresce la mobilitazione con le migliaia di firme, trasmesse dall'associazione PeaceLink e da altri comitati alla Commissione Ambiente, e' gravissimo che anche oggi il Governo non si sia presentato in Commissione per avanzare una proposta, una contro proposta, o comunque esprimere una propria posizione rispetto a questo gravissimo problema." Bratti e Zamparutti hanno concluso dicendo: "A questo punto alla ripresa dei lavori parlamentari porremo direttamente al voto le risoluzioni e ciascuno si assuma le proprie responsabilita' di fronte ai cittadini dell'aree metropolitane interessate a partire da quelli di Taranto." (com/ilp) 211658 DIC 10 NNNN






20/12/10

Energia, chiuso il confronto pubblico sul Piano regionale

(ErmesAmbiente) Terminata la prima parte del percorso per il Piano attuativo 2011-2013. Errani: "Guidare il cambiamento energetico per superare la crisi con una nuova economia"
(17 dicembre 2010) "Stiamo costruendo la seconda generazione del Piano energetico. Abbiamo già raggiunto risultati rilevanti sul fronte delle fonti rinnovabili. In sintonia con l’Europa, vogliamo diventare la regione leader in Italia di questo cambiamento per superare la crisi".
Lo ha detto il presidente della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani intervenendo a Bologna al convegno di chiusura della prima parte del percorso di ascolto e confronto per realizzare il Piano attuativo 2011-2013 del Piano energetico regionale.
Tra gli obiettivi della Regione tagliare dal 7 al 10% i consumi energetici e di aumentare tra i 700 e i 1000 MW la produzione da fonti rinnovabili, per arrivare a 1500/1800 MW totali nel 2013.
Dal 22 ottobre scorso, la Regione ha aperto un confronto tra il mondo produttivo e le nuove frontiere della green economy, tra le nuove tecnologie per la produzione di energia pulita e le soluzioni ‘universali’ per l’edilizia e le costruzioni, tra il ruolo degli enti locali e le politiche nazionali e internazionali.
Due mesi di appuntamenti seminariali con 23 incontri tematici pubblici, a cui hanno partecipato oltre 2500 persone (professionisti, esperti del settore energetico, docenti universitari, amministratori pubblici, rappresentanti di aziende, enti e gestori dell’energia), oltre 180 relatori e 350 contributi.
Per quanto riguarda i prossimi appuntamenti, a gennaio 2011 ci sarà la condivisione degli obiettivi e delle azioni specifiche del Piano con le Associazioni imprenditoriali ed Enti locali così da presentare a febbraio la proposta del Piano Triennale 2011-2013. Tra aprile e maggio 2011 il completamento della procedura di approvazione del Piano.
La Regione punta a sviluppare e innovare l’industria manifatturiera e delle costruzioni per collocare l’Emilia-Romagna all’avanguardia delle regioni che producono tecnologie verdi.

16/12/10

Industria, Pd: Favorire le cessione dell'impianto Basell di Terni,favorisce anche Ferrara

Roma, 16 DIC (Il Velino) - "Per dare uno sbocco alla crisi del polo chimico ternano e in vista dell'incontro con il ministro Romani, chiediamo alla multinazionale Basell di attuare il piano industriale favorendo la cessione dell'impianto di Terni". Lo chiedono i deputati del Pd Alessandro Bratti , Marina Sereni, Carlo Trappolino e Ludovico Vico. "E' auspicabile - proseguono i deputati - che il rilancio del polo ternano passi attraverso il progetto della 'chimica verde' di Novamont. Ad una crisi che rischia di aprire la strada al deserto si deve risponde con una proposta di forte innovazione e in linea con la Green Economy. Le vicende degli stabilimenti della multinazionale, che oltre a Terni e' presente anche a Brindisi e Ferrara, hanno ripercussioni sui territori nei quali e' radicata. La chiusura della LyondellBasell di Terni, avvenuta nonostante un utile di 10milioni di euro nel 2009, ha investito l'intero compendio chimico della citta'. Essa infatti riforniva di materia prima altre realta' produttive e condivideva con esse i costi di gestione e organizzazione del polo industriale. L'effetto-dominio e' stato devastante, mettendo a rischio piu' di mille posti di lavoro tra diretti e indotto".


Interventi (resoconto sommario e stenografico) su "Decreto Rifiuti"

ALESSANDRO BRATTI. Signor Presidente, vorrei riprendere le considerazioni del collega Margiotta. Siamo davvero in una situazione grottesca, anche perché si sta proponendo qualcosa che si sa che fallirà, in base a tutte le esperienze che abbiamo in questo Paese. Ne cito una come esempio significativo: la Calabria.
Nel momento in cui si è delegata ad un soggetto terzo straordinario la scelta dei luoghi dove costruire discariche o inceneritori, questa non è stata fatta. Un conto è nominare un prefetto - così come si è chiesto - per accelerare le procedure per i due termovalorizzatori, già individuati, di Salerno e Napoli; un conto è espropriare il presidente della regione e la regione stessa di alcune responsabilità in ordine alla scelta - si dice anche insieme agli enti locali - dei luoghi dove costruire le discariche. Tutto ciò sapendo che, nominando un prefetto, si scarica la coscienza ma, in realtà, non si risolve il problema (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Qui gli altri interventi


Casa dell'Energia. Domani l'evento di chiusura

(ErmesAmbiente) Nell'ambito del ciclo di incontri organizzato dalla Regione Emilia-Romagna in vista della realizzazione del Piano attuativo 2011-2013 del Piano Energetico Regionale, appuntamento nella Casa dell'Energia con l'evento conclusivo. Coordina il presidente dell'Assemblea legislativa Matteo Richetti, partecipa con una relazione tematica l'assessore regionale alle Attività produttive Gian Carlo Muzzarelli, conclude i lavori il presidente della Regione Vasco Errani.
Qui il programma

15/12/10

Oggi in aula discussione del disegno di legge: Conversione in legge del decreto-legge 26 novembre 2010, n. 196, recante disposizioni relative al subentro delle amministrazioni territoriali della regione Campania nelle attività di gestione del ciclo integrato dei rifiuti (A.C. 3909-A)

ALESSANDRO BRATTI. Signor Presidente, la regione Campania, in particolare l'area fra Napoli e Caserta, vive ormai da diversi anni una situazione di crisi profonda, legata alla gestione dei rifiuti urbani.

Dopo due anni di promesse ed illusioni, di decreti-legge, ben cinque, e numerosissime ordinanze di protezione civile, l'emergenza rifiuti non è stata risolta, non solo sul piano pratico, visto che le infrastrutture continuano ad essere insufficienti, ma neanche sotto il profilo delle cause che l'hanno determinata. Questo Governo ha avviato, come è stato più volte ricordato dagli interventi che mi hanno preceduto, una serie di misure straordinarie per affrontare l'emergenza rifiuti, con il decreto legge 23 maggio 2008, n. 90, poi convertito in legge n. 123 del 2008, che ha appunto istituito il sottosegretario di Stato per la gestione emergenza rifiuti in Campania.
Il sistema delle discariche e l'inceneritore di Acerra, che sono il perno di questo provvedimento, avrebbero dovuto consentire, secondo il Governo, un periodo di transizione sicura di circa quattro anni, che avrebbe potuto permettere l'entrata a regime della gestione dei rifiuti attraverso l'aumento della raccolta differenziata e la costruzione dei rimanenti termovalorizzatori. A fronte poi di questa scelta, il Governo si era impegnato in prima battuta a definire un accordo di programma con la regione Campania in data 18 luglio 2009, che prevedeva uno stanziamento di 526 milioni di euro, di cui 263 milioni a carico del Governo e i rimanenti a carico della regione Campania, per opere di compensazione ambientale, da erogare ai comuni ospitanti gli impianti di trattamento rifiuti. Tale importo poi, in seguito ad altre riunioni, si sarebbe ridotto, ma di fatto, come noto, non è mai stato erogato. Va ricordato che il decreto-legge n. 90 del 2008 imponeva inoltre.....

14/12/10

Cambiamenti climatici ed energie rinnovabili, le tavole rotonde nell'ambito del progetto LG Action


Dopo la COP 16 di Cancun Il Coordinamento Agende 21 Locali Italiane promuove due tavole rotonde nell'ambito del progetto LG-Action su "Il dialogo tra autorità locali e governo nazionale su cambiamenti climatici ed energie rinnovabili"
giovedì 16 dicembre a Roma
presso l'Aula della Biblioteca del CNEL - Viale Lubin 2, ore 10.30  Vai al Programma


11/12/10

Da Cancun a Roma

Un Summit qui a Cancun di cui si annunciava già il fallimento ma che in realtà mantiene in vita la speranza di poter avere un post kyoto 2012 con qualche certezza in più.
Ho avuto occasione di ascoltare i vari “statement” dei Paesi nella cosiddetta “high level session”. Non vi è dubbio che gli interventi più interessanti e politicamente significativi sono venuti dai due Presidenti Correa , Ecuador , e Morales Bolivia. Direi con toni diversi molto più pragmatico il primo che ha ricordato come anche i giacimenti di combustibili fossili vadano trattati come i carbon sink rappresentati dalle foreste e molto più ideologico il secondo che ha esortato i Governi a prendere posizioni certe per salvare il pianeta caso contrario saranno i popoli a decidere.



10/12/10

Adattarsi al Cambiamento Climatico



ACT! Conference 2010
ACT - Adattarsi al Cambiamento Climatico
Strategie ed esperienze per incrementare la resilienza delle città ai cambiamenti climatici
Ancona, 14 dicembre 2010

Qui il programma


Rifiuti: i numeri del Rapporto 2010 elaborato da Arpa in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna


Bologna, 10 dicembre 2010 - Nel 2009 la produzione di rifiuti urbani in Emilia-Romagna si è, per la prima volta nell’ultimo decennio, ridotta rispetto all’anno precedente, con una diminuzione dello 0,9% in termini assoluti e dell’1,8% in termini di produzione pro-capite. E’ diminuito del 10% anche il ricorso alla discarica che nel 2009 ha interessato solo il 46% del totale dei rifiuti indifferenziati, continuando un trend discendente iniziato nel 1996 quando tale percentuale era al 77%. Continua poi ad aumentare (+2%) la raccolta differenziata che ha raggiunto il 47,4% dei rifiuti urbani, pari a 323 kg pro-capite. Un dato questo che pone l’Emilia-Romagna nettamente al disopra del dato medio nazionale di 165 kg per abitante e che è prossimo all’obiettivo del 50% previsto dalla normativa nazionale. E’ quanto emerge dal Rapporto 2010 sui rifiuti elaborato da Arpa in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna, che è stato presentato oggi a Bologna dall’assessore regionale all’Ambiente Sabrina Freda. “Sono dati positivi che ci invitano a proseguire su questa strada. Prevenzione, ovvero riduzione della produzione di rifiuti, raccolta differenziata e recupero di materiale - ha detto Freda - sono gli obiettivi fondamentali che perseguiamo, in linea con quanto previsto anche dall’Europa, che ci chiede di fare del conferimento in discarica una soluzione sempre più residuale e di ridurre progressivamente anche l’incenerimento, sia pur con recupero di energia. La direttiva 98 del 2008 in particolare stabilisce come obiettivo il 50% di recupero sul totale dei rifiuti raccolti. Noi lavoriamo per raggiungerlo". Via Ermes ambiente





09/12/10

Ma in Italia ?

Il discorso del Ministro Prestigiacomo oggi a Cancun è stato quasi ineccepibile, direi molto scontato. Oltre all'appello a Cina e USA per definire politiche impegnative e per costruire il post Kyoto. Interessante anche l'attenzione sulle politiche di adattamento e dei relativi finanziamenti per i paesi più esposti.
La domanda però che è di obbligo è dove è questo impegno in Italia ? Abbiamo forse in Italia messo a punto un Piano di adattamento climatico nonostante le molte vulnerabiltà territoriali ? Insomma apprezzo lo sforzo ...ma mi sembra vi sia molto fumo e poco arrosto !

Domani a Ferrara

Ricostruiamo l’Italia: da dove iniziare?” La risposta la cercheranno insieme Gustavo Zagrebelsky, Ezio Mauro e Dario Franceschini, invitati a partecipare al dibattito organizzato dal Partito Democratico di Ferrara venerdì 10 dicembre 2010, alle ore 18.00, presso la sala San Francesco.
(da PD Ferrara)

08/12/10

Cop16 a Cancun: molta tattica, poche proposte concrete

Dopo la prima giornata delle dichiarazioni al  "high level segment" dei Capi di Stato siamo in presenza di una "partita a scacchi". A parte l'intervento chiaro e preciso del Presidente dell'Ecuador Rafael Correa che ha ribadito la dsponibilità a non estrarre petrolio in cambio di un serio programma internazionale di lotta ai cambiamenti climatici e di aiuto ai paesi in via di sviluppo. Correa ha sostenuto l'idea che i giacimenti di combustibili fossili sono come i "carbon sink" costituite dalle foreste.
Per il resto i piccoli Paesi del Pacifico, ma anche molti Paesi Africani hanno sostenuto la necessità di potere contrastare i cambiamenti climatici attraverso i finanziamenti previsti dagli accordi precedenti. La Cina molto attesa, oltre a manifestare buone intenzioni ha fatto capire chiaramente che non cederà la propria quota di diritto ad inquinare a vantaggio di pesi come Stati Uniti. Mah..vediamo cosa succede in questi giorni.

P.S. L'evento è molto meglio organizzato rispetto a Copenaghen! C'è in realtà molta meno gente in giro.

Trent'anni fa, Lennon. E voi dove eravate?

Dal sito di Repubblica.it. "L'anniversario della scomparsa dell'artista. Il nostro speciale con le straordinarie foto Getty Images. Le iniziative. E i vostri ricordi
Repubblica.it ha ricordato la morte di John Lennon con uno speciale, 1 e con le straordinarie foto del Getty Images.
Chiediamo ai nostri lettori. Dove eravate? E cosa ricordate di quel giorno?
Il 2010 è un anno di celebrazioni legate a John Lennon, ricorrono infatti due importanti anniversari: quello della nascita, il 9 ottobre, e quello della morte, l'8 dicembre.
Durante questo periodo la figura di Lennon è stata celebrata nel mondo con mostre, film, commemorazioni, concerti tributo e speciali iniziative supervisionate interamente da Yoko Ono.




07/12/10

Sono in viaggio per Cancun (Messico)












In missione a Cancun (Messico) per la Conferenza sul clima con la Commissione ambiente della Camera


(ANSA) - CANCUN (MESSICO), 7 DIC -Si apre con la svolta della Cina, che lancia una inedita dichiarazione di impegno volontario ma vincolante per i target delle emissioni, la sessione di alto livello, con Capi di Stato e ministri, della 16/a Conferenza Onu sulla lotta ai cambiamenti climatici (Cop16) che si chiude il 10 dicembre.

In particolare la Cina vede la possibilita' di una risoluzione in ambito Onu e si ipotizza, per Pechino, anche un sistema simile alle quote di emissione.
Da parte degli Stati Uniti c'e' la ferma volonta' di mettere in atto il piano di riduzione delle emissioni gia' lanciato per Copenaghen (-17% al 2005 pari al 4% rispetto al '90 che (l'anno di riferimento per il Protocollo di Kyoto che gli Usa, unico paese industrializzato, non hanno mai sottoscritto).

Oggi arriva anche il ministro italiano dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, che nel programma degli interventi dei rappresentanti di Governo e' prevista nella mattina del 9 dicembre. Sempre nella stessa mattina parlera' anche Todd Stern, inviato speciale per il clima del Dipartimento Usa. La Cina e' prevista per l'8 dicembre nella sessione pomeridiana.
Due i testi che i negoziatori stanno mettendo a punto per i ministri: uno sugli impegni a lungo termine e l'altro su Kyoto.
Ancora, secondo alcuni osservatori, testi troppo aperti. Sul tavolo di Cancun nodi importanti come le foreste (sembra essere questo l'accordo piu' vicino con fondi per i paesi poveri ma c'e' ancora l' incognita del conteggio nell'ambito dei crediti di emissione) e i finanziamenti per i paesi in via di sviluppo.
Un pacchetto che sembra possibile chiudere. (ANSA).


06/12/10

Fotovoltaico in regione: via libera dall'Assemblea Legislativa per l'individuazione delle aree e dei siti


La delibera disciplina la localizzazione degli impianti di produzione di energia elettrica che utilizzano la fonte solare fotovoltaica. "In un’ottica di sostenibilità ambientale - ha sottolineato l'assessore regionale all'Ambiente Sabrina Freda - si è voluto conciliare la produzione dell’energia da fonti rinnovabili con la tutela del territorio, del paesaggio, dell’agricoltura e dell’ambiente naturale, favorendo la diffusione di piccoli impianti e contenendo il consumo di suolo".

Bologna, 6 dicembre 2010 - Via libera da parte dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna alla delibera che disciplina la localizzazione degli impianti di produzione di energia elettrica che utilizzano la fonte solare fotovoltaica. La deliberazione costituisce uno stralcio delle Linee guida regionali, che verranno predisposte nei prossimi mesi e che daranno indicazioni anche per le altre tipologie di impianti da fonti rinnovabili come eolico, biomassa, biogas e idroelettrico.

La disciplina regionale - che non varrà per i provvedimenti già autorizzati, per quelli oggetto di finanziamento pubblico e per le istanze complete della documentazione prevista - attua le linee guida ministeriali del 10 settembre 2010 relative agli impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, che hanno dettato i criteri generali per l’inserimento degli impianti nel paesaggio e nel territorio.
"Si tratta - ha sottolineato l’assessore regionale all’Ambiente Sabrina Freda - di un buon provvedimento, frutto di un ampio e positivo confronto con le diverse realtà interessate. In un’ottica di sostenibilità ambientale - ha proseguito l'assessore - si è voluto conciliare la produzione dell’energia da fonti rinnovabili con la contemporanea tutela del territorio, del paesaggio, dell’agricoltura e dell’ambiente naturale, favorendo la diffusione di piccoli impianti e contenendo il consumo di suolo".
Per l’assessore alla Programmazione territoriale Alfredo Peri "Con questo provvedimento la Regione sceglie di tutelare il territorio, ma allo stesso tempo introduce regole chiare che da un lato daranno certezza agli operatori e dall’altro ci permetteranno di raggiungere gli obiettivi previsti dal Piano energetico regionale e dall’Unione europea in materia di energie rinnovabili”.
Dal punto di vista agricolo l’assessore regionale all’Agricoltura Tiberio Rabboni ha evidenziato che "il fotovoltaico a terra con le nuove regole introdotte oggi dalla Regione diventa una opportunità per le imprese agricole, che potranno così integrare il proprio reddito aziendale. Gli agricoltori potranno intervenire nella aree di produzione Dop, Igp, biologico, Doc e Igt rispettando i limiti previsti da questa delibera".
Per quanto riguarda l’installazione a terra degli impianti, la delibera individua diverse tipologie di aree, caratterizzate da diversi livelli di tutela, in relazione alla presenza di vincoli di natura paesaggistica e ambientale e alle caratteristiche del territorio. Non sono invece previsti limiti particolari per gli impianti collocati su edifici. In questo caso, proprio per diffondere questo tipo di produzione di energia rinnovabile, i pannelli potranno essere collocati sugli edifici esistenti ovunque ubicati, ferma restando l’osservanza della normativa di tutela degli stessi e delle norme di sicurezza sismica. Se l’installazione sulle coperture dell’edificio non è fattibile, l’ubicazione degli impianti è consentita, fuori dalle aree a completa esclusione, anche con moduli al suolo, purché destinata soltanto all’autoconsumo e comunque per una potenza complessiva non superiore a 20 Kw.

Repubblica di domenica 5 dicembre 2010, pagina 7

Intervista a Dario Franceschini - "Pd e destra per salvare il Paese e dopo un anno si va a votare"
di Casadio Giovanna

"Invito rivolto a chi nella maggioranza antepone l'interesse nazionale all'interesse di parte"
"Serve un esecutivo che affronti la crisi economica e metta mano a una nuova legge elettorale"

 «Berlusconi si tolga di mezzo. Già da mesi avrebbe dovuto dimettersi. Quanto costerà questo atteggiamento del premier all'Italia? Ha lanciato l'allarme-rating ma l'instabilità è colpa della sua maggioranza e dipende anche dalla stagnazione di un paese, il nostro, che non ha più crescita. La sua pretesa di restare comunque a Palazzo Chigi, il suo discredito internazionale quanto incidono sul differenziale di interessi tra noi e la Germania? Un costo economico spaventoso a carico delle famiglie italiane». È una requisitoria quella di Dario Franceschini. Per le opposizioni, cosl come per Fini, è cominciato il conto alla rovescia: meno nove giorni al voto di sfiducia a Berlusconi. Ela partita è già spostata sul "dopo". Per il capogruppo Pd l'obiettivo è un governo di responsabilità anche di un anno, o quanto occorre, per affrontare l'emergenza economica e la riforma elettorale. Siete così certi di avere i numeri per la sfiducia, onorevole Franceschini? Perché Berlusconi è convinto del contrario.

«Sono uno abbastanza preciso e con una certa esperienza parlamentare, in più conosco l'aritmetica: 85 più 225 - che sono i firmatari delle due mozioni di sfiducia - fa 310. Basta aggiungere il deputato valdostano Roberto Nicco ei sei radicali - i quali stanno ponendo una seria questione politica che il Pd dovrà affrontare, ma non ho dubbi voteranno come sempre "Pd e destra per salvare il Paese e dopo un anno si va a votare" Franceschini: ma Berlusconi resti fuori contro il governo -ebbene, lasomma fa 317. E non conto Fini, il presidente della Camera per consuetudine non vota, né altri parlamentari che ci stanno pensando». Intanto il coordinatore del Pdl, DenisVerdini dice di «fregarsene politicamente» delle prerogative del capo dello Stato e che poi si andrà alle elezioni. «Temo che le parole di Verdini in tutta la loro volgarità siano un piccolo aperitivo rispetto al clima incandescente in cui Berlusconi, e quelli che gli sono rimasti fedeli, trascineranno il paese per impedire che la crisi segua le regole costituzionali. Del resto si sta manifestando l'essenza stessa del ber-lusconismo, e cioè l'idea malata che vincere le elezioni sia un fatto personale e di essere perciò al di sopra del Parlamento, del capo dello Stato, della Costituzione».
Lei non prevede una resa di Berlusconi?
«Non mi pare sia possibile, è in contrasto con la sua idea della politica e dello Stato; il premier non vede altro che se stesso e niente oltre se stesso. Immagino che il suo schema sarà - una volta passata la mozione di sfiducia - sparare contro tutto e tutti sin dal giorno dopo, chiedendo elezioni anche a costo di esporre l'Italia a una drammatica crisi e alla speculazione internazionale. Siamo alla vigilia di regole europee che imporranno una durissima manovra di rientro del debito pubblico, con un paese esposto, come abbiamo visto dai documenti WikiLeaks, al discredito e una legge elettorale-truffa. Ogni persona di buonsenso non può non pensare a un governo di responsabilità. Se anche Berlusconiriuscisse a salvarsi per unvoto o due, non avrebbe la forza per affrontare questa emergenza».
 Un governo di responsabilità con chi? Non state facendo i conti senza l'oste, ovvero il centrodestra? «Con le forze politiche e i singoli parlamentari di opposizione di maggioranza che mettano gli interessi nazionali davanti a quelli di parte. Qualsiasi soluzione, però senza Berlusconi». Ma il Pd appoggerebbe un governo guidato da Gianni Letta o da Tremonti? «Conosco le prerogative del presidente Napolitano e, prima di parlare di nomi, anche di quelli più improbabili, si deve capire se nel centrodestra ci sono parlamentari che ritengono più importante di Berlusconi salvare il loro paese. Questo è il bivio. Dal 15 dicembre anche nel Pdl e nella Lega molti dovranno chiederselo. Il "dopo" è un governo che non butti il paese in un periodo d'incertezza com'è una campagna elettorale. Poi si va alle elezioni».
Quanto dovrebbe durare questo governo, un anno? «Il tempo che occorre per fronteggiare crisi e manovre economiche e fare una nuova legge elettorale.

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03/12/10

Sul DL 190/2010 relativo all'emergenza campana

Alessandro BRATTI (PD) sottolinea le proprie perplessità circa la mancata dichiarazione nel provvedimento in esame dello stato di emergenza. Fa notare come ormai da anni siano state fornite cifre sulla questione dei rifiuti in Campania non corrispondenti alla verità: a tale proposito, ricorda come il Ministro Prestigiacomo, il 14 aprile scorso, abbia fornito indicazioni sulla produzione dei rifiuti nella regione Campania non coincidenti con il dato dei 2.700.000 tonnellate di rifiuti negli ultimi 4-5 anni. Aggiunge poi come in sede di risposta alle numerose interrogazioni e interpellanze presentate nei mesi precedenti, siano state fornite dal Governo garanzie circa l'autosufficienza del sistema dei rifiuti in Campania per 2-4 anni. Si sofferma quindi sulle cause della criticità della situazione dei rifiuti in Campania evidenziando, in primo luogo, come in effetti non sia mai partita la realizzazione della discarica di Cava Vitiello per la quale si era ipotizzata una capienza di 3 milioni di tonnellate di rifiuti: su tale discarica fa notare come anche a livello europeo fosse emersa l'inopportunità della sua realizzazione, peraltro evidenziata anche a livello regionale, in netta quindi contraddizione con il piano della Protezione civile. In secondo luogo, denuncia il fallimento del sistema degli inceneritori, del quale auspica comunque l'avvio. In terzo luogo, fa notare come in Campania non abbia funzionato il sistema della raccolta differenziata, in ordine alla quale è stato infondatamente dichiarato che la percentuale - relativamente alla città di Napoli - si aggiri intorno al 38 per cento, mentre il dato effettivo è 22 per cento. Con riferimento ancora alla raccolta differenziata, rileva come non si abbiano notizie circa il commissariamento degli 11 Comuni inadempienti su tale modalità di raccolta.

Rileva quindi come l'Unione europea abbia vincolato l'erogazione di fondi al piano regionale di smaltimento dei rifiuti solidi urbani, al piano regionale dei rifiuti speciali e al piano regionale delle bonifiche.

Quanto all'inceneritore di Acerra, fa notare come la sospensione del funzionamento dell'inceneritore sia stato ricondotto a problematiche tecniche, in particolare alla crepatura del forno, in ordine alle quali è stato espresso l'auspicio che non si manifestassero anche nella terza linea. Ricorda poi che a seguito di tali dati sono stati richiesti chiarimenti circa il collaudo effettuato su tale impianto.

Quanto invece ai consorzi, non concorda con quanto previsto dal decreto-legge in esame, il quale, a suo avviso, non consente di affrontare la tematica degli esuberi di personale per i quali si pongono addirittura problemi di pagamento degli stipendi.

Rinvia invece alle considerazioni che saranno svolte dall'onorevole Iannuzzi in ordine alla provincializzazione delle competenze dei rifiuti.



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01/12/10

Dichiarazione di voto dell'on.le Dario Franceschini sul Ddl di riforma dell'università

Presidente, stiamo affrontando questa discussione in una situazione surreale. Una maggioranza al capolinea, ex maggioranza l'ha chiamata l'onorevole Della Vedova, che non esiste più, non esiste più politicamente e numericamente e che pure vuole imporre a tempo ormai scaduto una riforma al mondo dell'università con dei muscoli che non ha, scaricando su un Paese già approvato altre tensioni. La giornata di oggi è particolarmente significativa perché le migliaia di studenti che hanno manifestato non hanno alle spalle alcun partito né alcun sindacato. L'hanno fatto spontaneamente dal sud al nord del Paese.