31/03/11

Le bugie di Di Pietro

Di Pietro si presenta in sala stampa e dice una bugia gratis: il Ministro Alfano gli ha tirato la scheda di voto. Poichè la scheda mi è arrivata nelle parti basse pur non avendo creato danni non è andata su Di Pietro. Ma l'IDV pur di farsi pubblicità mente chissà perchè.....

Domani vi aspetto all'Arengo parliamo della Camera


Venerdi alle 17.30 alla sala Arengo del Comune di Ferrara si discuterà sull'attività politica alla Camera dei Deputati con particolare riferimento alla produttività della politica. Saranno presenti Simone Merli, Paolo Calvano , Stefano Bonaccini e Vittorio Alvino di Openpolis.
Nell'occasione verrà presentato il mio Bilancio sociale che rendiconta l'attività del 2010. Vi aspetto ..

Ma che Ministri abbiamo ?

Dopo lo show di La Russa di ieri, oggi i Ministri arrivando di corsa per votare hanno dato uno spettacolo indecente. Poi Alfano colto da raptus giovanile mi ha lanciato dai banchi la sua tessera di voto che mi ha colpito. Doveva essere un campione di lontananza con le figurine. In termini calcistici dovremo vincere la partita a tavolino. Questi atteggiamenti la dicono lunga sul nervosismo che ormai costituisce un tratto costante di un Governo allo sbando. Ma possiamo in questo momento avere un Governo sull'orlo di una crisi di nervi ?

29/03/11

Sviluppo economico ed energia: il futuro è delle rinnovabili

Immigrati: Franceschini replica a Bossi con una battuta in ferrarese

Umberto Bossi sfodera il lumbard contro gli immigrati a cui dice 'fora da i ball'. Dario Franceschini li difende e al leader leghista replica in ferrarese: "Se l'ignuranza l'agh ess i al, igh darev da magnar con la fionda".
Traduzione: "Se l'ignoranza avesse le ali, gli darei da mangiare con la fionda".
(

E ancora rinnovabili: difendiamo gli investimenti

ENERGIA: EMILIA ROMAGNA A GOVERNO, PROSEGUIRE CON INCENTIVI SU RINNOVABILI =
PIANO DI ALMENO CINQUE ANNI E ATTIVARE UN TAVOLO NAZIONALE

Bologna, 29 mar. - (Adnkronos) - "Proseguire con gli attuali incentivi per le fonti di energia rinnovabili sino al 31 dicembre, realizzare un Piano fino al 2016 per il sostegno prioritario a specifiche attivita' come autoconsumo, e utilizzo dei tetti per produzione di energia solare nonche' attivazione immediata di un Tavolo nazionale per l'energia". Sono queste le richieste rivolte al Governo dall'assessore alle Attivita' produttive della Regione Emilia Romagna, Gian Carlo Muzzarelli, intervenuto alla Commissione politiche energetiche della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome.

In Conferenza delle Regioni, Muzzarelli ha sottolineato il fatto che "occorre che il Governo presenti un testo che assicuri, con serieta' e responsabilita', certezze alle imprese che operano nel campo delle energie rinnovabili. Bisogna assicurare sino al 31 dicembre gli attuali incentivi, assicurandone poi la continuita' nel modo piu' opportuno, diversificare il sostegno pubblico dando delle priorita', ed attivare il prima possibile un Tavolo nazionale per l'Energia, che dia risposte concrete". "Cittadini ed imprese richiedono chiarezze e un programma strategico di lungo respiro, per non azzoppare il paese piu' di quanto questo Governo abbia gia' fatto" ha concluso l'assessore.

25/03/11

4° INCONTRO A CORTONA DI AREADEM


Centro Convegni S. Agostino, Via Guelfa 40 - Cortona (AR)


PROGRAMMA
Venerdì 25
Ore 14.30 arrivo e accredito partecipanti
Ore 15.30 Apertura dei lavori - Marina Sereni
Saluti
Segretario Federazione Pd Arezzo - Marco Meacci
Sindaco Cortona - Andrea Vignini


Ore 16.30 - 18.00 Tavola Rotonda "150 + 1: l'Italia oltre il berlusconismo
Fausto Bertinotti
Pierferdinando Casini
Dario Franceschini
Coordina Massimo Giannini
Ore 18.00 - 19.00 dibattito
Ore 19.00 Intervento Pier Luigi Bersani
Sabato 26
Ore 9.00 - 11.30 dibattito
Ore 11.30 - 13.00 Confronto sul Federalismo
Roberto Maroni, Ministro dell'Interno
Piero Fassino, candidato a Sindaco al Comune di Torino
Coordina Claudio Sardo
Ore 14.30 - 16.30 "Votare in Italia:1968-2008. Dall'appartenenza alla scelta"
Paolo Bellucci, Università di Siena
"Modelli di elettori o elettori modello? Come cambia il voto degli italiani"
Paolo Segatti, Università di Milano
"Le considerazioni degli italiani prima e dopo le elezioni, tra orientamenti politici e opinioni su quanto accade attorno a loro"
Cristiano Vezzoni, Università di Trento
"Continuità e discontinuità delle differenze territoriali nel voto degli italiani"
Coordina Chiara Geloni
Ore 16.30 - 19.30 dibattito
Domenica 27
Ore 9.00 - dibattito
Ore 9.30 - 11.00 Tavola Rotonda "Il mestiere del Sindaco"
Michele Emiliano, Sindaco di Bari
Graziano Del Rio, Sindaco di Reggio Emilia
Giuseppe Fanfani, Sindaco di Arezzo
Coordina Stefano Brusadelli
"Il Mediterraneo volta pagina" - Renzo Guolo, Università di Padova
Ore 12.30 Conclusioni di Dario Franceschini


24/03/11

Si rifletta sul nucleare

Caro amico,
“ti scrivo per avere il consiglio di un amico. Con la liberazione dell'energia atomica, la nostra generazione ha portato nel mondo la forza più rivoluzionaria dopo la scoperta del fuoco da parte dell'uomo preistorico. La forza fondamentale dell'universo non può essere in alcun modo adattata al concetto ormai superato dei ristretti nazionalismi. Contro di lei non c 'è segreto e non c 'è difesa; non c'è possibilità di controllo se non attraverso la vigile comprensione e l'insistenza dei cittadini di tutto il mondo. Noi scienziati riconosciamo di avere la responsabilità, cui non possiamo sottrarci, di fornire ai nostri concittadini la comprensione dei fatti semplici relativi all'energia atomica e alle sue implicazioni per la società. In ciò risiede la nostra unica sicurezza e la nostra unica speranza – noi crediamo che un cittadino informato agirà per la vita e non per la morte.”


Da una lettera ai cittadini di Albert Einstein



Il nucleare: non è la soluzione!

Lo stato dell'arte

Il documento del Mit (Massachusetts Institute of Technology) che aggiorna un report del 2003 al 2009 sottolinea che, nonostante l'attenzione sul tema sia cresciuta e nuove politiche di rilancio siano state annunciate in molti paesi, lo sviluppo del nucleare è in calo a livello globale. Ad eccezione dell'Asia, e in particolare di Cina, India e Corea, esistono infatti pochi progetti concreti. Si tratta di 44 impianti attualmente in costruzione di cui solo 4 nei Paesi UE a 27 (due in Bulgaria).
Negli Stati Uniti non vi è attualmente alcun cantiere aperto ed il lento sviluppo del nucleare, rispetto agli annunci e alle previsioni, rende meno probabile lo scenario di espansione ipotizzato nel 2003 (mille Gwe nel 2050 di cui 300 negli USA). Viene inoltre ribadito il concetto chiave che in un'economia di mercato il nucleare non è competitivo rispetto al gas o al carbone. I costi del capitale e i costi finanziari delle centrali nucleari continuano ad essere infatti significativamente incerti.
Dal 2003 i costi di costruzione delle centrali nucleari sono aumentati drasticamente, con una media del 15 per cento all'anno in più, come dimostrano le esperienze in Giappone e Corea. Nel 2007, secondo i nuovi dati del Mit, realizzare una centrale nucleare costa 4.000 dollari per kW contro i 2.000 di quattro anni prima. Un aumento molto più consistente di quanto accaduto nel carbone e nel gas attualmente stimate a 2.300 dollari e 850 dollari a kW contro i 1.300 e 500 del 2003. Una crescita che si ripercuote inevitabilmente anche sui costi finali dell'energia: dai 6,7 centesimi a kilowattora stimati nel 2003 il nucleare è passato ad un costo di 8,4 cent a kilowattora contro i 6,2 del carbone ed i 6,5 del gas. In buona sostanza perché il nucleare sia competitivo oggi deve essere incentivato al pari delle energie rinnovabili.
La Commissione europea riporta che le prospettive di investimento nel nucleare sono più interessanti se si pone l'attenzione alla sostituzione o all'estensione della durata di vita delle centrali nucleari che raggiungeranno il termine della loro vita utile originariamente al 2020 piuttosto che a nuovi impianti. Secondo le previsioni attuali (che tengono conto delle decisioni definitive sulle nuove centrali nucleari, delle estensioni della durata di vita utile già approvate e dei progetti già annunciati di abbandono progressivo del nucleare) la capacità nucleare della UE potrebbe diminuire di 33 Gwe. Nel documento citato rispetto ai nuovi progetti di investimento in Europa oltre ai due reattori nucleari in Finlandia e Francia, fra le realizzazioni certe vi sono due unità in Bulgaria e due unità in Slovacchia e il via libera a nuovi impianti di Inghilterra e Italia.
Riguardo il grado di accettabilità che il nucleare ha presso le popolazioni si ribadisce che questo è fortemente legato alla disponibilità di soluzioni sicure e permanenti per la gestione dei rifiuti radioattivi, questione ben lungi da essere risolta.
Particolare attenzione viene poi data al fatto che gli impianti nucleari devono essere attentamente protetti sia contro i tentativi di sabotaggio che contro gli eventuali attacchi terroristici e l'eventuale furto di materiale nucleare. Così come nel documento del MIT viene sottolineata l'incertezza della convenienza economica di produrre energia elettrica del nucleare rispetto al carbone e al gas e si ribadisce la necessità di ricorrere a misure pubbliche per favorire il finanziamento, anche se il finanziamento della costruzione di nuove centrali nucleari spetta agli operatori privati.
Rispetto alla sicurezza nucleare la proposta di Direttiva EUROATOM definisce in maniera precisa le caratteristiche dell'Autorità di regolamentazione raccomandandone la competenza e l'indipendenza. All'art. 9 si sottolinea la necessità di avere a disposizione di esperti nella materia, ricordando che nei decenni passati non è stato fornito un numero sufficiente di specialisti e che quindi in questo settore sussiste anche il problema dell'invecchiamento del personale e degli ispettori. Si ricorda inoltre l'obbligo di garantire la disponibilità di sufficiente personale qualificato, riconosciuto anche dall'art. 11 della Convenzione sulla sicurezza nucleare. Per ultimo viene dedicato l'art. 5 alla Trasparenza, per garantire ai cittadini di partecipare ad un processo decisionale trasparente.

22/03/11

Sviluppo economico ed energia: il futuro è delle rinnovabili












Giornata mondiale dell'Acqua

Istat: aumentano consumi dal rubinetto, meno minerale. Migliora giudizio sui servizi idrici
(Ambiente&Energia) ROMA - Consumi di acqua potabile in aumento, una dispersione idrica ancora elevata e la diminuzione del numero di famiglie che acquistano acqua minerale: sono questi i principali elementi che emergono dal quadro di sintesi tracciato dall'Istat alla vigilia della Giornata mondiale dell'acqua, istituita dall'Onu e che si festeggia ogni 22 marzo.
Spicca innanzitutto, l'incremento dei consumi: nel 2008 sono stati erogati 92,5 metri cubi di acqua potabile per abitante, pari a 253,4 litri al giorno, con un incremento dell'1,2% negli ultimi dieci anni. Questo valore è costituito dall'acqua consumata, misurata ai contatori dei singoli utenti, e dalla stima dell'acqua non misurata, ma consumata per diversi usi (luoghi pubblici, fontane, acque di lavaggio delle strade, innaffiamento di verde pubblico, ecc.). In lieve diminuzione, invece, il consumo pro capite di acqua per uso domestico, dato dalla media dei 115 comuni capoluogo di provincia: è pari a 68 metri cubi per abitante (186,6 litri al giorno), in calo dello 0,7% rispetto al 2008.
Considerando i consumi pro capite nei 27 paesi dell'Unione Europea per il periodo 1996-2007, l'Italia, con consumi complessivi intorno ai 92 metri cubi annui per abitante, presenta valori superiori alla media europea, pari a 85 metri cubi annui per abitante. In particolare i consumi medi in Italia risultano inferiori rispetto alla Spagna (100 metri cubi) e al Regno Unito (110); mentre risultano superiori ai Paesi Bassi (73) e alla Germania (57). In calo poi il consumo di acqua minerale. Nel 2009 il 63,4% delle famiglie italiane l'ha acquistata, percentuale che risulta in calo rispetto agli anni precedenti (67,6% nel 2000, 64,2% nel 2008). La spesa media delle famiglie per l'acquisto di acqua minerale è pari a 19,71 euro mensili: in media la spesa delle famiglie per l'acquisto di acqua minerale risulta più bassa rispetto a quella sostenuta nel 2008 (21,14 euro).
Un capitolo della relazione Istat e' dedicato ai servizi e sulla soddisfazione dell'utenza. Migliora in particolare il giudizio delle famiglie sull'erogazione di acqua potabile. Il 10,8% delle famiglie italiane lamenta irregolarità nell'erogazione dell'acqua nel 2010 contro il 16,2% del 2001. Il problema è dichiarato soprattutto dalle famiglie residenti nel Mezzogiorno (18,7%), in particolare in Calabria (33,4%) e in Sicilia (28,3%). All'opposto, appena il 5,8% delle famiglie del Nord dichiara irregolarità nell'erogazione dell'acqua, con valori minimi pari all'1,6% nella provincia autonoma di Bolzano e all'1,9% nella provincia autonoma di Trento. Anche la diffidenza nel bere acqua di rubinetto diminuisce ma si manifesta ancora elevata nel Paese: il 32,8% delle famiglie ha al suo interno uno o più componenti che dichiarano di non fidarsi a berla contro il 42% del 2001. Tale fenomeno raggiunge i livelli più elevati in Sicilia (64,2%), Calabria (52%) e Sardegna (49,8%).
Infine il capitolo depurazione: le regioni che più hanno aumentato gli impianti di depurazione, dal 1999 al 2008, sono Umbria (+87,3%) e Basilicata (+77,2%), seguite da Lombardia (+45,3%), Liguria (+42,5%) e Sardegna (+39,2%). Quanto alla riorganizzazione del servizio idrico, nel 2008 i gestori del Servizio idrico integrato (Sii) hanno coperto una popolazione residente pari al 68,7 per cento, incrementando di 8,7 punti percentuali il dato del 2007.

20/03/11


Verso il Piano energetico provinciale

Coordinamento Zona Montana

VERSO IL PIANO ENERGETICO PROVINCIALE
PER UNA PROGRAMMAZIONE CONDIVISA SULLE PRODUZIONI DI ENERGIA DA FONTE RINNOVABILE NELL’APPENNINO REGGIANO NEL QUADRO NORMATIVO NAZIONALE E REGIONALE

Le politiche sulle fonti di energie rinnovabili rivestono una grande attualità in relazione ai temi di contenimento dell’emissioni inquinanti e al progressivo superamento delle tradizioni fonti di origine fossile, per questo motivo sono fortemente sostenute dalle politiche europee e mondiali. L’economia legata a queste produzioni sta assumendo una grande importanza per le iniziative delle imprese private ma anche degli enti locali. Il rischio è quello di una proliferazione di interventi, privati e pubblici senza una programmazione che tenga conto delle peculiarità e delle vocazioni del territorio montano.Il rischio opposto è quello rappresentato da provvedimenti come il recente decreto “Ronchi” che riduce gli incentivi sul conto energia mentre si stava avviando un settore economico innovativo e mentre numerose aziende si accingevano a fare importanti investimenti con la creazione di posti di lavoro.
Per questi motivi, riteniamo utile una ricognizione sul quadro normativo nazionale, regionale e sui principali orientamenti assunti dai singoli comuni sul tema delle produzione di energia da fonte rinnovabile, accompagnata da un approfondimento più tecnico e settoriale riguardante il territorio montano.

LUNEDÌ 21 MARZO 2011 ALLE ORE 18

C/O IL PARCO TEGGE A FELINA
(Via Tegge, 7 - 42038 Felina (RE)
Programma:
Ore 18.00 Presentazione dell’iniziativa, Valerio Fioravanti
Ore 18,15 On. Alessandro Bratti, Responsabile Ambiente e Energia del PD Emilia Romagna, Energia e green economy, dalle politiche nazionali alle scelte locali
Ore 18.45 Relazione dei Sindaci sui singoli progetti o sui piani comunali;
Sindaci : Carlo Fornili, Gianluca Marconi, Alberto Ovi, Giorgio Pregheffi, Sara Garofani, Michele Lombardi, Sandro Govi, Claudio Moretti
Ore 19,45 Relazioni tematiche:
Luciano Correggi, GAL Modena Reggio Alessandro Contri, DREAM Italia, la filiera del legno per la produzione energetica eco sostenibile
Alberto Cacciani, GESTA SPA Filippo Confalonieri AD Simtek Coopservice, gli impianti fotovoltaici
 Ivan Casoli, Idroelettrico in Appennino Roberto Tedeschi, rappresentante del Comitato Difesa Fiumi Emilia-Romagna
Roberto Paterlini e Carlo Pasini, IREN spa, impianti eolici
Ore 20,45 Ass.re Prov.le Mirko Tutino, Il Piano Energetico della Provincia di Reggio Emilia
Ore 21,00 Ass.re Reg.le Gian Carlo Muzzarelli, Il Piano Energetico dell’Emilia Romagna
L’INCONTRO E’ APERTO ALLA CITTADINANZA


La festa dell'artigianato nel segno dei 60'

(Estense 19/03/2011) L’Accademia dei Maestri Artigiani festeggia quest’anno 60 anni di vita con una manifestazione in cui verranno diplomati 9 nuovi “maestri” e festeggiati tre Cavalieri del Lavoro. Consegnate anche due Targhe San Giorgio. Un riconoscimento al valore inestimabile del lavoro artigianale per la vitalità del tessuto economico e sociale. Avrà dunque un sapore particolarmente solenne quest’anno la tradizionale cerimonia organizzata dall’Accademia dei Maestri Artigiani di Arti e Mestieri di Ferrara per celebrare la nomina di imprenditori che si sono distinti per la loro decennale attività. Sono infatti trascorsi 60 anni da quel giorno del 1951 in cui dall’idea di Pilade Cappellari rilegatore, Efrem Navarra fabbro, Ugo Rossetti restauratore, Edmondo Carlini cementista ed altri, nasceva a Ferrara l’Accademia con l’obiettivo di dare dignità e adeguata valorizzazione a quel patrimonio di esperienza e maestria che da secoli rende grande la città e la sua tradizione.(segue)

Il nucleare un errore da sempre e il governo non sa dare spiegazioni

(19/03/2011) LA NUOVA FERRARA
Alessandro Bratti*
Il Pd aderisce convinto alla campagna referendaria contro il rientro del nucleare nel nostro Paese. Il governo e la maggioranza rispetto alla scelta del nucleare non spiegano se e come verrebbero affrontati i problemi legati alla produzione di scorie e al loro smaltimento (l’Italia ancora non ha un sito per lo smaltimento dei rifiuti radioattivi ereditati dalle vecchie centrali); non dicono dove sorgerebbero le nuove centrali; al tempo stesso prevedono nella legge recentemente approvata che la localizzazione dei siti nucleari possa avvenire anche contro la volontà delle Regioni destinate ad ospitarli, per poi dire in questi giorni che non sarà proprio così, e che i siti stessi saranno considerati aree militari. I Ministri dell’Ambiente e dello Sviluppo economico dopo aver difeso una proposta demagogica e vuota, ritrattano su tutto! Dimostrando un grado di pressappochismo e cialtroneria preoccupante.
Manca nella proposta del Governo un disegno credibile per un sistema di controllo adeguato. Non si parla di risorse per costituire l’Agenzia per la sicurezza nucleare nè se ne garantisce la terzietà necessaria. Non dicono soprattutto in che misura, più o meno direttamente, risorse pubbliche sosterranno il nucleare. Perché, contrariamente a ciò che afferma Berlusconi, senza risorse pubbliche il nucleare non sta in piedi. Pensiamo che oggi sarebbe un errore imbarcarci in un programma di centrali nucleari che a fronte di un costo rilevantissimo - non meno di 20 miliardi per realizzare 4 impianti - darebbe assai pochi vantaggi. I “nuovi” impianti, “comprati” dalla Francia, nuovi per modo di dire visto che si basano su tecnologie destinate ad essere presto superate, comincerebbero a funzionare non prima di quindici anni, e da quel momento coprirebbero meno del 5% del fabbisogno energetico nazionale; la stessa Commissione europea, pur considerando la costruzione di qualche centrale in Europa, non prevede nei prossimi 10-12 anni un’espansione di questa tecnologia, anzi considerando la vetustà dei primi impianti segnala una contrazione della percentuale di energia prodotta con il nucleare. I costi del capitale e i costi finanziari delle centrali nucleari continuano ad essere infatti significativamente incerti. Dal 2003 i costi di costruzione delle centrali nucleari sono aumentati drasticamente, con una media del 15 per cento all’anno in più come dimostrano le esperienze in Giappone e Corea. In buona sostanza perché il nucleare sia competitivo oggi deve essere incentivato al pari e più delle energie rinnovabili. Riguardo il grado di accettabilità che il nucleare ha presso le popolazioni si ribadisce che questo è fortemente legato alla disponibilità di soluzioni sicure e permanenti per la gestione dei rifiuti radioattivi, questione ben lungi da essere risolta.
Particolare attenzione viene poi data al fatto che gli impianti nucleari devono essere attentamente protetti sia contro i tentativi di sabotaggio che contro gli eventuali attacchi terroristici e l’eventuale furto di materiale nucleare.
Mi sarebbe stato più semplice citare semplicemente cosa sta succedendo in Giappone! Ma il nucleare non andava bene neanche prima!
*Deputato Pd

17/03/11

In Regione celebrati i 150 anni dell'Unità d'Italia



(Ermesambiente) L'Assemblea legislativa si è riunita in seduta solenne, Errani: "Nel passato le nostre radici e la nostra identità"
 Le iniziative in Emilia-Romagna


16/03/11

Ufficio stampa: nessun aumento indennità Deputati

Con riferimento a notizie che circolano su Internet in merito a presunti incrementi dell’indennità parlamentare, l’Ufficio stampa della Camera fa presente che non è stato corrisposto alcun aumento ai deputati. È stata invece attuata, per il triennio 2011-2013, una riduzione di € 1.000 mensili sul trattamento economico complessivo dei deputati.
Tale taglio si aggiunge alla precedente riduzione del 10% della misura dell’indennità parlamentare effettuata nel 2006, nonché al blocco, ancora in vigore, degli adeguamenti della stessa indennità operato dal 2007.
Tutte le voci del trattamento economico dei deputati sono pubblicate sul sito Internet della Camera: www.camera.it.

Energia. Incentivi salvi, Bratti: Governo mantenga impegni "merito del PD se ci hanno ripensato"

(DIRE) Bologna, 16 mar. - "Oggi non ha vinto solo il PD, e' una vittoria di tutti i cittadini del nostro Paese". E' con queste parole che Alessandro Bratti commenta l'approvazione alla Camera dei Deputati della mozione promossa dal PD (primo firmatario Dario Franceschini) per la modifica del testo del "decreto Romani" in materia di energie rinnovabili.
"Il PD ha mantenuto gli impegni assunti, anche in Emilia-Romagna, con imprese e cittadini- prosegue il responsabile Ambiente ed Energia del PD dell'Emilia-Romagna- e ha costretto il governo a ritornare sui propri passi". La mozione prevede che il governo si impegni nella salvaguardia degli investimenti avviati sulla base del precedente quadro normativo di incentivazione e nell'adozione del un nuovo conto energia.
"Ci aspettiamo ora una risposta adeguata- conclude Bratti-, gia' a partire dal tavolo tra il ministro per lo Sviluppo Economico Romani e le aziende del settore delle rinnovabili, in programma la prossima settimana. Vigileremo nei prossimi giorni affinche' il governo rispetti gli impegni presi, in caso contrario siamo pronti a riprendere la nostra battaglia".


Energia. Rinnovabili, la Camera approva mozione bipartisan

(DIRE) Roma, 16 mar. - Ok alla mozione bipartisan sulle energie rinnovabili. Lo ha votato l'aula della Camera. Il governo si impegna a salvare gli investimenti del settore, in questo modo correggendo il recente decreto dell'esecutivo. Il voto riguardava le proposte fatte prima dal Pd (mozione Franceschini) poi da altri partiti, sia di maggioranza sia di opposizione.

MOZIONE UNIFICATA FONTI RINNOVABILI

La Camera.
premesso che:
nel campo dell'energia elettrica ottenuta tramite fonti rinnovabili l'Unione europea ha da tempo provveduto a definire un ordinamento normativo chiaro ed esaustivo, allo scopo approvando specificatamente la direttiva n. 2001/77/CE del Parlamento europeo e del Consiglio sulla promozione dell'energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili nel mercato interno dell'elettricità;
tale Direttiva è stata successivamente sostituita dalla direttiva 2009/28/CE, in corso di recepimento dal nostro Paese, con un decreto legislativo il cui schema e stato definitivamente approvato dal Consiglio dei Ministri del 3 marzo 2011, previo parere delle Commissioni parlamentari;
l’Unione europea riconosce la necessità di promuovere in via prioritaria le fonti energetiche rinnovabili, attribuendo a tali fonti un’importanza strategica per la protezione dell'ambiente, lo sviluppo sostenibile e la lotta ai cambiamenti climatici e anche ai fini del raggiungimento della sicurezza degli approvvigionamenti energetici nell'ambito del mercato interno dell'elettricità;
con il “pacchetto clima-energia, obiettivo: 20/20/20”, finalizzato a ridurre le emissioni dei gas ad effetto serra entro il 2020, lo Stato italiano è tenuto a ridurre, entro tale data, le emissioni di anidride carbonica del 20 per cento rispetto al 1990;
oltre a puntare sul risparmio e sull’efficienza energetica, sia nei trasporti e sia nei consumi di energia elettrica e calorica, l’obiettivo di riduzione delle emissioni climalteranti si può efficacemente conseguire soprattutto sfruttando l’energia solare, la fonte energetica rinnovabile più compatibile con le caratteristiche geografiche e paesaggistiche del nostro Paese;
infatti, il nostro Paese gode di un’insolazione ampiamente superiore rispetto ad altri Paesi europei, come la Germania, che puntano più di noi sull’approvvigionamento energetico dal settore fotovoltaico;
lo sviluppo del settore delle fonti energetiche rinnovabili e l’indotto ad esso connesso, specialmente nell’attuale momento di crisi economica mondiale, crea occupazione locale e ha un impatto positivo sulla coesione sociale;
uno degli esempi più virtuosi in questo campo è rappresentato proprio dal settore fotovoltaico che nel nostro Paese è composto da circa 1.000 aziende, 15.000 posti di lavoro diretti ed oltre 100.000 indiretti, con una stima di volume d’affari nel 2010 compresa tra i 6 e gli 8 miliardi di euro;
soprattutto il settore del fotovoltaico a concentrazione è oggi in forte fermento e si stanno sviluppando, anche nel nostro Paese tecnologie innovative, interamente italiane, che, se supportate dagli atti necessari per promuoverne lo sviluppo, possono adeguatamente maturare e trovare un definitivo sbocco industriale e commerciale a tutto vantaggio del “sistema Paese”;(segue)

Il futuro dell'agricoltura nel nord Italia. Tra riforme europee e politica agricola



Venerdì 18 marzo, alle ore 16.30, presso la sala Verde della Fiera di Cesena (via Dismano 3845, Pievesestina di Cesena) si terrà l'appuntamento: "Il futuro dell'agricoltura nel nord Italia. Tra riforme europee e politica agricola"



Questo il programma dei lavori:
Saluto di:
Daniele Zoffoli
Segretario del PD di Cesena
Coordina:
Alessandro Bratti
Responsabile Ambiente ed Energia PDER
Introduce:
Luca Marcora
Dipartimento Agricoltura PD ER
Componente Forum nazionale PD politiche agricole





Partecipano
Salvatore Caronna
Parlamentare europeo
Tiberio Rabboni
Assessore Agricoltura, economia ittica,
attività faunistico-venatoria della Regione Emilia-Romagna
Stefano Bonaccini
Segretario PD Emilia-Romagna
Dibattito

Interventi conclusivi:
Enzo Lavarra
Responsabile nazionale Forum PD Politiche agricole
Paolo De Castro
Presidente commissione agricoltura PE
Hanno assicurato la loro partecipazione:
Sandro Brandolini, Leana Pignedoli, Maria Teresa Bertuzzi

Saranno presenti i rappresentanti dei consorzi, delle associazioni di settore e dei sindacati.



15/03/11

Venerdì 18 marzo a Ferrara




















Il nucleare è sbagliato, il futuro è delle rinnovabili



Dichiarazione del segretario del Partito Democratico dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini e del responsabile Ambiente ed Energia Alessandro Bratti

“Il piano del governo per riportare il nucleare in Italia è un progetto anacronistico, pericoloso e profondamente sbagliato. Non sono valutazioni dettate dall’emotività suscitata dalla tragedia che ha colpito il Giappone nei giorni scorsi ma nascono da una attenta riflessione che il Partito Democratico porta avanti da oltre un anno. Per questo il PD ha deciso di sostenere il referendum per l’abrogazione della legge sul ritorno al nucleare che si svolgerà nei prossimi mesi.
Il piano del governo è anacronistico, in quanto prevede l’adozione di un pacchetto di tecnologie ormai vecchie e superate. Sarebbe più logico concentrarsi sullo sviluppo di un piano di ricerca che metta al centro le energie rinnovabili, per garantire una produzione sostenibile e per rilanciare la produzione industriale e l’occupazione attraverso il volano della Green economy.
È un piano pericoloso, perché il testo proposto dal governo non presenta alcuna garanzia di sicurezza sia in materia di guasti e incidenti agli impianti sia per quanto riguarda lo smaltimento e lo stoccaggio delle scorie.
Ed è un piano sbagliato, dal momento che fin dal’inizio abbiamo riscontrato il fortissimo centralismo di un governo che ha ignorato le istanze dei cittadini e dei territori agendo in maniera del tutto unilaterale e ha tagliato le gambe, con il decreto Romani, alla nascente filiera della Green economy per favorire le società che gestiscono l’approvvigionamento da fonti fossili e le grandi aziende che si occuperanno della realizzazione degli impianti nucleari.
Il modo per opporsi a tutto questo e rispedire al mittente il piano sul nucleare esiste e si chiama referendum. Di fronte ad un governo che dichiara di voler proseguire lungo la strada dell’atomo nonostante lo stop alla costruzione di nuove centrali recentemente espresso da Germania e Svizzera e alle perplessità dei Paesi di mezza Europa. Di fronte ad una Lega Nord che a Roma si adegua supina alle nefandezze del presidente del Consiglio, in barba alle promesse di federalismo fatte ai cittadini. Il Partito Democratico, anche in Emilia-Romagna, dirà sì all’abrogazione della legge sul nucleare: per l’adozione di fonti pulite e rinnovabili, per la tutela della sicurezza dell’ambiente e dei cittadini, per il futuro del nostro Paese”.

Governo assente e irresponsabile

Alla discussione oggi del Decreto sulla localizzazione delle centrali nucleari nel nostro Paese, decreto su cui le Camere devono esprimere un parere, il Governo non si è presentato. Dopo quello che sta succedendo nel mondo rispetto alla grande questione del nucleare ci troviamo di fronte ad un esecutivo che oltre a far propaganda altro non realizza. Siamo di fronte alla fine dell'impero ! Impero di carta e di bugie

14/03/11

Rinnovabili, mozione alla Camera. Il PD mantiene le promesse

Sarà discussa mercoledì 16 marzo la mozione presentata dai deputati del PD contro il decreto Romani. Alessandro Bratti: “rispettati gli impegni con le imprese e i cittadini”
Mercoledì 16 marzo sarà discusso alla Camera dei Deputati il testo della mozione, proposta dal Partito Democratico, nel quale si chiede al governo di modificare il testo del “decreto Romani” per quanto riguarda incentivi e regolamentazioni in materia di energie rinnovabili.
“Il PD ha mantenuto la promessa fatta ai cittadini e alle aziende del settore della Green economy” commenta l’on. Alessandro Bratti, responsabile Ambiente ed Energia del PD dell’Emilia-Romagna e firmatario del provvedimento. Nel testo, si accenna infatti alla necessità di “non lasciare nell’incertezza il settore delle energie rinnovabili” e a “fare salvi gli investimenti, ristabilendo un orizzonte di certezza sull’ammontare degli incentivi di cui beneficiano le imprese e che assicurano il rimborso dei finanziamenti bancari”.
“Avevamo detto che ci saremmo battuti in tutte le sedi contro questo decreto ed è quello che stiamo facendo – prosegue Bratti. Dal tavolo promosso la scorsa settimana dalla Regione Emilia-Romagna sono emerse precise richieste di chiarimento da parte delle tante aziende che si troveranno in grave difficoltà se i termini del decreto non dovessero mutare. Questa è la risposta del PD – conclude - ad un decreto che rischia di abbattersi come una mannaia sui cittadini e sulle economie locali del nostro Paese. Quella della Lega Nord, nonostante la tanto sbandierata attenzione nei confronti dei territori, non è pervenuta”.

12/03/11

Giappone/ Pd: Su rischi nucleare Italia non è ancora in regola



Il capogruppo Bratti: Nessuno sciacallaggio ma timore fondato 

Roma, 12 mar. (TMNews) - "Non è una questione di sciacallaggio politico, ma rispetto al tema del rischio ambientale , il nostro paese non è ancora in regola, ed è per questo che abbiamo chiesto una indagine in commissione, per gli impianti chimici a rischio rilevante". Lo ha dichiarato Alessandro Bratti, capogruppo Pd nella commissione Bicamerale sui rifiuti, sul nuovo scontro fra opposizioni e Governo sul nucleare, alla luce della tragedia in Giappone.

"I decreti attuativi di questa legge così importante - ha ricordatoBratti- non sono ancora usciti. Se per una tecnologia come quella chimica siamo ancora in deficit mi chiedo come si possa affrontare in maniera seria il tema della sicurezza nucleare. Un' agenzia, quella della sicurezza, che decolla solo nel Cda e che non ha personale tecnico e risorse adeguate. La proposta di questo governo appare velleitaria e alla luce degli attuali eventi in Giappone molto pericolosa." 

10/03/11

Ancora bugie da Berlusconi su rinnovabili

RINNOVABILI; FERRANTE:SU PESO IN BOLLETTA BERLUSCONI RACCONTA FROTTOLE

“Anche sulla questione del peso delle rinnovabili sulle bollette Berlusconi paga il suo riflesso condizionato di non dire la verità, o raccontarla solo in parte.
I costi più gravosi nelle nostre bollette energetiche non sono certo costituiti da quelli afferenti le rinnovabili, che pesano infatti per meno della metà, e sono invece ben altre le voci di spesa che il Governo non dovrebbe solo calmierare ma piuttosto eliminare.”
Lo dichiara il senatore Francesco Ferrante, responsabile per il Pd delle politiche relative ai cambiamenti climatici.
“Innanzitutto – continua Ferrante - come più volte ha denunciato Autorità per l’energia elettrica e il gas, nonsi comprende per quale motivo sugli oneri in bolletta i consumatori elettrici che ne sostengono il peso debbano pagarci anche l’IVA come se acquistassero un bene o un servizio: solo questa voce ha pesato per un miliardo di euro nel 2010.
I cittadini e le imprese poi continuano a pagare , sempre sulla base della bolletta del 2010, quasi 300 milioni di euro per il nucleare che non esiste più in Italia dal 1987, oltre 1,2 miliardi di euro per il famigerato CIP6, in pratica un incentivo alle fonti fossili e un regalo ai petrolieri, oltre ai 355 milioni di euro in agevolazioni alle Ferrovie dello Stato.
Non dimentichiamo poi – aggiunge Ferrante - i 644 milioni di euro che i produttori di energia elettrica da fonti fossili, obbligati per legge ad acquistare Certificati Verdi, attualmente scaricano impropriamente sulle bollette dei consumatori eludendo in tal modo la ratio del meccanismo che dovrebbe essere una riduzione degli utili per il produttore che non fa sufficiente ricorso a fonti rinnovabili.”
“Berlusconi e il Governo non cerchino di edulcorare il loro spudorato attacco al comparto delle rinnovabili raccontando delle frottole, ma si mettano al più presto al tavolo con le associazioni per rimediare al guaio enorme che hanno combinato non solo al settore, ma a tutto il sistema Paese” – conclude Ferrante .

Roma 10 marzo 2011

E lotta sarà anche in Aula !

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FRANCESCHINI, CHIEDEREMO MODIFICHE DECRETO
CAPOGRUPPO PD SCRIVE A FINI, AULA VOTI NOSTRA MOZIONE (ANSA) - ROMA, 10 MAR - 'Ho mandato una lettera al presidente Fini per chiedere che modifichi l'ordine dei lavori dell'Aula della prossima settimana e metta al voto una nostra mozione che impegna il governo a cambiare il decreto legislativo sulle energie rinnovabili'.
Lo ha annunciato il capogruppo del Pd alla Camera Dario Franceschini durante un incontro, a Montecitorio, con alcuni imprenditori del settore.
Dopo l'approvazione del decreto con cui vengono ridotte le agevolazioni previste per l'installazione di impianti per la produzione di energia rinnovabili il Pd, dunque, chiedera' all'Esecutivo di modificare il provvedimento 'per non lasciare nell'incertezza - spiega Franceschini - un settore fondamentale per l'economia del Paese'. 

L'ONU 'RIVEDE' L'INCIDENTE NUCLEARE A DISTANZA DI 25 ANNI : il nucleare è anche questo !

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*SALUTE. CHERNOBYL, 6MILA CASI DI TUMORE PER LATTE CONTAMINATI
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 10 mar. - Venticinque anni dopo il disastro nucleare di Chernobyl, un rapporto dello 'Scientific committee on the effects of atomic radiation' dell'Onu stima che il fall-out radioattivo abbia causato il cancro della tiroide in oltre 6.000 bambini della zona colpita, conseguenza soprattutto del consumo di latte contaminato. "La domanda che si pone e': quanti di questi casi sono dovuti all'incidente alla centrale atomica?", si chiede uno degli autori dello studio, Fred Mettler, dell'United Nations university of New Mexico. "La risposta e': la maggior parte".
Secondo Mettler, pero', molti casi di tumore si potevano evitare. "Le autorita'- spiega Mettler- hanno vietato il consumo di latte e distribuito pillole di potassio-iodio. La sfiducia verso le autorita', tuttavia, era alta dopo l'incidente". Per cui "molte persone hanno pensato: se non sanno far funzionare un reattore, perche' dovremmo prendere le pillole che si distribuiscono?".
Il rapporto scatenera' probabilmente durissime polemiche in Russia, Ucraina e Bielorussia, perche' dice che non c'e' nessuna prova consistente dell'impatto delle radiazioni sulla salute di migliaia di operatori che hanno prestato soccorso dopo il disastro nucleare a Chernobyl, compresi i 'liquidatori', che tutti sanno essere morti a decine dopo atroci sofferenze.

"La pianura del Po, tra nucleare e green economy: due diversi modelli di sviluppo"


Corso organizzato dalla Formazione politica PD Lombardo in collaborazione con la Formazione politica nazionale nell’ambito del progetto “In buone mani”
"La pianura del Po, tra nucleare e green economy: due diversi modelli di sviluppo"
Cremona, 11/12/13 Marzo 2011 - Teatro Monteverdi, via Dante 147
PROGRAMMA

Domenica 13 marzo a Pontelagoscuro


Domenica 13 Marzo ore 12.00, presso il Centro Sociale 'il Quadrifoglio' a Pontelagoscuro, si terra' un'importante iniziativa 'Per l'Italia e per la Costituzione' che vedra' la presenza dell'on. Dario Franceschini e del segretario provinciale Paolo Calvano.
A seguire è stato organizzato un pranzo (per la prenotazione contattare la Federazione 0532 975891)









La mia schiena mi ha impedito di essere al Quirino ma il PD e' in prima linea in questa battaglia

(9Colonne) Roma, 10 mar - "Il governo deve cambiare subito il decreto sulle rinnovabili. E lo deve fare con un testo che dia certezze al settore, corregga gli errori e le sottovalutazioni commessi, recuperi le indicazioni giunte dal Parlamento e dalla Conferenza delle Regioni per avere più trasparenza, meno abusi e sprechi, procedure semplificate e contributi decrescenti in modo da favorire le tecnologie più innovative e sostenere il pieno ingresso nel mercato. L'Italia ha le carte in regola per diventare leader in questo settore di eccezionale importanza per il futuro della nostra economia, ma il modello da prendere ad esempio deve essere quello della Germania che alla fine del 2010 aveva installato oltre 16000 MW di fotovoltaico e punta ad arrivare per il 2020 è 52000 MW": lo afferma Ermete Realacci, responsabile green economy del Pd, intervenuto oggi a Roma al Teatro Quirino alla manifestazione "SOS rinnovabili" insieme ad una nutrita rappresentanza di parlamentari del Pd a cominciare dal segretario Bersani, dal capogruppo Franceschini e con Della Seta, Ferrante, Mariani, Braga, Tomaselli. "Con una decisione scellerata del governo - prosegue Realacci -, si rischia invece di fermare questo treno in corsa che già oggi vale l'1% del Pil del nostro paese. La straordinaria partecipazione alla manifestazione indetta oggi dalle associazioni delle rinnovabili a Roma è la dimostrazione di quanta grande sia la preoccupazione fra le migliaia di imprese e di addetti. Il governo deve fare marcia indietro per non affossare uno dei pochi settori che nel periodo di crisi economica, in controtendenza, ha aumentato l'occupazione". (Red) 

Rinnovabili: Lega e PdL hanno toccato il fondo…del barile

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Nota del segretario del PD dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini e del Responsabile ambiente ed energia Alessandro Bratti sull’approvazione del “decreto Romani”

“L’approvazione del decreto di legge proposto dal ministro per lo Sviluppo Economico, Paolo Romani, è la triste conclusione di un processo di delegittimazione messo in atto dal governo contro le fonti rinnovabili. Un simile provvedimento avrà conseguenze devastanti sul sintema di tutela ambientale del nostro Paese e metterà in ginocchio la nascente filiera della Green Economy con la conseguente perdita di migliaia di posti di lavoro e milioni di euro di investimenti.

Lega Nord e Pdl hanno veramente toccato il fondo. Il fondo del barile, visto che il decreto favorisce l’utilizzo per l’approvvigionamento energetico delle fonti fossili (petrolio e gas) a scapito di quelle rinnovabili, lasciando, oltretutto, la porta aperta all’adozione del nucleare. Ancora una volta il governo dimostra di ragionare in termini di profitto, garantendo favori ai “soliti noti” e infischiandosene dei cittadini, della salvaguardia dei territori, del lavoro, della ricerca e dell’ambiente. In particolare lascia perplessi il comportamento della Lega Nord che nonostante i proclami sul federalismo, si rende complice di un provvedimento che avrà ricadute pesantissime sul sistema delle economie locali, specie in territori virtuosi come l’Emilia-Romagna.

Per questo il PD, che oggi insieme alle associazioni di settore parteciperà alla manifestazione al Teatro Quirino in programma a Roma e si batterà in tutte le sedi affinché il governo, almeno questa volta, si fermi in tempo.
Se questo decreto non sarà modificato , infatti, ogni speranza di un futuro più sostenibile per il nostro Paese è destinata ad annegare in una chiazza di nero petrolio

07/03/11

Incontro Osservatorio CCS con i Parlamentari sulla Direttiva 31/2009/CE

Sala della Mercede (Camera dei Deputati); via della Mercede 55, Roma
Martedì 8 marzo 2011, ore 9.00-12 .00

L'Osservatorio CCS (Osservatorio per la Cattura e il Sequestro della CO2, promosso dalla
Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e costituito con il sostegno e la partecipazione dei tecnici
del Ministero per lo Sviluppo Economico e del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio
e del Mare, ENEL, ENEA, INGV, CNR, Università la Sapienza di Roma) e i Parlamentari:

On. Angelo Alessandri (LNP)
On. Roberto Tortoli (PDL)
On. Raffaella Mariani (PD)
On. Salvatore Margiotta (PD)
On. Chiara Braga (PD)
On. Alessandro Bratti (PD)
On. Sergio Piffari (Idv)
On. Armando Dionisi (UdC)
Sen Antonio D’Alì (PDL)
Sen. Francesco Ferrante (PD)
Sen. Roberto Della Seta (PD)
terranno un incontro sul recepimento della Direttiva europea sulla Cattura e il Sequestro della
CO2.
I Parlamentari sono invitati ad intervenire.

Al G8 dell’Aquila i Capi di Stato hanno proposto la CCS come tecnologia necessaria per il contenimento delle emissioni serra: posizione condivisa dalla Convenzione delle Nazioni Unite nella recente COP16 di Cancùn. L’Unione Europea ha varato la Direttiva 31/2009/CE, che stabilisce i criteri per l’individuazione, la gestione ed il monitoraggio dei siti di stoccaggio della CO2 e che dovrebbe essere recepita anche in Italia. Il recepimento di questa Direttiva sarebbe importante anche per far avanzare e portare a conclusione positivamente il primo progetto italiano di CCS che coinvolge la centrale a carbone di Brindisi e il sito di stoccaggio di Cortemaggiore.

Fotovoltaico e green economy, le aziende chiedono certezze

Presentazione del manifesto delle imprese delle energie rinnovabili
FOTOVOLTAICO E GREEN ECONOMY, LE AZIENDE CHIEDONO CERTEZZE
Incontro con la stampa
lunedì 7 marzo ore 11,00
Sala degli Archi - Piazza Cavour - Rimini





Interventi:
Alessandro Bratti
Parlamentare - Commissione Ambiente, territorio e lavori
pubblici della Camera dei Deputati
Responsabile Ambiente ed Energia del PD Emilia-Romagna

Elisa Marchioni
Parlamentare - Commissione Attività produttive, commercio
e turismo della Camera dei Deputati

Roberto Piva
Consigliere regionale Emilia-Romagna
Vicepresidente Commissione Politiche per la salute e
politiche sociali

Massimo Manduchi
Dirigente Eticredito

Mauro Bulgarelli
Ceo Marano Solar

Francesco Rinaldi
Amministratore delegato Gruppo Ubisol

Barbara Semprini Cesari
Presidente Legambiente circolo di Rimini

Modera Giuseppe Musilli, giornalista,
direttore del magazine ED – Energia pulita e dintorni

L’iniziativa è aperta al pubblico


01/03/11

“Il Governo non distrugga la Green Economy”

Alessandro Bratti, responsabile Ambiente ed Energia del PD dell’Emilia-Romagna espone le sue preoccupazioni in merito al decreto Romani in materia di fotovoltaico: “sarebbe l’ennesima mannaia sulle regioni virtuose” “Se venissero confermate le notizie riportate dalla stampa in questi giorni, il processo di sviluppo della Green Economy verrebbe stroncato sul nascere”. Queste le parole con cui l’on. Alessandro Bratti commenta le indiscrezioni sul decreto legislativo presentato dal ministro per lo Sviluppo Economico Paolo Romani relative alle severe norme che riguardano la produzione e la gestione di energie rinnovabili.
“Il rischio a cui potremmo esporci – prosegue il responsabile Ambiente ed Energia del PD dell’Emilia-Romagna – è quello di vedere stroncato sul nascere uno dei più importanti filoni industriali del nostro Paese, ovvero quello della Green Economy. Non solo, così facendo il governo non terrebbe conto del parere - espresso da Camera dei Deputati e Senato in merito al testo iniziale del decreto – con cui si era stabilito di affrontare il tema delle rinnovabili non solo in una logica di regolamentazione ma anche con un piano di investimenti e tutele”. Inutile dire che Regioni come l’Emilia-Romagna, che da anni puntano su ricerca e innovazione finalizzate alla salvaguardia ambientale, “si troverebbero fortemente penalizzate”.
“Chiediamo quindi che il governo faccia chiarezza in merito – conclude Bratti – e che risponda in maniera chiara ai cittadini italiani su un temi importanti come la produzione dell’energia e il rispetto dell’ambiente. Anche perché, una simile campagna scatenata contro le rinnovabili e il contemporaneo aumento del prezzo del petrolio e delle fonti fossili, non possono non farci pensare che questa sia una manovra studiata a tavolino per riportare in primo piano la questione del nucleare”.


Rinnovabili: Franceschini, Governo in collisione con l'Europa

(AGI) - Roma, 1 mar. - Dario Franceschini, presidente dei deputati Pd, in una nota attacca il governo sulle energie rinnovabili e afferma che "Ancora una volta il governo italiano si e' posto fuori dall'Europa. Vi e' molta apprensione da parte delle centinaia di imprese e delle migliaia di lavoratori riguardo al Decreto che il Consiglio dei Ministri si presta a varare sulle energie rinnovabili. Nonostante un parere unanime del Parlamento sul riordino degli incentivi tutto indirizzato a favorire la crescita delle rinnovabili, il ministro Romani continua a sostenere che queste fonti energetiche sono costateagli italiani 20 miliardi di euro tra il 2009 e il 2010. La grandissima parte di queste risorse, come e' noto, non hanno nulla a che vedere con le fonti rinnovabili: negli anni passati abbiamo speso tra i 40 e i 50 miliardi di euro per finanziare i combustibili fossili e la chiusura del vecchio nucleare. Se fossero stati ben spesi, ci avrebbero reso un paese leader nel
campo delle rinnovabili. Ora che finalmente l'Italia sta costruendo un sistema seguendo gli obiettivi europei sulle energie verdi, il Governo si appresta a dare uno stop a questo giovane mercato che gia' ha dato e puo' dare migliaia di posti di lavoro coniugando ambiente e sviluppo". "Il Partito Democratico - conclude Franceschini - sostiene la green economy e vede nell'efficienza energetica e nello sviluppo delle rinnovabili la vera sfida per il futuro della crescita di questo paese. Sarebbe paradossale che questo Governo non accetti la sfida del futuro e ancora una volta si collochi fuori dall'Europa giocando una partita tutta conservativa rivolta al vecchio nucleare"

Anas, Pd: Governo apra confronto su tratte da pedaggiare

Roma, 01 MAR (Il Velino) - "Abbiamo chiesto al viceministro Castelli di aprire un confronto vero in commissione Ambiente sul Decreto della presidenza del Consiglio che dovra' stabilire su quali autostrade e raccordi autostradali introdurre il pedaggio". Lo dicono i deputati del Pd Alessandro Bratti, Raffaella Mariani e Tino Iannuzzi in occasione della discussione di una risoluzione in commissione Ambiente, a prima firmaBratti, sull'introduzione dei pedaggi sui raccordi autostradali a gestione diretta dell'Anas."Il Pd - proseguono i deputati democratici - nel ribadire la sua contrarieta' alla scelta del governo di far cassa e di finanziare l'Anas con la pesante e ingiustificata tassa dei nuovi pedaggi, ha comunque chiesto un'analisi caso per caso sulle tratte da sottoporre a pedaggio, escludendo fin d'ora quelle infrastrutture autostradali o raccordi per i quali non esiste una rete stradale alternativa adeguata e funzionale; quelle tratte che in realta' sono strade extraurbane; nonche' per quelle tratte per le quali i lavori di ammodernamento e messa in sicurezza non sono mai iniziati ovvero non sono stati ultimati; nonche' per quelle tratte per le quali comunque le condizioni di utilizzo e sicurezza sono insufficienti. Il Pd incalzera' il governo e la maggioranza per avere in tempi rapidi risposte concrete e chiare".