31/08/12

La Spezia - Festa Nazionale "Economia Verde"

Domenica 2 settembre

ore 21.00
 
 "Ambiente e legalità per ricostruire
il Paese"


Alessandro Bratti, deputato, capogruppo pd commissione
 parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti
Marco Lorenzo Baruzzo, responsabile Libera

Enrico Fontana, responsabile nazionale Osservatorio Ambiente e Legalità di Legambiente

Lorenzo Cenceschi, responsabile Ambiente GD Liguria

Coordina Daniele Montebello, segretario provinciale Giovani Democratici

30/08/12

Festa Democratica a Parma

VENERDI' 31 AGOSTO
SPAZIO DIBATTITI ORE 21
 
"Greeen Economy: un nuovo modello di sviluppo per uscire dalla crisi"
 
Partecipano:
 
Alessandro BRATTI
Nicola DALL'OLIO
Gabriele FERRARI
 Andrea BAGHI
Lorenzo FRATTINI

Le scelte giuste per il Petrolchimico


 
(La Nuova Ferrara) Bratti rivendica la bonifica dell'area e critica gli scandali sui siti inquinati, da Bagnoli alla laguna di Grado
 
«La bonifica della falda e dei terreni inquinati dalle industrie chimiche va troppo a rilento, ma almeno va avanti, non si è fermata, e il processo di risanamento ambientale prosegue con il coinvolgimento delle società oggi presenti nel polo chimico. Se siamo in questa condizione di vantaggio rispetto ad altri siti industriali inquinati (Sin,ndr) è perché qui a Ferrara sono state fatte scelte diverse e non ci siamo infilati nel tunnel senza uscita dei Sin». Alessandro Bratti - oggi deputato del Pd, ieri assessore comunale all’Ambiente - difende la scelta fatta più di dieci anni fa dalle forze di governo locali, dai sindacati e dalle fabbriche del petrolchimico. Il canto delle sirene - alcune rivestite di squame ambientaliste - voleva dirottare la bonifica verso i Sin (i Siti di interesse nazionale), Ferrara ha resistito al suadente richiamo ed è rimasta ancorata all’idea dell’Accordo di programma, il primo siglato nel 2001, il secondo nel 2008. «Io credo che abbiamo fatto la cosa giusta» dice Bratti prendendo spunto dall’inchiesta della procura di Udine sullo scandalo della Laguna di Grado e Marano, ma anche dal lavoro svolto dalla commissione Ecomafie, di cui il parlamentare del Pd ha fatto parte. I magistrati da un lato, i parlamentari della commissione Ecomafie dall’altro hanno scoperto che i Sin hanno movimentato del denaro - in alcuni casi moltissimo denaro - risanando poco o nulla. «A Bagnoli abbiamo scoperto che una parte delle bonifiche che figuravano come realizzate non sono mai state fatte, idem a Crotone, dove in compenso sui terreni inquinati hanno costruito scuole e case». Presto verrà pubblicata la relazione e Bratti assicura che se ne vedranno delle belle. Il modello Sin si è rivelato deleterio un po’ ovunque, anche a Marghera, Priolo, Bovisa (Milano), Grado e Marano, Ilva di Taranto e nella vicina Mantova, che presentava una situazione analoga a quella ferrarese. «All’ombra dei Sin - spiega Bratti - è stato costruito un sistema affaristico, che ha prodotto sperpero di risorse, uso improprio di soldi pubblici e scarsissimi risultati in quasi tutti i 57 Sin. Si sono spesi fiumi di soldi per finanziare progetti complicati, pagare consulenze, conferire incarichi a una cerchia ristretta di persone e società, soldi erogati con grande facilità sulla scia di emergenze ma che non sono serviti a bonificare». «Nel 2007-2008 - continua- ci provò il governo Prodi a rilanciare in modo più selettivo la bonifica dei siti industriali inquinati, mettendo 5 miliardi di euro per intervenire sui Sin che avevano una prospettiva di ripresa produttiva. Ma nel 2009 ci fu il terremoto dell’Aquila e il governo Berlusconi dirottò i 5 miliardi per quell’emergenza». Ora, specie nel nord, molti territori vogliono fare marcia indietro e staccarsi dal meccanismo dei Sin. L’8 marzo 2011 Bratti ha sostenuto questo cambio di atteggiamento presentando una mozione che proponeva di dare un ruolo più attivo alle Regioni. «Con i Sin gli aspetti decisionali si spostano a Roma, con le conseguenze che si sono viste, invece con gli Accordi di programma le decisioni si prendono in loco, aggiungo - specifica Bratti - che il nostro Accordo di programma prevede che siano le aziende private a farsi carico dei costi della bonifica» A Ferrara la partenza è stata lenta, ci sono stati degli stop & go, ma si va avanti. «L’obiettivo era e resta - precisa Bratti - quello di risanare e di creare le condizioni per nuove opportunità di investimento. Una linea che trova consensi anche nel governo, il ministro dell’ambiente Clini ha indicato come una priorità lo sviluppo nei siti da bonificare, evidentemte la nostra impostazione non è obsoleta». Non uno sviluppo qualsiasi invoca Bratti. «Grazie anche agli Accordi del 2001 e del 2008 il sito industriale di Ferrara è vivo e può ancora attrarre investimenti nel campo delle innovazioni tecnologiche, dell’energia e della chimica verde: abbiamo il know how, la storia, le competenze e la potenzialità per gestire processi industriali come il ciclo integrato legato al recupero delle materie plastiche. Ferrara può e deve rivendicare questo ruolo a livello regionale». Nell’Accordo di programma una magna pars l’ebbe la vicenda della turbogas. Bratti non è un pentito di quella scelta, ma non nasconde una certa delusione: «Non ho mai capito perché si sia arenato l’accordo Sef-Agea che prevedeva di sfruttare il vapore della centrale per alimentare il teleriscaldamento. Io non rinuncio all’idea che Ferrara possa diventare una città a emissioni zero». Svanite le iniezioni di vapore generate dalla turbogas che dovevano concorrere insieme all’acqua calda di Casaglia a scaldare la città, Hera ha spostato l’attenzione sul giacimento geotermico situato due o tre chilometri sotto Pontegradella. Nella logica della “Ferrara a emissioni zero” a Bratti sta bene il progetto, ma ha da ridire sui modi: «Questi impianti, a maggior ragione se vicini alla città e alle abitazioni, debbono passare attraverso un confronto preventivo e serio con i cittadini. Bene ha fatto il sindaco a chiedere la sospensione del procedimento, prima di ogni decisione debbono essere valutati rischi, disagi e benefici. Anche i progetti pensati dai migliori tecnici possono essere modificati».
 

29/08/12

Salvare Timboctou per salvare la pace: Un appello per il Malì

Jacques Chirac, la sua Fondazione, i suoi amici e i vincitori del Premio per la Prevenzione dei
conflitti nel 2009 ad oggi si sono mobilitati per salvare Timbouctou, il suo patrimonio culturale e
il Mali.
Un paese spogliato del suo passato è un paese spogliato del futuro.
Nel momento in cui gruppi estremisti stanno distruggendo i mausolei e le moschee di
Timbouctou e minacciano i manoscritti conservati in questa città, patrimonio insostituibile
dell'Islam e del mondo, è il futuro dell'Africa saheliana ad essere in gioco.
E' un progetto totalitario. Un crimine contro l'Africa. Un crimine contro il pensiero. Un crimine
contro l'idea stessa di umanità
E' un pericolo globale: è impossibile restare indifferenti perché, se un pugno di estremisti è
riuscito ad imporre la propria legge in una regione dagli equilibri fragili, è l'insieme dei paesi
del Sahel che può venire a trovarsi in una situazione d'instabilità, con conseguenze funeste
anzitutto per le popolazioni locali, e poi per tutti i partners di quel paese, a partire dai paesi
confinanti col Mali per finire all'Europa.
Oggi la lotta contro il terrorismo e l'estremismo, la lotta per l'umanesimo, la pace, la lotta per
la tolleranza e il rispetto, si gioca a Timbouctou.
E' urgente agire.
Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha appena adottato una risoluzione presentata
dalla Francia, che esprime sostegno agli sforzi di mediazione messi in campo dall'ECOWAS e
dall'Unione Africana per il ripristino dell'ordine costituzionale. E' un primo passo, ma occorre
spingersi più lontano. Il Mali non deve essere abbandonato al suo destino.
Occorre anzitutto attivare tutte le vie legali per neutralizzare le aspirazioni mortifere degli
estremisti.
Bisogna poi lanciare un vero e proprio piano Marshall per il Sahel. La crisi relativa alla
sicurezza, purtroppo fa passare in secondo piano la crisi alimentare che tocca l'insieme della
regione da ormai tre anni.
Queste crisi, al di là dell'urgenza corrente che impone reazioni immediate, appaiono come il
preludio di crisi ancora più grandi, dal momento che sappiamo che la popolazione africana
dovrebbe raddoppiare di qui al 2050 e rappresentare così il 22% della popolazione mondiale.
Gli africani hanno fatto lo sforzo di risolvere le loro crisi del debito al prezzo di sacrifici che
popolazioni più avvantaggiate non avrebbero mai consentito. Il continente ha ripreso dopo un
decennio con una crescita forte e sostenuta. Assistiamo all'emergere di classi medie istruite e
intraprendenti. La gioventù africana porta oggi con sé le speranze di un intero continente. Noi
possiamo sia aiutarla a svilupparsi e aiutare il mondo ad impegnarsi finalmente sul cammino
di una crescita equa e condivisa, sia deluderla a rischio di ingenti pericoli.
L'Africa oggi non chiede la carità ma la giustizia. Facciamo appello alla responsabilità e
all'unità della comunità internazionale a fronte di questa crisi, dei paesi tradizionalmente
impegnati in Africa come alle potenze emergenti. Il fallimento o la vittoria dell'Africa sarà il
fallimento o la nostra vittoria di noi tutti. Se ce ne dimentichiamo oggi, i giovani africani
sapranno ricordarcelo domani.

28/08/12

Queste sono le dichiarazioni che mi aspetto dagli esponenti del mio Partito

ILVA: PD TARANTO, C'E' PRIMA VITA CITTADINI E POI FABBRICA


(ANSA) - TARANTO, 28 AGO - 'Fino a oggi la politica ha detto sempre la stessa cosa: dobbiamo tenere insieme occupazione e salute. Ma la domanda e': se non riesci a tenere insieme questi due diritti cosa accade? La risposta del Partito democratico e' questa: viene prima la vita dei cittadini e dopo la fabbrica'.
Lo ha dichiarato l'assessore al bilancio della Regione Puglia Michele Pelillo (Pd), che ha affrontato il tema della vicenda Ilva insieme al consigliere regionale Michele Mazzarano e ad altri esponenti del Pd provinciale nel corso di una conferenza stampa.
'Diciamo no al ricatto occupazionale - ha aggiunto Pelillo - e siamo chiari su questo'. L'assessore del Pd ha poi tirato in ballo la questione morale. 'In questa vicenda molto complessa, dell'ambientalizzazione e delle bonifiche, sta uscendo - ha osservato Pelillo - un'altra questione. Dalle intercettazioni pubblicate dagli organi di informazione emergerebbero degli atteggiamenti da parte di politici, sindacalisti e classe dirigente di questa città troppo accondiscendente nei confronti dell'Ilva e della grande industria nel suo complesso. Allora questa accondiscendenza interessata sta cominciando a suscitare la curiosita' delle persone'. Secondo l'esponente del Pd, 'questa questione morale fa parte del tutto. Se la politica si e' mossa poco o si è mossa lentamente negli ultimi anni ed è vero quello che sembra emergere dalle intercettazioni, significa che dobbiamo scoperchiare la pentola fino in fondo'.(ANSA).







Bonifiche. Bratti (PD): Clini ha ragione su patologia sistema

PRESTO RELAZIONE COMMISSIONE BICAMERALE SU SITI INQUINATI.

(DIRE) Roma, 28 ago. - "Quanto afferma il ministro dell'Ambiente Corrado Clini sul tema delle bonifiche e delle sue 'patologie' conferma tutte le nostre preoccupazioni". Cosi' Alessandro Bratti, capogruppo del Pd nella commissione bicamerale sul ciclo dei rifiuti, la 'Ecomafie', che ha condotto un'indagine approfondita sul problema della bonifica dei siti inquinati nel nostro paese i cui risultati saranno resi noti attraverso una relazione finale di prossima pubblicazione.
"La 'patologia' del sistema italiano delle bonifiche, la deresponsabilizzazione delle amministrazioni e l'abuso della gestione emergenziale per 'dragare' soldi dallo Stato sono problemi che la Commissione denuncia da tempo- spiega Bratti- durante i sopralluoghi sui siti di Bagnoli a Napoli, Pioltello Rodano a Milano e su molti dei 57 S.I.N. ancora da bonificare, abbiamo registrato ritardi e sprechi di risorse pubbliche, immediatamente segnalati alle autorita' competenti. Non a caso alcuni di questi siti sono gia' oggetto di indagini giudiziarie.
Nonostante gli ingenti finanziamenti in favore delle strutture commissariali, le bonifiche sono praticamente ferme o, al limite, si trovano allo stadio della messa in sicurezza del sito, senza che sia stato effettivamente rimosso l'inquinamento dell'area.
Non va dimenticato, inoltre, il grande interesse della malavita organizzata soprattutto al Nord per il movimento a terra legato alle operazioni di bonifica dei siti".
Inoltre, "da tempo abbiamo chiesto al governo, anche in sede parlamentare, un chiarimento sul ruolo e sulle modalita' operative della Sogesid Spa, la cui attivita' in questo settore da un lato si sovrappone a quella del ministero dell'Ambiente e dell'Ispra, dall'altro rischia di porsi in conflitto d'interesse con i compiti di controllo dello stesso ministero- conclude Alessandro Bratti, capogruppo del Pd nella commissione bicamerale sul ciclo dei rifiuti, la 'Ecomafie'- accolgo quindi con soddisfazione i rilievi e gli intendimenti del ministro e sara' nostra cura come Pd chiedere che si metta in primo piano nell'agenda dei lavori della Camera la discussione sulla relazione dello stato dell'arte delle bonifiche in Italia prodotta dalla commissione bicamerale".
 




21/08/12

Politiche innovative per la sostenibilità: energia e rifiuti


Bologna, Parco Nord
 
Lunedì 27 agosto ore 18:30
 
"Politiche innovative per la sostenibilità: energia e rifiuti"
Partecipano:
Alessandro Bratti
Lorenzo Frattini
Monica Cinti
Stefano Mazzetti
Lorenzo Minganti
Silvia Zamboni
Claudia Castaldini

A PONTELAGOSCURO

(Estense) La Festa democratica comunale nella zona sportiva di Pontelagoscuro, che quest’anno ingloba anche quella del Barco e vede impegnati diversi circoli, ovviamente quelli di Ponte e Barco ma anche quelli del Centro cittadino, di Gad, Francolino, Mizzana e Porotto. Una festa che il partito ha deciso di dedicare a Mauro Cavallini, a poco meno di un anno dal primo anniversario della sua morte. “Proprio qui si svolsero le sue ultime uscite pubbliche – ha ricordato stamani il segretario di circolo Simone Mori –, fino all’ultimo ha voluto essere presente pur non riuscendo più a portare un contributo”. “Con i dibattiti – ha proseguito il segretario comunale Simone Merli – cercheremo di nuotare in quel mare aperto di cui lui parlava”.
Martedì 21 agosto presentazione del libro ‘Il mercante di libri maledetti’ di Marcello Simoni, vincitore del Premio Bancarella 2012.
Venerdì 24 dibattito ‘Cooperative, consorzi e reti come opportunità per i giovani’, con Andrea Benini (presidente di Legacoop), Caterina Ferri (assessore provinciale alle Politiche e servizi per il lavoro), Anna Baldoni (presidente cooperativa Camelot) e Matteo Musacci (presidente Fipe-Ascom).
Sabato 25 alle 11 sarà intitolata a Mauro Cavallini la sala riunioni presso l’unione provinciale di viale Krasnodar, mentre in serata il dibattito verterà su ‘Tecnologia, sviluppo industriale e territorio’, con Gianluca Vitarelli (presidente Sipro) e Francesco Nicolli (Facoltà di Economia di Ferrara).
Domenica 26 i protagonisti dei dibattiti verranno dall’esterno dei confini provinciali: quel giorno toccherà infatti Benedetto Zacchiroli (responsabile Europa nell’esecutivo del Pd emiliano-romagnolo) e al deputato Lapo Pistelli (responsabile nazionale delle relazioni internazionali del partito) confrontarsi sul tema ‘Europa unica via’.
Lunedì 27 sarà intervistato il presidente della Regione Vasco Errani.
Martedì 28 Alessandro Sovrani e Federico Pazzi presenteranno ‘Il mago di campagna’, libro di Mauro Cavallini e dello stesso Pazzi dedicato alla Spal e a Paolo Mazza.
Mercoledì 29 si confronteranno sul ‘Nuovo modello di gestione dei rifiuti in Emilia Romagna’ Alberto Bellini (assessore all’ambiente nel comune di Forlì), Giorgio Bellini (assessore all’ambiente della provincia di Ferrara) e Giuliano Gobbi, coordinatore regionale Ambiente della Funzione pubblica Cgil: ad introdurli il deputato ferrarese Alessandro Bratti.
Serata dedicata alla cultura quella, dal titolo ‘Dove ci eravamo lasciati?’, di Giovedì 30: interverranno la deputata Emilia De Biasi (membro della commissione Cultura, scienza e istruzione), Roberto Balzani (sindaco di Forlì e responsabile Dipartimento cultura del Pd Emilia Romagna) e Massimo Maisto (vicesindaco di Ferrara e delegato alla Cultura).
Spazio invece alla giustizia il giorno successivo, Venerdì 31, con Andrea Pugiotto (ordinario di Diritto costituzionale a Ferrara), Michailis Traitsis (regista del Balamòs Teatro), Paolo Niccolò Giubelli (segretario dell’associazione Radicali di Ferrara) e Marcello Marighelli (garante dei detenuti a Ferrara) a confrontarsi su ‘Si esce dal carcere ma non dalla condanna’.
'Le persone e la crisi economica’ Sabato 1 settembre,  un confronto tra Chiara Sapigni (assessore comunale ai Servizi alla persona) e Sergio Gnudi (presidente Asp).
Lunedì 3 la festa pontesana sarà sotto i riflettori nazionali, con un’intervista al capogruppo alla Camera Dario Franceschini e al sindaco di Firenze, ma soprattutto leader dei “rottamatori”, Matteo Renzi
Martedì 4 Dialogo tra il segretario provinciale Paolo Calvano ed il consigliere regionale lombardo Giuseppe Civati, anche lui rottamatore ma non più renziano.
Si torna invece a parlare in chiave locale Mercoledì 5 con il sindaco Tiziano Tagliani.
Giovedì 6 ‘Da Ilaria Alpi ad oggi: il giornalismo d’inchiesta sulle eco mafie’, con Alessandro Bratti e i giornalisti Vincenzo Mulè (Il Punto), Andrea Palladino (Il fatto quotidiano), Luciano Scalettari (Famiglia cristiana) e Federico Lacche (Radio Città del Capo).
Venerdì 7 ‘Diritti civili, diritti sociali, diritti di cittadinanza: l’Italia che vogliamo’, con la deputata Sandra Zampa, Thomas Casadei (consigliere regionale Pd) e Orsetta Giolo (ricercatore di Filosofia del diritto a Ferrara).
Sabato 8 Intervista alla presidente della provincia Marcella Zappaterra.
Domenica 9 Dibattito ‘È come disapprovare la pioggia: i diritti delle persone omosessuali’ sarà organizzato dai Giovani democratici con la collaborazione di Arcigay, Arcilesbica, Agedo e Famiglie arcobaleno.
Lunedì 10, Walter Veltroni presenterà il proprio libro con il deputato Roberto Zaccaria e Maria Latella.
I Giovani democratici non avranno uno spazio proprio ma si inseriranno nella festa, il 20 (Hagel Stone, Travelboard) e 27 (Fred Mendez) con la musica, il 20, 22 e 23 con documenti e video sul rapporto stato-mafia e appunto il 9 settembre con il dibattito.
Tutti i dibattiti inizieranno alle 21.


08/08/12

Ilva: si cambia ...

Mi meraviglia il giudizio di alcuni esponenti politici che definiscono la decisione del Tribunale del riesame sull'Ilva di Taranto "equilibrata". E' un giudizio che presuppone che, alla luce di prove schiaccianti riguardo ad una condotta del gruppo dirigente dell'Ilva per lo meno arrogante, ci potessero essere da parte degli organi competenti decisioni troppo avverse all'impresa pena la fine in Italia di un ramo importante dell'economia nazionale con la conseguente perdita di migliaia di posti di lavoro.
Chi conosce l'intera vicenda sa che sono da diversi anni che soprattutto la Magistratura ha un atteggiamento "equilibrato". Diversi sono stati gli appelli dell'organo giudiziario verso le Istituzioni amministrative e alla dirigenza dell'impresa perchè questi si attivassero nella direzione di rispettare le norme ambientali in vigore.
L'atteggiamento è stato da parte dell'Azienda di contrapposizione e del Ministero molto accondiscendente verso l'Azienda e le polemiche scaturite dopo l'emanazione dell'Autorizzazione Ambientale Integrata più volte giudicata inadeguata nei contenuti, non nella forma, ne è una prova.
Ora pare si sia imboccata una strada diversa !! Vedremo il decreto, il cui contenuto non è ancora noto, e se l'atteggiamento dell'Azienda sarà più collaborativo. E' possibile la convivenza fra una grande impresa siderurgica e il suo territorio a patto che vi sia una sinergia di intenti su progetti innovativi e ambiziosi non basati sul ricatto occupazionale ma sulla volontà di costruire insieme una nuova via per lo sviluppo

Ordine del giorno presentato in Aula

 La Camera,
premesso che:
la consapevolezza della centralità di una politica di tutela ambientale e sviluppo sostenibile, iniziata nel nostro Paese nel 1986 con l'istituzione del Ministero dell'Ambiente, si è progressivamente affermata anche grazie all'individuazione di nuovi Organismi tecnici detentori di una pluralità di competenze scientifiche e compiti operativi;
tra essi un ruolo di primo piano ricoprono L'ISPRA (Istituto superiore per la protezione e ricerca ambientale) previsto dal decreto legge n. 112 del 2008 convertito nella legge 133 del 2008, e le ARPA (Agenzie regionali per la protezione dell'ambiente) istituite ai sensi del decreto legge n. 496 del 1993 convertito nella legge n. 61 del 1994, le quali hanno permesso, tra l'altro, di consolidare una rete di monitoraggio e controllo ambientale attenta alla specificità dei singoli ambiti territoriali di competenza;
in particolare le ARPA, presenti e attive in tutta la nazione, hanno acquisito in questi ultimi anni esperienza, professionalità e conoscenze riuscendo a svolgere, in una posizione di terzietà, un ruolo fondamentale di supporto tecnico dei vari soggetti istituzionali che detengono funzioni di amministrazione attiva nel settore ambientale;
alcune disposizioni contenute nel recente decreto legge in esame, ed in particolare
l'articolo 9 comma 1, qualora non correttamente interpretate, potrebbero far ritenere, in maniera ultronea rispetto all'effettiva volontà del legislatore, che anche le Agenzie regionali per la protezione dell'ambiente rientrino nel novero degli enti che potrebbero essere soppressi o accorpati o per i quali deve essere prevista una riduzione degli oneri finanziari non inferiore al 20 per cento;
certamente le ARPA non svolgono le funzioni di cui all'articolo 117 comma 3 lettera p) della Costituzione né comunque le funzioni amministrative di competenza di Comuni Province e Città metropolitane richiamate dal succitato articolo 9, comma 1 del decreto legge in esame;
in base ai princìpi di adeguatezza ed economicità dell'azione amministrativa difficilmente le funzioni ed i compiti, di natura eminentemente tecnica, finora esercitati dalle ARPA, potrebbero essere svolti da altri soggetti istituzionali (ed in particolare dagli Enti Locali) se non con un aggravio di costi e duplicazioni di strutture;
è in corso presso la Commissione Ambiente della Camera un proficuo esame di alcune proposte di legge che si pongono l'obiettivo prioritario di rafforzare il Sistema nazionale ISPRA-ARPA, razionalizzandone e attualizzandone il mandato istituzionale, e che sui principi fondamentali di tali proposte esiste un'ampia convergenza che ha consentito, nella seduta del 17 luglio 2012, l'adozione di un testo unificato (relatore Onorevole Tortolì);
risulta pertanto opportuno, pur nel doveroso rispetto delle esigenze di salvaguardia della finanza pubblica perseguite attraverso il decreto-legge n. 95 del 2012, preservare l'integrità delle Agenzie regionali per la protezione dell'ambiente in attesa dell'approvazione di un riordino complessivo del Sistema nazionale ISPRA-ARPA,
impegna il Governo
a promuovere, nelle opportune sedi istituzionali, un'interpretazione dell'articolo 9 comma 1 che non comporti l'inclusione delle Agenzie regionali per la protezione dell'ambiente nel novero degli enti che potrebbero essere soppressi o accorpati o per i quali deve essere disposta una riduzione degli oneri finanziari non inferiore al 20 per cento.
Bratti, Mariani. (continua)

04/08/12

«Da noi il ciclista è come la vacca sacra» intervista di Stefano Lolli sul Carlino

«NON SCHERZIAMO: a Ferrara il ciclista è come la vacca sacra per gli indiani. Non si tocca». Sandro Bratti, parlamentare del Pd e ideatore, ai tempi dell’esperienza da assessore comunale, dello slogan ‘City for ciclists’ che ancora campeggia sotto i cartelli indicatori di accesso del capoluogo estense, in bici e sulla bici si proclama «fondamentalista».
Significa tollerare qualsiasi comportamento?
«No, ma fatto salvo il rispetto delle regole elementari della sicurezza e della disciplina, bisogna evitare l’accanimento terapeutico che sembra invece un po’ serpeggiare nei confronti dei ciclisti. Usando il buon senso, si può circolare nelle Ztl e nelle isole pedonali, percorrere contromano le strade in cui è possibile farlo, utilizzare anche i marciapiedi sempre curando di non causare problemi. Ma per il resto, la bicicletta significa libertà, salute, ambiente pulito. Nel mio caso, e di tutti i ferraresi intendo, è esattamente come girare a piedi».
Fra l’altro è tipico proprio dei ferraresi girare per la città, camminando con la bici tenuta per il manubrio, portandola a spasso come si fa con il cane...
«Aggiungo che il nostro modo di andare in bicicletta, che io definisco la ‘ciclabilità padana’, è stato oggetto di studio qualche anno fa di delegazioni dalla Danimarca e dal Giappone, che sono venute a Ferrara a capire come siamo capaci di pedalare tenendo l’ombrello aperto, di muoverci lungo le ciclabili senza sfrecciare a 30 all’ora come si vede nel Nord Europa ma tenendoci sul filo dell’equilibrio. Forse fa parte un po’ del nostro animo: siamo una città in surplace».
Lei è stato promotore, durante l’esperienza da assessore, del primo Ufficio Biciclette di un Comune italiano.
«Tanti sorrisero e sorridono anche oggi, eppure ottenemmo un premio di ben 180 milioni di lire dal Ministero non solo per l’originalità della scelta ma perché in quell’ufficio si incrociavano la mobilità sostenibile, le politiche ambientali ed anche il marketing turistico».
Anche politico: ad ogni elezione non manca il manifesto del candidato sindaco in bicicletta.
«Le dico di più: la cosa che mi ha ferito maggiormente, durante l’attività amministrativa, non sono state accuse o interpellanze ma il furto della bicicletta lasciata sotto lo Scalone del Municipio il primo giorno di Consiglio. Un gesto bieco, con l’aggravante politica che venne rubata anche quella di Dario Franceschini».
Però a Montecitorio in bici non ci va.
«Sono un ciclista, non un incosciente: a Roma giro rigorosamente a piedi».

02/08/12

Ambiente le modifiche alla proposta di creazione di un'Agenzia ambientale

(Public Policy) - Roma, 2 ago - Autonomia nei controlli e comprovate professionalità ed esperienza dei direttori generali. Sono le modifiche principali che la commissione Ambiente della Camera ha approvato alla proposte di legge di istituzione di un Sistema nazionale di protezione ambientale e la creazione di un'agenzia indipendente. L'iniziativa legislativa parte da due deputati Pd, Alessandro Bratti, e il responsabile Green economy del partito, Ermete Realacci, le cui proposte sono state abbinate.
Con decreto del ministero dell'Ambiente, sentito il parere delle Regioni, si stabiliscono i requisiti per la nomina dei direttori generali delle Agenzie regionali e, in particolare, "i requisiti per l'ammissione attestanti il possesso di alta professionalità e qualificata esperienza nell'esercizio di funzioni attinenti al settore ambientale, i criteri di valutazione, le modalità per la nomina dei vincitori" si legge nell'emendamento a prima firma di Elisabetta Zamparutti, Pd.
Lo stesso emendamento prevede un'anagrafe dei direttori delle agenzie per l'ambiente "che contenga le informazioni sullo stato patrimoniale dei direttori e per la predisposizione, da parte degli stessi, di un report periodico sulle attività dell'Agenzia regionale per l'ambiente".
L'altra modifica approvata, invece, spetta all'Idv e al suo capogruppo, nonché unico componente in Commissione, Sergio Piffari, che prevede, per il personale incaricato delle ispezioni ambientali, che ci sia una rotazione, "al fine di garantire la terzietà dell'intervento ispettivo".
LA PROPOSTA DI LEGGE Il testo unico della proposta di legge, adottato il 17 luglio, istituisce all'articolo 1, "il Sistema nazionale per la prevenzione e protezione dell'ambiente (...) del quale fanno parte l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, di seguito denominato Ispra e le Agenzie regionali e delle Province autonome di Trento e di Bolzano per la protezione dell'ambiente, di seguito denominate Agenzie".
Lo scopo è "assicurare omogeneità ed efficacia all'esercizio dell'azione conoscitiva e di controllo pubblico della qualità dell'ambiente a supporto delle politiche di sostenibilità ambientale e di prevenzione sanitaria della salute pubblica".
La commissione ha chiesto che il testo venga approvato in sede legislativa, quindi in Commissione, senza passare dall'Aula. Si attendono i pareri favorevoli delle commissioni competenti in sede consultiva.(Public Policy)

La mia interrogazione alla Camera su:accesso agli incentivi fotovoltaici iperburocratizzati

Il sistema delle incentivazioni, che giustamente prevede un calo degli incentivi erogati fino alla loro eliminazione totale per raggiunta grip-parity, pur in presenza degli ambizioni obbiettivi che il Governo ha dichiarato sulla potenza totale da raggiungere, rischia di fallire proprio sull'ultimo miglio, in quanto la iper-burocrazia per la richiesta dei permessi alla realizzazione degli impianti e per la richiesta degli incentivi e le norme tecniche da rispettare per la connessione degli impianti alla rete elettrica nazionale. Da pochi giorni è stata pubblicata la norma tecnica CEI 0-21 definitiva che sancisce le regole di connessione in vigore dal 1° luglio 2012. I moduli e gli inverter fotovoltaici, per accedere all'incentivo del 2° semestre 2012, dovranno obbligatoriamente avere tutte le certificazioni descritte all'articolo 11, comma 6, del decreto IV conto energia: il GSE ha aggiornato in data 22 giugno 2012 la guida per l'ottenimento degli incentivi comunque non chiarendo in modo definitivo se i materiali attualmente in vendita abbiano o meno i requisiti previsti. In sostanza chi connette l'impianto fotovoltaico dal 1° luglio 2012 non potrà avere alcuna certezza di accedere agli incentivi; –: se si ritenga opportuno potenziare il sistema delle fonti energetiche rinnovabili, in modo particolare il fotovoltaico favorendone la logica diffusione e semplificando le procedure di accesso almeno alla rete di distribuzione elettrica; se si abbia intenzione di favorire il consolidamento della posizione dell'Italia in questo settore strategico con iniziative mirate a sostenere e a favorire la competitività delle imprese e della filiera italiana; se non si ritenga opportuno assumere ogni iniziativa di competenza affinché gli operatori possano adeguarsi alle nuove regole senza subire ulteriori penalizzazioni economiche

Speriamo che sia l'inizio di un nuovo percorso

Di seguito il comunicato del Ministro Clini che apre qualche speranza per l'avvio della risoluzione della "questione" Ilva.
Continuo a leggere comunicati anche da parte di esponenti del mio partito che addossano la responsabilità del rischio di chiusura dell'Ilva alla Magistratura. Questa visione miope e superficiale deriva dalla poca conoscenza dei fatti. I magistrati hanno fatto ciò che dovevano ! Altri ad iniziare dall'Azienda a finire al Ministero non hanno compiuto nel tempo ciò che andava fatto per salvaguardare l'ambiente e la salute dei cittadini. Non vi è dubbio che negli ultimi anni le condizioni sono molto migliorate ma questo percorso va ulteriormente accellerato.
Chi è interessato legga il Resoconto stenografico 121 della seduta del 21 Febbraio 2012 dell'audizione del Dr Franco Sebastio, Procuratore della repubblica presso il tribunale di Taranto presso la Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti sul sito della Camera dei Deputati


(DIRE) Roma, 2 ago. - "L'incontro con Ilva, per quello che mi riguarda, e' andato molto bene". Cosi' il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, a conclusione dell'incontro con il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, il presidente dell'Ilva, Bruno Ferrante, e le istituzioni locali.
L'azienda "ha dichiarato di voler adottare un approccio diverso da quello passato nei confronti delle amministrazioni, di superare i contenziosi per individuare congiuntamente le azioni, le iniziative, i progetti che devono essere realizzati- spiega il ministro- da un lato per rispettare pienamente la legge e dall'altro per ottenere obiettivi di qualita' ambientale anche piu' rilevanti rispetto agli stessi limiti di legge".
Questo e' "il passo che da' il profilo di una grande azienda nazionale che invece di essere nella condizione di chiusura difensiva, diventa un interlocutore attivo di una strategia di crescita sostenibile e per me questo e' un risultato importantissimo", conclude Clini.
I lavori inizieranno lunedi' mattina "per identificare in tempi brevissimi concretamente le azioni e gli interventi che l'azienda decidera' di fare su base volontaria e d'accordo con le amministrazioni" e questa a parere del ministro dell'Ambiente e' un'innovazione che ha valore nazionale perche' fa uscire il rapporto tra le amministrazioni e le imprese dalla logica tradizionale del cosiddetto comando e controllo e fa diventare invece le strategie d'impresa parte di un progetto di crescita dell'economia".