30/05/11

La Germania spegne il nucleare, dal 2022 l'addio definitivo all'atomo

(Agenzia DIRE) - Il Pd: "Una sfida per il futuro, che punta su fonti rinnovabili, efficienza e risparmio energetici e innovazione tecnologica"
ROMA - La Germania ha deciso di dare l'addio all'energia atomica. Entro il 2022 saranno spenti tutti i reattori. Lo ha annunciato il ministro dell'Ambiente, Norbert Rottgen (Cdu), dopo una riunione tra i leader della coalizione e la cancelliera Angela Merkel. Otto dei 17 reattori, spenti dopo la catastrofe di Fukushima, non saranno più riattivati. Dall'atomo dipende il 22% del fabbisogno di elettricità della Germania.
IL PD: "SONO IL MOTORE DELL'ENERGIA DEL FUTURO" - "La Germania si conferma motore dell'economia del futuro". Lo afferma Ermete Realacci, responsabile Green economy del Pd commentando la decisione della Germania di spegnere tutti i suoi reattori nucleari per il 2022.
"La decisione di fermare il nucleare per il 2022 da parte del piu' grande paese industriale d'Europa, che ha un'economia che cresce quattro volte piu' di quella italiana ha un valore in piu'- spiega Realacci- quello di una sfida per il futuro, che punta su fonti rinnovabili, efficienza e risparmio energetici e innovazione tecnologica". Insomma, "e' questo il modello che si deve seguire anche in Italia- conclude il responsabile Green economy del Pd- e chi si attarda su scelte sbagliate, pericolose e costose come il nucleare candida il nostro paese al declino".
«www.dire.it»



29/05/11

Il Governo vuole sospendere il nucleare noi lo vogliamo cancellare!


DOMENICA 29 MAGGIO
ALLE ORE 10.00

AUDITORIUM DI CEGGIA



IL GOVERNO VUOLE SOSPENDERE IL NUCLEARE
 NOI LO VOGLIAMO CANCELLARE !

NUCLEARE
SCORIE RADIOATTIVE
FONTI RINNOVABILI
RISPARMIO ENERGETICO
“SVILUPPO SOSTENIBILE”

 
Introduce:
Mattia Alessandro Giacalone
Referente dei Giovani Democratici del Sandonatese

Relatori:
On. Alessandro Bratti
Responsabile nazionale PD politiche per la gestione dei rifiuti Responsabile Dipartimento ambiente ed energia PD Emilia Romagna
Membro della VIII Commissione "Lavori Pubblici e Ambiente"

Luciana Mion
Responsabile della Provincia di Venezia della campagna Referendaria

On. Rodolfo Viola
Membro della VIII Commissione "Lavori Pubblici e Ambiente"

Massimo Beraldo – Sindaco di Ceggia

28/05/11

A proposito di trivelle

On Alessandro Bratti coglie, infine, l'occasione per segnalare al ministro Prestigiacomo la necessità di affrontare con urgenza la questione derivante dal tumultuoso aumento, registrato negli ultimi mesi in tutti i territori della pianura padana, delle richieste di autorizzazione all'effettuazione di attività di eplorazione di gas naturale da parte di aziende in massima parte straniere. A tale proposito fa notare come, dopo il rilascio quasi certo delle autorizzazioni preliminari, si verificherà verosimilmente che gli uffici ministeriali non potranno che negare le autorizzazioni definitive allo svolgimento delle attività di ricerca e coltivazione dei giacimenti con conseguenti costi per le aziende e, soprattutto, allarme, sospetto e sfiducia nelle popolazioni interessate verso l'operato delle istituzioni e dei pubblici uffici.


A Reggio Emilia

"Siamo i Giovani Democratici di Reggio Emilia, i giovani del Partito Democratico, siamo nati circa 2 anni e mezzo fa. Il nostro impegno si sviluppa da un lato nelle amministrazioni locali dove diversi giovani consiglieri hanno portato avanti documenti in particolare sui temi dell'ecologia, dall'altro con campagne ed iniziative sul territorio provinciale. Questa è la nostra prima festa, una scommessa che ci sentiamo di fare per aprire un dibattito sulla città del futuro lasciando per un attimo da parte il gossip politico quotidiano."


Sabato 28 Maggio 2011

Ore 20:30 Dialogo con Alessandro Bratti Onorevole PD
 responsabile regionale PD ambiente ed energia


27/05/11

Il Circolo di Pontegradella (FE) inaugura la propria sede

(PD Ferrara) Il Circolo invita tutti gli iscritti ed elettori all’inaugurazione che si terrà sabato 28 maggio alle ore 10.30. Saranno presenti Paolo Calvano, segretario provinciale PD, Simone Merli, segretario comunale PD, e l’onorevole Alessandro Bratti che ci darà delucidazioni sui referendum. Un aperitivo augurale sarà offerto per concludere in modo festoso l’incontro.


26/05/11

Acqua, dibattito a tre alla Festa comunale del Pd di Modena

OGGI, venerdì 27 maggio, è in programma “L’acqua è di tutti”, un dibattito a tre voci su uno dei quattro referendum del 12 e 13 giugno. Partecipano l’on. Alessandro Bratti, il coordinatore del Forum provinciale Ambiente del Pd Vanni Bulgarelli; la presidente del Comitato modenese per l’acqua pubblica Lidia Castagnoli.

25/05/11

Domani a Cento (FE)

GIOVEDI' 26 MAGGIO ore 21.00 P.zza Guercino concerto a sostegno di Piero LODI candidato a sindaco di Cento e per dire "SI" ai Referendum del 12 e 13 giugno prossimi.
Saranno presenti, oltre al candidato a sindaco Piero LODI, il consigliere regionale Maurizio CEVENINI, il segretario regionale PD Stefano BONACCINI, Alessandro BRATTI parlamentare, ed in collegamento telefonico Roberto VECCHIONI.



Nucleare: Bratti (PD), Governo ammette di non voler rinunciare all'atomo - boccia odg che ne chiede abbandono

Roma, 25 mag. - (Adnkronos) - 'Il governo ha bocciato un nostro ordine del giorno al cosiddetto decreto Omnibus che chiedeva l'abbandono dell'opzione nucleare per le politiche energetiche del nostro paese'. Ad affermarlo in una nota e' Alessandro Bratti, deputato Pd della commissione Ambiente.
La scelta, spiega, 'contraddice apertamente le dichiarazioni ufficiali degli esponenti della maggioranza che si affannano a spiegare che il Decreto Omnibus contiene la rinuncia al nucleare. Non e' vero niente e il referendum resta uno strumento fondamentale per impedire che il paese torni indietro e che la lobby del nucleare torni a bussare, magari quando sara' passata l'angoscia che la vicenda giapponese ha creato nell'opinione pubblica'.

24/05/11

Oggi in Aula

(Bozza non corretta in corso di seduta)
L'onorevole Bratti ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/4307/152.
ALESSANDRO BRATTI. Signor Presidente, ascoltando le dichiarazioni dell'onorevole Calderisi, riguardo al decreto-legge omnibus e in maniera particolare riguardo al tema del nucleare, ci si dovrebbe in teoria sentire un po' più rassicurati rispetto alle reali intenzioni della maggioranza e del Governo, nel senso che di fatto oggi ha più volte ripetuto che quel provvedimento significa, in concreto, l'abbandono dell'opzione nucleare da parte di questo Governo.
In realtà sappiamo, purtroppo, che non è così. Non siamo assolutamente sicuri che le intenzioni dell'onorevole Calderisi corrispondano poi alle intenzioni del Presidente del Consiglio e dei suoi ministri. Abbiamo assistito, purtroppo, subito dopo il disastro di Fukushima a dichiarazioni un po' avvedute da parte dei ministri in carica. Da un lato, il Ministro Romani diceva «andremo avanti lo stesso»; dall'altro, il Ministro Prestigiacomo affermava che «non ci possiamo giocare le amministrative sui referendum». Dopo di che abbiamo sentito «il capo in testa» dichiarare, durante il vertice italo-francese, che non si poteva decidere sotto l'onda emotiva e che, quindi, il nucleare veniva al momento accantonato.
Di conseguenza, siamo molto preoccupati. Riteniamo e speriamo che la Cassazione decida in modo che si possa consentire agli italiani, il 12 e il 13 giugno, di esprimere la propria opinione in maniera definitiva sulla scelta di questo nucleare, perché oggi non possiamo discutere di quello che avverrà fra centinaia di anni. In realtà, abbiamo sempre espresso nel Partito Democratico forti riserve, come ricordava l'onorevole Realacci, ancora prima del disastro di Fukushima. La proposta del rientro al nucleare ci sembrava e ci è sembrata molto debole, anche perché fuori contesto rispetto a una pianificazione energetica che è sempre stata promessa - ricordo fin dai primi provvedimenti di questo Governo, nel 2008 - ma che in realtà non si è mai concretizzata.
Siamo arrivati all'assurdo che in questo provvedimento si cassa la proposta di piano energetico mai attuata del vecchio provvedimento Tremonti e si propone una nuova pianificazione energetica. In sostanza, dopo cinque anni, dopo una legislatura questo Governo non ci ha spiegato quali sono la strategia energetica e - mi permetto di dire - industriale che questo Governo pensa di attuare in questa legislatura. Non c'è stata, si è andati zigzagando, lavorando sotto le pressioni di lobby molto potenti fino ad arrivare a questa proposta del nucleare che si era concretizzata, a chiacchiere, nella costruzione forse di quattro centrali nucleari con tecnologia EPR, tecnologia che sappiamo avere seri problemi.
Le ragioni per cui non avevamo d'accordo sulla scelta del nucleare erano e sono tante, signor Presidente. In primo luogo, vi è il tema della scarsità del combustibile, dell'uranio.
1 secondo problema mai risolto è quello delle scorie. Ricordo l'unico deposito, il famoso deposito Yucca Mountain negli Stati Uniti, il cui progetto è stato dichiarato dallo stesso Presidente degli Stati Uniti definitivamente fallito nel 2009. Ricordo la pericolosità testimoniata purtroppo dalle gravi ripercussioni dell'incidente di Chernobyl: anche se c'è chi minimizza - vi sono stati all'incirca cinquantuno morti diretti e migliaia di morti successivamente - riteniamo che vi siano state conseguenze allarmanti, da tenere assolutamente in conto. Ricordo il tema dello smantellamento delle centrali, che per essere completato ha bisogno di quasi centomila anni, ossia di un periodo di tempo assolutamente fuori dalle nostre scale e il tema dei costi, richiamato prima dall'onorevole Realacci. In definitiva, a differenza del referendum del 1987, in cui ha vinto il «no» sotto l'onda emotiva del disastro di Chernobyl, quando sembrava che non ci fossero delle alternative percorribili, oggi queste alternative alla richiesta energetica nel nostro Paese e nel mondo occidentale non solo ci sono, ma afferiscono al tema delle energie rinnovabili, dell'efficienza energetica e delle nuove tecnologie sui fossili. Abbiamo quindi la possibilità di scegliere in maniera definitiva e precisa.
PRESIDENTE. Onorevole Bratti, la prego di concludere.
ALESSANDRO BRATTI. Quindi - e mi avvio alla conclusione, signor Presidente - con questo ordine del giorno chiediamo di fatto una posizione ancora più netta a questo Governo affinché abbandoni definitivamente l'opzione del nucleare e affinché si butti veramente in questa nuova avventura interessante, importante e sicuramente ricca di soddisfazioni, quale quella concernente l'energia rinnovabile e l'efficienza energetica.


RIFIUTI: Commissione inchiesta Calabria è allarme rosso



(ANSA) - ROMA, 24 MAG - In Calabria si prospetta una vera e propria emergenza rifiuti anche perche' a tredici anni di distanza dall'istituzione del Commissariato per l'emergenza rifiuti in Calabria 'non e' stato realizzato nessuno degli obiettivi previsti dai piani regionali'. E' questa l'impietosa conclusione della relazione della commissioni bicamerale di inchiesta sul ciclo dei rifiuti. Il documento, relatori Gaetano Pecorella (Pdl) e Alessandro Bratti (Pd), rivela in quasi 200 pagine tutti i particolari dell'indagine svolta per un anno e mezzo dall'organismo parlamentare. La stroncatura e' nelle conclusioni finali.
'Uno dei principali motivi di questo fallimento - si legge nella relazione - deve essere individuato nelle numerose interferenze, spesso sfociate in veri e propri conflitti, tra i compiti attribuiti all'ufficio del commissario e quelli demandati agli enti locali. Questo ha paralizzato tutte le iniziative dei vari commissari succedutisi nel tempo, oltre all'incapacita' di questi ultimi'.
I deputati e senatori che compongono la commissione di inchiesta sottolineano che la montagna di rifiuti da gestire in Calabria non e' poi cosi' enorme; non altrettanto si puo' dire per i soldi pubblici spesi che ammontano a oltre un miliardo di euro dal '98 ad oggi. Viene poi citato non a caso un documento della Corte dei Conti di Catanzaro secondo la quale 'si e' riscontrata la totale assenza di pubblicita', correttezza e trasparenza nell'attribuzione degli incarichi esterni'.
La commissione ha acquisito anche i documenti del comando dei Carabinieri per la tutela dell'ambiente con sede a Napoli: 'Lo stato di emergenza della regione Calabria - si legge in uno di essi - invece di rappresentare una risorsa per la collettivita' ha rappresentato un sistema di potere da tutelare per prorogare ad ogni costo e per piu' tempo possibile perche' basato sugli appalti, sulle consulenze esterne e sugli appalti'.
In Calabria si rischia insomma la catastrofe dei rifiuti, esattamente come e' accaduto in Campania. Gli errori denunciati dalla commissione sono infatti strutturali, a partire dalla collocazione territoriale dei cinque impianti di trattamento, tutti incomprensibilmente dislocati della parte meridionale della Regione. Altra anomalia segnalata dalla relazione e' il peggioramento in molti centri della raccolta differenziata: tutta colpa della mancata chiusura delle societa' che praticano tuttora raccolta indifferenziata, praticamente in concorrenza con quelle piu' recenti che provvedono a selezionare qualitativamente i rifiuti. Perche'? 'L'unica finalita' - dice la commissione di inchiesta - di una simile gestione sembra essere quella di garantire posti di lavoro piuttosto che garantire un servizio ai cittadini'.
Infine l'allarme discariche. 'La mancanza di siti regolari favorisce - sottolinea il documento - fenomeni estesi di comportamenti illegali non solo da parte dei cittadini, ma anche da parte degli stessi amministratori locali. Del resto anche le discariche 'autorizzate' dai comuni sono di fatto abusive perche' non a norma e prive della necessaria impermeabilizzazione'.(ANSA).

20/05/11

Referendum

(ER) REFERENDUM. CATENA UMANA PD DOMANI A CAORSO CONTRO NUCLEARE
(DIRE) Bologna, 20 mag. - Si comincia domani, con una catena umana lunga due chilometri e mezzo a Caorso. Ma la campagna del Pd va avanti fino a ridosso dei referendum, previsti per il 12 e 13 giugno, con iniziative in numerose citta' dell'Emilia-Romagna e una "grande manifestazione" i primi di giugno a Bologna. A presentare la mobilitazione dei democratici oggi c'erano il segretario regionale Stefano Bonaccini, il coordinatore dell'esecutivo Marco Lombardelli, il responsabile dell'organizzazione Giorgio Sagrini e Alessandro Bratti, responsabile nazionale delle politiche ambientali per il partito.
Per Bonaccini e' fondamentale andare a votare, "ancora di piu' se ci tolgono la possibilita' di farlo sul referendum, perche' cosi' si manda un chiaro segnale al Governo". In questa battaglia per i si' "non siamo da soli- ricorda Bonaccini- ma crediamo che una forza come il Pd abbia il dovere di mobilitarsi. Senza la discesa in campo dei grandi partiti popolari e' difficile raggiungere il quorum".
Per Bratti e' una follia costruire centrali nucleari che "copriranno del 15% il fabbisogno di energia, ma produrranno scorie da qui a 100 mila anni".
Bonaccini tira in ballo Pdl e Lega nord: "Vorrei sapere loro cosa ne pensano sul nucleare. In particolare dalla Lega. Su questi temi da parte loro c'e' il silenzio". Anche se, precisa Bratti a proposito del nucleare di quarta generazione, "nessuno dice che la ricerca sull'atomo si deve fermare".
Ancora piu' netto Lombardelli: "Sul nucleare- sentenzia- la Lega si sta dimostrando il classico partito dalle braghe calate", che accetta senza fiatare quanto decidono a Roma.
Lo slogan scelto dal Pd per la campagna referendaria, stampato anche sulle t-shirt in distribuzione, e' "Il Governo scappa, io vado a votare si'". Domani, alla manifestazione di Caorso, interverranno tra gli altri anche gli assessori regionali Sabrina Freda (Ambiente) e Gian Carlo Muzzarelli (Attivita' produttive e green economy).

18/05/11

Centrali. Porto Tolle

CENTRALI. PORTO TOLLE, BRATTI (PD): 'O LAVORO O AMBIENTE' NON VA O RICONVERSIONE E' MIGLIORAMENTO AMBIENTALE O VA CONTRASTATA.
(DIRE) Roma, 18 mag. - "Sulla centrale di Porto Tolle e sulla riconversione a carbone tutto si puo' dire tranne che l'iter sia stato lineare. Questa vicenda e' nata male all'origine e non sta proseguendo nel migliore dei modi. Anteporre il lavoro all'ambiente e' prassi vecchia e non utile. Cosi' come ritengo sbagliato che vi siano territori che beneficino forse di un investimento e altri territori confinanti che ne subiranno solo danni. Cosi' come danni possono subire attivita' come la pesca, l'agricoltura e il turismo". Lo dice Alessandro Bratti, deputato Pd della commissione Ambiente della Camera.
"E' necessario quindi aspettare le motivazioni del Consiglio di Stato e poi capire attraverso un'ampia consultazione quale decisione prendere. Tutto poi e' reso difficile dal fatto che non e' assolutamente chiara la strategia energetica che questo Governo intende adottare- prosegue Bratti- ad oggi esistono tanti impianti a ciclo combinato che funzionano a scartamento ridotto per cui e' in un contesto generale che va vista questa riconversione a carbone, sapendo anche che semmai si dovesse realizzare questo impianto dovra' applicare le miglior tecnologie esistenti e quindi anche il cosiddetto sequestro e stoccaggio della CO2".
Non va dimenticato, sottolinea il deputato Pd, che questa centrale "e' inserita in uno dei Parchi e delle zone umide piu' importanti d'Europa. Le nostre coste sono state devastate nel passato da costruzioni di grandi impianti che a lungo andare hanno prodotto piu' danni che ricchezza". L'impianto di Porto Tolle, conclude Bratti, "si ascrive a questo gruppo e quindi questa riconversione o e' un vero e proprio miglioramento ambientale o e' meglio contrastarla convintamente".

Antimafia, Garavini (PD): da PD e SPD una preziosa collaborazione

ANTIMAFIA, GARAVINI (PD): DA PD E SPD UNA PREZIOSA COLLABORAZIONE
(9Colonne) Roma, 18 mag - "La collaborazione nel contrasto alla criminalità organizzata tra il Partito democratico e la Spd tedesca ha già dato importanti risultati. Ora è interesse comune intensificare ed estendere questa cooperazione perché di fronte alla massiccia globalizzazione dei fenomeni mafiosi, la lotta internazionale alle mafie va ulteriormente migliorata". Lo ha detto Laura Garavini, deputata del Partito democratico eletta nella ripartizione Europa, presentando i colleghi del Pd che hanno incontrato alla Camera dei deputati la delegazione parlamentare tedesca composta da Frank Hofmann e Dieter Wiefelspuetz, rispettivamente vicepresidente e capogruppo della Spd nella commissione Affari costituzionali del Bundestag. I due parlamentari, in missione in Italia, hanno incontrato magistrati, esperti e politici al fine di affinare una politica congiunta italo-tedesca in materia di lotta alle mafie. Accanto alla capogruppo Pd in commissione Antimafia, Laura Garavini, all'incontro hanno partecipato la capogruppo Pd in commissione Giustizia, Donatella Ferranti, il responsabile del Forum sicurezza del Pd, Emanuele Fiano, e il capogruppo Pd in commissione Rifiuti ed ecomafie, Alessandro Bratti. Diversi i temi al centro della discussione. Accanto alle questioni specifiche in materia di antimafia, illustrate da Laura Garavini, Alessandro Bratti ha sottolineato la necessità di vigilare contro il rischio d'infiltrazioni mafiose nel giro d'affari milionario dello smaltimento di rifiuti speciali italiani in Germania. Donatella Ferranti ha ricordato i buoni risultati riscontrati grazie alla progressiva armonizzazione delle legislazioni antimafia a livello internazionale. Emanuele Fiano ha infine illustrato le riforme proposte dal Partito democratico che, a partire dalla riorganizzazione delle forze dell'ordine, garantirebbero un maggiore contrasto alle attività illecite di matrice mafiosa.

17/05/11

Nucleare: verdi, Celentano scenda in piazza per referendum

BONELLI, CONTRO ATOMO FACCIAMO UN MINI PRIMO MAGGIO (ANSA) - ROMA, 17 MAG - I Verdi chiamano Adriano Celentano per aiutare a diffondere e mettere a conoscenza i cittadini che il 12 e 13 giugno si votera' per il referendum sul nucleare, sull'acqua e sul legittimo impedimento. E' Angelo Bonelli, presidente dei Verdi, che - nel corso di un convegno del Comitato 'si' alle rinnovabili e 'no' al nucleare, oggi a Roma - chiama a raccolta il cantante.
Secondo Bonelli e' necessaria adesso 'una forma di proiezione esterna'. Lancia cosi' l'idea di 'un coordinamento' dei referendari con l'obiettivo di 'uscire fuori dall'angolo in cui sono stati spinti da una sapiente regia del governo'. Serve - aggiunge il leader del Sole che ride - 'un tentativo coraggioso per una grande mobilitazione': bisogna 'fare una piccola 'primo maggio' e penso a Celentano, che ha dimostrato di essere contrario all'atomo, per riempire piazza San Giovanni'. Per Leoluca Orlando dell'Idv il risultato del referendum in Sardegna e' di 'forte incoraggiamento'.
Mentre Paolo Ferrero della Federazione della sinistra parla di quanto sia 'necessario concentrarsi in queste settimane per far conoscere il referendum e portare gente a votare per raggiungere il quorum'. Anche perche' - aggiunge Ferrero chiamando a raccolta tutte le forze politiche - 'se Berlusconi perde il referendum gli si assesta un uno-due per usare una metafora pugilistica'. 'Abbiamo a che fare con dei dilettanti allo sbaraglio', afferma poi Alessandro Bratti del Pd parlando degli esponenti del governo e di come abbiano trattato il tema del nucleare.
Il Comitato 'si' alle rinnovabili e 'no' al nucleare per 'evitare il ritorno del nucleare' ha presentato una legge di iniziativa popolare (sostenuta da 120.000 firme) che come conseguenza dell'assenza del nucleare propone le rinnovabili e soprattutto l'efficienza. (ANSA).

Oggi in Aula

Discussione del disegno di legge S. 2665 - Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 31 marzo 2011, n. 34, recante disposizioni urgenti in favore della cultura, in materia di incroci tra settori della stampa e della televisione, di razionalizzazione dello spettro radioelettrico, di moratoria nucleare, di partecipazioni della Cassa depositi e prestiti, nonché per gli enti del Servizio sanitario nazionale della regione Abruzzo (Approvato dal Senato) (A.C. 4307) (ore 12,12).
(Discussione sulle linee generali - A.C. 4307)
Bozza non corretta in corso di seduta
PRESIDENTE. È iscritto a parlare l'onorevole Bratti. Ne ha facoltà.
ALESSANDRO BRATTI. Signor Presidente, ci troviamo ancora una volta, come è già stato più volte ricordato da chi mi ha preceduto, di fronte ad un provvedimento omnibus che, tra i tanti scopi, ne ha uno, quello, all'articolo 5, di impedire di fatto il referendum sul nucleare. Le motivazioni sono state spiegate molto bene dallo stesso Presidente del Consiglio che, dopo aver visto i sondaggi alcuni giorni seguenti il disastro di Fukushima, si è reso conto che questo era il referendum che aveva serie possibilità di raggiungere il quorum e, quindi, di trascinare quello a lui caro del legittimo impedimento. D'altronde, la riprova è costituita dal grande successo ottenuto, come veniva ricordato questa mattina, dal referendum consultivo sul nucleare tenuto in Sardegna; un risultato che dimostra la grande sensibilità degli italiani su queste questioni. Negli ultimi due anni ci avete spiegato che questo Paese senza il nucleare non avrebbe avuto futuro e ci avete promesso una strategia energetica, nel decreto-legge n. 112 del 2008, che non sappiamo dove è andata a finire, dentro la quale ci doveva essere una strategia nucleare, anche questa mai vista, forse discussa in qualche corridoio, a meno che il tutto, come sembra, non si riducesse alla costruzione di quattro, forse otto, centrali ed alla costituzione di quella Agenzia per la sicurezza nucleare di cui vi siete dati solo un gran daffare per nominare il consiglio di amministrazione.
Ora ci riproponete, tempo un anno, una nuova strategia energetica nazionale: questo c'è scritto in questo decreto-legge. Abbiamo quindi ormai finito la legislatura e in cinque anni forse si inizierà a discutere su quale tipo di scelta energetica il nostro Paese dovrà cimentarsi e, di conseguenza, quale tipo di strategia industriale adottare. Ciò, significa che in questi anni avete navigato a vista decidendo sotto le pressioni di lobby interessate ai propri affari e non certo nell'interesse dei cittadini italiani. Insomma credo che questo sia un provvedimento che è la prova documentale del fallimento non tanto della vostra azione, che non c'è mai stata, ma addirittura dei vostri propositi. Un vero pasticcio all'italiana: dilettanti allo sbaraglio. Ma la farsa tragicomica si è manifestata successivamente al disastro di Fukushima dove siete passati dalle dichiarazioni del Ministro Romani («Andremo avanti lo stesso») a quelle del Ministro Prestigiacomo («Non possiamo perdere le elezioni amministrative per il nucleare») ad una proposta di moratoria di un anno. Poiché però questo non era sufficiente per smorzare la discussione sui disastri del nucleare soprattutto per impedire il referendum vi siete inventati, con la scusa che lo fa tutta l'Europa, la moratoria a lungo termine in attesa dei test, i cosiddetti stress test. Ora una moratoria di una cosa che non c'è è perlomeno una questione curiosa. Penso che alcuni test dovrebbero invece essere realizzati su alcuni Ministri di questo Governo per cercare di capire se hanno l'idoneità per gestire problematiche così serie e importanti per il Paese. Questa considerazione è supportata da un'ulteriore confusione e danno che avete provocato attraverso il cosiddetto decreto Romani riguardo alle rinnovabili: qui nonostante le indicazioni precise della direttiva europea 2009/28/CE siete riusciti, ancora una volta, cedendo a lobby fortemente organizzate a mettere i bastoni tra le ruote a una delle poche realtà produttive e in crescita di questo Paese. L'industria italiana delle rinnovabili vale oggi circa 21 miliardi di euro, di cui circa 11 miliardi sono rappresentati dal fotovoltaico, settore che in maniera scientifica avete deciso di ostacolare. Ma prima di entrare nel merito del decreto-leggee dell'emendamento, che è stato presentato al Senato, mi corre l'obbligo di fare alcune considerazioni generali sul nucleare: una scelta che, al di là della grande tragedia giapponese, come Partito Democratico, abbiamo sempre considerato fuori tempo massimo e del tutto unica nel mondo occidentale. Eravamo l'unico Paese - ricordo - che da zero pensava di implementare del 20 per cento al 2030 l'energia prodotta con il nucleare.(segue....



11/05/11

Il futuro è nelle "rinnovabili" - L'acqua "bene comune"


Rifiuti: BRATTI (PD), basta bugie, è fallimento Governo

(ANSA) - NAPOLI, 11 MAG - 'Basta bugie sui rifiuti a Napoli.
Cio' che sta succedendo e' il fallimento totale del Piano del Governo. Lo stesso Berlusconi, ispiratore dell'ultimo provvedimento che ha comportato la fine del Piano Bertolaso, ha di fatto tolto di mezzo le potenziali discariche che dovevano contenere i rifiuti in attesa dei famigerati inceneritori.' Lo ha dichiarato Alessandro Bratti, capogruppo Pd della commissione Bicamerale sui rifiuti, della Camera.
'Al Presidente del Consiglio va inoltre ricordato che - prosegue Bratti - se le discariche vengono sequestrate dai magistrati e' perche' non sono realizzate e non funzionano a norma. Questo non e' un cavillo formale in quanto e' noto, cosi' come capita in molti impianti realizzati in alcune regioni del Sud (Calabria, Sicilia e Campania), che il mal funzionamento delle discariche provoca perdite di percolato, inquinamento delle falde con pericoli igienico sanitari elevatissimi per le popolazioni'.
'La verita' e' che, come abbiamo sempre sostenuto, l'emergenza a Napoli e Caserta non e' mai finita e che gli impianti promessi non sono mai stati realizzati. Clamorosa e' poi la grande bugia che il Ministro Prestigiacomo ha raccontato in occasione del question time alla Camera parlando di percentuali di raccolta differenziata in Campania nel 2009 del 40 % aumentati al 43 % nel 2010. Ci piacerebbe sapere da dove il Ministro ha preso quei dati in quanto i dati ufficiali del 2009 indicano valori attorno al 25%. Non e' ammissibile che - conclude Bratti - un ministro della Repubblica sia cosi' disinformato, ma questo la dice lunga sul grado di preparazione delle persone che ci governano, a meno che non abbia imparato cosi' bene dal Presidente del Consiglio a raccontare balle e barzellette'. (ANSA).

08/05/11

Commissione ecomafie nelle mani di Cosentino

(Dal quotidiano d'informazioneTERRA NEWS)
RETROSCENA. Quasi certa la nomina a vicepresidente di un uomo di fiducia dell’ex sottosegretario: Gennaro Coronella, definito da Vassallo, «parte del nostro tessuto camorristico».
Nicola Cosentino mette le mani sulla Commissione ecomafie. Tra qualche giorno potrebbe essere nominato vicepresidente dell’organo parlamentare d’inchiesta un suo uomo di fiducia: Gennaro Coronella, deputato del Pdl e originario di Casal di Principe - proprio come l’ex sottosegretario - il suo nome compare nelle indagini sul Consorzio Ce4, la più importante inchiesta sulle infiltrazioni del clan dei Casalesi nel ciclo dei rifiuti. «Cosentino, Landolfi, Bocchino e Coronella facevano parte del nostro tessuto camorristico», disse nel 2009 il pentito Gaetano Vassallo, per anni braccio economico di Schiavone e Bidognetti. Dopo le accuse del collaboratore di giustizia non sono però mai partiti procedimenti giudiziari a suo carico: il parlamentare del Pdl non è stato mai rinviato a giudizio e nemmeno indagato per i presunti rapporti con i clan camorristici.
La promozione di Coronella non arriverebbe a sorpresa. Nella Commissione parlamentare di inchiesta sul ciclo dei rifiuti il parlamentare di Casal di Principe ricopre già l’incarico di capogruppo del Popolo della libertà. La sua nomina scatterebbe con il rinnovo delle cariche nelle commissioni parlamentari, che arriva metà legislatura. I due vice di Pecorella in Ecomafie oggi sono infatti entrambi dell’opposizione. Uno è l’avellinese Enzo De Luca, per il Partito democratico. E l’altro, che sarà sostituito nel prossimo giro di incarichi, è Candido De Angelis, passato dal Pdl a Futuro e Libertà e quindi espressione della minoranza. Secondo quanto riferiscono fonti parlamentari di centrosinstra e centrodestra, prenderebbe il suo posto “Gennarone”, come viene chiamato nelle sue terre di origine il senatore Coronella.
Ma Gaetano Pecorella, presidente della Commissione, dice di non saperne nulla: «Le nomine non le faccio io, ma il gruppo parlamentare. La responsabilità sulla scelta dei nomi quindi non è mia ma di Cicchitto e di Gasparri». Su Coronella, comunque, non pone alcun veto. «Non è nemmeno indagato, c’è semplicemente un pentito che ha fatto il suo nome. Cosa dovrebbe fare, chiudersi in casa?», taglia corto Pecorella. In realtà, si tratta più di una citazione isolata. Nell’ordinanza con cui la Procura di Napoli ha chiesto l’arresto di Nicola Cosentino nel 2009, il nome di Coronella ricorre ben 11 volte. Il rapporto tra l’ex sottosegretario e il senatore casertano è diventato sempre più stretto a partire dalla metà degli anni ‘90. Politicamente i due non dovrebbero avere molto in comune, almeno sulla carta. Cosentino si è fatto le ossa nel Partito socialdemocratico. “Gennarone”, invece, è stato un dirigente del Movimento Sociale Italiano, fedelissimo di Gianfranco Fini, ma con un profilo decisamente locale: i rapporti con il partito nazionale venivano gestiti dai suoi capicorrente Italo Bocchino e Mario Landolfi. La consacrazione politica è datata 1994.(segue..)

Oggi a Trieste

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Domenica 8 maggio - ore 11.30 – Punto Informativo di Maria Teresa Bassa Poropat (Piazza della Borsa). Roberto Cosolini partecipa all’incontro pubblico “Siti inquinati: pressing continuo”. Saranno presenti gli onorevoli Ettore Rosato, Alessandro Bratti e Raffaella Mariani (PD), la candidata alla presidenza della Provincia Maria Teresa Bassa Poropat, il candidato Sindaco di Muggia Nerio Nesladek e i candidati al Comune di Trieste Antonella Grim e Mario Ravalico


06/05/11

Strategie politiche per l'ambiente


Rifiuti: mancata visita della Commissione in Campania

RIFIUTI. BRATTI: STUPORE PER MANCATA VISITA COMMISSIONE CAMPANIA
"NOSTRO LAVORO ESSENZIALE CONTRO CAMORRA".

(DIRE) Roma, 5 mag. - "Siamo fortemente stupiti che sia stata annullata la visita in Campania della commissione bicamerale sui Rifiuti. In una situazione che si fa ogni giorno piu' drammatica, riaffiorano in modo inquietante quei rapporti tra camorra, politica e ciclo dei rifiuti che costituiscono materia di nostra competenza, imponendo percio' che la visita fosse confermata". Lo ha dichiarato Alessandro Bratti, capogruppo Pd della commissione bicamerale sui Rifiuti.
"Chiederemo, come avevamo gia' fatto in precedenza, una presenza piu' incisiva e tempestiva della commissione bicamerale dove si manifestano fenomeni di collegamento tra la malavita organizzata e il ciclo dei rifiuti, cosi' come sta avvenendo in Campania. Esprimiamo preoccupazione perche'- ha concluso Bratti- non vorremmo che, dopo aver lavorato in questa commissione in modo costruttivo con tutte le forze politiche, non ci fossero piu' le condizioni, dato l'inasprimento del clima politico generale, per lavorare in maniera proficua".



Il futuro dell'Italia è nelle rinnovabili


05/05/11

Rifiuti: Napoli

RIFIUTI: NAPOLI; BRATTI,DIFFERENZIATA? PRESTIGIACOMO CONFUSA
(ANSA) - NAPOLI, 4 MAG - 'Il ministro Prestigiacomo afferma che dopo la fine dello stato di emergenza la percentuale media regionale della raccolta differenziata in Campania e' passata dal 40,9% del 2009 al 43,41% del 2010. Questi dati sono chiaramente non veri'. Lo sottolinea, Alessandro Bratti, capogruppo Pd nella commissione Rifiuti della Camera, che in una nota diffusa alla stampa cosi' replica alle affermazioni rilasciate oggi dal ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo.
'La Campania e' in stato di emergenza da tempo, - ha aggiunto Bratti - forse sono dati validi per la Toscana, ma impossibili in un territorio che nonostante punte di eccellenza sulla differenziata, come Salerno, e' molto indietro proprio su questo terreno'. (ANSA).

RIFIUTI. PD: A NAPOLI GOVERNO DEL FARE AFFOGA NELLA 'MONNEZZA'
BRATTI: DI FATTO HA DECISO DI NORMALIZZARE L'EMERGENZA.
(DIRE) Roma, 4 mag. - "Abbiamo chiesto al governo chiarimenti sull'emergenza rifiuti a Napoli ma non abbiamo avuto nessuna indicazione concreta sulla volonta' di risolverla: di fatto, ha deciso di normalizzare l'emergenza, non senza impedire l'aumento della Tarsu del 70% rispetto al 2009, in un territorio dove e' gia' piu' alta della media nazionale ". Cosi' Alessandro Bratti, capogruppo Pd nella commissione Rifiuti, dopo la discussione al question time della Camera dell'interrogazione presentata da Stefano Graziano e da tutti i deputati Democratici della Campania.
"Berlusconi- dice Bratti - ha annunciato personalmente e piu' volte l'imminente risoluzione dell'emergenza ma poi non ha fatto nulla, come e' evidente a tutti, se non confermare il potere di regione e province nella gestione e l'esclusione totale del comune".
Al momento "non c'e' nessun nuovo impianto in costruzione, i piani dei rifiuti sono solo su carta mentre l'infiltrazione della camorra non si ferma, come prova l'arresto del coordinatore del Pdl di Quarto, uomo legato al presidente della provincia Cesaro- conclude l'esponenete Pd- in questo scenario, il governo e il ministro Prestigiacomo hanno ancora il coraggio di dire che hanno ereditato una situazione difficile".

04/05/11

La mia replica al Ministro Prestigiacomo per i rifiuti in Campania

PRESIDENTE. L'onorevole Bratti, cofirmatario dell'interrogazione, ha facoltà di replicare.
ALESSANDRO BRATTI. Signor Presidente, signor Ministro, nel dichiararci ovviamente pienamente insoddisfatti - perché abbiamo ancora assistito al racconto di un mondo virtuale - le voglio ricordare, proprio a proposito di virtualità, alcune dichiarazioni del Presidente del Consiglio. Nel maggio 2008: «In Campania ci saranno quattro termovalorizzatori sicuri e non ci saranno più giacenze in strada con l'assoluto impegno di non farne più»; 10 dicembre 2008: «Le strade di Napoli saranno pulite come quelle di Tokio» (nefasto presagio); 26 maggio 2009 all'inaugurazione del termovalorizzatore di Acerra: «È una data storica, si esce definitivamente dall'emergenza»; 22 ottobre 2010 in merito a Terzigno: «La situazione tornerà alla normalità in dieci giorni. Sulle cave sorgeranno boschi e parchi»; 29 dicembre 2010: «Scenderò in campo io personalmente per risolvere il problema in pochi mesi».
Il mondo reale, signor Ministro: dopo quattro decreti, 1.700 tonnellate a terra Napoli, circa 7 mila in tutta la provincia;
l'inceneritore di Acerra che non va; oltre 14 milioni di euro spesi dopo il collaudo per metterci delle pezze in continuazione; nessun impianto nuovo in costruzione; un piano dei rifiuti che è solo sulla carta; raccolta differenziata che non procede; l'infiltrazione - e questo è il dato più grave - di nuovo della camorra nel ciclo delle discariche.
STEFANIA PRESTIGIACOMOMinistro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. Non è vero!
ALESSANDRO BRATTI. È di queste ore l'arresto del coordinatore del Popolo della Libertà di Quarto, uomo legato al presidente della provincia, Cesaro, che avrebbe trattato con il clan Polverino proprio la localizzazione di una discarica nel comune di Quarto. Nessun euro è arrivato, nonostante le promesse delle misure compensative.
PRESIDENTE. Onorevole Bratti, la prego di concludere.
ALESSANDRO BRATTI. A tutto ciò ha provveduto poi la provincia di Napoli aumentando la Tarsu del 70 per cento rispetto al 2009. Ecco, signor Ministro, i risultati del Governo del fare: credo che gli italiani - e i campani in modo particolare - ne abbiano abbastanza per dire che è ora che voi vi facciate da parte e andiate a casa (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata.

02/05/11

Green economy


FAENZA - Giovedì 5 maggio, ore 20,30

Green economy: dibattito ed approfondimento con

ALESSANDRO BRATTI
(Deputato e responsabile Ambiente ed Energia PD Emilia-Romagna)

e STEFANIA CIANI
(candidata al Consiglio Provinciale della Provincia di Ravenna).


presso la sala conferenze del museo Internazionale delle Ceramiche.
Viale Baccarini, 19- Faenza.




Le proposte della CGIL su democrazia e rappresentanza nei luoghi di lavoro


01/05/11

Conclusa a Portomaggiore l’Assemblea programmatica del Pd di Ferrara

(ESTENSE) 30 aprile 2011- Portomaggiore. Si è conclusa oggi a Portomaggiore l’Assemblea programmatica provinciale del Partito Democratico di Ferrara(programma) con l’approvazione, all’unanimità, della proposta programmatica redatta in oltre quattro mesi dai gruppi di lavoro tematici e sintetizzata dalla relazione del segretario provinciale Paolo Calvano con cui si sono aperti i lavori (vai all’articolo).
L’Assemblea, alla presenza di tutte le forze economiche e sociali della provincia, di associazioni, e delle forze politiche alleate ha discusso per due giorni sulle diverse proposte, tra cui, le più significative: un patto per il lavoro attorno al quale rilanciare lo sviluppo socio-economico della provincia di Ferrara, l’avvio di un processo di integrazione tra le aziende che gestiscono servizi pubblici locali, la riorganizzazione socio-sanitaria e ospedaliera attorno a Cona -unico ospedale della città- ed infine le politiche sulla green economy dagli impianti fotovoltaici a piccole centrali a biomasse o biogas ed il nuovo rapporto tra agricoltura, ambiente ed energia.
“Benedizione” regionale all’iniziativa e alla proposta del Pd ferrarese è giunta anche dal segretario regionale del Pd dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, dei parlamentari ferraresi Franceschini, Bratti e Bertuzzi, della presidente della Provincia Zappaterra e dei sindaci del territorio a partire dal sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani.
Nelle conclusioni il Segretario regionale Bonaccini ha evidenziato come sia “il Pd, in modo più coerente della Lega, il partito capace di incrociare e di dare risposte alle esigenze del territorio attraverso politiche di lungo respiro che guardano e che mettono al centro i problemi delle persone”. Ha poi fatto un appello per il referendum del 12-13 giugno a “difendere e sostenere tutti la scelta fatta dal partito per i 4 sì per dare un ulteriore segnale ad un governo che appare sempre più distante dalle sensibilità degli Italiani”. Dario Franceschini ha rilanciato sulla sfida per le amministrative quale “ulteriore occasione per marcare la differenza tra un centrodestra allo sbando ed un centrosinistra invece in grado, a partire proprio dal Pd, di candidarsi e di essere riconoscibile come unica forza in grado di ideare ed attuare ad ogni livello di governo une vera e concreta proposta programmatica”.
“La presenza di tante organizzazioni socio-economiche nella platea dell’Assemblea del Pd di Ferrara, è proprio il segnale – a detta del capogruppo del Pd alla Camera -, di come, aldilà della televisione che ci fa vedere un mondo diverso, siano in movimento dal basso nuove istanze sociali che chiedono un cambiamento nel Paese”.