31/12/08

Buon anno ....

Guardando la Tv ed in particolare le trasmissioni di fine anno, a parte le Olimpiadi di Pechino, gli eventi di rilevo negativi sono predominanti. Beh speriamo che il 2009 sia un anno migliore, non solo per il PD ma per tutti quanti, al nord e al sud del mondo..Buon anno a tutti....

26/12/08

Riflessione natalizia.....

Qualche riflessione natalizia...Si chiude l'anno in una situazione difficile per il PD. Dopo la manifestazione di Roma, si pensava che le cose potessero andare meglio. Lo scontro interno sembrava sopito e finalmente si cominciava ad intravedere un momento di pausa in cui poter dedicare il tempo necessario al radicamento del Partito e alla sua organizzazione. Ed invece è arrivata questa ipotetica "questione morale" che dopo la pesante sconfitta in Abruzzo ci riporta ad una discussione tutta ripiegata all'interno che rimette in discussione la leadership di Veltroni.
Io la penso così: il PD è un soggetto politico nuovo che ambisce a trasformare radicalmente la politica italiana. Un progetto che ha l'ambizione di costruire una grande forza riformista senza "padrini potenti". Tagliando i legami, dove si governa con le imprese amiche, non compiacendo i poteri forti. Si pensi a Ferrara: a quanto ci abbiamo messo a recidere il cordone ombelicale esistente fra una grande cooperativa e il governo della città, che prezzo si è dovuto pagare per rinnovare il sistema di potere cittadino. La lotta è stata dura , la reazione violenta. Chi ha seguito la vita politica della città si ricorda forse come Nando Rossi, il "moralizzatore" cercasse un patto di alleanze addirittura con la destra per mettere in difficoltà la prima giunta Sateriale ? E i consglieri passati al PDCI provenienti dai DS ? E i veleni attraverso una stampa spesso compiacente ? Ve li ricordate gli editoriali di Fra Gerolamo ? E l'ex sindaco spesso grande manovratore occulto nel tentativo di ostacolare questo rinnovamento ? E' stato un percorso duro. Abbiamo messo dietro alla spalle quel periodo e quella vicenda. Non tutto è risolto, si pensi alle decine di famiglie che avevano avuto fiducia nel colosso argentano e ora aspettano giustizia !!
Qui a Ferrara così come in altri posti si è riusciti a rinnovare nella continuità. Proponendo progetti e persone credibili e soprattutto si è spezzata quella collusione fra affari e politica. Questa è la vera questione morale!! Riportare la politica al primato originario. Innovare in continuazione, cambiare la classe dirigente, premiare chi merita chi è capace e non chi è fedele. Il cammino è ancora lungo anche perchè l'interpretazione della politica è diversa nelle diverse parti del Paese.
Questo non è da confondere con chi delinque. Con chi approfitta della posizione per rubare per abusare del proprio ruolo.Questi individui vanno duramente puniti.
Poi però attenzione a non farsi ingannare dalla vena giustizialista che ha facile presa su l'elettorato di sinistra, che porta ad inneggiare a Di Pietro ma che nasconde altrettante insidie.
Non esiste amministratore che non parli con imprenditori, non esiste politico che non si interessi della propria comunità magari per aiutare un teatro o una società sportiva. Attenzione quindi a non farsi prendere da luoghi comuni e da facili tentazioni. I magistrati non sono infallibili. Forse sulla magistratura, sulla necessità di essere riformata si potrebbe discutere. Certo il momento non aiuta ma il rischio che l'entropia aumenti e il caos imperversi è alto. Dopo di che la tentazione di chiedere ordine e un sol uomo al comando aumenterebbe mettendo a rischio non solo il progetto del PD ma l'intera democrazia nel nostro Paese.

24/12/08

Note di Natale



Poche note, Otis Redding, Cigarettes And Coffee.
Per chi ha voglia di riflessione, intimità e riposo...Buon Natale a tutti.

22/12/08

Tutto in un post

Ci sta tutto in un post (con semplicità e con una evidente attenzione ai problemi e alla loro risoluzione). Ma se volete, nel sito Change.gov trovate il programma Energy&Environment di Obama.
The Obama-Biden comprehensive New Energy for America plan will:
Help create five million new jobs by strategically investing $150 billion over the next ten years to catalyze private efforts to build a clean energy future.
Within 10 years save more oil than we currently import from the Middle East and Venezuela combined.
Put 1 million Plug-In Hybrid cars -- cars that can get up to 150 miles per gallon -- on the road by 2015, cars that we will work to make sure are built here in America.
Ensure 10 percent of our electricity comes from renewable sources by 2012, and 25 percent by 2025.
Implement an economy-wide cap-and-trade program to reduce greenhouse gas emissions 80 percent by 2050.
Energy Plan Overview
Provide Short-term Relief to American Families
Crack Down on Excessive Energy Speculation.
Swap Oil from the Strategic Petroleum Reserve to Cut Prices.
Eliminate Our Current Imports from the Middle East and Venezuela within 10 Years
Increase Fuel Economy Standards.
Get 1 Million Plug-In Hybrid Cars on the Road by 2015.
Create a New $7,000 Tax Credit for Purchasing Advanced Vehicles.
Establish a National Low Carbon Fuel Standard.
A “Use it or Lose It” Approach to Existing Oil and Gas Leases.
Promote the Responsible Domestic Production of Oil and Natural Gas.
Create Millions of New Green Jobs
Ensure 10 percent of Our Electricity Comes from Renewable Sources by 2012, and 25 percent by 2025.
Deploy the Cheapest, Cleanest, Fastest Energy Source – Energy Efficiency.
Weatherize One Million Homes Annually.
Develop and Deploy Clean Coal Technology.
Prioritize the Construction of the Alaska Natural Gas Pipeline.
Reduce our Greenhouse Gas Emissions 80 Percent by 2050
Implement an economy-wide cap-and-trade program to reduce greenhouse gas emissions 80 percent by 2050.
Make the U.S. a Leader on Climate Change.

Il dovere di non deludere



Direzione nazionale 19 dicembre 2008 - Intervento di Walter Veltroni, anche su PartitoDemocratico.it
Ps: sulla rete molti hanno seguito la Direzione anche da qui

18/12/08

Torino, arriva l'eco-stadio riciclato dal Delle Alpi

Stadio "riciclato", stadio ecologico. Stadio, anche, fatto di plastica, legno e ceramica: materiali che costano meno e soprattutto hanno un basso contenuto energetico. Altra caratteristica specifica dell'"ecostadio" sarà l'assenza di scale, gradini e corridoi per raggiungere i vari settori. Visto da lontano, apparirà come una nube di luce argentata. L'architetto Zavanella, buddista, sostiene che uno stadio debba trasmettere non soltanto messaggi materiali, ma deve tornare un luogo dove le persone stiano insieme tranquille, non il teatro dei violenti. Da Repubblica.it

16/12/08

Prima dichiarazione di voto

Oggi ho fatto la mia prima dichiarazione di voto, esattamente alle 12.34, sulla conversione in legge del decreto-legge 6 novembre 2008, n. 172, sulle misure straordinarie per fronteggiare l'emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania, nonché misure urgenti di tutela ambientale (A.C. 1875-A)
Sotto trovate il testo, ma prima mi concedo una piccola poesia in romanesco, omaggio al grande Trilussa, sul voto e sul Parlamento...(scusate parolacce).

Dice: Non cè più la monarchia
Manaccia a tu zia!
Ora le cose vanno ancora peggio
E ar figlio der potente glie tocca sempre un seggio
Quando cera il re
Ar massimo erano in tre:
Er re, er figlio e la moglie
Ne potevano avè di voglie!
Adesso che in Parlamento siedono in mille
Per mantenelli ce tocca fa scintille
Ma semo tutti felici e nun me doglio
Perché nell'urna te ce fanno mette un foglio
Ma per quell'urna noi stiamo a lavora come un mulo
E io, con quer foglio, me ce pulisco er culo!

Qui il link (andate a pag. 28) e sotto il testo.




Signor Presidente, riguardo al disegno di legge di conversione, seguito dal sottosegretario Bertolaso, non abbiamo alcuna difficoltà a riconoscere un'azione in parte positiva del Governo, anche perché è in continuità con alcune scelte compiute dal precedente Governo Prodi, sia per quanto riguarda la scelta del sottosegretario, sia anche per avere impostato quell'importante piano di emergenza legato alle discariche che poi è stato attuato con il primo decreto-legge sulla Campania.
Anche su questo primo provvedimento, in uno spirito di collaborazione costruttiva, ci eravamo astenuti. Il fatto che siano stati accolti alcuni emendamenti, che si sia svolta una discussione approfondita in Commissione e che siano state recepite alcune osservazioni, pur non condividendo - ci tengo a sottolinearlo - né nel merito né nel contenuto le prime scelte ambientali di questo Governo, ci porta ad astenerci. È una sorta di apertura di credito anche perché auspichiamo veramente che si torni ad un regime ordinario, per evitare i pericoli dell'emergenza, sempre striscianti sia per quel che riguarda l'ambiente e la salute dei cittadini sia per le prassi amministrative, che in queste situazioni di emergenza sono sempre poco controllabili.
Apprezzabili sono gli articoli 1 e 2, se non altro, direi, da un punto di vista educativo. Molto apprezzabile è anche il fatto di avere accolto alcuni emendamenti riguardo al tema del controllo delle falde acquifere proposto dal collega Piffari, anche se ci sarebbe piaciuto un sistema di controllo più integrato, più trasparente, come avevamo sottolineato già nella discussione precedente e continuiamo a ribadire anche in questa, soprattutto riguardo alle ricadute e all'impatto degli impianti di incenerimento che, a questo punto, in Campania, sono di notevoli dimensioni e notevolmente impattanti.
Avevamo sollevato perplessità sull'articolo 3 riguardo all'iter del commissariamento e dello scioglimento degli organi: la formulazione originaria era troppo generica e, per certi versi, come abbiamo sottolineato, pericolosa. La nuova formulazione, grazie soprattutto al nostro lavoro, è più accettabile perché dà un segnale forte agli amministratori inadempienti, ma in un percorso graduale.
Sull'articolo 6 manteniamo le nostre perplessità e, in alcuni casi, una netta contrarietà. Ciò che è censurabile in sede politica è che si finisca sempre per affrontare il tema delle sanzioni ambientali con «provvedimenti manifesto», magari condivisibili nel loro intento educativo, ma sempre avulsi da un equilibrato ed efficace esame complessivo della materia.
Che dire poi della prima parte dell'articolo 9 in cui si introduce un'incentivazione per la costruzione degli impianti di incenerimento, ancora una volta, in modo surrettizio? Infatti, non viene operata una distinzione nell'incentivazione né rispetto alle regioni, né considerando l'efficienza energetica di questi impianti, così come raccomanda l'ultima direttiva quadro europea sui rifiuti.
È pur vero che gli incentivi legati al CIP 6 sono stati ampiamente sfruttati per la costruzione degli impianti del nord, soprattutto in Lombardia e in maniera molto minore in Emilia-Romagna. Tuttavia, è anche vero che in queste realtà gli inceneritori sono oggi in funzione e le percentuali di raccolta differenziata sfiorano le medie europee.
Una situazione diversa è quella siciliana (al di là della situazione della Campania che, tra l'altro, è risolta dal primo decreto-legge) dove quattro mega-inceneritori devono essere realizzati da anni, ma non sono mai partiti anche in presenza delle incentivazioni. Tra le regioni italiane la Sicilia continua ad avere la più bassa percentuale di copertura dei costi totali (circa il 64 per cento) e a ciò si aggiunga la piaga dilagante dell'evasione.
Da un punto di vista amministrativo e gestionale la costituzione degli ATO, a cui sono stati affidati compiti di regolazione e di gestione, si è rilevata un disastro. Questi organismi, che da ventisette dovrebbero essere ridotti a dieci per poi, da gennaio prossimo, teoricamente trasformarsi in consorzi, hanno accumulato 430 milioni di euro di debiti. Questi sono dati forniti dalla Commissione bicamerale, nella scorsa legislatura.
Il sistema dei controlli, inoltre, è assolutamente inefficace sia per l'impreparazione dei dirigenti, sia per l'inevitabile conflitto di interessi che si determina nelle strutture. Sarebbe veramente disdicevole (anche se succederà) e poco credibile aggiungere risorse attraverso qualsiasi forma di incentivazione (siano essi i certificati verdi o i proventi dai CIP 6) ad una gestione che ne ha bruciate tantissime e che ha dimostrato di non essere in grado di gestire nell'ordinarietà il ciclo integrato dei rifiuti. È indispensabile quindi, a nostro avviso, dichiarare lo stato di emergenza, così come è stato fatto in Campania. Come abbiamo detto diverse volte, se per fare gli inceneritori vi è la necessità di incentivi pubblici, decidiamolo in maniera trasparente ma senza distrarre risorse alle energie rinnovabili di cui avremmo tanto bisogno.
Riteniamo, inoltre, positivo l'articolo 1-bis perché riconosce la parte biodegradabile all'interno del rifiuto indifferenziato
con una percentuale tecnicamente asseverata e che, a questo proposito, consente attraverso il metodo dei certificati verdi (e non del CIP 6) di dare incentivazione.
Un'altra proposta che per noi è davvero pericolosa e desta in noi molte perplessità è quella relativa al piano nazionale degli impianti di incenerimento urbani. Non si capisce in che modo questo piano si integri con l'attività delle regioni, come verrà determinata la tariffa di smaltimento e perché bisogna in qualche modo andare incontro il principio comunitario per cui è giusto che chi produce rifiuti li smaltisca e sia lui territorialmente a decidere.
Sembra un aspetto marginale (ma non troppo) il fatto che il decreto-legge si arricchisce di una proposta assolutamente pericolosa, come quella della possibilità di triturare il materiale organico con dissipatori di rifiuti alimentari. Ciò è pericoloso, in quanto tecnicamente creerà dei grandi problemi. Insomma, si tratta di un decreto-legge un po' impasticciato, nato con una prerogativa che rischia di finire in modo diverso: con qualche luce e con molte ombre. Sulla linea che abbiamo deciso di seguire fin dal primo decreto-legge sulla Campania, il nostro gruppo si asterrà, poiché riteniamo che per risolvere una grande emergenza vi sia bisogno del concorso di tutte le forze politiche (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

15/12/08

Primarie chiare, adesso i programmi con e per i cittadini



Successo delle primarie a Ferrara. Buono come numero di votanti e come chiarezza delle indicazioni che ci sono venute dai cittadini. Tiziano Tagliani ha ottenuto il 78,72% dei voti nella sfida con Vainer Merighi. A Bondeno vittoria per Patrizia Micai, che ha ottenuto 930 voti (75,86%) contro i 296 di Moreno Po (24,14%). A Copparo affermazione schiacciante di Nicola Rossi (74,89%), che ha sconfitto l’ex Margherita Enzo Barboni (25,11%).Ha evidentemente vinto l'innovazione. Ora si costruiscano insieme i programmi attraverso lo sviluppo delle attività dei forum e attraverso l'ascolto più attento dei cittadini.

12/12/08

Settimana storica.....

Da Brussels a Poznan, per il momento il bilancio non è così terribile come avevamo per un attimo temuto.
Qui il comunicato stampa della mia capogruppo Raffaella Mariani, e qui un articolo da Lavoce.info, sui benefici del pacchetto clima, che in Italia sono sottovalutati.
Meno male che siamo in Europa.

Accordo fatto

Un accordo di portata storica, che rafforza la leadership europea nella lotta ai mutamenti climatici e dà un messaggio prezioso a tutto il mondo: il cambiamento energetico indispensabile per fronteggiare il ‘global warming’, è anche un potente strumento per combattere la crisi e a rilanciare l’economia. Commenti più tardi Repubblica.it

Appello

Ho sottoscritto l'appello degli Amici della Terra e dei Radicali Italiani sulla Efficienza energetica: più efficace per il clima, meno costosa per l'Europa, più equa per l'Italia. Sotto il testo.

Radicali italiani – Amici della Terra


Appello al Parlamento e al Governo:

Efficienza energetica: più efficace per il clima, meno costosa per l’Europa, più equa per l’Italia .


Roma, 10 dicembre 2008
La crisi economica, la crisi energetica, l’emergenza clima, impongono l’adozione di misure che si rivelino efficaci in tempi stretti e lungimiranti a lungo termine sia per l’Italia che nel contesto europeo e globale.
Al di là di ogni scelta di carattere tecnologico e industriale, solo l’efficienza energetica è in grado di ridurre in tempi utili i consumi di energia primaria , migliorando in modo consistente la sicurezza dell’offerta energetica, attenuando gli effetti negativi dell’instabilità dei prezzi dei combustibili fossili, riducendo le bollette per i consumatori, promuovendo l’innovazione tecnologica in ogni settore e aumentando la competitività dei prodotti e dei sevizi europei. In questo campo, il nostro paese può vantare ancora alcuni primati dovuti alla propria cultura, alle proprie tradizioni, alle scelte imprenditoriali fatte in occasione delle prime crisi energetiche mondiali.



Ma proprio ora, negli anni in cui questa esperienza potrebbe costituire un punto di forza nei negoziati europei e internazionali, sta mancando la consapevolezza e la capacità politica di farne un obiettivo prioritario, di diffonderne la pratica, di incrementare i risultati e di migliorare le prestazioni. L’assenza di iniziativa del governo in sede europea sull’efficienza e la contestuale richiesta di dilazionare e attenuare le misure del pacchetto energia stanno costringendo il nostro paese a una posizione di retroguardia e ad alleanze controproducenti. Sul piano nazionale, l’ articolo 29 del decreto anticrisi rende di fatto impraticabile l'erogazione degli incentivi vigenti per l'efficienza energetica e le fonti rinnovabili e riduce il reddito disponibile per un rilancio dei consumi e degli investimenti. Inoltre, viene meno uno strumento indispensabile per promuovere tecnologie innovative nel settore civile.



Nei trasporti, negli usi civili, nell’edilizia residenziale, nel terziario e nell’industria manifatturiera, l’efficienza di impiego può essere nettamente migliorata. Occorre puntare ad una riduzione del consumi del 20% rispetto al tendenziale 2020, ottenendo in pochi anni benefici netti per i cittadini e le imprese, e un risparmio di importazioni di combustibili fossili pari a circa 9,5 miliardi di euro nel 2020, ed equivalente a circa 50 miliardi nel periodo 2008-2020. Inoltre, il sostegno a questo settore, caratterizzato da piccole e medie imprese, sempre più attente alle prospettive di internazionalizzazione sui mercati esteri, in particolare su quel grande mercato di prossimità che è il Mediterraneo, costituisce un volano essenziale per superare la crisi.



Occorre un’inversione di rotta che renda prioritario un consistente obiettivo di efficienza energetica, in Italia, in Europa e nel contesto globale, iniziando dalla cooperazione con i Paesi a noi più vicini. L’Italia è in grado di fare una scelta finalmente condivisa per affermare una propria leadership politica e tecnologica e per dare un contributo alla soluzione della crisi globale.



Chiediamo che il pacchetto energia della UE sia approvato, pur tenendo conto di proposte di flessibilità, e che l’Italia si faccia promotrice della sua integrazione con misure vincolanti per conseguire effettivamente l'obiettivo del 20% di efficienza al 2020. Solo così la strategia europea su energia e clima può portare ad un saldo costi benefici positivo per l'Europa intera e più equo per l'Italia.



Chiediamo che il governo ritiri ogni norma che riduca o crei incertezza sugli incentivi e che proponga, all’inverso, nuove misure per incentivare l’efficienza energetica in ogni settore d’uso, dando impulso al rafforzamento della nostra capacità imprenditoriale anche sui mercati esteri.



Chiediamo che sia posto al centro della politica energetica l'obiettivo di una vera e propria conversione di spesa ed investimenti – oltre che di regole e riforme – a favore di modelli di consumo, produzione, trasporto e urbanizzazione che portino effettivi benefici alla collettività e che minimizzino l'impatto sulle risorse naturali, paesaggistiche ed ambientali.





Emma Bonino – Radicali italiani - Vicepresidente del Senato

Rosa Filippini – Presidente Amici della Terra

Elisabetta Zamparutti - Radicali Italiani – Deputato Commissione ambiente



Pierluigi Bersani – Ministro Ombra dell’Economia del PD

Vittorio Cogliati Dezza – Presidente Legambiente

Antonio Granata - Dipartimento Ambiente e Territorio CGIL Nazionale

Raffaella Mariani - Deputato Commissione Ambiente

Giuseppe Onufrio - Direttore campagne Greenpeace

Alessandro Ovi - Direttore della Rivista Technology Rewiev – Edizione italiana

Carlo Alberto Pinelli - Presidente onorario di Mountain Wilderness Italia

Pasquale Pistorio - Presidente onorario STMicroelectronics

Ermete Realacci – Deputato Commissione Ambiente – Ministro Ombra Ambiente del PD

Danilo Selvaggi – Responsabile rapporti istituzionali della LIPU

Chicco Testa - Banca Rothschild

Alessandro Bratti , Deputato Commissione Ambiente

Daniele Maranzelli , Deputato Commissione Ambiente

Chiara Braga , Deputato Commissione Ambiente

Fabio Roggiolani – Assessore alla Sanità Regione Toscana



11/12/08

Le promesse di Stefania Prestigiacomo

Meglio Prestigiacomo che Berlusconi...comunque.
Mentre Berlusconi "mostra" i muscoli minacciando a Brussels di esercitare il diritto di veto all'approvazione del pacchetto 20-20-20 da parte del Consiglio d'Europa, il Ministro Prestigiacomo promette un impegno fattivo e serrato per la lotta ai cambiamenti climatici. Nel suo discorso a Poznan la Prestigiacomo impegna l'Italia a svolgere a Copenaghen, dove verrà rinegoziato il Protocollo di Kyoto, un ruolo decisivo. Berlusconi invece sottolinea come in questo momento di crisi economica l'ambiente sia un lusso che le imprese non si possono permettere. Certo a raccontare barzellette e a fare battute è imbattibile, a parlare di cose serie è un disastro. Ma alla maggioranza degli italiani piace....

Miedzynarodowe targi poznanskie sp z

E' il nome della rete da cui mi collego. Per aggiornamenti su come procede il vertice potete collegarvi qui, al live COP14 e su Repubblica.it.

Firmato il nuovo accordo di programma per il petrolchimico

E’ stato firmato a Roma, alla presenza del ministro Claudio Scajola nella sede del dicastero dello Sviluppo economico, il nuovo Accordo di programma che contiene gli orientamenti di sviluppo e di tutela ambientale, e i piani di investimento di ciascuna delle aziende presenti nell’area del petrolchimico di Ferrara
E' stato sottoscritto dal ministero dello Sviluppo economico, Comune di Ferrara, Provincia di Ferrara, Regione Emilia-Romagna, Osservatorio chimico nazionale, Unindustria Ferrara, Federchimica, organizzazioni sindacali confederali Cgil Cisl Uil e dalle aziende che operano all'interno del petrolchimico (Basell Poliolefine Italia Srl, Centro Energia Ferrara Spa, Sapio Produzioni Idrogeno e Ossigeno Srl, I.F.M. Scarl, Nylco Srl, P-Group Srl, Polimeri Europa Spa, Syndial Spa, Sef. srl, Eni, Yara Italia Spa, Solvay Benvic Italia Spa, Vinyloop Ferrara Spa, Solvay Chimica Italia SpA, Hera Ferrara Srl, GFC Chimica Srl, Sipro. Consorzio Ferrara Ricerche.
Oltre al ministro Scajola, fra gli altri erano presenti, oltre a me, il sindaco Gaetano Sateriale, il presidente dell’Amministrazione provinciale Pier Giorgio Dall’Acqua, il presidente di Hera Ferrara Paolo Pastorello e gli amministratori delegati di Eni Paolo Scaroni, di Enipower Giovanni Milani, di Basell Marcello Sciota e il direttore generale di Federchimica Andrea Cortesi. Per l'importante risultato raggiunto, un grazie anche all'impegno di Franceschini e della sua segreteria.

10/12/08

Per Poznan

Sto partendo con la delegazione ufficiale italiana per Poznan. E' la prima missione da Deputato.
Il presidente della Commissione Europea Barroso ha ribadito anche ieri che gli obiettivi fissati nel "pacchetto clima europeo" non sono negoziabili. La precisazione sembra rivolta in modo particolare al governo italiano, che per bocca di vari ministri continua a minacciare la propria opposizione al provvedimento, che è al centro del Consiglio Europeo in programma giovedì e venerdì prossimo.
"Dobbiamo approvare gli obiettivi e guidare il nuovo accordo internazionale il prossimo anno a Copenhagen" ha dichiarato Barroso.
All'Italia è stata concessa una clausola di revisione nel 2014 per verificare l'obiettivo di raggiungere un 20% di rinnovabili nel mix energetico entro il 2020. Se volte leggere un pò di commenti su quello che sta succedendo (anche io proverò a postare da là) oltre alle agenzie e ai siti della stampa nazionale potete leggere il blog di Emilio D'Alessio (foto) che è la da domenica per segure i lavori della sessione parallela sugli enti locali organizzata da Iclei.

08/12/08

Depositata

D’iniziativa dei deputati Marchi Maino, Bratti Alessandro, Mariani Raffaella, Baretta Pier Paolo, Realacci Ermete.... Fino al 16 dicembre raccogliamo le firme per la proposta di legge sulla contabilità e bilancio ambientale. Qui un post sulla iniziativa di presentazione che si è svolta il 5 dicembre a Roma.

Ombre rosse...

Da alcuni giorni sul sito del Pd nazionale è stato inserita una sezione dedicata ai lavori del Governo Ombra Qui il Ministero dell' Ambiente, Tutela del Territorio e del Mare.

07/12/08

04/12/08

Neutralizzato, anche io

Viaggio in treno, in bicicletta o con un'auto a metano. Però anche io ho voluto fare un pò di più e ho, come i ministri tedeschi compensato le emissioni di CO2 prodotte nella mia attività (luci e impianti dell'ufficio, pc, stampante, fotocopiatrice ecc). Prossimamente (quando mi inviano il certificato) i dettagli.

Ieri sera alle 22 intervento in aula

Qui il link e di seguito il testo...

ALESSANDRO BRATTI. Signor Presidente,
come ho avuto occasione di dire in
Commissione, credo che il decreto-legge in
discussione, in realtà, mostri una doppia
politica di questo Governo. Da un lato, vi
è la proposta del sottosegretario Bertolaso,
basata molto, viste anche le circostanze,
sulla filosofia del comando-controllo, che
inasprisce tutta la serie di sanzioni amministrative
e penali e che fa, forse, un
eccessivo ricorso alle deroghe, svuotando,
di fatto, il Testo unico ambientale. Vi sono
parecchie deroghe, richieste anche alla
luce degli emendamenti presentati questa
sera, in sede di Commissione e del Comitato
dei nove, che rendono, tra l’altro, il
citato Testo unico, già di difficile interpretazione


e applicazione da parte degli
operatori, assolutamente difficile da interpretare
ed applicare, svuotandolo un po’
della filosofia per cui era nato, quella,
cioè, di dare un’organicità alla tematica
ambientale in questo Paese.
Si tratta di un approccio che, però, non
va disconosciuto: ha dato, e sta dando,
anche dei risultati sicuramente importanti
e, quindi, in qualche modo e per certi
versi, può essere seguito.
Dall’altro lato, però, non dobbiamo dimenticare
(qui non sono d’accordo con il
rappresentante del Popolo della Libertà
che mi ha preceduto) che sull’altro fronte
abbiamo il Ministro Prestigiacomo che in
pochi mesi ha smantellato l’Agenzia nazionale
per l’ambiente; ha sciolto la Commissione
di valutazione di impatto ambientale
e la Commissione di autorizzazione
di impatto ambientale, nominando
poi in quelle nuove alcuni improbabili
personaggi spesso privi di professionalità e
con palesi conflitti di interesse; ha disconosciuto
l’impegno per contrastare i cambiamenti
climatici assunto in sede europea;
ha applaudito al ritorno del nucleare
in Italia, rinunciando anche a svolgere un
ruolo molto importante riguardo al tema
della sicurezza nucleare.
Direi, insomma, che dietro lo slogan
« ambientalismo del fare » di questo centrodestra,
in realtà, non vediamo politiche
virtuose basate sulla filosofia degli incentivi
verdi, sulla tassazione ecologica, sui
sistemi volontari di gestione ambientale,
sulla contabilità ambientale, sulla politica
di acquisti e appalti verdi e sul risparmio
ed efficientamento energetico. Al contrario,
dietro questo slogan credo ci sia un
po’ la voglia di smantellare un sistema che
sicuramente ha molte lacune, quello della
sicurezza e del controllo ambientale, senza
però proporre nulla di alternativo. In
questo modo non solo non si tutela l’ambiente,
ma non si favorisce nemmeno uno
sviluppo di qualità, dando dei via libera
sistematici a qualsiasi opera infrastrutturale,
senza distinzione di alcun tipo.
Si segue una politica di tagli generalizzati,
penalizzando pesantemente il
mondo delle piccole imprese e i cittadini.
La sensazione che si ha, insomma, alimentata
da una situazione di crisi che investe
la nostra economia, è che ci sia una sorta
di desidero di ritorno al passato, quando
le politiche ambientali erano considerate
elemento di ostacolo e di contrapposizione
a quelle economiche.
In Italia faticosamente si era avviato un
percorso verso la sostenibilità attraverso lo
sviluppo delle energie rinnovabili e del
risparmio energetico, interessando centinaia
di piccole imprese. Questo percorso è
stato interrotto dall’approvazione di alcuni
provvedimenti sostenuti dall’attuale maggioranza:
si elimina la certificazione energetica
degli edifici e addirittura non si
garantisce più alle famiglie la detrazione
fiscale per gli interventi edilizi, creando
sconcerto e indignazione nelle imprese,
anche se pare dalle ultime notizie che ci
sia una sorta di retromarcia da parte del
Atti Parlamentari — 154 — Camera dei Deputati
XVI LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 3 DICEMBRE 2008 — N. 97
Governo, sebbene le dichiarazioni dei due
rappresentanti del Governo siano differenti.
Lo strabismo delle politiche ambientali
del Governo si ritrova in questo provvedimento.
Come veniva ricordato, l’articolo
6 inasprisce le pene configurando nelle
aree di emergenza un ricorso allo strumento
penale che, pur giustificato, non
penso contribuirà a risolvere in maniera
efficace il problema dell’abbandono di rifiuti.
Sulla legittimità di questo articolo i
primi commenti dei costituzionalisti – ne
abbiamo parlato anche in quest’Aula –
sono abbastanza contrastanti.
Ciò che, però, credo sia censurabile in
sede politica è che si finisca sempre per
affrontare il tema delle sanzioni ambientali
con provvedimenti un po’ manifesto,
magari condivisibili nel loro intento educativo,
ma sempre avulsi da un equilibrato
ed efficace esame complessivo della materia.
Infatti, come è già stato fatto notare
da alcuni giuristi ambientali dopo l’emanazione
del decreto-legge sull’emergenza
in Campania, chi a Napoli abbandona un
materasso per strada commette un delitto
punito con la reclusione fino a tre anni e
sei mesi, mentre chi, sempre a Napoli, ma
anche in qualunque altre parte d’Italia,
gestisce rifiuti pericolosi senza registri
MUD rischia (in base all’articolo 258 del
Testo unico ambientale) al massimo una
sanzione amministrativa.
Ciò di cui c’è veramente bisogno è,
quindi, un disegno di legge organico, che
preveda l’introduzione nel codice penale di
alcuni selezionati delitti ambientali e l’applicazione,
anche in questo settore, della
responsabilità delle persone giuridiche
prevista dal decreto legislativo n. 231 del
2001. Sarebbe, quindi, opportuno che il
Governo, oltre a sanzionare penalmente
chi abbandona rifiuti ingombranti a Napoli,
presentasse un provvedimento organico
sui delitti ambientali sulla scorta del
disegno di legge n. 2692, che fu presentato
dal Governo Prodi nel corso del 2007.
Ma in realtà ciò che desta molte preoccupazioni,
come è stato detto anche dai
colleghi che mi hanno preceduto, è l’introduzione
all’articolo 9 (che è, a mio
avviso, il vero cuore del decreto-legge,
nonostante il titolo e nonostante tutta
un’altra serie di misure che ricordavo
prima e che sono sicuramente importanti)
dell’incentivazione per la costruzione degli
impianti di incenerimento che viene, ancora
una volta, introdotta in modo surrettizio.
Non viene, inoltre, operata alcuna distinzione,
rispetto all’incentivazione, tra le
regioni e non si considera l’efficienza
energetica di questi impianti, così come
raccomanda l’ultima direttiva-quadro sui
rifiuti, che non è ancora in vigore e deve
essere recepita, ma che ci dà la linea per
il futuro. Diversi miliardi di euro sono
stati dirottati negli ultimi anni dalle energie
rinnovabili ad altre fonti, di cui circa
il 10 per cento agli impianti di incenerimento.
È pur vero, come veniva ricordato
dall’onorevole Alessandri, che gli incentivi
legati al CIP 6 sono stati ampiamente
sfruttati per la costruzione di impianti di
termodistruttori al nord, soprattutto in
Lombardia, ma è altresì vero che in questa
realtà gli inceneritori sono oggi in funzione
e le percentuali di raccolta differenziata
sfiorano il 40-45 per cento, in piena
media europea.
Situazione diversa, al di là della Campania,
come veniva ricordato prima, è
quella della Sicilia, dove i quattro megaimpianti
– consentitemi di chiamarli così,
perché sono tra i più grandi che verranno
costruiti in tutta Italia (si parla complessivamente
di circa un milione e 600 mila
tonnellate di rifiuti all’anno) – dovevano
essere realizzati da anni ma non sono mai
partiti. Anche in Sicilia il commissariamento
straordinario è stato un fallimento.
Secondo la relazione della Commissione
parlamentare di inchiesta approvata nel
febbraio 2008 – cito questa fonte, che
rappresenta un lavoro molto importante
realizzato nella scorsa legislatura – la
raccolta differenziata in quella regione
non va oltre il 7 per cento. La Sicilia
continua ad avere, tra le regioni italiane,
la più bassa percentuale di copertura dei
costi totali, pari a circa il 64 per cento. A
ciò si aggiunga la piaga dell’evasione. La
Commissione invita la regione a rivedere il
Atti Parlamentari — 155 — Camera dei Deputati
XVI LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 3 DICEMBRE 2008 — N. 97
piano (un piano che è stato molto criticato)
e soprattutto la dimensione degli
impianti, nonché le modalità di collocazione
che, lasciate ai privati, hanno favorito
– cito sempre la Commissione bicamerale
– le attività criminose. Da un
punto di vista amministrativo e gestionale,
la costituzione degli ambiti territoriali ottimali,
i cosiddetti ATO, cui sono stati
affidati compiti di regolazione e di gestione
(situazione anche questa molto criticabile)
si è rivelata un disastro. È di
queste ore – lo abbiamo visto un paio di
giorni fa – l’aggravarsi della situazione a
Misterbianco, in provincia di Catania, che
ci consegna delle immagini di recente
memoria, del tutto simili a quelle che
abbiamo visto in relazione all’emergenza
campana. Questi organismi, gli ATO, che
da 27 dovrebbero essere ridotti a 10, per
poi, da gennaio prossimo, trasformarsi in
consorzi, hanno accumulato – cito sempre
dati della Commissione bicamerale – circa
430 milioni di euro di debiti, a cui vanno
aggiunti i costi per la stabilizzazione del
personale, in parte assunto dai comuni e
poi trasferito agli ATO stessi.
Gli ATO e le società miste della gestione
dei rifiuti hanno rappresentato,
sempre secondo la Commissione, il terreno
privilegiato della criminalità organizzata.
Il sistema dei controlli è assolutamente
inefficace, sia per l’impreparazione dei
dirigenti, sia per l’inevitabile conflitto di
interessi che si determina in queste strutture.
Si registra una totale assenza di
controlli e non soltanto sulle modalità di
svolgimento della attività connesse al ciclo
dei rifiuti, ma sugli stessi costi di gestione
delle principali attività.
Un dato allarmante è quello relativo
alla scarsa adeguatezza dell’ARPA, sia
sotto il versante della dotazione organica
che sotto quello della qualificazione professionale.
Il fatto che vi siano soltanto
due tecnici per la provincia di Palermo
rappresenta, in modo emblematico, la
strutturale carenza di incisività dell’Agenzia,
nonché la conseguente resistenza ad
operare controlli su delega dell’autorità
giudiziaria.
Molto ci sarebbe poi da dire rispetto
alle innumerevoli indagini in corso, che
vedono in tutta l’isola infiltrazioni mafiose
attorno al grande business dei rifiuti. Ricordo
che se questo decreto non verrà
modificato verranno erogati circa 2 miliardi
di euro di incentivi agli inceneritori,
non alle fonti rinnovabili, di cui un miliardo
400 milioni andrebbero in Sicilia, il
tutto per la costruzione di quattro impianti
ex novo. Può darsi che questi conti
non siano precisi, ma non mi allontano
molto dal vero.
Ricordo che in Emilia Romagna – è
una situazione che conosco bene e dove la
gestione è sicuramente un po’ più oculata
– ne sono stati costruiti otto funzionanti
che smaltiscono circa 500 mila tonnellate
all’anno, che hanno ricevuto complessivamente,
prima del 2007, incentivi per un
totale di circa 500 milioni di euro, con
raccolte differenziate che arrivano oggi
oltre il 40 per cento.
Sarebbe veramente inspiegabile e poco
credibile aggiungere risorse attraverso
qualsiasi forma di incentivazione, siano
essi i certificati verdi o i proventi dei CIP6,
ad una gestione come quella siciliana che
già ha bruciato tantissime di queste risorse
e che ha dimostrato di non essere in grado
di gestire nell’ordinarietà il ciclo integrato
dei rifiuti.
È indispensabile, quindi, se si vuole
contribuire con tali importi, che venga
dichiarato, così come diceva prima l’onorevole
Margiotta, lo stato di emergenza
così come fatto in Campania e che il
sottosegretario Bertolaso si occupi direttamente
della gestione dei rifiuti in Sicilia.
Altra proposta che desta molte perplessità
è quella che riguarda il piano nazionale
degli impianti di incenerimento urbano.
Ammesso che abbia senso e si riesca
a fare un piano nazionale, occorre garantirsi
da fenomeni di turismo dei rifiuti
urbani che potrebbero diventare assolutamente
ingestibili. Già oggi il Paese è attraversato
da flussi di sedicenti rifiuti
speciali che sono stati semplicemente lavorati
e frullati da qualche semplice impianto,
che non li ha fatti diventare altro
da rifiuti urbani stessi (vi è l’esempio
Atti Parlamentari — 156 — Camera dei Deputati
XVI LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 3 DICEMBRE 2008 — N. 97
dell’organico e delle varie frazioni di plastica
sporca). Il piano nazionale dovrebbe
essere la somma di piani regionali e non
porsi in contrapposizione con le linee
individuate da ogni regione, che sono una
garanzia di rispetto delle autonomie; soprattutto,
la decisione del loro utilizzo
deve vedere la reale compartecipazione dei
diversi soggetti e certo non si può agire, a
mio parere, con un decreto-legge.
Questo piano deve essere legato a meccanismi
di finanziamento, anche privati. Ci
devono essere regole chiare e trasparenti
attraverso gare. Il rischio è che si superi la
pianificazione territoriale, passando attraverso
accordi solo imprenditoriali senza
che regioni e province possano inserire la
loro voce. Viene, inoltre, contraddetto il
principio della vicinanza territoriale tra
impianti e produzione dei rifiuti, principio
cardine del cosiddetto decreto Ronchi che
peraltro non ha mutuato che le direttive
europee.
Non deve, inoltre, venir meno il principio
economico e di coerenza « tariffe
uguale a costi », definendo fin dove possibile
le voci ammissibili dei costi e istituendo
una nuova funzione in sede di
osservatorio e di authority.
Il decreto-legge si arricchisce poi di una
proposta assolutamente pericolosa come
quella della possibilità di triturare il materiale
organico con dissipatori di rifiuti
alimentari. Questa è chiaramente una richiesta
un po’ « lobbystica »: sono ormai
dieci anni che gira e fortunatamente non
ha mai visto un recepimento giuridico. Si
tratta di un nuovo elettrodomestico – un
trituratore – che poi ovviamente a fine
vita dovrà andare da qualche parte. Necessita
di un costo energetico elevatissimo,
oltre che di un’elevata richiesta idrica.
Anche se condizionata ad un’autorizzazione,
è una soluzione molto pericolosa
perché disincentiva la cultura della raccolta
differenziata e della formazione e
utilizzo del compost. Inoltre, appesantisce
in modo critico la depurazione del ciclo
dell’acqua. Nelle zone pianeggianti, inoltre,
le fognature possono rischiare di andare in
tilt. Da non sottovalutare, inoltre, il fatto
che i depuratori di mezza Italia sono
calcolati con un parametro tecnico che si
chiama BOD 5 che riguarda la richiesta di
ossigeno che – per semplificare – misura
il tasso di sostanza organica lavorabile,
che è circa di 90 grammi per abitante al
giorno, mentre l’organico dovrebbe raggiungere
i 120 grammi come succede negli
Stati Uniti (cosa che da noi non avviene).
Insomma, si tratta di un decreto-legge
che probabilmente era nato con una filosofia
e che poteva avere anche un senso,
ma che alla fine credo che si ritrovi un po’
pasticciato, il cui forse unico obiettivo
rischia di essere l’incentivazione di impianti
di incenerimento.
Credo che di ben altri provvedimenti
abbia bisogno il nostro Paese per poter
affrontare in maniera efficiente ed efficace
la gestione integrata dei rifiuti. Oltre che
dotare il Paese di una moderna impiantistica,
sarebbe opportuno garantire anche
un reale recupero della materia. Il tutto
dovrebbe essere accompagnato da politiche
che, a monte, minimizzino il rifiuto
attraverso il cosiddetto eco design e il
sistema degli appalti verdi. Non c’è nulla
da inventare, né tecnicamente, né dal
punto di vista di nuove regole: basta
mutuare esperienze di paesi come la Germania
e la Austria, ma anche mettere in
valore tante esperienze condotte in diverse
realtà locali del nord del Paese, che nulla
hanno da invidiare al resto dell’Europa.
Quindi, direi basta con questi decretilegge
un po’ manifesto, ma si attivi davvero
un serio lavoro coerente ed efficace che
veda come protagonisti le imprese e le
autonomie locali con il Governo centrale
per costruire tali condizioni attraverso una
normativa semplice e chiara. Sul territorio
si creano i problemi ambientali e credo
che sul territorio si possano e si debbano
risolvere (Applausi dei deputati dei gruppi
Partito Democratico e Italia dei Valori).

03/12/08

Il clima delle città, le città per il clima


5 dicembre 2008, Bologna - Palazzo d’Accursio, Cappella Farnese, Piazza Maggiore, 6

L´iniziativa è promossa dal Coordinamento Agende 21 locali italiane, dall´Istituto italiano di urbanistica e dal Comune di Bologna, con la collaborazione di Provincia di Bologna, Regione Emilia-Romagna e Università degli studi di Bologna.
Le città sono colpite dal cambiamento climatico, che produce effetti negativi sulla vita dei cittadini e in parte ne sono causa. Nelle città si consuma gran parte dell´energia del settore civile e il traffico urbano concorre sensibilmente alle emissioni di gas serra. Trasporti, elettricità e riscaldamento sono ambiti decisivi di intervento, per raggiungere gli obiettivi del Protocollo di Kyoto.
Comuni, Province e Regioni sono impegnati per fare città energeticamente più efficienti, con una migliore qualità ambientale. Nuovi assetti urbani e territoriali, edifici e infrastrutture a basso consumo di energia, aree verdi e l´adozione di tecnologie avanzate mitigano le emissioni globali e l´inquinamento locale, favoriscono l´adattamento al cambiamento climatico, riducono i costi energetici di famiglie e imprese, migliorano il clima delle città.
Il Coordinamento Agende 21 Locali Italiane, il Comune di Bologna e l´Istituto Nazionale di Urbanistica intendono presentare un´agenda tematica sul cambiamento climatico nelle città, avviando un confronto, che rafforzi la collaborazione tra tutti i livelli istituzionali. Una condivisa politica nazionale, dei territori e delle città, può trasformare una necessità in opportunità di innovazione economica, sociale e culturale utile alle città e al Paese, da cogliere con impegno, fiducia e partecipazione.

01/12/08

Pacchetto clima sui tavoli d'europa


A Poznan i ministri dell'ambiente e 9000 delegati al COP 14 Conferenza delle Parti sul Clima. A Berlino raggiunti e superati i target. A Roma questa settimana si discute sul pacchetto clima.
Dall’1 al 12 dicembre, a Poznan, però si parlerà di futuro. La conferenza climatica organizzata in Polonia, infatti, avrà il gravoso compito di trovare risposte valide alle molte domande che cercano di fare luce sul futuro climatico del Pianeta. La scadenza del protocollo di Kyoto, nel 2012, è alle porte e molti dei 37 Paesi che hanno aderito al primo serio tentativo di abbattere i livelli di gas serra immessi nell’atmosfera, non sembrano essere in grado di onorare gli impegni presi.
Poznan costituisce la quarta tappa di negoziati dalla conferenza dell'Onu sul clima del dicembre scorso a Bali, che ha fissato come obiettivo la firma di un accordo internazionale sulla riduzione dei gas a effetto serra nel dicembre 2009 a Copenhagen. Leggi anche su Partitodemocratico.it
On line la conferenza COP14

A parte le dichiarazioni di D'Alema, un ottimo fine settimana...



La Spal è finalmente prima in classifica. Con una prestazione da gladiatori gli undici ferraresi hanno sconfitto 1-0 il Novara e hanno portato la SPAL a guidare la classifica. Squadra quadrata, difesa granitica: penso che quest'anno avremo delle soddisfazioni.
Sabato ho visto un ottimo film, regia del "grande" Clint Eastwood: Changeling. Una storia vera, molto cruda ma che ricostruisce perfettamente il clima degli anni 20 a Los Angeles. Un'atmosfera che si trova nei romanzi di Ellroy. Film bellissimo con Angelina Jolie oltre che bellissima , anche bravissima. Va visto con uno stato d'animo adeguato...
Insomma tutto bene a parte D'Alema. Io ho grande stima nel collega che ritengo uno dei leader politici più carismatici del nostro Paese. Ma questa volta ha proprio toppato. Non c'è niente da fare se non è protagonista fatica a fare gioco di squadra.Il momento è delicato invece di fare un'opposizione incisiva sprechiamo tempo ed energie a creare condizioni di fratture dentro al PD. Forse è solo una fase. Ma credo che chi ci ha votato cominci ad essere stanco e soprattutto a non capire. Non è bastata la manifestazione, non sono bastate le primarie.., c'è sempre un esame da superare..vedremo.

30/11/08

Let it be......

Circa un mese fa Ringo Starr, uno dei due Beatles ancora viventi, sul proprio sito lanciò un appello: stop allo spreco di carta nel mondo, a cominciare dai propri fans, da cui preferiva non ricevere più lettere. Nell’annuncio, per dare un segnale forte, promise che avrebbe gettato nell’immondizia tutte le lettere che gli fossero arrivate dopo il 20 di Ottobre senza nemmeno aprirle.
E’ notizia di ieri invece che anche l’altro Beatle più famoso, Paul McCartney, si unirà all’appello lanciato dal suo ex collega, e sconsiglierà ai milioni di ammiratori sparsi in tutto il mondo di utilizzare la carta per scopi più utili di qualche lettera o per qualche autografo. Tutto è cominciato quando Ringo ha saputo che su EBay erano messi all’asta centinaia di oggettini che si dichiarava fossero suoi, compresi tantissimi autografi (di cui l’autenticità non è accertata) che avrebbero prodotto tonnellate di immondizia, uno spreco che all’ex musicista non andava giù, e che ha pensato subito di bloccare. Via Ecologiae

28/11/08

E infine...miti da sfatare

Tutti ne parlano, tutti la vogliono, ma pochi credono che sia veramente possibile produrla. L'oggetto del desiderio è l'energia pulita, la fonte in grado di risolvere contemporaneamente due problemi: fermare il cambiamento climatico e permettere al mondo di continuare a funzionare ai ritmi attuali, senza tornare all'età delle caverne. Ma sebbene governi, scienziati e media dedichino sempre più attenzione a questo obiettivo, le statistiche indicano che la maggioranza dell'opinione pubblica è scettica sulla possibilità di realizzarlo. Un libro uscito ora in Gran Bretagna si propone di smentire questa impressione, iniettando una dose di ottimismo nel dibattito sul "Green New Deal", il piano per colorare di verde l'economia planetaria.
In "Ten technologies to save the planet" Chris Goodall, esperto di energie rinnovabili, illustra i "miti da sfatare" sull'argomento. Leggi su Repubblica.it e su Ecologiae
1)L’energia solare non è troppo costosa. Si può pensare il contrario prendendo in considerazione le vecchie tecnologie, quelle con pannelli enormi e costosi, ma con quelle nuove (e su questo sito ne trovate tante) le alternative sono molteplici, e soprattutto a costi più bassi.


2) Non è vero che i pannelli solari sono poco efficienti. Ci si è fermati ai modelli vecchi che avevano un’efficienza del 10% circa. Oggi già siamo arrivati al doppio, e se la ricerca dovesse andare avanti, chissà a che punto arriveremmo.

3) Non è vero che l’energia eolica sia inaffidabile. Infatti in alcuni periodi dell’anno in Spagna produce ben il 40% del fabbisogno nazionale di energia elettrica, e senza godere degli investimenti destinati ad altri tipi di produzione.

4) Anche l’energia marina è conveniente. Basti pensare che, oltre ad essere una delle poche ad essere sempre presente, può dar da sola energia alle città costiere, come già avviene in Portogallo e Irlanda del Nord.
5) Le centrali nucleari non sono le più economiche. Infatti senza nemmeno prendere in considerazione i rischi, il costo iniziale delle centrali nucleari è il più elevato di tutti, e i costi di manutenzione sono incalcolabili, perchè la messa in sicurezza di una centrale nucleare dev’essere maggiore di tutte le altre.

6) Le auto elettriche non sono nè brutte nè lente. Infatti Danimarca e Israele si stanno attrezzando per fare in modo che il 100% delle automobili circolanti in quei Paesi sia elettrico in futuro.

7) I biocarburanti non sono distruttivi per l’ambiente.

8 ) Le case ad emissioni zero sono costose, ma non impossibili. Infatti se costruirle in maniera tale che non emettano gas nocivi è molto costoso, sarebbe molto più economico tentare almeno di ridurre le emissioni come avviene già in Germania.

9) Le stazioni elettriche non devono essere grandi per essere efficienti. Infatti stanno prendendo piede le microstazioni.

10) Non è vero che bisogna puntare solo sull’alta tecnologia, ma è proprio la bassa tecnologia, quella delle microscoperte come quelle che hanno portato, ad esempio, ad una maggiore efficienza dei pannelli solari, su cui bisogna puntare nel futuro, ovviamente a costi di gran lunga più bassi.



27/11/08

Approvata in UK la legge sui cambiamenti climatici

Lo Stato Britannico sarà il primo Paese al mondo ad avere un piano di riduzione delle emissioni tanto ambizioso.
La legge, votata poco meno di una settimana fa dal parlamento, prevede il taglio delle emissioni dei gas che provocano l’effetto serra dell’80% entro il 2050. Per il Ministro all’Energia e ai Cambiamenti Climatici Ed Miliband (39 anni...) si tratta di un provvedimento che permetterà al Regno Unito di diventare leader mondiale nelle politiche sul clima. Leggi su Ecoblog

Pacchetto 20-20-20: c'è chi non la pensa come il Ministero


Secondo Stefano Caserini membro dell'IPCC questi gli gli errori nei numeri del Ministero dell’Ambiente sul Pacchetto 20-20-20.
C’è un errore di fondo nell’approccio adottato dal Ministero dell’Ambiente italiano nel valutare i costi del pacchetto 20-20-20 proposto dalla Commissione europea.
Il Ministero infatti nell’effettuare la propria analisi ha preso in considerazione parametri che risultano meno flessibili rispetto a quelli previsti in ambito UE ed esageratamente più impegnativi economicamente.
L’aspetto più grave però è legato al fatto che, secondo un’analisi condotta da Climalteranti.it, il Ministero dell’Ambiente italiano non si discosta dallo scenario europeo solo nella scelta diversa dei criteri ma soprattutto per un errore di calcolo effettuato nell’individuazione dei costi che comporterebbe una politica a favore di una maggiore tutela del clima.



Nell’individuazione degli oneri a carico dello stato sarebbe necessario infatti disporre dei dati puntuali relativi ad ogni anno. Tuttavia, poiché la Commissione europea ha fornito gli elementi di costo in corrispondenza agli anni 2005, 2010, 2015 e 2020, è necessario ricavare i dati mancanti con una elaborazione matematica, detta interpolazione lineare degli intervalli, che permette di individuare gli altri punti della curva che identifica i costi partendo dall’insieme di punti già a disposizione (ossia quelli relativi agli anni 2005 - 2010 – 2015 – 2020).
Il Ministero invece ha calcolato i costi aggiuntivi complessivi facendo la media solo tra quelli relativi all’anno 2015 e quelli relativi all’anno 2020, imputandoli poi, moltiplicando per 10, agli anni compresi tra il periodo 2011 ed il 2020 ed ottenendo così 181,5 mld di euro.

Al contrario secondo la stima che si può effettuare, ricavando i dati mancanti con un’interpolazione lineare degli intervalli, i costi aggiuntivi per il nostro paese si attesterebbero tra i 48 ed i 93 miliardi di euro.

Va considerato che queste stime riguardano solo i costi, ai quali andrebbero sottratti i vantaggi (non conteggiati) in termini di danni evitati per le minori emissioni di gas serra.

23/11/08

Necessaria un’inversione di tendenza nel sistema energetico

Secondo una relazione dell'Agenzia europea dell'ambiente(EEA) pubblicata alcuni giorni fa, l’80% delle emissioni di gas a effetto serra in Europa proviene ancora dal settore energetico. Questo settore continua infatti ad avere un impatto significativo sull’ambiente, nonostante il fatto che una più efficiente produzione di energia elettrica e calore, unitamente ad un maggiore ricorso alle fonti di energia rinnovabile e alla sostituzione di carbone e petrolio con il gas naturale, stiano gradualmente contribuendo a ridurre le emissioni di gas a effetto serra e di inquinanti atmosferici in Europa.
La Relazione sull’energia e l’ambiente del 2008 (disponibile sul sito web dell’EEA)

conferma che, se i cittadini europei si limitassero ad attenersi alle attuali politiche e misure, il consumo di energia continuerebbe a crescere fino al 26% entro il 2030, mentre i combustibili fossili rimarrebbero la principale fonte di approvvigionamento energetico. “Nel sistema energetico è necessaria una radicale inversione di tendenza” ha affermato oggi la professoressa Jacqueline McGlade, direttrice esecutiva dell’AEA, in occasione della presentazione della relazione al Parlamento europeo a Strasburgo. Il passaggio a una società caratterizzata da basse emissioni di carbonio “non sta avvenendo abbastanza rapidamente per garantire un futuro al nostro ambiente” ha ribadito.
“Il consumo di combustibili fossili come fonti di energia è la causa principale dei cambiamenti climatici provocati dall’uomo”, ha riferito in giornata la professoressa McGlade alla riunione parlamentare congiunta su energia e sviluppo sostenibile. “L’impegno assunto dall’Europa verso un’economia “post carbonio” e un’energia rinnovabile sostenibile è indispensabile per garantire la sicurezza energetica e affrontare positivamente il problema dei cambiamenti climatici” ha aggiunto.
La relazione sull’energia e l’ambiente del 2008 elenca alcuni risultati positivi raggiunti riguardo alla crescita del settore dell'energia rinnovabile e alle sue potenzialità di ridurre le emissioni e migliorare la qualità dell’aria. Ma nel 2005 le fonti di energia rinnovabile hanno rappresentato soltanto l’8,6% del consumo energetico finale in Europa, un traguardo ancora lontano dall’obiettivo del 20% che l’UE è intenzionata a raggiungere entro il 2020.
Tra gli altri dati interessanti contenuti nella relazione si ricordano i seguenti:
negli ultimi 15 anni le famiglie europee hanno aumentato il consumo di energia elettrica del 31%, nonostante l’aumento medio del 17% del prezzo dell’energia elettrica registrato per il consumatore finale rispetto alla metà degli anni Novanta.
Nel 2005 più del 54% dell’energia utilizzata in Europa veniva importata da paesi terzi. La Russia è il più grande esportatore individuale di energia verso l’Unione europea, dove nel 2005 ha soddisfatto il 18,1% della domanda di energia primaria totale dell’UE a 27.
Tra il 1990 e il 2005 l’UE a 27 ha assistito a un tasso di crescita medio del PIL del 2,1%, riducendo le emissioni di CO2 correlate al consumo energetico di circa il 3% complessivamente. Nello stesso periodo, le emissioni di CO2 sono aumentate del 20% negli USA e sono raddoppiate in Cina.

E poi a Savona il 28 novembre, sempre sull'energia

Venerdì 28 novembre, presso la Sala Rossa del Comune di Savona (Piazza Sisto IV), si terrà l’incontro “Da Kyoto all’Europa: quale politica energetica per l’Italia?” organizzato dal Partito Democratico. Alla tavola rotonda prenderanno parte l’on. Alessandro Bratti (membro della Commissione Ambiente Camera dei Deputati), Marco Macciò (Presidente dell’UISV, Unione Industriali Savona), Roberto Mosca (Direttore DIPTEM, Dipartimento di Ingegneria della Produzione, Termoenergetica e Modelli Matematici dell’Università di Genova) e il sindaco di Savona Federico Berruti. Moderatrice del dibattito sarà Gabriella Giachello, coordinatrice del Circolo Provinciale Ecologisti Democratici di Savona.

Castel San Pietro, 21 novembre: dibattito sull'energia

Sono stato all'incontro del Pd a Castel San Pietro Terme, venerdì 21 novembre.
L’Unione territoriale del Pd di Imola, il Forum tematico “Terra! Agricoltura Ambiente Energia Territorio”, il gruppo consigliare provinciale del Pd hanno organizzato un incontro sul tema: “Energie rinnovabili e risparmio energetico”, strategie del Pd e azioni concrete per le famiglie e per le imprese: dalla finanziaria 2008 al piano energetico dell’Emilia Romagna.
L’iniziativa serale si è svolta presso la Sala Giardino dell’hotel delle Terme (viale Terme 1113 Castel San Pietro Terme) Il programma su Sabato Sera Online

According to...

Le Direttive europee e la loro applicazione sono inefficaci senza adeguati controlli. Il Parlamento Europeo chiede maggiori controlli in campo ambientale, sostenendo che disciplinare questo delicato campo attraverso raccomandazioni non vincolanti o l’inserimento di specifici criteri giuridicamente vincolanti, rischierebbe di risultare inefficace senza un’adeguata azione di controllo sul reale adempimento, da parte degli Stati membri, alle disposizioni in materia. Il Parlamento pertanto richiede alla Commissione Europea di presentare entro l’anno prossimo una proposta di direttiva per rafforzare il sistema europeo di controlli per la difesa dell’ambiente anche arrivando all’istituzione di una task force, ovvero di una forza ispettiva comunitaria. Sintomo di un sentire comune è stata la larga maggioranza con la quale la richiesta è stata approvata all’assemblea di Strasburgo. Gli europarlamentari infatti ritengono necessaria un’azione incisiva, da parte di Bruxelles, per assicurare un’applicazione corretta e uniforme, delle norme Ue in materia di ambiente in tutti i 27 Stati membri.
Via Rinnovabili.it oppure se volete il documento integrale :http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?type=MOTION&reference=B6-2008-0580&language=IT

E il Forum Ambiente va.....

Ieri mattina si è svolta ad Argenta un'ulteriore tappa del Forum Ambiente sul tema "Agricoltura e ambiente". Si è discusso in maniera molto concreta e sincera sul tema Parchi e Zone a protezione speciali, vincoli e opportunità. Una grande partecipazione, numerosi gli interventi soprattutto dal mondo dell'agricoltura, una richiesta diffusa per organizzare momenti come questi in altre parti del territorio. I nostri iscritti e simpatizzanti hanno voglia di discutere, di criticare ma anche di proporre. A noi e ai futuri candidati alle prossime Amministrative il compito e il dovere di ascoltarli. A presto sul sito del PD provinciale il resoconto della giornata....

Uno spiraglio per una nuova legge sulla mobilità ciclabile

“E’ necessario rilanciare la mobilità ciclabile in Italia anche attraverso un percorso legislativo idoneo” . Questa è la sintesi dell’incontro svoltosi Venerdì 21 Novembra a Ferrara al Ridotto del Teatro Comunale nell’ambito delle iniziative per l’anno della bicicletta, organizzato dall’Agenzia della Mobilità, patrocinata dal Comune e dalla Provincia . Gli Onorevoli Guido Dussin (Lega Nord), Carmen Motta e il sottoscritto Alessandro Bratti (PD), Costantino Ruggiero (Direttore ANCMA) e Antonio dalla Venezia (Presidente FIAB), coordinati dal giornalista di repubblica Alberto Fiorillo si sono dimostrati tutti d’accordo sulla possibilità di presentare una iniziativa di legge comune per incentivare l’uso della bicicletta. Nell’occasione Costantino Ruggero ha annunciato la costituzione di un Osservatorio nazionale sulla mobilità ciclabile con soci fondatori ANCMA (Associazione nazionale Ciclo e Motociclo), FIAB (Federazione Italiana Amici della Bicicletta e AICC (Associazione Italiana Città Ciclabili). Questo in attesa della costituzione di un Coordinamento ministeriale su l’uso della bicicletta in Italia.

21/11/08

Siamo quello che facciamo

Le dimissioni di Irene Tinagli (quella di Talenti da svendere) oggi sul Il Riformista sono ancora più tristi di quelle mancate di Villari

20/11/08

Il pasticcio del Bertolaso bis

Leggete su e-gazette: notiziario settimanale ambiente energia

AAA: Ambiente ed Agricoltura ad Argenta

Ricordate che il Forum Ambiente , sabato 22, ad Argenta, tratterà del tema agricoltura. Ore 10, non mancate!
Sui tagli al settore agricolo oggi Roberto Della Seta ha diffuso un comunicato:
"I tagli indiscriminati previsti dalla Finanziaria 2008 al settore agricolo e alle produzioni di qualità penalizzano un importante comparto per lo sviluppo sostenibile del nostro paese, che avrebbe invece bisogno di investimenti e innovazione.
Per questo motivo mi unisco alla protesta di Cia e Confagricoltura per richiamare l'attenzione sulla grave crisi che sta colpendo il settore e sulla mancanza di attenzione da parte del governo ".
"Questi tagli rischiano di penalizzare lo sforzo delle aziende agricole italiane di favorire una agricoltura di qualità fortemente radicata nel territorio. E' a rischio inoltre - conclude Della Seta - la possibilità di promuovere un modello di produzione agricola sostenibile e la completa valorizzazione delle straordinarie risorse di tipicità del settore agricolo e alimentare italiano."

19/11/08

Le cose cominciano a cambiare

Nella lotta ai cambiamenti climatici dagli Usa arriva ''una completa inversione di rotta'' in occasione del messaggio del neo presidente Usa, Obama, al ''Governors' Global Climate Summit'' convocato dal Governatore Repubblicano Arnold Schwarzenegger in corso a Beverly Hills, California. Ha inviato un messaggio videoregistrato nel quale si impegna - impegna l'America - ad assumere un ruolo guida nella lotta contro i cambiamenti climatici causati dalle attività umane. Leggete su ansa.it . Ho messo il video qua nella colonna alla voce DAL MONDO

Bratti batte Franceschini 1454 a 1051:-)

On line i dati sulla partecipazione al voto dei Deputati.
Leggete anche l'articolo su Il Resto del Carlino pagina locale

17/11/08

Incontro al Comune di Migliarino....

Questa mattina, , presso il Comune di Migliarino, alla presenza del Sindaco Reali e del Vicesindaco Fedozzi ho incontrato un gruppo di operai ed ex operai che hanno lavorato negli zuccherifici per verificare la possibilità di riaprire il tema dei lavoratori esposti all'amianto. Un tema molto delicato che è oggetto di due proposte di legge da parte del PD: una alla Camera e quell'altra al Senato. L'iter legislativo più avanzato è quello del Senato e riguarda la proposta a prima firma del Senatore Casson.
Dopo uno scambio di informazioni si è deciso che il Sindaco e io stesso ci faremo promotori di organizzare un evento sul tema di carattere regionale per evidenziare la situazione critica del numeroso personale che ha lavorato per anni negli zuccherifici e quindi è stato esposto alle micidiali fibre...

Domani a Roma, si sogna

Incontro pubblico: Il sistema della ricerca scientifica in Italia, un sogno da realizzare. Veltroni, Bratti, Della Seta, Tocci e l'Associazione degli ecologisti democratici. Il programma sul Portale degli Ambientalisti per il Partito Democratico

Forza Treviso.....

Ottima scelta del sindaco di Treviso che ha emesso un'ordinanza vietando l'uso dei caminetti a legna. La motivazione sta nella notevole produzione di polveri sottili di questi piccoli impianti. Questo provvedimento è suffragato da nunerosi studi fatti in Germania ma anche in Italia. In Baviera è stato dimostrato che una percentuale considerevoli delle polveri sottili deriva dalla combustione della legna.Quindi se da un lato bruciando legna dal punto di vista del contributo della produzione di gas serra si fa un'azione positiva dal punto di vista delle polveri sottili spesso si contribuisce a peggiorare la qualità dell'aria...E' chiaro che il sindaco di Treviso non cambierà la concentrazione delle polveri nell'atmosfera della Pianura Padana ma se tutti facessero qualcosa probabilmente risultati positivi se ne vedrebbero...

16/11/08

Era ora.....

Da una settimana l'Unità.it è gratis on line. Unico quotidiano italiano. Da sempre un bel giornale, ora più che mai.
Nessun titolo scandalistico, nessuna "notizia inutile". Inchieste, contenuti, squisite recensioni e, nel numero oggi, a pagina 34 un bell'articolo su "Il curioso caso di Benjamin Button".

Grandi nuvole marroni


Purtroppo non è fantascienza, ma sono i dati dell'ultimo Report dell'UNEP (United Nations Environment Programme). Le 'Atmospheric Brown Clouds'', riportava ieri una scheda di ansa.it - ANSA spesse nuvole marroni tipiche di alcune zone dell'Asia, costituiscono una nuova minaccia all'ambiente e l'ultima frontiera di studio degli scienziati, insieme ai mutamenti climatici. Ecco alcuni dati emersi dall'ultimo rapporto pubblicato dall'Unep sul fenomeno: AREE INTERESSATE: Asia orientale, Cina orientale in particolare; Asia meridionale, le pianure del Gange, dalle regioni nordorientali a quelle nordoccidentali del Pakistan, passando attraverso India, Bangladesh e Myanmar; Cambogia Indonesia, Tailandia e Vietnam; Africa del Sud, fino all'Africa sub-sahariana in Angola, Zambia e Zimbabwe; il bacino amazzonico in Sud America. Ci sono aree critiche anche in Nord America e in Europa, ma le piogge invernali tendono a rimuoverle e a ridurne l'impatto; 13 METROPOLI OSCURATE: interessate dall'effetto ''oscuramento'' 13 metropoli, cioe' Bangkok, Pechino, Cairo, Dhaka, Karachi, Calcutta, Lagos, Mumbai, Nuova Delhi, Seul, Shanghai, Shenzhen e Teheran;


PIOGGE: particelle e aerosol delle nuvole marroni potrebbero inibire la formazione di pioggia; CAMBIAMENTO CLIMATICO: le nuvole fanno da vero e proprio ''scudo'' rispetto ai raggi del sole, riflettendo la radiazione solare indietro nello spazio e assorbendo il calore nell'atmosfera, con un effetto di raffreddamento del Pianeta fra il 20 e l'80%; il mascherare il riscaldamento potrebbe spiegare in parte l'assenza di un forte rialzo delle temperature in India dagli anni '50 nella stagione secca da gennaio a maggio, sono piu' calde infatti le notti; le nuvole marroni avrebbero un ruolo nella diminuzione delle piogge monsoniche su India e Sudest asiatico, ma anche sul raddoppio di piogge forti su Cina e India (+150 mm); impatto sullo scioglimento dei ghiacciai indo-himalayani-tibetani; AGRICOLTURA: possibili danni alle colture, ad esempio calo produzione a causa minore fotosintesi dovuta all'effetto ''oscuramento''. Una concentrazione elevata di ozono poi si stima comporti una perdita per farina, riso, mais e soia di circa 5 miliardi di dollari l'anno fra Cina. Corea e Giappone; SALUTE: le nuvole contengono vari tipo di aerosol, sostanze cancerogene e particelle, incluse le polveri sottili di meno di 2,5 micron (PM 2,5), causando problemi respiratori e cardiovascolari. Si parla di 340mila decessi in piu' l'anno in Cina e India per l'esposizione all'aperto degli effetti delle polveri sottili. Mentre per l'Oms l'esposizione in ambienti chiusi all'uso di fonti fossili solide comporta oltre 780mila morti. La perdita economica stimata a causa dell'esposizione alle PM 2,5 delle nuvole marroni e' stata stimata del 3,6% del prodotto interno lordo della Cina e del 2,2% di quello dell'India. (ANSA)

15/11/08

Al Gore scrive ad Obama: USA carbon neutral


SOSTENIBILITALIA ,il blog di Emilio D'Alessio riporta lettera aperta pubblicata sul New York Times con cui Al Gore si è rivolto a Barack Obama.
Nell'articolo, che si intitola The Climate for Change, Gore ripete i punti chiave dei suoi interventi più recenti, dalla proposta di rendere l'America carbon neutral in dieci anni al discorso fatto la scorsa settimana al Web 2.0 Summit 2008di San Francisco, dove Gore (vedi video sopra) aveva evocato una nuova rete sociale globale, un movimento on-line per salvare il pianeta.
Sul New York Times Gore illustra i cinque punti con cui realizzare l'obiettivo di azzerare le emissioni di carbonio degli USA entro il 2018:
1. Investimenti molto consistenti per la creazione di centrali solari, eoliche e geotermiche nelle grandi pianure rurali americane.


2. Spendere 400 miliardi di dollari in dieci anni per una "rete intelligente" in grado di distribuire questa energia attraverso il paese. Secondo Al Gore questa cifra, pure enorme, è molto meno dei 120 miliardi di dollari che si stima l'America perda ogni anno per l'inefficienza di una rete di distribuzione elettrica irrazionale e obsoleta.
3. Sostenere l'industria automobilistica (sia i grandi costruttori che le nuove aziende emergenti) nel convertire la produzione verso vetture ibride plug-in che possano essere allacciate alla "rete intelligente" e utilizzare per la ricarica l'energia disponibile e inutilizzata nelle ore notturne.
4. Una campagna nazionale per migliorare l'isolamento termico (40% delle emissioni americane di CO2 derivano dagli edifici) anche attraverso una legge da sottoporre al Congresso che sostenga chi accende mutui immobiliari per importi superiori ai beni offerti in garanzia.
5. Applicare un costo alle emissioni nocive e guidare il processo di redazione di un nuovo accordo globale che sia più efficace del Protocollo di Kyoto.
Al Gore scrive che i passi fondamentali da compiere per risolvere la crisi del clima coincidono con quelli da compiere per risolvere la crisi economica e la crisi enegetica. Cita economisti di livello (Feldstein e Summers) che sostengono come il modo migliore per uscire dalla crisi economica sia quello di concentrare gli investimenti su una rete infrastrutturale job intensive, in grado di creare una quantità di nuovi posti di lavoro.

Dover cambiare, saper cambiare

Il World Energy Outlook (WEO) della IEA è stato presentato mercoledi a Londra. La sintesi? Viene sancita la fine del petrolio a bassi costi e che l'attuale sistema energetico non è più sostenibile. Il petrolio a bassi costi è finito, l’offerta non riuscirà più a soddisfare la domanda, la tendenza attuale del sistema energetico non è più sostenibile ambientalmente, economicamente e socialmente. Conclusioni? Serve subito l’avvio di una rivoluzione energetica globale a basso contenuto di carbonio, nonostante la crisi economica in atto, soprattutto per non aggravare nel breve-medio periodo la probabile crisi degli approvvigionamenti energetici mondiali e nel lungo periodo quella ambientale.
Qui la sintesi in italiano
Via QualEnergia

14/11/08

Il mondo che vorrei


E' uscito l'ultimo numero di Internazionale

Il Forum Ambiente va ad Argenta

Continuano le attività del Forum Ambiente (uno dei quattro Forum tematici promossi dal PD provinciale di Ferrara) dopo il primo incontro del 17 ottobre sui temi della mobilità e delle infrastrutture.
L’incontro a cui siete invitati affronterà i temi dell’agricoltura, delle aree verdi, produzione e turismo sostenibile.
Il titolo della giornata è “Aspetti naturalistici, tutela ambientale e sviluppo socio economico del territorio provinciale”.
Sono auspicabili, al termine delle relazioni previste, interventi e proposte sui temi trattati che verranno poi elaborati in un documento finale e pubblicati sul sito del Forum Ambiente per continuare ed integrare la discussione “on line”.

13/11/08

Pedalare

Il centro destra e il Governo bocciano un ordine del giorno presentato in discussione sulla finanziaria rispetto alla mobilità ciclabile e al rifinanziamento della 366 del 1998. L’ordine del giorno presentato da me e da altri colleghi del PD chiedeva di assicurare finanziamenti adeguati ed aggiuntivi per la realizzazione di reti per percorsi integrati ciclabili e per la valorizzazione della mobilità ciclistica, al fine di costituire una delle soluzioni concrete e praticabili per alleggerire la congestione e la crescita del traffico motorizzato.
“E’ incredibile la bocciatura di questo ordine del giorno. Mentre negli Enti locali spesso le politiche a favore della mobilità ciclabile vedono gli schieramenti politici di qualunque parte compatti per incentivarle, a livello nazionale non solo non si mettono finanziamenti ma neanche ci si pensa per il futuro”. Il Governo dimostra ancora una volta una scarsa propensione per le politiche ambientali e sostenibili

Un provvedimento un pò "militare"..e un pò manifesto...

Vi riporto il resoconto sintetico del mio intervento sul Decreto "emergenza rifuti 2". Molte cose non ci piacciono du questo Decreto, ma la peggiore e il tentativo di continuare a far pagare a tutti gli italiani un incentivo "mascherato" per le rinnovabili: il cip 6. Non si capisce perchè non si ha il necessario coraggio di proporre un provvedimento ad hoc per incentivare gli inceneritori invece di utilizzare eventuali fondi per le rinnovabili....mah

Ecco l'intervento:
"Alessandro BRATTI (PD) riservandosi anch'egli di svolgere più approfonditamente il proprio intervento in una prossima seduta, enuncia sinteticamente alcuni temi di discussione, denunciando - ad esempio - che al rigore e alla bontà delle norme contenute nel provvedimento in esame in materia di compiti e obiettivi dell'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente, si contrapponga una complessiva politica di deregulation del Ministro dell'ambiente e di svuotamento del ruolo del sistema delle agenzie. Nell'associarsi alle considerazioni svolte dal deputato Margiotta sulla questione dei CIP6, denuncia il rischio di una generalizzata applicazione di tali incentivi, a partire dalla regione Sicilia, che sarebbe, in tal modo,premiata nonostante i pessimi risultati sia in termini di efficace gestione del ciclo dei rifiuti (con una raccolta differenziata al 5 per cento) sia in termini di debiti prodotti (che ammontano a oltre 350 milioni di euro)".

12/11/08

Ma quali sono le politiche ambientali del Governo ?

Il progetto di legge presentato dal Sottosegretario Bertolaso riguardo “Misure per lo smaltimento dei rifiuti nella regione Campania e di tutela ambientale “ mette in luce come rispetto alle politiche ambientali questo Governo abbia una posizione del tutto contraddittoria, vorrei dire quasi schizofrenica, ma sicuramente populista e poco efficiente ed efficace. Il Sottosegretario , capo della protezione civile, propone un modello basato sulla filosofia del comando e controllo, costruendo un sistema basato su regole rigide che se non rispettate prevedono sanzioni forti con un robusto ricorso alla giustizia penale.


La proposta di legge che prevede per coloro che abbandonano rifiuti importanti sanzioni penali e dove anche l’articolo riferito all’informazione mira non tanto a perseguire un’opera di educazione e prevenzione ma piuttosto a spiegare quali sono le pene per i trasgressori ne è una testimonianza concreta. Un approccio tipico da professionalità abituate ad agire in emergenza come è il Sottosegretario Bertolaso.
Su l’altro fronte abbiamo il Ministro Prestigiacomo che ha già inanellato diversi record in quanto in appena pochi mesi è riuscita a smantellare l’Agenzia nazionale per l’Ambiente, a sciogliere la Commissione VIA (Valutazione Impatto Ambientale) e la Commissione AIA (Autorizzazione ambientale integrata) nominando poi in quelle nuove alcuni improbabili personaggi spesso privi di professionalità e con conflitti di interessi palesi, a disconoscere l’impegno per contrastare i cambiamenti climatici assunto in sede europea e a plaudire al ritorno del nucleare in Italia rinunciando a svolgere un ruolo importante almeno riguardo alla sicurezza nucleare.
Queste azioni oltre a dimostrare una certa difficoltà di dimestichezza con la materia denotano la volontà del Ministro di perseguire una politica di deregulation spinta che ha l’obiettivo di eliminare un orpello fastidioso rappresentato dall’ambiente.
Dietro lo slogan ambientalismo del fare del centro destra in realtà non vi sono politiche virtuose basate sulla filosofia degli incentivi verdi, sulla tassazione ecologica, sui sistemi volontari di gestione ambientale, sulla contabilità ambientale, sulle politiche di acquisti e appalti verdi. No dietro quello slogan c’è la voglia e l’intenzione di smantellare un sistema, sicuramente con molte lacune, di sicurezza e controllo ambientale, senza proporre nulla di alternativo se non un via libera alle grandi imprese per poter agire come meglio desiderano.
La sensazione che si ha , alimentata da una situazione di crisi che investe la nostra economia, è che ci sia una sorta di desiderio di ritorno al passato quando le politiche ambientali erano considerate elemento di ostacolo e di contrapposizione a quelle economiche. Questo Governo ha cancellato in alcuni mesi diversi anni di dibattiti, convegni, scelte concrete che partendo dal summit di Rio del 1992 attraverso la Conferenza delle parti per la protezione del clima, dall’Agenda 21, dal Protocollo di Kyoto, dal Summit di Johannesburg nel 2002 , dalla costituzione dell’IPCC, dai Millenium goals delle Nazioni Unite , dalla Carta di Aalborg nel 1994 per le Autorità locali, hanno contribuito a rendere concreta l’idea che un percorso differente dall’uso indiscriminato delle risorse è possibile è che questa via è la sostenibilità. Sarebbe opportuno riprendere un cammino iniziato nel secolo scorso, che cominciava a dare qualche risultato per riequilibrare il rapporto tra i paesi ricchi e quelli poveri , tra paesi che hanno inquinato molto e altri che cercano nuove vie per migliorare le loro condizioni economiche senza troppo impattare sull’ambiente.
In Italia faticosamente si era avviato un percorso verso lo sviluppo delle energie rinnovabili, del risparmio energetico interessando centinaia di piccole imprese che è stato interrotto dall’approvazione di alcuni provvedimenti sostenuti dall’attuale maggioranza. Si era riusciti a porre l’emergenza climatica come tema centrale per le politiche di sviluppo del Paese, si cominciava ad intravedere una speranza di sviluppo per un economia diversa basata più sul software che sull’hardware. Paesi come la Germania, la Finlandia , Svezia e anche Spagna hanno scommesso su tecnologie nuove, sull’ambiente considerandolo un’opportunità non un fastidioso vincolo. Purtroppo l’Italia ha scelto un’altra via ma quale non è chiara. O meglio si è scelta la strada della restaurazione, del ritorno al passato senza considerare che andare avanti con la testa rivolta all’indietro significa rischiare di sbattere contro gli ostacoli e non di superarli.