31/05/08
B3: il piano di speranza di Lester Brown
Quando le persone mi chiedono “Cosa posso fare?”, di solito si aspettano che la mia risposta sia: “Ricicla i tuoi giornali, cambia le tue lampadine con altre più efficienti ecc.”. Ma la cosa più importante che noi come individui possiamo fare è di diventare politicamente attivi, impegnarci perché agli attuali trend di distruzione ambientale e crescita demografica, che minano il nostro futuro, sia imposto uno stop. La scommessa ora è di salvare la nostra civiltà. E la posta non potrebbe essere più alta. Questo non è certo uno sport da spettatori. Se non vogliamo perdere, è indispensabile che tutti siano coinvolti in questo processo di cambiamento totale: unica chance alla salvezza dell’umanità. Tutta la intervista qui:Newsletter PUNTO SOSTENIBILE - Edizioni Ambiente:
Rapporto Ecomafia 2008
Ecco la presentazione: Il Rapporto Ecomafia è un libro che non si dovrebbe mai scrivere, perché racconta di un'Italia che non dovrebbe esistere. E invece c'è. Anzi, quest'anno l'ecomafia si mostra in forma smagliante. Traffico illegale di rifiuti, abusivismo edilizio, combattimenti clandestini tra cani, racket di animali, commercio illegale di specie protette e archeomafia: sono solo alcune delle attività con cui si totalizzano cifre da capogiro. Un "sistema" che ha ormai assunto la portata e la struttura di un'economia parallela e globalizzata che vive del saccheggio del territorio. Come sempre il Rapporto raccoglie e analizza un'imponente quantità d'informazioni, svela gli intrecci e i protagonisti, spesso insospettabili, del malaffare consumato ogni giorno nel nostro paese in danno dell'ambiente. Ma indica anche le risposte e le soluzioni possibili, perché quella contro l'ecomafia è una sfida che possiamo vincere insieme.EA Edizioni Ambiente :: Rapporto Ecomafia 2008
30/05/08
Università di Ferrara: premiata la tesi sul bilancio ambientale
Consegnato oggi alla Università di Ferrara, il Premio di Laurea Istituto Delta Ecologia Applicata a Valeria Baruzzi brillante studentessa del mio corso di sviluppo sostenibile che ha relazionato sulla tesi "L'adozione del bilancio ambientale come strumento di politiche locali per lo sviluppo del territorio: il caso del Comune di Ferrara". Il premio consegnato dal Rettore Patrizio Bianchi è stato cosi motivato: "la tesi affronta problematiche interessanti di tipo applicativo ed è molto attuale. Le argomentazioni portate sono vaste e l'applicazione dei più moderni metodi di contabilità ambientale riguarda sia aspetti legatti alle risorse naturali che aspetti legati alle tematiche di ecologia urbana". Complimenti.
Si tecnicamente legittimati e no con proposte alternative
La associazione Pimby mi segnala questo articolo di Paolo Messa sul Tempo che contiene alcuni argomenti per me fondamentali:
1. La necessità di colmare carenza cognitiva relativa alle questioni da affrontare e di investire nell'educazione ambientale, per far si che i cittadini di domani siano in grado di formarsi delle opinioni qualificate su questioni
così complesse e cruciali, senza doversi aggrappare ad argomentazioni altrui.
2. Un patto tra istituzioni (ministero, scuole, università, agenzie, EELL, enti di ricerca, sindacati) e privati consentirebbe di "realizzare in modo trasparente
progetti che aiuterebbero ad abbandonare quell'atteggiamento ideologico che caratterizza le discussioni e i troppi veti di questi anni. I "Sì" sarebbero di sicuro più legittimati e i "No" sarebbero accompagnati dalla proposta di alternative credibili.."
Rassegna Stampa
1. La necessità di colmare carenza cognitiva relativa alle questioni da affrontare e di investire nell'educazione ambientale, per far si che i cittadini di domani siano in grado di formarsi delle opinioni qualificate su questioni
così complesse e cruciali, senza doversi aggrappare ad argomentazioni altrui.
2. Un patto tra istituzioni (ministero, scuole, università, agenzie, EELL, enti di ricerca, sindacati) e privati consentirebbe di "realizzare in modo trasparente
progetti che aiuterebbero ad abbandonare quell'atteggiamento ideologico che caratterizza le discussioni e i troppi veti di questi anni. I "Sì" sarebbero di sicuro più legittimati e i "No" sarebbero accompagnati dalla proposta di alternative credibili.."
Rassegna Stampa
29/05/08
In edicola l'ultimo numero dell'Internazionale. Con una intervista a Amartya Sen e......
L'attuale crisi alimentare è la conseguenza della crescita della domanda nei paesi in via di sviluppo, sostiene l'economista Amartya Sen.Internazionale
'L'aumento del prezzo del cibo è in parte causato da problemi temporanei che presto o tardi verranno risolti', scrive Amartya Sen sul New York Times.
'Ma alla base ci sono questioni più gravi, primo fra tutti la distribuzione asimmetrica delle ricchezze. Gran parte della discussione sulla povertà nel mondo oppone coloro che hanno i soldi a quelli che non possiedono quasi nulla. Ma in realtà anche tra i poveri ci sono grandi differenze: tra quelli che vivono in paesi a forte e rapida crescita economica e gli altri'.
Coabitare con una parte della popolazione che si è arricchita rapidamente è problematico. 'Di solito i più ricchi acquistano molti prodotti alimentari facendo lievitare così la domanda e il prezzo a scapito dei poveri'. Sen conclude: 'Abbiamo bisogno di politiche economiche che partano da una corretta analisi del problema e intervengano sulle disparità verticali della globalizzazione'."
PS
Dell'Internazionale mi piace anche l'oroscopo:
Toro (20 aprile - 20 maggio)
"È un peccato che il 90 per cento dei politici rovini la reputazione del restante 10 per cento", ha detto Henry Kissinger. Potrei dire la stessa cosa dei medici, dei poliziotti, degli avvocati, degli attori e di una miriade di altri professionisti con cui ho avuto a che fare. Non so se sei d'accordo, Toro, ma ti prego di essere molto esigente nei prossimi giorni. Se cerchi il consiglio o l'aiuto di qualche "esperto", assicurati che sia il migliore nel suo campo. Raccogli informazioni sul suo passato, chiedigli delle referenze e, quando abbassa la guardia, mettilo alla prova".
'L'aumento del prezzo del cibo è in parte causato da problemi temporanei che presto o tardi verranno risolti', scrive Amartya Sen sul New York Times.
'Ma alla base ci sono questioni più gravi, primo fra tutti la distribuzione asimmetrica delle ricchezze. Gran parte della discussione sulla povertà nel mondo oppone coloro che hanno i soldi a quelli che non possiedono quasi nulla. Ma in realtà anche tra i poveri ci sono grandi differenze: tra quelli che vivono in paesi a forte e rapida crescita economica e gli altri'.
Coabitare con una parte della popolazione che si è arricchita rapidamente è problematico. 'Di solito i più ricchi acquistano molti prodotti alimentari facendo lievitare così la domanda e il prezzo a scapito dei poveri'. Sen conclude: 'Abbiamo bisogno di politiche economiche che partano da una corretta analisi del problema e intervengano sulle disparità verticali della globalizzazione'."
PS
Dell'Internazionale mi piace anche l'oroscopo:
Toro (20 aprile - 20 maggio)
"È un peccato che il 90 per cento dei politici rovini la reputazione del restante 10 per cento", ha detto Henry Kissinger. Potrei dire la stessa cosa dei medici, dei poliziotti, degli avvocati, degli attori e di una miriade di altri professionisti con cui ho avuto a che fare. Non so se sei d'accordo, Toro, ma ti prego di essere molto esigente nei prossimi giorni. Se cerchi il consiglio o l'aiuto di qualche "esperto", assicurati che sia il migliore nel suo campo. Raccogli informazioni sul suo passato, chiedigli delle referenze e, quando abbassa la guardia, mettilo alla prova".
Compensazioni e royalties
La dichiarazione del Ministro Scajola sugli sconti a chi ospita gli impianti ha sollevato un acceso dibattito. relativamete alla questione compensazione segnalo che Federico Rendina sul Sole faccia notare come la soluzione "compensazioni dirette ai cittadini" sia difficilmente realizzabile, portando l'esempio della centrale Enel a Civitavecchia, dove alla fine si è optato per compensazioni a tutto il territorio. Su La Stampa invece si cita il caso Eni - Basilicata per mostrare come il meccanismo delle royalties funzioni.
Calcio e nutella
Gli orango tango assaltano il ritiro della Nazionale italiana impegnata nei prossimi Europei di calcio in Austria e Svizzera. La protesta è di un gruppo di militanti di Greenpeace che ha scelto questa singolare protesta per denunciare lo sfruttamento eccessivo dell’olio di palma compiuto dalla Ferrero (sponsor della Nazionale) che porterebbe alla deforestazione.
Oranghi di Greenpeace contro la Nutella, caos a Coverciano - Ecologiae
Una settimana di seria opposizione
Settimana complicata alla Camera. La conversione del Decreto Legge 8 Aprile 2008 recante disposizioni urgenti per l’attuazione di obblighi comunitari e le sentenze della Corte di Giustizia delle Comunità europee si è trasformata in una battaglia parlamentare che ha fatto capire all’attuale maggioranza che anche 100 deputati in più non possono essere sufficienti per effettuare forzature e scorciatoie legislative in nome di un efficientismo che non sempre è necessario. All’interno di questo provvedimento omnibus proposto con lo scopo di evitare infrazione comunitarie sono stati inseriti emendamenti da parte del Governo particolarmente dirompenti su due questioni: il salvataggio di Rete 4 che occupa ad oggi le frequenze di Europa 7 e l’altra forse ancor più importante che riguardava l’approvazione di convenzioni quadro fra ANAS e i concessionari autostradali. In quest’ultimo caso il Governo ha cercato di bypassare il normale iter parlamentare approvando in pochi minuti un provvedimento che dà alle società concessionarie la facoltà per oltre 30 anni di gestire un patrimonio pubblico senza discutere o essere comunque garantito sul fronte investimenti- tariffe.
Su questa parte una forte ostruzione è stata messa in campo dal centro sinistra con interventi a volte pertinenti e a volte strumentali come spesso accade quando si fa ostruzione.
Alla FINE IL Governo ha modificato sostanzialmente il provvedimento a riprova che l’opposizione quando è seria e decisa può essere utile per i cittadini.
Su questa parte una forte ostruzione è stata messa in campo dal centro sinistra con interventi a volte pertinenti e a volte strumentali come spesso accade quando si fa ostruzione.
Alla FINE IL Governo ha modificato sostanzialmente il provvedimento a riprova che l’opposizione quando è seria e decisa può essere utile per i cittadini.
Ho fatto il primo intervento alla Camera
Un minuto, qui il video: La Camera dei deputati - La diretta audio/video
E qui il testo:
Sig Presidente ,
anche in questo caso il voto avrebbe potuto essere diverso dal no se l’emendamento presentato dal governo si fosse limitato al primo comma e quindi avesse esaudito gli obblighi comunitari e l’esecuzione di sentenze della Corte di giustizia della Comunità europee. Questo infatti è il motivo per cui si sarebbe dovuto presentare il provvedimento.
E invece nella seconda parte dell’emendamento viene proposta l’approvazione di tutti gli schemi di convenzione con Anas configurando una sorta di maxi sanatoria.
Si tratta di convenzioni di assoluta importanza sia per il rilievo finanziario che per gli investimenti che dovranno essere realizzati che sono risultati ad ora estremamente carenti
Un iter che dovrebbe seguire il normale decorso parlamentare ma che con uno stile che preoccupa anche per il futuro il governo preferisce esaurire in maniera frettolosa e senza i necessari approfondimenti in nome di un decisionismo assolutamente non giustificato . La normale procedura parlamentare significherebbe applicare in piena tutela dell’interesse pubblico il bagaglio di osservazioni, indirizzi e miglioramenti tradotti in norma su un tema così strategico.
Sarebbe quindi opportuno che la parte seconda dell’emendamento venisse ritirata.
E qui il testo:
Sig Presidente ,
anche in questo caso il voto avrebbe potuto essere diverso dal no se l’emendamento presentato dal governo si fosse limitato al primo comma e quindi avesse esaudito gli obblighi comunitari e l’esecuzione di sentenze della Corte di giustizia della Comunità europee. Questo infatti è il motivo per cui si sarebbe dovuto presentare il provvedimento.
E invece nella seconda parte dell’emendamento viene proposta l’approvazione di tutti gli schemi di convenzione con Anas configurando una sorta di maxi sanatoria.
Si tratta di convenzioni di assoluta importanza sia per il rilievo finanziario che per gli investimenti che dovranno essere realizzati che sono risultati ad ora estremamente carenti
Un iter che dovrebbe seguire il normale decorso parlamentare ma che con uno stile che preoccupa anche per il futuro il governo preferisce esaurire in maniera frettolosa e senza i necessari approfondimenti in nome di un decisionismo assolutamente non giustificato . La normale procedura parlamentare significherebbe applicare in piena tutela dell’interesse pubblico il bagaglio di osservazioni, indirizzi e miglioramenti tradotti in norma su un tema così strategico.
Sarebbe quindi opportuno che la parte seconda dell’emendamento venisse ritirata.
Sbagliato tacere
Prima di tutto vennero a prendere gli zingari e fui contento perchè rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto perchè mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali e fui sollevato perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti ed io non dissi niente perchè non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me e non c’era rimasto nessuno a protestare.
Martin Niemöller
Domani
Qui trovate il testo del Disegno di Legge ("Conversione in legge del decreto-legge 23 maggio 2008, n. 90, recante misure straordinarie per fronteggiare l'emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania e ulteriori disposizioni di protezione civile") che verrà discusso domani in Commissione Camera dei Deputati - XVI legislatura - Documenti - Progetti di legge - Progetto di legge numero 1145
Perchè le rinnovabili attraggono le imprese e il nucleare no?
Lovins (chairman e direttore scientifico del Rocky Mountain Institute) risponde su Newsweek: perchè il nucleare non conviene! Missing the Market Meltdown | Newsweek International Edition | Newsweek.com
Kobe secondo noi
Dal blog di Emilio D'Alessio (grazie) SOSTENIBILITALIA ,il blog di Emilio D'Alessio: Si è concluso oggi a Kobe (Giappone) il vertice dei ministri dell'ambiente del G8. Kobe, capitale della prefettura di Hyogo, è rinomata come residenza dei vitelli più viziati del pianeta. Allevati in microstalle (max 10 capi), nutriti con diete speciali che comprendono abbondanti dosi di sake e birra, i bovini di Kobe vengono massaggiati ogni giorno per mantenere la tenerezza della carne. Le bistecche che ne derivano costano anche 280.000 yen al Kg (più di 1500 €) e sono considerate le più pregiate del mondo.
Il summit di Kobe era la prima uscita internazionale del ministro Stefania Prestigiacomo (quarta da sinistra nella foto collettiva con kimono di ordinanza). A Kobe si è parlato di rifiuti, di biodiversità e naturalmente di cambiamenti climatici, in vista della revisione del protocollo di Kyoto prevista per la COP 15 di Copenhagen 2009. Il clima ha diviso ancora una volta i paesi industrializzati, con l'Unione Europea che chiedeva un accordo sulla riduzione del 20% al 2020 (elevabile unilateralmente al 30%) rifiutato da USA e Giappone. Si è solo sottoscritto l'impegno di dimezzare le emissioni per il 2050, senza fissare obiettivi intermedi. Gli esiti del summit sono stati commentati con molta delusione dagli scienziati e dal mondo ambientalista.
L'Italia ha salutato con favore gli impegni presi in merito a rifiuti (riduzione, riutilizzo e riciclo delle risorse e dei rifiuti) e biodiversità. Sui temi del cambiamento climatico e della riduzione delle emissioni nocive il ministro Prestigiacomo ha chiesto di rivedere gli obiettivi fissati per l'Italia in sede europea. Secondo il ministro non è possibile mantenere gli impegni, viste le gravi difficoltà dell'economia nazionale.
In compenso, visto che l'anno prossimo l'Italia avrà la presidenza del G8, il vertice sull'ambiente previsto per la primavera 2009 si svolgerà nel sud Italia e, ha annunciato Prestigiacomo, "spero di poterlo organizzare in Sicilia, la mia regione".
28/05/08
Giuro che non lo ho ancora visto
Non ci sono ancora riuscito, nonostante tutti mi dicano che il film di Garrone è bello, anzi bellissimo.
E non appena lo vedrò, dirò se mi è piaciuto come il libro di Saviano, che invece ho letto l'anno scorso e che è stato e continua ad essere un gran libro, bello e tosto (che nel frattempo ha venduto un milione e duecentomila copie).
24/05/08
PD e il nucleare: Della Seta su Europa
Il nucleare è la soluzione? E' questa la via d'uscita per rispondere ai problemi economici del caro-petrolio e a quelli non meno urgenti dei mutamenti climatici, legati anch'essi all'immane consumo di greggio e di altri fossili? La pensa così il governo Berlusconi, che con il ministro Scajola ha annunciato che entro cinque anni verrà dato concreto avvio alla realizzazione di nuove centrali nucleari.
Ora, il tema del nucleare è certamente serio, molto meno seri sono i toni propagandistici e le previsioni tempistiche contenuti nell'annuncio di Scajola. E' propaganda, intanto, sostenere che il nucleare che c'è, quello delle centrali attualmente in funzione, sia sicuro: i problemi di sicurezza e d'impatto ambientale, a cominciare dalle scorie, che hanno reso l'energia dell'atomo molto impopolare, e non solo in Italia, restano irrisolti; irrisolti dappertutto, anche nei Paesi come la Francia, gli Stati Uniti o il Giappone, che sul nucleare hanno scommesso di più. Il nucleare è tuttora una tecnologia molto insicura e molto rischiosa, ed è ad oggi - persino con il petrolio a 130 dollari il barile - una tecnologia economicamente poco conveniente per gli alti costi di costruzione e di smantellamento delle centrali e di smaltimento dei rifiuti. Insicurezza e costi molto alti sono anche le principali ragioni per le quali da oltre un decennio nessun Paese occidentale costruisce più nuove centrali. Insomma, il nucleare è fermo da tempo là dove le preoccupazioni e il controllo dell'opinione pubblica hanno più peso e dove l'energia è un affare del mercato; invece continua ad andare avanti in Cina, in India, in Russia, dove il controllo democratico o non c'è oppure è molto più fragile e dove le centrali vengono pagate con i soldi dello Stato. Nel complesso, comunque, il nucleare è in declino, e la Iea - la International Energy Agenbcy - calcola che nel 2030 la quota di elettricità prodotta nelle centrale atomiche si ridurra dall'attuale 16% al 9-12%,
Anche sui tempi, Scajola fa più che altro propaganda. Se si parla di nucleare di nuova generazione, quello per intendersi dei grandi programmi internazionali di ricerca che vede mobilitati tutti i più importanti Paesi europei e nei quali è auspicabile che s'impegni pure l'Italia, per le prime centrali bisogna attendere almeno 15 o 20 anni. Darsi un orizzonte di cinque anni significa che si pensa al nucleare disponibile oggi, magari da realizzare nei vecchi siti atomici dimessi come Caorso e Trino: una prospettiva socialmente impraticabile, destinata a fallire prima di nascere.
Il nucleare, almeno il nucleare che c'è, è dunque per l'Italia una soluzione sbagliata, impropria: ma una soluzione sbagliata ad un problema terribilmente serio. Il problema è quello dell'insostenibilità ambientale e anche economica dell'attuale sistema energetico largamente basato sulla dipendenza dal greggio. Il caro-petrolio e i mutamenti climatici, tendenze entrambe ormai consolidate, impongono di ridurre tale dipendenza: bisogna "rottamare il petrolio", per usare lo slogan coniato in campagna elettorale da Walter Veltroni, deve farlo tutto il mondo e deve farlo a maggior ragione a un Paese come l'Italia che importa tutto il petrolio che consuma. Da noi le principali vie da battere sono tre. Una è puntare sul metano, il combustibile fossile di gran lunga meno inquinante, e per questo serve realizzare alcuni rigassificatori, necessari per rendere più agevoli ed elastici i nostri approvvigionamenti di gas. Le altre due strade sono riassunte dai tre 20% indicati dall'Unione europea come obiettivi al 2020: -20% sulle emissioni di anidride carbonica, il gas responsabile del "global warming"; -20% sui consumi di energia; almeno il 20% di rinnovabili sul mix energetico. L'Europa sta camminando da tempo in questa direzione, l'Italia è quasi al palo: siamo agli ultimi posti nell'Unione per efficienza energetica e per sviluppo delle energie rinnovabili, e siamo in abissale ritardo rispetto agli obiettivi di riduzione delle emissioni dannose per il clima assegnatici dal Protocollo di Kyoto.
I paladini dell'atomo ripetono spesso che dalle rinnovabili può venire soltanto un contributo modesto alla produzione totale di energia: ma già oggi ci sono molti Paesi europei - la Danimarca, la Germania, la Spagna, il Portogallo - nei quali la quota di elettricità prodotta con eolico e solare sfiora o addirittura supera il 10%. Inoltre, puntare sull'efficienza e sulle energie pulite vale a spingere l'innovazione tecnologica, a rendere le imprese più competitive, a creare nuovi e stabili posti di lavoro: in Germania già oggi il settore delle rinnovabili occupa 200 mila lavoratori, e negli Stati Uniti, dove si prevede che entro vent'anni l'eolico coprirà almeno il 20% del fabbisogno elettrico, tra diretto ed indotto l'energia del vento darà lavoro a mezzo milione di persone.
Allora il nucleare proposto dal governo Berlusconi non rappresenterebbe un ritorno al futuro ma una fuga verso il passato, e farebbe perdere al nostro Paese altro tempo prezioso rispetto alle vere innovazioni di cui abbiamo bisogno in campo energetico. Sarebbe pura e vecchia ideologia, non troppo lontana dall'opposta ideologia di quanti nel nome dell'ambiente si battono contro scelte e opere - l'eolico, i rigassificatori - senza le quali proprio l'ambiente, e soprattutto noi umani che ne facciamo parte, ce la vedremo malissimo.
Roberto Della Seta
Ora, il tema del nucleare è certamente serio, molto meno seri sono i toni propagandistici e le previsioni tempistiche contenuti nell'annuncio di Scajola. E' propaganda, intanto, sostenere che il nucleare che c'è, quello delle centrali attualmente in funzione, sia sicuro: i problemi di sicurezza e d'impatto ambientale, a cominciare dalle scorie, che hanno reso l'energia dell'atomo molto impopolare, e non solo in Italia, restano irrisolti; irrisolti dappertutto, anche nei Paesi come la Francia, gli Stati Uniti o il Giappone, che sul nucleare hanno scommesso di più. Il nucleare è tuttora una tecnologia molto insicura e molto rischiosa, ed è ad oggi - persino con il petrolio a 130 dollari il barile - una tecnologia economicamente poco conveniente per gli alti costi di costruzione e di smantellamento delle centrali e di smaltimento dei rifiuti. Insicurezza e costi molto alti sono anche le principali ragioni per le quali da oltre un decennio nessun Paese occidentale costruisce più nuove centrali. Insomma, il nucleare è fermo da tempo là dove le preoccupazioni e il controllo dell'opinione pubblica hanno più peso e dove l'energia è un affare del mercato; invece continua ad andare avanti in Cina, in India, in Russia, dove il controllo democratico o non c'è oppure è molto più fragile e dove le centrali vengono pagate con i soldi dello Stato. Nel complesso, comunque, il nucleare è in declino, e la Iea - la International Energy Agenbcy - calcola che nel 2030 la quota di elettricità prodotta nelle centrale atomiche si ridurra dall'attuale 16% al 9-12%,
Anche sui tempi, Scajola fa più che altro propaganda. Se si parla di nucleare di nuova generazione, quello per intendersi dei grandi programmi internazionali di ricerca che vede mobilitati tutti i più importanti Paesi europei e nei quali è auspicabile che s'impegni pure l'Italia, per le prime centrali bisogna attendere almeno 15 o 20 anni. Darsi un orizzonte di cinque anni significa che si pensa al nucleare disponibile oggi, magari da realizzare nei vecchi siti atomici dimessi come Caorso e Trino: una prospettiva socialmente impraticabile, destinata a fallire prima di nascere.
Il nucleare, almeno il nucleare che c'è, è dunque per l'Italia una soluzione sbagliata, impropria: ma una soluzione sbagliata ad un problema terribilmente serio. Il problema è quello dell'insostenibilità ambientale e anche economica dell'attuale sistema energetico largamente basato sulla dipendenza dal greggio. Il caro-petrolio e i mutamenti climatici, tendenze entrambe ormai consolidate, impongono di ridurre tale dipendenza: bisogna "rottamare il petrolio", per usare lo slogan coniato in campagna elettorale da Walter Veltroni, deve farlo tutto il mondo e deve farlo a maggior ragione a un Paese come l'Italia che importa tutto il petrolio che consuma. Da noi le principali vie da battere sono tre. Una è puntare sul metano, il combustibile fossile di gran lunga meno inquinante, e per questo serve realizzare alcuni rigassificatori, necessari per rendere più agevoli ed elastici i nostri approvvigionamenti di gas. Le altre due strade sono riassunte dai tre 20% indicati dall'Unione europea come obiettivi al 2020: -20% sulle emissioni di anidride carbonica, il gas responsabile del "global warming"; -20% sui consumi di energia; almeno il 20% di rinnovabili sul mix energetico. L'Europa sta camminando da tempo in questa direzione, l'Italia è quasi al palo: siamo agli ultimi posti nell'Unione per efficienza energetica e per sviluppo delle energie rinnovabili, e siamo in abissale ritardo rispetto agli obiettivi di riduzione delle emissioni dannose per il clima assegnatici dal Protocollo di Kyoto.
I paladini dell'atomo ripetono spesso che dalle rinnovabili può venire soltanto un contributo modesto alla produzione totale di energia: ma già oggi ci sono molti Paesi europei - la Danimarca, la Germania, la Spagna, il Portogallo - nei quali la quota di elettricità prodotta con eolico e solare sfiora o addirittura supera il 10%. Inoltre, puntare sull'efficienza e sulle energie pulite vale a spingere l'innovazione tecnologica, a rendere le imprese più competitive, a creare nuovi e stabili posti di lavoro: in Germania già oggi il settore delle rinnovabili occupa 200 mila lavoratori, e negli Stati Uniti, dove si prevede che entro vent'anni l'eolico coprirà almeno il 20% del fabbisogno elettrico, tra diretto ed indotto l'energia del vento darà lavoro a mezzo milione di persone.
Allora il nucleare proposto dal governo Berlusconi non rappresenterebbe un ritorno al futuro ma una fuga verso il passato, e farebbe perdere al nostro Paese altro tempo prezioso rispetto alle vere innovazioni di cui abbiamo bisogno in campo energetico. Sarebbe pura e vecchia ideologia, non troppo lontana dall'opposta ideologia di quanti nel nome dell'ambiente si battono contro scelte e opere - l'eolico, i rigassificatori - senza le quali proprio l'ambiente, e soprattutto noi umani che ne facciamo parte, ce la vedremo malissimo.
Roberto Della Seta
23/05/08
Costituite le Commissioni permanenti: composizione e primo resoconto
Il 22 maggio la prima convocazione per la costituzione della VIII Commissione ambiente, territorio e lavori pubblici.
Di seguito la composizione:
Presidente
ALESSANDRI Angelo ( LEGA NORD PADANIA )
Vice Presidenti
MARGIOTTA Salvatore ( PARTITO DEMOCRATICO )
TORTOLI Roberto ( POPOLO DELLA LIBERTA' )
Segretari
LIBE' Mauro ( UNIONE DI CENTRO )
PIZZOLANTE Sergio ( POPOLO DELLA LIBERTA' )
Altri Membri
ARACRI Francesco ( POPOLO DELLA LIBERTA' )
BOCCI Gianpiero ( PARTITO DEMOCRATICO )
BONCIANI Alessio ( POPOLO DELLA LIBERTA' ) (1)
BRAGA Chiara ( PARTITO DEMOCRATICO )
BRATTI Alessandro ( PARTITO DEMOCRATICO )
CERA Angelo ( UNIONE DI CENTRO )
COSENZA Giulia ( POPOLO DELLA LIBERTA' )
DI CAGNO ABBRESCIA Simeone ( POPOLO DELLA LIBERTA' )
DIONISI Armando ( UNIONE DI CENTRO )
DUSSIN Guido ( LEGA NORD PADANIA )
ESPOSITO Stefano ( PARTITO DEMOCRATICO )
FOTI Tommaso ( POPOLO DELLA LIBERTA' )
GERMANA' Antonino Salvatore ( POPOLO DELLA LIBERTA' )
GHIGLIA Agostino ( POPOLO DELLA LIBERTA' )
GIBIINO Vincenzo ( POPOLO DELLA LIBERTA' )
GINOBLE Tommaso ( PARTITO DEMOCRATICO )
IANNARILLI Antonello ( POPOLO DELLA LIBERTA' )
IANNUZZI Tino ( PARTITO DEMOCRATICO )
LANZARIN Manuela ( LEGA NORD PADANIA )
LISI Ugo ( POPOLO DELLA LIBERTA' )
LUPI Maurizio ( POPOLO DELLA LIBERTA' )
MARANTELLI Daniele ( PARTITO DEMOCRATICO )
MARIANI Raffaella ( PARTITO DEMOCRATICO )
MARTELLA Andrea ( PARTITO DEMOCRATICO )
MASTROMAURO Margherita Angela ( PARTITO DEMOCRATICO )
MINARDO Antonino ( POPOLO DELLA LIBERTA' )
MONAI Carlo ( ITALIA DEI VALORI )
MONDELLO Gabriella ( POPOLO DELLA LIBERTA' )
MORASSUT Roberto ( PARTITO DEMOCRATICO )
MOTTA Carmen ( PARTITO DEMOCRATICO )
NUCARA Francesco ( MISTO )
PIFFARI Sergio Michele ( ITALIA DEI VALORI )
PILI Mauro ( POPOLO DELLA LIBERTA' )
REALACCI Ermete ( PARTITO DEMOCRATICO )
SCALERA Giuseppe ( POPOLO DELLA LIBERTA' )
SCALIA Giuseppe ( POPOLO DELLA LIBERTA' )
STRADELLA Franco ( POPOLO DELLA LIBERTA' )
TOGNI Renato Walter ( LEGA NORD PADANIA )
VESSA Pasquale ( POPOLO DELLA LIBERTA' )
VIOLA Rodolfo Giuliano ( PARTITO DEMOCRATICO )
ZAMPARUTTI Elisabetta ( PARTITO DEMOCRATICO )
(1) in sostituzione del ministro PRESTIGIACOMO Stefania
Elenco dei Gruppi
ITALIA DEI VALORI
(2 componenti)
MONAI Carlo
PIFFARI Sergio Michele (capogruppo)
LEGA NORD PADANIA
(4 componenti)
ALESSANDRI Angelo (Presidente)
DUSSIN Guido (capogruppo)
LANZARIN Manuela
TOGNI Renato Walter
MISTO
(1 componente)
NUCARA Francesco (capogruppo)
PARTITO DEMOCRATICO
(16 componenti)
BOCCI Gianpiero
BRAGA Chiara
BRATTI Alessandro
ESPOSITO Stefano
GINOBLE Tommaso
IANNUZZI Tino
MARANTELLI Daniele
MARGIOTTA Salvatore (Vice Presidente)
MARIANI Raffaella (capogruppo)
MARTELLA Andrea
MASTROMAURO Margherita Angela
MORASSUT Roberto
MOTTA Carmen
REALACCI Ermete
VIOLA Rodolfo Giuliano
ZAMPARUTTI Elisabetta
POPOLO DELLA LIBERTA'
(20 componenti)
ARACRI Francesco
BONCIANI Alessio
COSENZA Giulia
DI CAGNO ABBRESCIA Simeone
FOTI Tommaso
GERMANA' Antonino Salvatore
GHIGLIA Agostino (capogruppo)
GIBIINO Vincenzo
IANNARILLI Antonello
LISI Ugo
LUPI Maurizio
MINARDO Antonino
MONDELLO Gabriella
PILI Mauro
PIZZOLANTE Sergio
SCALERA Giuseppe
SCALIA Giuseppe
STRADELLA Franco
TORTOLI Roberto (Vice Presidente)
VESSA Pasquale
UNIONE DI CENTRO
(3 componenti)
CERA Angelo
DIONISI Armando
LIBE' Mauro
Trovate qui il verbale http://www.camera.it/_dati/leg16/lavori/bollet/200805/0522/pdf/08.pdf
VIII Commissione - Resoconto di giovedì 22 maggio 2008
--------------------------------------------------------------------------------
Pag. 25
--------------------------------------------------------------------------------
COSTITUZIONE DELLA COMMISSIONE
Giovedì 22 maggio 2008. - Presidenza del presidente provvisorio Tommaso FOTI, indi del presidente eletto Angelo ALESSANDRI.
La seduta comincia alle 16.
Tommaso FOTI, presidente, avverte che la Commissione è oggi convocata per la propria costituzione, mediante l'elezione dell'ufficio di presidenza, composto dal presidente, da due vicepresidenti e da due segretari; si procederà prima alla votazione per l'elezione del presidente e, successivamente, a quella per l'elezione dei vicepresidenti e dei segretari.
Elezione del presidente.
Tommaso FOTI, presidente, indìce la votazione per l'elezione del presidente.
Comunica il risultato della votazione:
Presenti e votanti 43
Maggioranza assoluta dei voti 22
Hanno riportato voti:
Alessandri 21
Stradella 1
Realacci 1
Schede bianche 20
Hanno preso parte alla votazione i deputati:
Alessandri, Aracri, Bocci, Bonciani, Braga, Bratti, Cera, Cosenza, Di Cagno Abbrescia, Dionisi, Guido Dussin, Esposito, Tommaso Foti, Germanà, Ghiglia, Gibiino, Ginoble, Iannarilli, Iannuzzi, Lanzarin, Libè, Lisi, Lupi, Marantelli, Margiotta, Mariani, Martella, Mastromauro, Minardo, Monai, Mondello, Morassut, Motta, Pili, Pizzolante, Realacci, Scalera, Scalia, Togni, Tortoli, Vessa, Viola e Zamparutti.
Tommaso FOTI, presidente, avverte che, poiché nessun deputato ha riportato la maggioranza assoluta dei voti, si procederà immediatamente al ballottaggio tra i deputati Alessandri e Stradella.
Indìce, pertanto, la votazione.
Comunica il risultato della votazione:
Presenti e votanti 42
Hanno riportato voti:
Alessandri 21
Stradella 3
Schede nulle 1
Schede bianche 17
Proclama, quindi, eletto presidente il deputato Alessandri.
--------------------------------------------------------------------------------
Pag. 26
--------------------------------------------------------------------------------
Hanno preso parte alla votazione i deputati:
Alessandri, Aracri, Bocci, Bonciani, Braga, Bratti, Cera, Cosenza, Di Cagno Abbrescia, Dionisi, Guido Dussin, Esposito, Tommaso Foti, Germanà, Ghiglia, Gibiino, Ginoble, Iannarilli, Iannuzzi, Lanzarin, Libè, Lisi, Lupi, Marantelli, Margiotta, Mariani, Martella, Mastromauro, Minardo, Monai, Mondello, Morassut, Motta, Pili, Pizzolante, Realacci, Scalera, Togni, Tortoli, Vessa, Viola e Zamparutti.
Elezione dei vicepresidenti e dei segretari.
Angelo ALESSANDRI, presidente, indìce la votazione per l'elezione di due vicepresidenti e di due segretari.
Comunica il risultato della votazione per l'elezione dei vicepresidenti:
Presenti e votanti 41
Hanno riportato voti:
Margiotta 21
Tortoli 19
Schede nulle 1
Proclama eletti vicepresidenti i deputati Salvatore Margiotta e Roberto Tortoli.
Comunica il risultato della votazione per l'elezione dei segretari:
Presenti e votanti 41
Hanno riportato voti:
Pizzolante 19
Libé 19
Schede nulle 2
Schede bianche 1
Proclama eletti segretari i deputati Sergio Pizzolante e Mauro Libè.
Hanno preso parte alla votazione per l'elezione dei vicepresidenti e dei segretari i deputati:
Alessandri, Aracri, Bocci, Bonciani, Braga, Bratti, Cera, Cosenza, Di Cagno Abbrescia, Dionisi, Guido Dussin, Esposito, Tommaso Foti, Germanà, Ghiglia, Gibiino, Ginoble, Iannarilli, Lanzarin, Libè, Lisi, Lupi, Marantelli, Margiotta, Mariani, Martella, Mastromauro, Minardo, Monai, Mondello, Morassut, Motta, Pili, Pizzolante, Realacci, Scalera, Togni, Tortoli, Vessa, Viola e Zamparutti.
Angelo ALESSANDRI, presidente, invita i gruppi a designare in tempi brevi i rispettivi rappresentanti in Commissione, anche ai fini della prima riunione dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, che sarà convocata nella prossima settimana.
La seduta termina alle 17.05.
22/05/08
Intervista a Gianni Silvestrini su Repubblica
"Il principale nemico dell'energia atomica non sono gli ambientalisti ma la liberalizzazione dei mercati elettrici. In una realtà concorrenziale, l'incertezza sui costi, sui tempi di costruzione e sulle dinamiche della domanda penalizzano fortemente questa tecnologia. Secondo un recente studio Usa condiviso dall'industria atomica (il Nuclear Power Joint Fact-Finding) l'elettricità di una nuova centrale nucleare è destinata a costare il doppio (8-11 centesimi di dollaro per kWh) rispetto alla media"."Impossibile l'atomo in cinque anni il nemico è il mercato, non i verdi" - ambiente - Repubblica.it
Finalmente reati
Si' definitivo da parte del Parlamento europeo alla direttiva Ue che introduce sanzioni per i reati ambientali gravi in tutta l'Ue, se commessi intenzionalmente o per grave negligenza. I deputati hanno approvato un emendamento di compromesso col quale si precisa che la direttiva ''obbliga gli Stati membri a prevedere nella loro legislazione nazionale sanzioni penali per gravi violazioni del diritto comunitario in materia di protezione dell'ambiente''. Ciascuno Stato Ue dovra' adottare le misure perche' siano perseguibili penalmente una serie di attivita' ''illecite e poste in essere intenzionalmente o quanto meno per grave negligenza''. Tra queste figurano la raccolta, il trasporto, il recupero e l'eliminazione di rifiuti, compresi la sorveglianza di queste operazioni e la vigilanza dei siti di smaltimento e le azioni effettuate nella gestione dei rifiuti, che ''provochino o possano provocare il decesso o lesioni gravi alle persone o danni rilevanti alla qualita' dell'aria, del suolo o delle acque oppure alla fauna o alla flora''
greenreport - quotidiano ambientale
L’Italia ora non ha più alibi e deve subito adeguarsi inserendo i reati ambientali nel codice penale». Con queste parole Ermete Realacci, ministro dell’Ambiente del governo ombra del Pd commenta l’approvazione da parte del Parlamento europeo della direttiva che introduce sanzioni per i reati ambientali gravi in tutti i paesi dell’Unione. E aggiunge che quella per l’inasprimento delle pene per chi commette crimini ambientali, è tra le prime proposte di legge che ha presentato in questa legislatura.
«Non dobbiamo dimenticare - prosegue Realacci - che si tratta di una riforma di civiltà per il nostro paese e già troppe legislature sono passate senza che questa necessaria innovazione del nostro codice penale, che pure aveva sempre raccolto un consenso da parte di tutti gli schieramenti politici, andasse a buon fine».
greenreport - quotidiano ambientale
L’Italia ora non ha più alibi e deve subito adeguarsi inserendo i reati ambientali nel codice penale». Con queste parole Ermete Realacci, ministro dell’Ambiente del governo ombra del Pd commenta l’approvazione da parte del Parlamento europeo della direttiva che introduce sanzioni per i reati ambientali gravi in tutti i paesi dell’Unione. E aggiunge che quella per l’inasprimento delle pene per chi commette crimini ambientali, è tra le prime proposte di legge che ha presentato in questa legislatura.
«Non dobbiamo dimenticare - prosegue Realacci - che si tratta di una riforma di civiltà per il nostro paese e già troppe legislature sono passate senza che questa necessaria innovazione del nostro codice penale, che pure aveva sempre raccolto un consenso da parte di tutti gli schieramenti politici, andasse a buon fine».
Stop the fever
L'Associazione degli Ecologisti Democratici aderisce alla manifestazione nazionale “In marcia per il clima” che si svolgerà a Milano il 7 giugno. Questi gli obiettivi: Raggiungere e superare gli obiettivi del programma europeo “20-20-20” di riduzione dei consumi energetici e della dipendenza dai combustibili fossili per tagliare almeno del 20% le emissioni di CO2 al 2020.
Avviare una riforma fiscale ambientale, riducendo le tasse a chi risparmia energia e non inquina: meno tasse sul lavoro, più tasse sui consumi inquinanti.
Diventare efficienti, rinnovabili e riciclabili nell'uso dell'energia e delle risorse, nelle abitazioni e nelle attività produttive
Muoversi in maniera sostenibile: migliorando il trasporto pubblico, facilitando gli spostamenti ciclo-pedonali, promuovendo mezzi privati a basse emissioni
Legambiente - Stop the fever - In marcia per il clima
Avviare una riforma fiscale ambientale, riducendo le tasse a chi risparmia energia e non inquina: meno tasse sul lavoro, più tasse sui consumi inquinanti.
Diventare efficienti, rinnovabili e riciclabili nell'uso dell'energia e delle risorse, nelle abitazioni e nelle attività produttive
Muoversi in maniera sostenibile: migliorando il trasporto pubblico, facilitando gli spostamenti ciclo-pedonali, promuovendo mezzi privati a basse emissioni
Legambiente - Stop the fever - In marcia per il clima
21/05/08
Economia del fare bene
Nel link Rassegna Stampa della Camera, trovate un articolo di Carlo Petrini sull'ambientalismo del sì, dove sostiene che la cultura del fare non deve diventare la cultura del "rifare" e che bisogna iniziare a ragionare dell'economia del "non fare" . A parte i troppi "fare" (poi dipende sempre da cosa), concordo con alcuni passaggi: l'ambientalismo del fare deve essere l'ambientalismo del fare bene, la necessità di avere dei filtri, anche etici, ma soprattutto di conoscenza e comprensione scientifica e sociale dei fenomeni.
Non sono infine un simpatizzante del pensiero della decrescita e di conseguenza il concetto di economia del "non fare", che Petrini richiama, provoca in me, nell'immediato, qualche resistenza. Tuttavia, quell'idea di una economia che non si occupi solo di denaro, ma che dia valore alla qualità, innovazione, al tempo, alla osservazione, alla comprensione, alla cura, mi convince di più. E forse è anche concretamente possibile.
Non sono infine un simpatizzante del pensiero della decrescita e di conseguenza il concetto di economia del "non fare", che Petrini richiama, provoca in me, nell'immediato, qualche resistenza. Tuttavia, quell'idea di una economia che non si occupi solo di denaro, ma che dia valore alla qualità, innovazione, al tempo, alla osservazione, alla comprensione, alla cura, mi convince di più. E forse è anche concretamente possibile.
Rifiuti: varato decreto su discariche
Ecco i punti principali del decreto per l'emergenza rifiuti. Come espresso dal nostro Ministro ombra Ermete Realacci, alcune proposte sono condivisibili, comprendendo a fondo la gravità della situazione. Rifiuti:varato decreto su discariche, in azione anche i militari | Prima Pagina | Reuters
Trattamento dei Rifiuti e Salute. Posizione dell’Associazione Italiana di Epidemiologia
È stato reso pubblico nell´aprile scorso un importante documento in cui l´Associazione italiana di epidemiologia esprime "il proprio parere documentato sulla nocività per la salute umana delle modalità legali di trattamento dei rifiuti", come contributo ai processi decisionali delle Istituzioni. Il documento si occupa anche, più brevemente, degli effetti sanitari delle forme illegali di smaltimento (discariche abusive, conferimento di rifiuti tossici e nocivi in discariche per rifiuti urbani, incenerimento incontrollato). Via ARPA EMR.Trattamento dei Rifiuti e Salute. Posizione dell’Associazione Italiana di Epidemiologia | Associazione Italiana Epidemiologia
La segreteria dell´Associazione italiana di epidemiologia ha vagliato la letteratura scientifica esistente a livello internazionale, evidenziando alcune certezze ormai acquisite, ma anche ampie zone di "inconclusività delle informazioni disponibili".
In particolare, il documento afferma "un eccesso di rischio per malformazioni congenite di circa il 10%" (e possibili altri rischi) derivante dalla vicinanza a discariche a prevalente conferimento di rifiuti tossici. Mentre mancano informazioni sufficienti riferite alle discariche legali di soli rifiuti urbani, è conclamata la nocività delle discariche non autorizzate, che sono "sorgenti di inquinamento diffuso per più vie di propagazione". Per questa tipologia non è semplice stabilire la quantificazione della correlazione causale con le diverse patologie (tumorali e non) riscontrate nella popolazione.
Infine, il documento degli epidemiologi si occupa dei rischi derivanti dagli impianti di incenerimento dei rifiuti, distinguendo nettamente tra gli inceneritori di più antica costruzione e autorizzazione e quelli di ultima generazione, rispondenti a norme assai più stringenti: per esempio, il livello di concentrazione di diossine emesse "è passato nel nostro Paese da un massimo di 4000 ng/m3 (DM 12-7-90) ad un massimo di 0,1 ng/m3 (D.Lgs 11-5-05)". Se dunque " esistono prove convincenti dell´associazione tra l´esposizione alle emissioni degli impianti di vecchia generazione (e in particolare a diossine) e l´aumento di frequenza di tumori in alcune sedi", per converso "la valutazione delle poche osservazioni epidemiologiche disponibili non depone per un incremento di rischio per la salute umana del trattamento dei rifiuti mediante incenerimento in impianti basati sulle migliori tecnologie disponibili".
Il documento si conclude raccomandando, per la valutazione precoce della nocività di questi impianti, l´adozione di metodologie di risk assessment e di procedure di biomonitoraggio, nonché la costituzione di comitati di comprovata competenza e in assenza di conflitto di interessi.
L’obiettivo principale del documento è esprimere un parere documentato sulla nocività per la salute umana delle modalità legali di trattamento dei rifiuti, al fine di sostenere con le informazioni necessarie quanti sono preposti alle decisioni in merito alla sicurezza degli impianti legalmente operanti e alla dislocazione di nuovi impianti.
La segreteria dell´Associazione italiana di epidemiologia ha vagliato la letteratura scientifica esistente a livello internazionale, evidenziando alcune certezze ormai acquisite, ma anche ampie zone di "inconclusività delle informazioni disponibili".
In particolare, il documento afferma "un eccesso di rischio per malformazioni congenite di circa il 10%" (e possibili altri rischi) derivante dalla vicinanza a discariche a prevalente conferimento di rifiuti tossici. Mentre mancano informazioni sufficienti riferite alle discariche legali di soli rifiuti urbani, è conclamata la nocività delle discariche non autorizzate, che sono "sorgenti di inquinamento diffuso per più vie di propagazione". Per questa tipologia non è semplice stabilire la quantificazione della correlazione causale con le diverse patologie (tumorali e non) riscontrate nella popolazione.
Infine, il documento degli epidemiologi si occupa dei rischi derivanti dagli impianti di incenerimento dei rifiuti, distinguendo nettamente tra gli inceneritori di più antica costruzione e autorizzazione e quelli di ultima generazione, rispondenti a norme assai più stringenti: per esempio, il livello di concentrazione di diossine emesse "è passato nel nostro Paese da un massimo di 4000 ng/m3 (DM 12-7-90) ad un massimo di 0,1 ng/m3 (D.Lgs 11-5-05)". Se dunque " esistono prove convincenti dell´associazione tra l´esposizione alle emissioni degli impianti di vecchia generazione (e in particolare a diossine) e l´aumento di frequenza di tumori in alcune sedi", per converso "la valutazione delle poche osservazioni epidemiologiche disponibili non depone per un incremento di rischio per la salute umana del trattamento dei rifiuti mediante incenerimento in impianti basati sulle migliori tecnologie disponibili".
Il documento si conclude raccomandando, per la valutazione precoce della nocività di questi impianti, l´adozione di metodologie di risk assessment e di procedure di biomonitoraggio, nonché la costituzione di comitati di comprovata competenza e in assenza di conflitto di interessi.
L’obiettivo principale del documento è esprimere un parere documentato sulla nocività per la salute umana delle modalità legali di trattamento dei rifiuti, al fine di sostenere con le informazioni necessarie quanti sono preposti alle decisioni in merito alla sicurezza degli impianti legalmente operanti e alla dislocazione di nuovi impianti.
Decisioni anche impopolari, individuazione dei siti per lo smaltimento provvisorio, commissariare i comuni che non fanno la raccolta differenziata
Le proposte del PD per risolvere la emergenza rifiuti. Leggete sul sito del PD oppure cliccate su "continua": Partito Democratico
“Lasciamo perdere proposte bizzarre come quelle di far spazzare le strade agli extracomunitari. Questo è il momento della serietà e della coerenza: il governo metta nero su bianco le sue proposte e, se coincideranno con ciò che abbiamo sempre sostenuto, allora in Parlamento voteremo a favore”. E i siti per le discariche scelti dal governo li difenderemo", annuncia il ministro dell'Ambiente del governo ombra Ermete Realacci, nel corso di una conferenza stampa alla Camera in cui ha presentato insieme al segretario regionale del PD Tino Iannuzzi un documento che assicura "una seria e leale collaborazione al governo per concorrere a tutte le soluzioni utili e adeguate".
Frutto del lavoro del Coordinamento dei parlamentari campani del partito, il testo definisce “gravissima” la vicenda campana per le “sue diverse implicazioni sociali, ambientali, economiche e sanitarie”. Il partito auspica quindi l'impegno corale di tutte le istituzioni e di tutta la politica, giudicando "utile e necessaria" la collaborazione tra il governo nazionale, le istituzioni e le forze politiche campane.
Dal documento emerge una precisa richiesta al governo di individuare e realizzare in tempi certi e rapidi i siti per le discariche e gli impianti necessari, come il termovalorizzatore di Acerra, di Salerno e di Santa Maria la Fossa. E si sottolinea anche la fondamentale importanza di avviare le azioni di bonifica degli impianti e dei siti contaminati.
Alla vigilia del Consiglio dei ministri che si terrà a Napoli e affronterà anche il tema dell'emergenza rifiuti, la situazione rimane drammatica, anche se in leggero miglioramento. Sono stati una quarantina gli interventi dei vigili del fuoco effettuati nella notte nella città partenopea e nella provincia. Il tempo piovoso ha tuttavia contribuito a ridurre considerevolmente il numero dei roghi appiccati ai cumuli di immondizia. La raccolta straordinaria sta dando i primi frutti. Sabato scorso nel capoluogo campano c'erano per le strade 5.000 tonnellate di rifiuti, domenica erano 4.200, ieri 3.500 e oggi 2.900. Le proteste dei cittadini esasperati non si sono ancora placate del tutto, mentre l'attenzione dei media internazionali sulla vicenda non si attenua, come testimonia il lungo servizio dedicato dal quotidiano francese “Liberation” all'emergenza rifiuti in Campania.
“Il PD valuterà con attenzione e senza pregiudizi le conclusioni del Consiglio dei Ministri di domani a Napoli. Ma la destra faccia altrettanto: basta con le ambiguità di chi a Roma chiede responsabilità e a Napoli cavalca ogni protesta”. E' quanto dichiara il senatore del Partito democratico Roberto della Seta sul problema dei rifiuti in Campania.
“Adesso - continua Della Seta - dimostrino senso dello Stato, non è più l'ora dell'ambiguità e del doppiopesismo: il problema dei rifiuti campani è figlio di quindici anni di fallimenti bipartisan, per voltare pagina occorre prendere decisioni anche impopolari - individuare i siti per lo smaltimento provvisorio, commissariale i comuni che non fanno la raccolta differenziata - e difenderle non solo sulle agenzie di stampa o sui giornali ma anche sul territorio. Il PD è pronto a fare la sua parte, consci che restano poche settimane per impedire che il dramma sociale e ambientale in atto diventi anche una tragedia sanitaria”.
“Lasciamo perdere proposte bizzarre come quelle di far spazzare le strade agli extracomunitari. Questo è il momento della serietà e della coerenza: il governo metta nero su bianco le sue proposte e, se coincideranno con ciò che abbiamo sempre sostenuto, allora in Parlamento voteremo a favore”. E i siti per le discariche scelti dal governo li difenderemo", annuncia il ministro dell'Ambiente del governo ombra Ermete Realacci, nel corso di una conferenza stampa alla Camera in cui ha presentato insieme al segretario regionale del PD Tino Iannuzzi un documento che assicura "una seria e leale collaborazione al governo per concorrere a tutte le soluzioni utili e adeguate".
Frutto del lavoro del Coordinamento dei parlamentari campani del partito, il testo definisce “gravissima” la vicenda campana per le “sue diverse implicazioni sociali, ambientali, economiche e sanitarie”. Il partito auspica quindi l'impegno corale di tutte le istituzioni e di tutta la politica, giudicando "utile e necessaria" la collaborazione tra il governo nazionale, le istituzioni e le forze politiche campane.
Dal documento emerge una precisa richiesta al governo di individuare e realizzare in tempi certi e rapidi i siti per le discariche e gli impianti necessari, come il termovalorizzatore di Acerra, di Salerno e di Santa Maria la Fossa. E si sottolinea anche la fondamentale importanza di avviare le azioni di bonifica degli impianti e dei siti contaminati.
Alla vigilia del Consiglio dei ministri che si terrà a Napoli e affronterà anche il tema dell'emergenza rifiuti, la situazione rimane drammatica, anche se in leggero miglioramento. Sono stati una quarantina gli interventi dei vigili del fuoco effettuati nella notte nella città partenopea e nella provincia. Il tempo piovoso ha tuttavia contribuito a ridurre considerevolmente il numero dei roghi appiccati ai cumuli di immondizia. La raccolta straordinaria sta dando i primi frutti. Sabato scorso nel capoluogo campano c'erano per le strade 5.000 tonnellate di rifiuti, domenica erano 4.200, ieri 3.500 e oggi 2.900. Le proteste dei cittadini esasperati non si sono ancora placate del tutto, mentre l'attenzione dei media internazionali sulla vicenda non si attenua, come testimonia il lungo servizio dedicato dal quotidiano francese “Liberation” all'emergenza rifiuti in Campania.
“Il PD valuterà con attenzione e senza pregiudizi le conclusioni del Consiglio dei Ministri di domani a Napoli. Ma la destra faccia altrettanto: basta con le ambiguità di chi a Roma chiede responsabilità e a Napoli cavalca ogni protesta”. E' quanto dichiara il senatore del Partito democratico Roberto della Seta sul problema dei rifiuti in Campania.
“Adesso - continua Della Seta - dimostrino senso dello Stato, non è più l'ora dell'ambiguità e del doppiopesismo: il problema dei rifiuti campani è figlio di quindici anni di fallimenti bipartisan, per voltare pagina occorre prendere decisioni anche impopolari - individuare i siti per lo smaltimento provvisorio, commissariale i comuni che non fanno la raccolta differenziata - e difenderle non solo sulle agenzie di stampa o sui giornali ma anche sul territorio. Il PD è pronto a fare la sua parte, consci che restano poche settimane per impedire che il dramma sociale e ambientale in atto diventi anche una tragedia sanitaria”.
Premio Eni: innovazione scienza ambiente
Dalla agenzia DIRE. Asseganti oggi gli ENI AWARDS. Tre i riconoscimenti attribuiti: Scienza e Tecnologia, Ricerca e Ambiente e Debutto nella Ricerca. Il comitato promotore di Eni Award ha assegnato il premio Scienza e tecnologia ex aequo adArthur J. Nozik (Us department of energy's national renewable laboratory of golden) e Stefan W. Glunz (Fraunhofer institute for solar energy systems di Freiburg), entrambi attivi nel campo della conversione dell'energia solare mediante tecnologia fotovoltaica. Arthur J. Nozik ha condotto ricerche per migliorare l'uso dell'energia solare nei processi fotovoltaici attraverso l'utilizzo di nanostrutture.
L'attività di Stefan W. Glunz porta un significativo contributo allo sviluppo di strutture fotovoltaiche avanzate. Il premio Ricerca e ambiente è stato assegnato al J. Craig Venter institute, fondato nel 1992 dallo stesso Venter, uno dei più grandi genetisti viventi, che nel 2000 ha comunicato di essere riuscito per la prima volta a mappare il genoma umano. Il premio è stato riconosciuto per la recentissima ricerca (fine 2007), pubblicata su Science, che gli ha permesso di realizzare in laboratorio un cromosoma di sintesi operando sul Dna di un batterio. I risultati ottenuti dal gruppo di Venter rappresentano un passaggio fondamentale verso la genomica sintetica, che promette illimitate applicazioni rivoluzionarie in campo energetico ed ambientale, quali ad esempio nuovi processi per la sequestrazione dell'anidride carbonica o la rigenerazione di ambienti inquinati.
L'attività di Stefan W. Glunz porta un significativo contributo allo sviluppo di strutture fotovoltaiche avanzate. Il premio Ricerca e ambiente è stato assegnato al J. Craig Venter institute, fondato nel 1992 dallo stesso Venter, uno dei più grandi genetisti viventi, che nel 2000 ha comunicato di essere riuscito per la prima volta a mappare il genoma umano. Il premio è stato riconosciuto per la recentissima ricerca (fine 2007), pubblicata su Science, che gli ha permesso di realizzare in laboratorio un cromosoma di sintesi operando sul Dna di un batterio. I risultati ottenuti dal gruppo di Venter rappresentano un passaggio fondamentale verso la genomica sintetica, che promette illimitate applicazioni rivoluzionarie in campo energetico ed ambientale, quali ad esempio nuovi processi per la sequestrazione dell'anidride carbonica o la rigenerazione di ambienti inquinati.
20/05/08
Prevedere gli eventi meteorologici estremi si può: un importante convegno organizzato da ARPA Emilia-Romagna e CNR a Bologna
Solo in Italia sono circa 90 le persone che ogni anno perdono la vita a causa delle conseguenze di frane e alluvioni provocate da eventi meteorologici estremi, sempre più frequenti anche alle nostre latitudini. Negli ultimi decenni il riscaldamento globale della terra (IPPC, WG I - 2007) ha provocato infatti un aumento dell´intensità delle piogge e il più frequente manifestarsi di fenomeni meteorologici estremi anche nelle aree extra-tropicali, come l´Italia.
La previsione degli eventi meteorologici estremi è dunque fondamentale per limitare i danni alle persone, alle attività economiche e al territorio. Oltre alle vittime, ogni anno in Italia le frane e le alluvioni causate dalle piogge intense provocano miliardi di Euro di danni (oltre 100 miliardi di Euro negli ultimi 30 anni)*. Produrre previsioni attendibili, e valutarne le potenzialità e i limiti, è di straordinaria importanza ed è l´obiettivo di meteorologi, idrologi e di quanti sono impegnati nella prevenzione del rischio.
Gli attuali modelli consentono di fare previsioni meteorologiche con un dettaglio spaziale fino a 2-3 km2 e con 12-72 ore di anticipo, anche se l´attendibilità delle previsioni di eventi di forte impatto e di eventi "estremi" è ben lungi dall´essere ottimale.
Sul tema della previsione degli eventi meteorologici è in corso a Bologna (fino al 22 maggio 2008), presso il Centro congressi dell´area di ricerca del Cnr di Bologna, il convegno internazionale "Challenges in Hydro-meteorological Forecasting in Complex Terrain", organizzato da Arpa Emilia-Romagna e dall´Istituto di Scienze dell´Atmosfera e del Clima del Cnr. Tra le novità emerse nel corso dei lavori, in evidenza il progetto di modellistica idrometeologica del Bacino del Po: "Entro la fine dell´anno - ha dichiarato il direttore del Servizio Idrometeorologico di Arpa Emilia-Romagna Stefano Tibaldi - saremo in grado di utilizzare a cascata e in modo integrato i modelli quantitativi di previsione meteorologica e quelli ideologici e idraulici, al fine di produrre previsioni affidabili e accurate non solo sul manifestarsi di eventi meteorologici estremi, ma anche sugli effetti che questi potranno avere sul territorio, individuando con un buon anticipo dove e come si potranno verificare episodi di dissesto idrogeologico come frane e alluvioni". Il progetto, oltre ad Arpa Emilia-Romagna, coinvolge l´Autorità di Bacino del Po, l´Agenzia Interregionale per il fiume Po (Aipo) e la Protezione civile.Per informazioni www.arpa.emr.it
19/05/08
Reset 107
Ecco qui la copertina del Reset in uscita. Ci sono un sacco di cose. La traduzione di questo articolo di Eric Alterman sulla fine della stampa per colpa del web. E' ricco di cose da imparare. Nello stesso dossier, De Biase e De Bortoli, Granieri e Andrew Keen, David Weinberger e Ethan Zuckermann. Alcuni pessimisti, altri ottimisti.
Nel triangoletto rosso in alto a destra c'è scritto "Rom, paure da battere", con vari articoli. C'è un articolo di Avishai Margalit che spiega al popolo cosa comporta essere settari in politica. Amato e Chiamparino chiacchierano del futuro del Pd. Elisabetta Ambrosi racconta perché agli italiani piace ancora Garibaldi. via http://stereotypi.blogspot.com/
Nel triangoletto rosso in alto a destra c'è scritto "Rom, paure da battere", con vari articoli. C'è un articolo di Avishai Margalit che spiega al popolo cosa comporta essere settari in politica. Amato e Chiamparino chiacchierano del futuro del Pd. Elisabetta Ambrosi racconta perché agli italiani piace ancora Garibaldi. via http://stereotypi.blogspot.com/
18/05/08
Come il PD: c'è l'abbiamo quasi fatta
Abbiamo sfiorato la promozione con il volley maschile. All'inizio avremmo firmato per arrivare qui, poi abbiamo pensato che si poteva fare. Ma come nel PD il progetto è in pista.
La cronaca della SCONFITTA (grazie Uggi). Ma Bravi ragazzi !!!!
CARIFE 4 TORRI FERRARA - CECCHI ENERGY PARMA 1-3 25/16 24/26 22/25 18/25
Dura quasi un'ora il sogno della promozione per i ragazzi del Presidente Baroni che per l'occasione ha voluto sedersi al fianco del suo allenatore e della sua squadra. Primo set fantastico, Bonora e compagni partono a razzo e tutto sembra filare per il verso giusto tanto da lasciare quasi annichiliti gli avversari che rimangono con un misero bottino di 16 punti.
La sfida promozione e forse l'intero risultato si sposta nella seconda frazione che, con l'innesto del secondo alzatore parmense e la crescita del forte opposto Rozzi, rimette in equilibrio l'incontro. Toni agonistici altissimi, ed una pallavolo apprezzabile come contenuto tecnico per la categoria, infiammano il pubblico che riempie completamente il Palacaneparo. Lo snervante punto a punto, come spesso avviene, premia la squadra pi&ugra ve; esperta e di fatto il 26 a 24 della Cecchi mette una seria ipoteca sull'incontro e sul morale dei giovani ferraresi. La firma di Rozzi, che appena due anni orsono ha ottenuto la promozione in serie A con Cavriago, risulterà determinante per la conquista del set e per l'intera posta in palio.
Il contraccolpo è forte ma l'obiettivo del 3 a 1 che lascerebbe immutate le speranze di promozione sorregge gli estensi, che cercano ancora di dare il massimo.
Lo scampato pericolo di trovarsi sul 2 a 0 però porta il morale di Parma alle stelle mettendo la difesa in condizione di compiere delle vere e proprie prodezze che si tramutano in altrettanti duri contraccolpi alle velleità dei giovani ferraresi. Seppur lottando, il 25 a 22 finale della terza frazione di fatto chiude il discorso play off cosicchè il quarto set, l'unico a cui si può fare un appunto a Tosi ed ai suoi ragazzi, si trascina sino ad u n netto 25 a 18 finale per Parma. Ora è tempo di programmazione; il pubblico di Ferrara ha dimostrato di seguire con passione la pallavolo, a Baroni ed alla sua nuova società il compito di partire da questa bella esperienza per costruire un futuro solido che consenta di ritornare a palcoscenici più ambiziosi.
Un saluto ad Arpa Emilia Romagna
L’esperienza in ARPA è stata difficile e bellissima. Accolto forse con curiosità e con un po’ di diffidenza, ho cercato di portare il bagaglio culturale della mia esperienza amministrativa impostando un lavoro più basato sulla collegialità che sulla gerarchia dei ruoli. Sono stati due anni straordinari, di confronto , di discussione, di cose fatte. Ho imparato a conoscere una realtà ricca di saperi e soprattutto con tante persone, la maggioranza, dedita al proprio lavoro. Un patrimonio di conoscenza e professionalità noto agli addetti ai lavori, ma di cui forse la classe politica non ne è completamente consapevole. Il ruolo delle Agenzie è di straordinaria importanza per le scelte di sviluppo da compiere nel Paese. Confrontandomi in questi anni con tutte le Agenzie italiane mi sono reso conto che l’ARPA Emilia Romagna è la più moderna. E’ un’Agenzia che abbina al ruolo istituzionale una capacità innovativa di ricerca di alto livello. Perché è in grado di interloquire con l’Università, con gli Enti di ricerca, con la Protezione civile. Costituisce un’eccezione nel panorama nazionale.
Questa diversità non può non essere colta dalla Regione, dagli Enti locali che devono razionalizzare e rafforzare il ruolo dell’Agenzia.
Abbiamo lavorato molto. Sono stato aiutato in questo breve percorso da un gruppo dirigente di altissimo livello, forse all’inizio caratterizzato da conflitti che però in parte ha lasciato dietro le spalle per il bene comune dell’Agenzia. Un gruppo dirigente che forse ha capito che si rende di più a lavorare insieme che a lavorare contro, che non ha bisogno di capi ma di un confronto continuo. Operatori straordinari, giovani entusiasti del proprio lavoro. Certo i problemi ci sono, una crisi economica pesante, la necessità di riduzione del personale, il migliorare l’efficienza del lavoro. Problemi che investono tutta l’Amministrazione pubblica, temi su cui bisognerà riflettere e per i quali trovare soluzioni adeguate senza distruggere un patrimonio culturale consolidato nel tempo. E’ noto che distruggere è più semplice che costruire.
Devo molto all’ARPA. Devo molto alle persone con cui ho lavorato. Ho avuto la fortuna di poter interagire con un Assessore all’ambiente, Lino Zanichelli, intelligente dotato di doti umane non comuni e di entusiasmo. Abbiamo insieme iniziato un percorso che penso lui, insieme al nuovo Direttore generale, avrà la forza e la determinazione di portare a termine.
Forse è necessaria una revisione legislativa. Nella legge regionale , sicuramente all’avanguardia nel periodo in cui fu promulgata, vi sono parti che andrebbero cambiate. Abbiamo lavorato molto anche per dare un contributo ad un nuovo quadro legislativo nazionale che riconsiderasse il ruolo delle Agenzie in Italia.
Vado a svolgere un nuovo lavoro. Non potevo non accettare questa possibilità .Per chi come me da oltre vent’anni si occupa di temi ambientali l’opportunità che mi si è offerta è stata troppo allettante. La possibilità di incidere e di dare un contributo sulle politiche ambientali del nostro Paese mi ha fatto scegliere un’altra strada. Una strada che però, credo e spero, si incrocerà parecchie volte con quella della Agenzia e della Regione.
Ringrazio tutti, anche quelli che non convinti delle politiche realizzate spesso mi hanno criticato. Ringrazio anche i funzionari della Regione con cui si è instaurato un lavoro sinergico importante nella consapevolezza di essere parti di un unico sistema.
Il nostro Paese oggi come non mai ha bisogno di mettere in rete le eccellenze in ogni campo. ARPA sui temi ambientali e dell’innovazione può costituire un pezzo importante di questa rete virtuale.
Termino la mia funzione di Direttore generale, ma mi troverete al vostro fianco, nel ruolo parlamentare, per tutte le battaglie che dovranno essere condotte per affermare il ruolo strategico delle Agenzie ambientali per lo sviluppo della Regione e del Paese.
Questa diversità non può non essere colta dalla Regione, dagli Enti locali che devono razionalizzare e rafforzare il ruolo dell’Agenzia.
Abbiamo lavorato molto. Sono stato aiutato in questo breve percorso da un gruppo dirigente di altissimo livello, forse all’inizio caratterizzato da conflitti che però in parte ha lasciato dietro le spalle per il bene comune dell’Agenzia. Un gruppo dirigente che forse ha capito che si rende di più a lavorare insieme che a lavorare contro, che non ha bisogno di capi ma di un confronto continuo. Operatori straordinari, giovani entusiasti del proprio lavoro. Certo i problemi ci sono, una crisi economica pesante, la necessità di riduzione del personale, il migliorare l’efficienza del lavoro. Problemi che investono tutta l’Amministrazione pubblica, temi su cui bisognerà riflettere e per i quali trovare soluzioni adeguate senza distruggere un patrimonio culturale consolidato nel tempo. E’ noto che distruggere è più semplice che costruire.
Devo molto all’ARPA. Devo molto alle persone con cui ho lavorato. Ho avuto la fortuna di poter interagire con un Assessore all’ambiente, Lino Zanichelli, intelligente dotato di doti umane non comuni e di entusiasmo. Abbiamo insieme iniziato un percorso che penso lui, insieme al nuovo Direttore generale, avrà la forza e la determinazione di portare a termine.
Forse è necessaria una revisione legislativa. Nella legge regionale , sicuramente all’avanguardia nel periodo in cui fu promulgata, vi sono parti che andrebbero cambiate. Abbiamo lavorato molto anche per dare un contributo ad un nuovo quadro legislativo nazionale che riconsiderasse il ruolo delle Agenzie in Italia.
Vado a svolgere un nuovo lavoro. Non potevo non accettare questa possibilità .Per chi come me da oltre vent’anni si occupa di temi ambientali l’opportunità che mi si è offerta è stata troppo allettante. La possibilità di incidere e di dare un contributo sulle politiche ambientali del nostro Paese mi ha fatto scegliere un’altra strada. Una strada che però, credo e spero, si incrocerà parecchie volte con quella della Agenzia e della Regione.
Ringrazio tutti, anche quelli che non convinti delle politiche realizzate spesso mi hanno criticato. Ringrazio anche i funzionari della Regione con cui si è instaurato un lavoro sinergico importante nella consapevolezza di essere parti di un unico sistema.
Il nostro Paese oggi come non mai ha bisogno di mettere in rete le eccellenze in ogni campo. ARPA sui temi ambientali e dell’innovazione può costituire un pezzo importante di questa rete virtuale.
Termino la mia funzione di Direttore generale, ma mi troverete al vostro fianco, nel ruolo parlamentare, per tutte le battaglie che dovranno essere condotte per affermare il ruolo strategico delle Agenzie ambientali per lo sviluppo della Regione e del Paese.
Comunità inclusive: Veltroni ricorda Don Milani
“Cara signora, lei di me non ricorderà nemmeno il nome. Ne ha bocciati tanti.” Questo è l’incipit di “Lettera a una professoressa”, il celebre testo che negli anni ’60, rese celebre il messaggio civile di Don Lorenzo Milani e della Scuola di Barbiana: un ragazzo perso alla scuola è un cittadino perso alla società.
Leggete sul sito del PD il messaggio di Veltroni in occasione della VII edizione della Marcia di Barbiana Partito Democratico
Leggete sul sito del PD il messaggio di Veltroni in occasione della VII edizione della Marcia di Barbiana Partito Democratico
Mai sottovalutare i rospi
Centinaia di migliaia di rospi sono fuggiti in massa da una cittadina cinese vicina all'epicentro del disastroso terremoto di lunedì nel Sichuan alcuni giorni prima del sisma, secondo quanto si apprende oggi dai media cinesi. La migrazione abnorme de rospi, che hanno invaso i massa le strade di Mianyang verso la fine della scorsa settimana, è stata interpretata da alcuni curiosi e blogger come possibile segno premonitore di un terremoto. Gli animali infatti avvertono vibrazioni che l'uomo non è in grado di sentire, e le percepiscono come segno di pericolo. Un giornalista di un quotidiano locale della regione di Mianyang già domenica, prima del terremoto, aveva indagato sullo strano fenomeno e aveva intervistato alcuni abitanti, chiedendo cosa pensassero dell'invasione dei batraci in città. Alcuni dei più anziani dissero che poteva trattarsi del segno premonitore di un terremoto.
"Probabilmente, con l'udito più sottile del nostro, i cani percepiscono gli ultrasuoni, sentono i movimenti profondi del suolo che stanno preparandosi a muoversi in maniera gravosa, oppure sennò, il movimento dei metalli nel suolo crea dei campi elettrici particolari, oppure fa variare il campo magnetico terrestre che gli animali percepiscono", ha detto il professor Giorgio Celli, entomologo ed ecologo, grande conoscitore di animali, ai microfoni del TG2.
via http://ilprofessorechos.blogosfere.it/
ANSA.it - CINA, BILANCIO SALE A 19.500 VITTIME
"Probabilmente, con l'udito più sottile del nostro, i cani percepiscono gli ultrasuoni, sentono i movimenti profondi del suolo che stanno preparandosi a muoversi in maniera gravosa, oppure sennò, il movimento dei metalli nel suolo crea dei campi elettrici particolari, oppure fa variare il campo magnetico terrestre che gli animali percepiscono", ha detto il professor Giorgio Celli, entomologo ed ecologo, grande conoscitore di animali, ai microfoni del TG2.
via http://ilprofessorechos.blogosfere.it/
ANSA.it - CINA, BILANCIO SALE A 19.500 VITTIME
Il triste ritmo della estinzione
Pubblicato dal WWF e Zoological Society of London "The Living Planet Index". Dal 1970 ad oggi si è estinto un terzo-un quarto delle specie animali del pianeta.
Ogni anno sparisce l'1 % delle specie che ancora resistono.
Negli ultimi tempi il ritmo dell'estinzione è aumentato.
Le cause principali sono tre: prima di tutto, la distruzione degli ambienti. Molte specie animali, che per millenni hanno vissuto tranquillamente nelle loro oasi, adesso se le vedono sottratte a causa dell’invasione umana che gli sta letteralmente togliendo il terreno da sotto i piedi.
La seconda causa è il cambiamento climatico, dovuto ovviamente all’inquinamento, che sta facendo estinguere numerose specie di piante e pesci; e infine il commercio della carne e delle pelli, che miete vittime soprattutto tra le balene e le foche.
I dati sono stati presentati attraverso il Living Planet Index (Indice globale di biodiversità), che monitora circa 1.500 specie di animali e produce risultati ogni due anni. Secondo i loro calcoli, tra il 1970 e il 2007 le specie terrestri sono calate del 25%, quelle marine del 28 e quelle di acqua dolce del 29, mentre peggio ancora avviene per gli uccelli, soprattutto marini, calati addirittura del 30% solo negli ultimi 10 anni. La loro moria è dovuta principalmente al fatto che le specie marine sono improvvisamente diminuite, per le cause prima descritte, e venendo a mancare l’alimentazione, hanno portato anche alla loro estinzione.
Le specie che hanno risentito di più dell’attività umana sono quelle tropicali, calate del 35%, mentre quelle di paesi con clima temperato sono calate “solo” del 26%. Lì però il calo è diminuito, prima di tutto perchè ci sono meno specie animali, e poi perchè negli anni ‘70 c’era già stato un calo vorticoso dovuto alla distruzione della foresta pluviale.
“La biodiversità è un po’ la cartina al tornasole dello stato di salute del pianeta ed ha un impatto diretto sulla vita di tutti
http://www.wwf.org.uk/filelibrary/pdf/2010_and_beyond.pdf
Sapete quanti alberi ci sono in Italia?
In Italia gli alberi sono 11.876.691.354. Il numero è stato calcolato attraverso l'Infc, Inventario nazionale delle foreste e dei serbatoi forestali di carbonio, realizzato dal Corpo forestale dello Stato.
Il censimento è stato ultimato da pochi giorni. Finora erano noti solo dati parziali.
Le regioni con maggiore densità di alberi sono, nell'ordine, Emilia Romagna, Umbria e Marche. Le regioni con il maggior numero di alberi sono invece Toscana, Emilia Romagna e Piemonte.
Via blogeko, qui il link
INFC
Il censimento è stato ultimato da pochi giorni. Finora erano noti solo dati parziali.
Le regioni con maggiore densità di alberi sono, nell'ordine, Emilia Romagna, Umbria e Marche. Le regioni con il maggior numero di alberi sono invece Toscana, Emilia Romagna e Piemonte.
Via blogeko, qui il link
INFC
16/05/08
Una camera da favola
Leggo dal blog del circolo PD Obama, che Donatella Poretti, deputata radicale eletta nel Pd, spiega la vita di “Montecitopo” in una favola scritta per la figlia. Qui il link:
Il Parlamento spiegato a mia figlia «
Il Parlamento spiegato a mia figlia «
Il domani dipende dagli uomini: in libreria i (316) risultati della Commissione Attali
Già nell'ultimo saggio Breve storia del futuro, Jacques Attali, economista e scrittore eclettico, esperto di politica internazionale e di nuove tecnologie aveva descritto come l'uomo dovrà affrontare alcuni problemi urgenti: il terrorismo su scala mondiale e il fondamentalismo religioso, il surriscaldamento del pianeta e l'esaurimento delle risorse naturali, l'ascesa di nuove potenze economiche e il declino dello stile di vita occidentale. Per Attali la storia non è semplice fatalità: il domani dipende da come gli uomini intendono usare già oggi le innovazioni tecnologiche e da quanto vogliano mettere a disposizione dell'umanità le potenzialità individuali, soprattutto quelle creative.
E' uscito inquesti giorni “Liberare la crescita. 300 decisioni per cambiare la Francia”. Il rapporto della commissione presideduta da Jacques Attali, già consigliere del presidente Mitterand con prefazione di Bassanini e Monti, partecipanti al progetto promosso dal presidente Sarkozy. Le 316 proposte che Sarkozy si impegnato ad attuare spaziano dal commercio al dettaglio, alla piccola e media impresa, al trasporto pubblico, alle grandi liberalizzazioni come quelle che coinvolgono energia e servizi, e naturalmente scuola, università, ricerca e pubblica amministrazione.
La recensione: Nel mese di agosto del 2007, il Presidente della Repubblica francese, Nicolas Sarkozy, e il Primo ministro, François Fillon, hanno chiesto a Jacques Attali di riunire una commissione che indicasse gli strumenti necessari per ritrovare una crescita forte, liberando le energie della Francia e dei francesi.
Per sei mesi quarantatre personalità di diversa provenienza, cultura e sensibilità hanno incontrato centinaia di professionisti, sia della pubblica amministrazione sia delle imprese e attività private, vagliato i suggerimenti ricevuti via Internet, esaminato le esperienze straniere.
La diagnosi è stata chiara: in un mondo sollevato dalla più poderosa onda di crescita della storia, la Francia accumula ritardo. La sua posizione mondiale è indebolita, ed è seriamente in discussione la prosperità dei suoi abitanti, attuali e futuri.
Come reagire? La Commission pour la libération de la croissance française ha così messo a punto le 316 decisioni che possono cambiare il futuro dei vicini d’oltralpe. Se la Francia saprà reagire in modo rapido e forte, i bambini di oggi potranno vivere altrettanto bene quanto i loro genitori: questo rapporto lo afferma perentoriamente.
via http://pdobama.wordpress.com
E' uscito inquesti giorni “Liberare la crescita. 300 decisioni per cambiare la Francia”. Il rapporto della commissione presideduta da Jacques Attali, già consigliere del presidente Mitterand con prefazione di Bassanini e Monti, partecipanti al progetto promosso dal presidente Sarkozy. Le 316 proposte che Sarkozy si impegnato ad attuare spaziano dal commercio al dettaglio, alla piccola e media impresa, al trasporto pubblico, alle grandi liberalizzazioni come quelle che coinvolgono energia e servizi, e naturalmente scuola, università, ricerca e pubblica amministrazione.
La recensione: Nel mese di agosto del 2007, il Presidente della Repubblica francese, Nicolas Sarkozy, e il Primo ministro, François Fillon, hanno chiesto a Jacques Attali di riunire una commissione che indicasse gli strumenti necessari per ritrovare una crescita forte, liberando le energie della Francia e dei francesi.
Per sei mesi quarantatre personalità di diversa provenienza, cultura e sensibilità hanno incontrato centinaia di professionisti, sia della pubblica amministrazione sia delle imprese e attività private, vagliato i suggerimenti ricevuti via Internet, esaminato le esperienze straniere.
La diagnosi è stata chiara: in un mondo sollevato dalla più poderosa onda di crescita della storia, la Francia accumula ritardo. La sua posizione mondiale è indebolita, ed è seriamente in discussione la prosperità dei suoi abitanti, attuali e futuri.
Come reagire? La Commission pour la libération de la croissance française ha così messo a punto le 316 decisioni che possono cambiare il futuro dei vicini d’oltralpe. Se la Francia saprà reagire in modo rapido e forte, i bambini di oggi potranno vivere altrettanto bene quanto i loro genitori: questo rapporto lo afferma perentoriamente.
via http://pdobama.wordpress.com
Raccogliere la sfida ambientale: il ruolo del PD
Con un bel articolo di Valerio Gualerzi Repubblica.it tratta, parlando di timidezze e di significato di modernità, del ritardo della politica italiana nella sfida ambientale.
Mi piace la frase finale: "il nostro compito è dialogare per spiegare cosa è davvero moderno", con competenza e conoscenza, aggiungo io. Qui il link: In Italia ambientalismo no-partisan i 'verdi' in cerca di un difficile futuro - ambiente - Repubblica.it. Foto Flickr
Mi piace la frase finale: "il nostro compito è dialogare per spiegare cosa è davvero moderno", con competenza e conoscenza, aggiungo io. Qui il link: In Italia ambientalismo no-partisan i 'verdi' in cerca di un difficile futuro - ambiente - Repubblica.it. Foto Flickr
15/05/08
Della Seta dal Senato
Il testo dell'intervento di ieri di Roberto Della Seta
in aula al Senato nel dibattito sulla fiducia al governo
MERCOLEDI' 14 MAGGIO 2008
Signor Presidente, Signor Presidente del Consiglio, colleghi senatori.
Presentando davanti alle Camere il suo governo Lei, onorevole Berlusconi, ha usato toni di responsabilità politica e istituzionale che hanno riscosso un generale apprezzamento, come apprezzato e largamente condiviso è stato il Suo appello perché l'Italia, gli italiani, si uniscano per ritrovare fiducia nel futuro. Solo così, Lei ha detto, solo credendo in noi stessi e nelle nostre possibilità come popolo, potremo crescere in economia e in benessere e svolgere un ruolo da protagonisti in Europa e nel mondo.
Per crescere, per prosperare, per essere un Paese rispettato e considerato, dobbiamo però sapere bene quali sono i problemi più urgenti nel mondo d'oggi, e fare la nostra parte per affrontarli. Tra questi ce n'è uno, Signor Presidente del Consiglio, che lei nel Suo discorso ha completamente ignorato: è il tema dei mutamenti climatici, della necessità per fronteggiarli di cambiare drasticamente i modi di produrre e di consumare energia.
Questa assenza ci preoccupa e dovrebbe, credo, preoccupare tutti gli italiani. La questione dei mutamenti climatici non è né di sinistra né di destra. In Europa tutti i capi di governo - da Sarkozy a Zapatero, da Angela Merkel a Tony Blair e Gordon Brown - ne hanno fatto una delle priorità di azione dei loro governi. Il clima che cambia non è nemmeno un problema solamente ambientale. Come ha documentato l'ormai celebre Rapporto Stern, comporta già oggi danni sociali ed economici rilevanti: se la spirale del riscaldamento globale non verrà interrotta, l'economia mondiale rischia il collasso.
D'altra parte, fare le cose necessarie a ridurre le emissioni che alimentano i mutamenti climatici - cioè prima di tutto investire in efficienza energetica, in risparmio e in fonti rinnovabili, così da ridurre l'uso di petrolio e carbone che sono la causa principale dei mutamenti climatici - favorisce anche lo sviluppo: perché come dimostra l'esempio dei Paesi più virtuosi in questo campo, dalla Germania al Giappone, promuove l'innovazione tecnologica, fa crescere la competitività delle imprese, fa nascere nuovi posti di lavoro.
L'Europa sta camminando con coraggio su questa strada, l'Italia malgrado qualche recente passo avanti è in grave ritardo. Siamo lontanissimi dagli obiettivi fissati dall'Unione europea, siamo lontanissimi dai target assegnatici dal Protocollo di Kyoto. Fra 18 mesi a Copenaghen verrà firmato il nuovo trattato sul clima: il rischio concreto è di arrivare a questo appuntamento indossando la "maglia nera" d'Europa.
Il Pd ha messo questi temi - la lotta ai mutamenti climatici, una radicale riconversione delle politiche energetiche - al centro del proprio programma. L'obiettivo dell'Italia, abbiamo detto e pensiamo, dev'essere di "rottamare il petrolio" puntando su efficienza e fonti rinnovabili a cominciare dal solare: un obiettivo reso tanto più urgente dal continuo rialzo dei prezzi del greggio, un obiettivo quanto mai strategico per un Paese come il nostro che importa tutto il petrolio che consuma. L'importanza che assegniamo a questa prospettiva è anche una delle ragioni che ci ha spinto ad andare liberi alle elezioni, non più alleati di forze che in nome di un falso ambientalismo dicono no anche ad opere, a infrastrutture - dagli impianti eolici ai rigassificatori - indispensabili proprio per difendere l'ambiente e l'uomo dall'impazzimento climatico.
Io spero, presidente Berlusconi, che a queste grandi questioni il Suo governo dedicherà più cura, più attenzione del nulla che Lei ne ha detto nel Suo discorso e anche del nulla che fece in materia tra il 2001 e il 2006 il Suo precedente governo. Noi faremo il possibile a questo scopo. Faremo il possibile perché sul punto della lotta ai mutamenti climatici voi finiate per assomigliare più alla destra francese di Sarkozy, a quella tedesca di Angela Merkel, che non a quella di un altro presidente del consiglio italiano. Si chiamava anche lui Silvio Berlusconi, davanti alle Camere quattordici anni fa disse testualmente che il riscaldamento globale è una bugia inventata dagli ambientalisti.
Grazie.
in aula al Senato nel dibattito sulla fiducia al governo
MERCOLEDI' 14 MAGGIO 2008
Signor Presidente, Signor Presidente del Consiglio, colleghi senatori.
Presentando davanti alle Camere il suo governo Lei, onorevole Berlusconi, ha usato toni di responsabilità politica e istituzionale che hanno riscosso un generale apprezzamento, come apprezzato e largamente condiviso è stato il Suo appello perché l'Italia, gli italiani, si uniscano per ritrovare fiducia nel futuro. Solo così, Lei ha detto, solo credendo in noi stessi e nelle nostre possibilità come popolo, potremo crescere in economia e in benessere e svolgere un ruolo da protagonisti in Europa e nel mondo.
Per crescere, per prosperare, per essere un Paese rispettato e considerato, dobbiamo però sapere bene quali sono i problemi più urgenti nel mondo d'oggi, e fare la nostra parte per affrontarli. Tra questi ce n'è uno, Signor Presidente del Consiglio, che lei nel Suo discorso ha completamente ignorato: è il tema dei mutamenti climatici, della necessità per fronteggiarli di cambiare drasticamente i modi di produrre e di consumare energia.
Questa assenza ci preoccupa e dovrebbe, credo, preoccupare tutti gli italiani. La questione dei mutamenti climatici non è né di sinistra né di destra. In Europa tutti i capi di governo - da Sarkozy a Zapatero, da Angela Merkel a Tony Blair e Gordon Brown - ne hanno fatto una delle priorità di azione dei loro governi. Il clima che cambia non è nemmeno un problema solamente ambientale. Come ha documentato l'ormai celebre Rapporto Stern, comporta già oggi danni sociali ed economici rilevanti: se la spirale del riscaldamento globale non verrà interrotta, l'economia mondiale rischia il collasso.
D'altra parte, fare le cose necessarie a ridurre le emissioni che alimentano i mutamenti climatici - cioè prima di tutto investire in efficienza energetica, in risparmio e in fonti rinnovabili, così da ridurre l'uso di petrolio e carbone che sono la causa principale dei mutamenti climatici - favorisce anche lo sviluppo: perché come dimostra l'esempio dei Paesi più virtuosi in questo campo, dalla Germania al Giappone, promuove l'innovazione tecnologica, fa crescere la competitività delle imprese, fa nascere nuovi posti di lavoro.
L'Europa sta camminando con coraggio su questa strada, l'Italia malgrado qualche recente passo avanti è in grave ritardo. Siamo lontanissimi dagli obiettivi fissati dall'Unione europea, siamo lontanissimi dai target assegnatici dal Protocollo di Kyoto. Fra 18 mesi a Copenaghen verrà firmato il nuovo trattato sul clima: il rischio concreto è di arrivare a questo appuntamento indossando la "maglia nera" d'Europa.
Il Pd ha messo questi temi - la lotta ai mutamenti climatici, una radicale riconversione delle politiche energetiche - al centro del proprio programma. L'obiettivo dell'Italia, abbiamo detto e pensiamo, dev'essere di "rottamare il petrolio" puntando su efficienza e fonti rinnovabili a cominciare dal solare: un obiettivo reso tanto più urgente dal continuo rialzo dei prezzi del greggio, un obiettivo quanto mai strategico per un Paese come il nostro che importa tutto il petrolio che consuma. L'importanza che assegniamo a questa prospettiva è anche una delle ragioni che ci ha spinto ad andare liberi alle elezioni, non più alleati di forze che in nome di un falso ambientalismo dicono no anche ad opere, a infrastrutture - dagli impianti eolici ai rigassificatori - indispensabili proprio per difendere l'ambiente e l'uomo dall'impazzimento climatico.
Io spero, presidente Berlusconi, che a queste grandi questioni il Suo governo dedicherà più cura, più attenzione del nulla che Lei ne ha detto nel Suo discorso e anche del nulla che fece in materia tra il 2001 e il 2006 il Suo precedente governo. Noi faremo il possibile a questo scopo. Faremo il possibile perché sul punto della lotta ai mutamenti climatici voi finiate per assomigliare più alla destra francese di Sarkozy, a quella tedesca di Angela Merkel, che non a quella di un altro presidente del consiglio italiano. Si chiamava anche lui Silvio Berlusconi, davanti alle Camere quattordici anni fa disse testualmente che il riscaldamento globale è una bugia inventata dagli ambientalisti.
Grazie.
14/05/08
Considerazioni da Parlamentare
Si vota la fiducia al governo Berlusconi. Un discorso pacato quello di presentazione del programma di governo, una ricerca sistematica del dialogo. Ci sono le premesse per poter forse affrontare una legislatura in un clima di confronto costruttivo per cercare davvero di risolvere i problemi del Paese. Il Partito Democratico farà un’opposizione seria e responsabile.
Abbiamo perso le elezioni e quando si perde è chiaro che gli avversari hanno fatto meglio, hanno meglio interpretato le esigenze poste dai cittadini, ma al PD e a Veltroni il nostro Paese deve essere grato. Con la scelta effettuata ha cambiato il volto della politica italiana: un progetto altamente innovativo, quello del PD, che va portato avanti con decisione. Venendo dal mondo dello sport, amo sempre fare delle metafore sportive: si può perdere un campionato ma se si costruisce un programma serio, poi se ne possono vincere 3 o 4 di fila. Gli esempi sono innumerevoli.
Mi sento di condividere a pieno questo percorso e cercherò di contribuire per il successo di questo progetto. Tanti come me sono arrivati a Roma con entusiasmo, convinti di poter dare un contributo e soprattutto con la voglia di spezzare i vecchi “rituali” della politica (le correnti, le appartenenze, le cordate etc...
Credo però di avere un altro importante compito che è quello di rappresentare la nostra comunità. Non tanto di rappresentarne le esigenze puntuali, sempre importanti, ma di lavorare per aiutare ad inserire Ferrara all’interno dei progetti di sviluppo del nostro Paese. Per fare questo è necessario mantenere un filo diretto con le rappresentanze economiche e sociali della nostra Provincia. Le parole d’ordine devono essere quindi ascolto e confronto. Rendersi disponibili ad affrontare i problemi , ad incontrare i cittadini, a supportare per quel che possibili le Istituzioni locali sempre più in difficoltà. Non sempre si trovano soluzioni, ma l’importante è provarci.
Questo a mio parere deve essere lo stimolo che deve guidare un Parlamentare: solo in questo modo si riuscirà ad avvicinare i cittadini alla politica e alle istituzioni, ricreando una fiducia che è la condizione di base per lo sviluppo di una comunità.
11/05/08
La radioattività e il nucleare: la mappa dei reattori in Europa (nei diversi stadi di realizzazione) e alcune considerazioni
Il dibattito sul nucleare come scelta strategica per uscire dall'emergenza energetica, in modo ciclico, ritorna ad alimentare la discussione politica. In una delle prime sue dichiarazioni il Ministro Scaiola indica questa tecnologia come fondamentale, su cui puntare immediatamente. Legambiente e Roberto Della Seta, responsabile ambiente del PD, controbattono con un "niet": è una tecnologia costosa e che non ha ancora risolto il problema delle scorie.
La mia opinione, suffragata da numerose conversazioni con specialisti qualificati e dall'esperienza maturata nei due anni di Direttore generale di un'Agenzia ambientale come quella emiliano-romagnola, che ha avuto e ha un ruolo fondamentale nel garantire la sicurezza dell'impianto di Caorso (PC), è che la ricerca e le applicazioni di questa tecnologia vanno sviluppate e potrebbero consegnarci indicazioni utili nell'immediato futuro a fini energetici e di controllo del territorio. Una cosa è certa: i reattori nucleari in Europa e nel mondo esistono, i rifiuti e il materiale radioattivo esistono, i centri di ricerca che si occupano di nucleare esistono.
Ho trovato molto interessanti le tesi e le argomentazioni portate da Chicco Testa nel suo libro: Tornare al nucleare ? Intanto nel nucleare, direi, che non ci siamo mai pienamente entrati..però nell'ultimo capitolo a mio parere l'Autore riporta una serie di considerazioni, che non vanno sottovalutate, che riprendono il tema vero del nostro Paese: l'incapacità di fare delle scelte. Consiglio inoltre un'interessante numero monografico della Rivista ARPA ARPA - Agenzia Regionale Prevenzione e Ambiente dell'Emilia-Romagna sulla radioattività n 3 maggio-giugno 2007: troverete il punto di vista scientifico e politico sul tema. Di informazione corretta, e non di battaglie ideologiche, ha bisogno il nostro Paese!!
09/05/08
Parte il governo"ombra"
Tra qualche perplessità, ma anche molte aspettative, è stato formato il governo dell'opposizione presieduto da Walter Veltroni. L'impostazione mi sembra coerente con quanto annunciato e sottolineato in campagna elettorale. Non solo dei no, ma anche proposte.
Ci sono molte novità e importanti conferme. All'ambiente Realacci, persona competente già Presidente di Legambiente. Le questioni da trattare saranno molte. Alcune immediate e concrete: le infrastrutture, le scelte energetiche del paese, i rifiuti.
Poi vi sono questioni che ritengo più legate ai temi globali: i cambiamenti climatici, la sicurezza e la partecipazione, la sostenibilità che meritano approfondimenti culturali e che non possono essere disgiunte dalle grandi scelte politiche. Ancora una volta per l'ambientalismo la sfida è sempre quella: l'integrazione delle politiche. Sulla globalizzazione si è aperta una discussione molto interessante che riprende i temi dell'economia dello stato stazionario (Georgescu Roegen) e che anche la destra propone (Giulio Tremonti).
Dal Ministro ombra dell'ambiente quindi ci aspettiamo una declinazione propositiva dell'ambientalismo del sì ma anche, una capacità di ascolto e organizzativa al fine di coinvolgere il più possibile le varie competenze e sensibilità presenti nel Paese.
I blogger incontrano Al Gore
Come anticipato in un precedente post, ieri pomeriggio al teatro Ambra Jovinelli a Roma c'è stato l’incontro del premio Nobel Al Gore con i blogger italiani in occasione della presentazione di Current Tv Italia. Pare che sia stato un pomeriggio interessante in cui si è discusso, tra le altre cose, di libertà d’informazione e nuovi media, di giornalismo ed economia.Al Gore ha incentrato il suo discorso tutto sull’esigenza di una televisione e di un’informazione più libera e democratica, che risenta dell’energia del Www e degli individui che popolano Web&blog. Per Gore, da quando internet è diventato un mezzo di comunicazione di facile accesso per molti, è come se l’individuo si fosse ripreso il potere di informarsi, di esprimersi e di informare: “Quando il potere è nelle mani di pochi - spiega il premio Nobel - la democrazia ne soffre”.
SPECIALE DOWNLOADBLOG.IT: I blogger incontrano Al Gore (1/4): "
Verso uno standard per il management della energia
International Organisation for Standardisation-ISO ha approvato la creazione del “project committee ISO/PC 242 Energy Management”, per sviluppare uno standard che fornisca a tutti i tipi di organizzazioni un approccio pratico e generalmente riconosciuto per migliorare l’efficienza energetica e la performance ambientale, ridurre i costi, affrontando sia gli aspetti tecnici che manageriali di un uso razionale dell’energia.
Per maggiori informazioni,
ISO - News - ISO launches project committee to develop international standard for energy management
Per maggiori informazioni,
ISO - News - ISO launches project committee to develop international standard for energy management
08/05/08
Anche la rete inquina
Secondo un rapporto della società McKinsey, nel 2020 la comunicazione via internet produrrà emissioni superiori a quelle del traffico aereo. Per il funzionamento di internet si producono attualmente 160 milioni di CO2. Previsto il raddoppio entro il 2020. Prendere un aereo non sarà più inquinante che comunicare via internet. I centri di elaborazione dati delle grosse compagnie, ma anche i semplici server che forniscono connessioni alla rete, sono infatti altamente inquinanti. Leggi qui: La Nuova Ecologia - Emissioni, la Rete peggio degli aerei:
21 vs 12, caso di dislessia governativa?
La dislessia è l’inversione dei grafemi che non raggiungono la soglia di credibilità e quindi vengono confusi originando continue riletture ed incapacità di ritenere ( ricordare o elaborare ) il testo letto. I gruppi di lettere che maggiormente si confondono sono: pbdq; ae; vf.
Così a caldo... (più tardi posterò un riflessione più meditata): ma Berlusconi pensa di evitare la prima smentita a una promessa elettorale (solo 12 ministri) con la scusa dei ministri senza portafoglio?
Va beh, ci sono 4 donne e 13 esordienti....
Così a caldo... (più tardi posterò un riflessione più meditata): ma Berlusconi pensa di evitare la prima smentita a una promessa elettorale (solo 12 ministri) con la scusa dei ministri senza portafoglio?
Va beh, ci sono 4 donne e 13 esordienti....
OGM solo se sicuro
Nella UE non si coltiveranno per ora nuovi mais OGM. Il Commissario Dimas non ha negato l'autorizzazione ha solo stabilito che questa verrà data solo e quando la agenzia europea per la sicurezza alimentare ne confermerà la sicurezza.
L'articolo su Reuters:EU delays decision on approving more GM crops | Environment | Reuters
Terrafutura
Dal 23 al 25 maggio la Fortezza da Basso, a Firenze, ospiterà la V edizione di Terra Futura, mostra-convegno internazionale delle buone pratiche di sostenibilità ambientale, economica e sociale.
Terra Futura è promossa e organizzata da Fondazione Culturale Responsabilità Etica Onlus per conto del sistema Banca Etica (Banca Etica, Consorzio Etimos, Etica SGR, Rivista "Valori") e Adescoop-Agenzia dell'Economia Sociale s.c., con la collaborazione di Acli, Arci, Caritas Italiana, Cisl, Fiera delle Utopie Concrete, Legambiente.
Terra Futura
07/05/08
Cibo energia e sviluppo sostenibile
Common Wealth: Economics for a Crowded Planet è il titolo dell'ultimo libro del discusso economista e direttore dell'Earth Institute della Columbia University Jeffrey D. Sachs Nella sua ultraventennale carriera di economista per lo sviluppo ha visto da vicino il mondo e la sua miseria. Nel suo nuovo libro parla di sviluppo sostenibile e descrive la sua posizione sul dibattito energetico e sul problema del costo del cibo.
L'intervista su Treehugger: The TH Interview: Jeffrey Sachs, The World’s Sustainable Economist : TreeHugger e anche qui di seguito (in inglese)
focuses on sustainable development and it's just as impressively digestible. In less than four hundred pages, Sachs has created a comprehensible, economic blueprint for potentially solving our world’s environmental degradation and increasing population growth. We were fortunate enough to grab a few minutes of the economist’s time to ask him a few questions about his position in the energy debate and the rise in global food prices and human consumption:
TH: You’ve mentioned the need for a large-scale clean coal initiative for India, China and the U.S. What would you say to those who oppose "clean coal"?
JS: China and India are going to use vast amounts of coal-based energy with or without the blessing of environmentalists so we need to use technologies such as carbon capture and sequestration in addition to eco-sound coal mining. Another option is IGCC (Integrated Gasification Carbon Capture), which gasifies coal. Unfortunately, no prototypes yet exist for this and to make it happen we would need several hundreds of millions of dollars in government funding. There was a project called Future Gen that was in the process of developing these technologies but the Bush administration is postponed it early on so we've been at a standstill for the last eight years.
TH: You believe that nuclear power should be on the menu of solutions to climate change—a controversial stance in the energy debate. What’s your reasoning?
JS: Across the world, we have a significant nuclear sector. I believe that if we put money into researching greater security measures, it is a viable technology useful to our C02 problem. To discount it altogether would be silly considering 30 billion tons of the world's carbon emissions are produced per year with one-quarter resulting from power plants. There are also several countries harnessing nuclear energy safely. France, for example, is powered by 80% of nuclear-based energy and has been for decades. I think this is illustrative of what the U.S. and the rest of the world can do.
TH: Since I rarely have the opportunity to chat with a world renowned economist, can you explain the recent rise in global food prices in laymen's terms for folks like me who practically failed math in school?
JS: Absolutely. The simplest way to understand it is that as the human population has increased so has the demand for food. The supply of food, however, has remained stagnant due to crop failure in Europe and Australia. Grain has also been cultivated primarily for the use of ethanol instead of food.
TH: Do you think that the crop failure is a result of climate change?
JS: Several agricultural regions are experiencing weather shocks, hot temperatures and drought. I'm sure it has something to do with global warming.
TH: In Common Wealth you name six activities for managing the global carbon budget. I noticed, however, that you don't get too in depth about our over-consuming world. Do you think there's a way to monetarily motivate people to consume less or at least to consume only ethical, ecologically sensitive products?
JS: Yes, I do agree that people are eating more and consuming more and that motivating changes in individual behavior would be effective, but I often find that the wrong incentives are usually given. I think we need to focus less on consumption patterns and more on production technologies. I have no problem with the masses consuming electricity so long as the grid it’s coming from is a clean energy source. I have no problem with people shopping but the fact that most have to drive to the store—instead of walking—is an issue of poor urban design. We need to put more emphasis on production.
Micromega sulla opposizione necessaria
Ecco il nuovo numero di Micromega.
micromega - micromega-online » Archivi » MicroMega 3/2008
Bello l'articolo di Luca Sofri (il figlio) sulla opera di costruzione del PD. L'articolo è critico, è costruttivo, inoltre contiene un bella metafora (sportiva come piace a me): "Quello che è chiaro, alla fine, è che in un solo match il PD ha conquistato il titolo di sfidante e ha perso il titolo mondiale. Adesso ha davanti cinque anni per prepararsi meglio a vincere il prossimo, di titolo mondiale...“non si può fare altrimenti”.
Lo trovate anche qua: Metà dell'opera
micromega - micromega-online » Archivi » MicroMega 3/2008
Bello l'articolo di Luca Sofri (il figlio) sulla opera di costruzione del PD. L'articolo è critico, è costruttivo, inoltre contiene un bella metafora (sportiva come piace a me): "Quello che è chiaro, alla fine, è che in un solo match il PD ha conquistato il titolo di sfidante e ha perso il titolo mondiale. Adesso ha davanti cinque anni per prepararsi meglio a vincere il prossimo, di titolo mondiale...“non si può fare altrimenti”.
Lo trovate anche qua: Metà dell'opera
06/05/08
Italia de-ferita
La Commissione Europea ha formalizzato oggi il deferimento dell´Italia davanti alla Corte di giustizia Ue per il mancato rispetto della normativa comunitaria nella gestione dei rifiuti della Campania. La decisione presa lo scorso 30 aprile dalla Commissione europea è arrivata dunque all’atto formale.
«Le montagne di rifiuti non raccolti accumulatisi per le strade della Campania, commenta il commissario Ue all´ambiente Stavros Dimas, illustrano emblematicamente le minacce per l´ambiente e per la salute umana risultanti da una gestione inadeguata dei rifiuti. Occorre che l´Italia dia priorità all´elaborazione di piani efficienti di gestione dei rifiuti in Campania e nel Lazio, nonché alla realizzazione delle infrastrutture di raccolta e di trattamento necessarie per attuarli correttamente».
Rassegna Stampa