18/05/08

Un saluto ad Arpa Emilia Romagna

L’esperienza in ARPA è stata difficile e bellissima. Accolto forse con curiosità e con un po’ di diffidenza, ho cercato di portare il bagaglio culturale della mia esperienza amministrativa impostando un lavoro più basato sulla collegialità che sulla gerarchia dei ruoli. Sono stati due anni straordinari, di confronto , di discussione, di cose fatte. Ho imparato a conoscere una realtà ricca di saperi e soprattutto con tante persone, la maggioranza, dedita al proprio lavoro. Un patrimonio di conoscenza e professionalità noto agli addetti ai lavori, ma di cui forse la classe politica non ne è completamente consapevole. Il ruolo delle Agenzie è di straordinaria importanza per le scelte di sviluppo da compiere nel Paese. Confrontandomi in questi anni con tutte le Agenzie italiane mi sono reso conto che l’ARPA Emilia Romagna è la più moderna. E’ un’Agenzia che abbina al ruolo istituzionale una capacità innovativa di ricerca di alto livello. Perché è in grado di interloquire con l’Università, con gli Enti di ricerca, con la Protezione civile. Costituisce un’eccezione nel panorama nazionale.

Questa diversità non può non essere colta dalla Regione, dagli Enti locali che devono razionalizzare e rafforzare il ruolo dell’Agenzia.
Abbiamo lavorato molto. Sono stato aiutato in questo breve percorso da un gruppo dirigente di altissimo livello, forse all’inizio caratterizzato da conflitti che però in parte ha lasciato dietro le spalle per il bene comune dell’Agenzia. Un gruppo dirigente che forse ha capito che si rende di più a lavorare insieme che a lavorare contro, che non ha bisogno di capi ma di un confronto continuo. Operatori straordinari, giovani entusiasti del proprio lavoro. Certo i problemi ci sono, una crisi economica pesante, la necessità di riduzione del personale, il migliorare l’efficienza del lavoro. Problemi che investono tutta l’Amministrazione pubblica, temi su cui bisognerà riflettere e per i quali trovare soluzioni adeguate senza distruggere un patrimonio culturale consolidato nel tempo. E’ noto che distruggere è più semplice che costruire.
Devo molto all’ARPA. Devo molto alle persone con cui ho lavorato. Ho avuto la fortuna di poter interagire con un Assessore all’ambiente, Lino Zanichelli, intelligente dotato di doti umane non comuni e di entusiasmo. Abbiamo insieme iniziato un percorso che penso lui, insieme al nuovo Direttore generale, avrà la forza e la determinazione di portare a termine.
Forse è necessaria una revisione legislativa. Nella legge regionale , sicuramente all’avanguardia nel periodo in cui fu promulgata, vi sono parti che andrebbero cambiate. Abbiamo lavorato molto anche per dare un contributo ad un nuovo quadro legislativo nazionale che riconsiderasse il ruolo delle Agenzie in Italia.
Vado a svolgere un nuovo lavoro. Non potevo non accettare questa possibilità .Per chi come me da oltre vent’anni si occupa di temi ambientali l’opportunità che mi si è offerta è stata troppo allettante. La possibilità di incidere e di dare un contributo sulle politiche ambientali del nostro Paese mi ha fatto scegliere un’altra strada. Una strada che però, credo e spero, si incrocerà parecchie volte con quella della Agenzia e della Regione.
Ringrazio tutti, anche quelli che non convinti delle politiche realizzate spesso mi hanno criticato. Ringrazio anche i funzionari della Regione con cui si è instaurato un lavoro sinergico importante nella consapevolezza di essere parti di un unico sistema.
Il nostro Paese oggi come non mai ha bisogno di mettere in rete le eccellenze in ogni campo. ARPA sui temi ambientali e dell’innovazione può costituire un pezzo importante di questa rete virtuale.
Termino la mia funzione di Direttore generale, ma mi troverete al vostro fianco, nel ruolo parlamentare, per tutte le battaglie che dovranno essere condotte per affermare il ruolo strategico delle Agenzie ambientali per lo sviluppo della Regione e del Paese.


1 commento:

Anonimo ha detto...

Credo che i progetti in corso per il risparmio idrico e l'efficientamento energetico siano innovativi e di prim'ordine e contribuiscano all'applicazione di nuove metodologie da parte dei gestori.