Quando le persone mi chiedono “Cosa posso fare?”, di solito si aspettano che la mia risposta sia: “Ricicla i tuoi giornali, cambia le tue lampadine con altre più efficienti ecc.”. Ma la cosa più importante che noi come individui possiamo fare è di diventare politicamente attivi, impegnarci perché agli attuali trend di distruzione ambientale e crescita demografica, che minano il nostro futuro, sia imposto uno stop. La scommessa ora è di salvare la nostra civiltà. E la posta non potrebbe essere più alta. Questo non è certo uno sport da spettatori. Se non vogliamo perdere, è indispensabile che tutti siano coinvolti in questo processo di cambiamento totale: unica chance alla salvezza dell’umanità. Tutta la intervista qui:Newsletter PUNTO SOSTENIBILE - Edizioni Ambiente:
31/05/08
B3: il piano di speranza di Lester Brown
Quando le persone mi chiedono “Cosa posso fare?”, di solito si aspettano che la mia risposta sia: “Ricicla i tuoi giornali, cambia le tue lampadine con altre più efficienti ecc.”. Ma la cosa più importante che noi come individui possiamo fare è di diventare politicamente attivi, impegnarci perché agli attuali trend di distruzione ambientale e crescita demografica, che minano il nostro futuro, sia imposto uno stop. La scommessa ora è di salvare la nostra civiltà. E la posta non potrebbe essere più alta. Questo non è certo uno sport da spettatori. Se non vogliamo perdere, è indispensabile che tutti siano coinvolti in questo processo di cambiamento totale: unica chance alla salvezza dell’umanità. Tutta la intervista qui:Newsletter PUNTO SOSTENIBILE - Edizioni Ambiente:
Rapporto Ecomafia 2008
Ecco la presentazione: Il Rapporto Ecomafia è un libro che non si dovrebbe mai scrivere, perché racconta di un'Italia che non dovrebbe esistere. E invece c'è. Anzi, quest'anno l'ecomafia si mostra in forma smagliante. Traffico illegale di rifiuti, abusivismo edilizio, combattimenti clandestini tra cani, racket di animali, commercio illegale di specie protette e archeomafia: sono solo alcune delle attività con cui si totalizzano cifre da capogiro. Un "sistema" che ha ormai assunto la portata e la struttura di un'economia parallela e globalizzata che vive del saccheggio del territorio. Come sempre il Rapporto raccoglie e analizza un'imponente quantità d'informazioni, svela gli intrecci e i protagonisti, spesso insospettabili, del malaffare consumato ogni giorno nel nostro paese in danno dell'ambiente. Ma indica anche le risposte e le soluzioni possibili, perché quella contro l'ecomafia è una sfida che possiamo vincere insieme.EA Edizioni Ambiente :: Rapporto Ecomafia 2008
30/05/08
Università di Ferrara: premiata la tesi sul bilancio ambientale
Si tecnicamente legittimati e no con proposte alternative
La associazione Pimby mi segnala questo articolo di Paolo Messa sul Tempo che contiene alcuni argomenti per me fondamentali:
1. La necessità di colmare carenza cognitiva relativa alle questioni da affrontare e di investire nell'educazione ambientale, per far si che i cittadini di domani siano in grado di formarsi delle opinioni qualificate su questioni
così complesse e cruciali, senza doversi aggrappare ad argomentazioni altrui.
2. Un patto tra istituzioni (ministero, scuole, università, agenzie, EELL, enti di ricerca, sindacati) e privati consentirebbe di "realizzare in modo trasparente
progetti che aiuterebbero ad abbandonare quell'atteggiamento ideologico che caratterizza le discussioni e i troppi veti di questi anni. I "Sì" sarebbero di sicuro più legittimati e i "No" sarebbero accompagnati dalla proposta di alternative credibili.."
Rassegna Stampa
1. La necessità di colmare carenza cognitiva relativa alle questioni da affrontare e di investire nell'educazione ambientale, per far si che i cittadini di domani siano in grado di formarsi delle opinioni qualificate su questioni
così complesse e cruciali, senza doversi aggrappare ad argomentazioni altrui.
2. Un patto tra istituzioni (ministero, scuole, università, agenzie, EELL, enti di ricerca, sindacati) e privati consentirebbe di "realizzare in modo trasparente
progetti che aiuterebbero ad abbandonare quell'atteggiamento ideologico che caratterizza le discussioni e i troppi veti di questi anni. I "Sì" sarebbero di sicuro più legittimati e i "No" sarebbero accompagnati dalla proposta di alternative credibili.."
Rassegna Stampa
29/05/08
In edicola l'ultimo numero dell'Internazionale. Con una intervista a Amartya Sen e......
L'attuale crisi alimentare è la conseguenza della crescita della domanda nei paesi in via di sviluppo, sostiene l'economista Amartya Sen.Internazionale'L'aumento del prezzo del cibo è in parte causato da problemi temporanei che presto o tardi verranno risolti', scrive Amartya Sen sul New York Times.
'Ma alla base ci sono questioni più gravi, primo fra tutti la distribuzione asimmetrica delle ricchezze. Gran parte della discussione sulla povertà nel mondo oppone coloro che hanno i soldi a quelli che non possiedono quasi nulla. Ma in realtà anche tra i poveri ci sono grandi differenze: tra quelli che vivono in paesi a forte e rapida crescita economica e gli altri'.
Coabitare con una parte della popolazione che si è arricchita rapidamente è problematico. 'Di solito i più ricchi acquistano molti prodotti alimentari facendo lievitare così la domanda e il prezzo a scapito dei poveri'. Sen conclude: 'Abbiamo bisogno di politiche economiche che partano da una corretta analisi del problema e intervengano sulle disparità verticali della globalizzazione'."
PS
Dell'Internazionale mi piace anche l'oroscopo:
Toro (20 aprile - 20 maggio)
"È un peccato che il 90 per cento dei politici rovini la reputazione del restante 10 per cento", ha detto Henry Kissinger. Potrei dire la stessa cosa dei medici, dei poliziotti, degli avvocati, degli attori e di una miriade di altri professionisti con cui ho avuto a che fare. Non so se sei d'accordo, Toro, ma ti prego di essere molto esigente nei prossimi giorni. Se cerchi il consiglio o l'aiuto di qualche "esperto", assicurati che sia il migliore nel suo campo. Raccogli informazioni sul suo passato, chiedigli delle referenze e, quando abbassa la guardia, mettilo alla prova".
Compensazioni e royalties
La dichiarazione del Ministro Scajola sugli sconti a chi ospita gli impianti ha sollevato un acceso dibattito. relativamete alla questione compensazione segnalo che Federico Rendina sul Sole faccia notare come la soluzione "compensazioni dirette ai cittadini" sia difficilmente realizzabile, portando l'esempio della centrale Enel a Civitavecchia, dove alla fine si è optato per compensazioni a tutto il territorio. Su La Stampa invece si cita il caso Eni - Basilicata per mostrare come il meccanismo delle royalties funzioni.
Calcio e nutella

Gli orango tango assaltano il ritiro della Nazionale italiana impegnata nei prossimi Europei di calcio in Austria e Svizzera. La protesta è di un gruppo di militanti di Greenpeace che ha scelto questa singolare protesta per denunciare lo sfruttamento eccessivo dell’olio di palma compiuto dalla Ferrero (sponsor della Nazionale) che porterebbe alla deforestazione.
Oranghi di Greenpeace contro la Nutella, caos a Coverciano - Ecologiae
Una settimana di seria opposizione
Settimana complicata alla Camera. La conversione del Decreto Legge 8 Aprile 2008 recante disposizioni urgenti per l’attuazione di obblighi comunitari e le sentenze della Corte di Giustizia delle Comunità europee si è trasformata in una battaglia parlamentare che ha fatto capire all’attuale maggioranza che anche 100 deputati in più non possono essere sufficienti per effettuare forzature e scorciatoie legislative in nome di un efficientismo che non sempre è necessario. All’interno di questo provvedimento omnibus proposto con lo scopo di evitare infrazione comunitarie sono stati inseriti emendamenti da parte del Governo particolarmente dirompenti su due questioni: il salvataggio di Rete 4 che occupa ad oggi le frequenze di Europa 7 e l’altra forse ancor più importante che riguardava l’approvazione di convenzioni quadro fra ANAS e i concessionari autostradali. In quest’ultimo caso il Governo ha cercato di bypassare il normale iter parlamentare approvando in pochi minuti un provvedimento che dà alle società concessionarie la facoltà per oltre 30 anni di gestire un patrimonio pubblico senza discutere o essere comunque garantito sul fronte investimenti- tariffe.
Su questa parte una forte ostruzione è stata messa in campo dal centro sinistra con interventi a volte pertinenti e a volte strumentali come spesso accade quando si fa ostruzione.
Alla FINE IL Governo ha modificato sostanzialmente il provvedimento a riprova che l’opposizione quando è seria e decisa può essere utile per i cittadini.
Su questa parte una forte ostruzione è stata messa in campo dal centro sinistra con interventi a volte pertinenti e a volte strumentali come spesso accade quando si fa ostruzione.
Alla FINE IL Governo ha modificato sostanzialmente il provvedimento a riprova che l’opposizione quando è seria e decisa può essere utile per i cittadini.
Ho fatto il primo intervento alla Camera
Un minuto, qui il video: La Camera dei deputati - La diretta audio/video
E qui il testo:
Sig Presidente ,
anche in questo caso il voto avrebbe potuto essere diverso dal no se l’emendamento presentato dal governo si fosse limitato al primo comma e quindi avesse esaudito gli obblighi comunitari e l’esecuzione di sentenze della Corte di giustizia della Comunità europee. Questo infatti è il motivo per cui si sarebbe dovuto presentare il provvedimento.
E invece nella seconda parte dell’emendamento viene proposta l’approvazione di tutti gli schemi di convenzione con Anas configurando una sorta di maxi sanatoria.
Si tratta di convenzioni di assoluta importanza sia per il rilievo finanziario che per gli investimenti che dovranno essere realizzati che sono risultati ad ora estremamente carenti
Un iter che dovrebbe seguire il normale decorso parlamentare ma che con uno stile che preoccupa anche per il futuro il governo preferisce esaurire in maniera frettolosa e senza i necessari approfondimenti in nome di un decisionismo assolutamente non giustificato . La normale procedura parlamentare significherebbe applicare in piena tutela dell’interesse pubblico il bagaglio di osservazioni, indirizzi e miglioramenti tradotti in norma su un tema così strategico.
Sarebbe quindi opportuno che la parte seconda dell’emendamento venisse ritirata.
E qui il testo:
Sig Presidente ,
anche in questo caso il voto avrebbe potuto essere diverso dal no se l’emendamento presentato dal governo si fosse limitato al primo comma e quindi avesse esaudito gli obblighi comunitari e l’esecuzione di sentenze della Corte di giustizia della Comunità europee. Questo infatti è il motivo per cui si sarebbe dovuto presentare il provvedimento.
E invece nella seconda parte dell’emendamento viene proposta l’approvazione di tutti gli schemi di convenzione con Anas configurando una sorta di maxi sanatoria.
Si tratta di convenzioni di assoluta importanza sia per il rilievo finanziario che per gli investimenti che dovranno essere realizzati che sono risultati ad ora estremamente carenti
Un iter che dovrebbe seguire il normale decorso parlamentare ma che con uno stile che preoccupa anche per il futuro il governo preferisce esaurire in maniera frettolosa e senza i necessari approfondimenti in nome di un decisionismo assolutamente non giustificato . La normale procedura parlamentare significherebbe applicare in piena tutela dell’interesse pubblico il bagaglio di osservazioni, indirizzi e miglioramenti tradotti in norma su un tema così strategico.
Sarebbe quindi opportuno che la parte seconda dell’emendamento venisse ritirata.
Sbagliato tacere

Prima di tutto vennero a prendere gli zingari e fui contento perchè rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto perchè mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali e fui sollevato perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti ed io non dissi niente perchè non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me e non c’era rimasto nessuno a protestare.
Martin Niemöller
Domani
Qui trovate il testo del Disegno di Legge ("Conversione in legge del decreto-legge 23 maggio 2008, n. 90, recante misure straordinarie per fronteggiare l'emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania e ulteriori disposizioni di protezione civile") che verrà discusso domani in Commissione Camera dei Deputati - XVI legislatura - Documenti - Progetti di legge - Progetto di legge numero 1145
Perchè le rinnovabili attraggono le imprese e il nucleare no?
Lovins (chairman e direttore scientifico del Rocky Mountain Institute) risponde su Newsweek: perchè il nucleare non conviene! Missing the Market Meltdown | Newsweek International Edition | Newsweek.com
Kobe secondo noi

Dal blog di Emilio D'Alessio (grazie) SOSTENIBILITALIA ,il blog di Emilio D'Alessio: Si è concluso oggi a Kobe (Giappone) il vertice dei ministri dell'ambiente del G8. Kobe, capitale della prefettura di Hyogo, è rinomata come residenza dei vitelli più viziati del pianeta. Allevati in microstalle (max 10 capi), nutriti con diete speciali che comprendono abbondanti dosi di sake e birra, i bovini di Kobe vengono massaggiati ogni giorno per mantenere la tenerezza della carne. Le bistecche che ne derivano costano anche 280.000 yen al Kg (più di 1500 €) e sono considerate le più pregiate del mondo.
Il summit di Kobe era la prima uscita internazionale del ministro Stefania Prestigiacomo (quarta da sinistra nella foto collettiva con kimono di ordinanza). A Kobe si è parlato di rifiuti, di biodiversità e naturalmente di cambiamenti climatici, in vista della revisione del protocollo di Kyoto prevista per la COP 15 di Copenhagen 2009. Il clima ha diviso ancora una volta i paesi industrializzati, con l'Unione Europea che chiedeva un accordo sulla riduzione del 20% al 2020 (elevabile unilateralmente al 30%) rifiutato da USA e Giappone. Si è solo sottoscritto l'impegno di dimezzare le emissioni per il 2050, senza fissare obiettivi intermedi. Gli esiti del summit sono stati commentati con molta delusione dagli scienziati e dal mondo ambientalista.
L'Italia ha salutato con favore gli impegni presi in merito a rifiuti (riduzione, riutilizzo e riciclo delle risorse e dei rifiuti) e biodiversità. Sui temi del cambiamento climatico e della riduzione delle emissioni nocive il ministro Prestigiacomo ha chiesto di rivedere gli obiettivi fissati per l'Italia in sede europea. Secondo il ministro non è possibile mantenere gli impegni, viste le gravi difficoltà dell'economia nazionale.
In compenso, visto che l'anno prossimo l'Italia avrà la presidenza del G8, il vertice sull'ambiente previsto per la primavera 2009 si svolgerà nel sud Italia e, ha annunciato Prestigiacomo, "spero di poterlo organizzare in Sicilia, la mia regione".
28/05/08
Giuro che non lo ho ancora visto
Non ci sono ancora riuscito, nonostante tutti mi dicano che il film di Garrone è bello, anzi bellissimo.
E non appena lo vedrò, dirò se mi è piaciuto come il libro di Saviano, che invece ho letto l'anno scorso e che è stato e continua ad essere un gran libro, bello e tosto (che nel frattempo ha venduto un milione e duecentomila copie).
24/05/08
PD e il nucleare: Della Seta su Europa
Il nucleare è la soluzione? E' questa la via d'uscita per rispondere ai problemi economici del caro-petrolio e a quelli non meno urgenti dei mutamenti climatici, legati anch'essi all'immane consumo di greggio e di altri fossili? La pensa così il governo Berlusconi, che con il ministro Scajola ha annunciato che entro cinque anni verrà dato concreto avvio alla realizzazione di nuove centrali nucleari.
Ora, il tema del nucleare è certamente serio, molto meno seri sono i toni propagandistici e le previsioni tempistiche contenuti nell'annuncio di Scajola. E' propaganda, intanto, sostenere che il nucleare che c'è, quello delle centrali attualmente in funzione, sia sicuro: i problemi di sicurezza e d'impatto ambientale, a cominciare dalle scorie, che hanno reso l'energia dell'atomo molto impopolare, e non solo in Italia, restano irrisolti; irrisolti dappertutto, anche nei Paesi come la Francia, gli Stati Uniti o il Giappone, che sul nucleare hanno scommesso di più. Il nucleare è tuttora una tecnologia molto insicura e molto rischiosa, ed è ad oggi - persino con il petrolio a 130 dollari il barile - una tecnologia economicamente poco conveniente per gli alti costi di costruzione e di smantellamento delle centrali e di smaltimento dei rifiuti. Insicurezza e costi molto alti sono anche le principali ragioni per le quali da oltre un decennio nessun Paese occidentale costruisce più nuove centrali. Insomma, il nucleare è fermo da tempo là dove le preoccupazioni e il controllo dell'opinione pubblica hanno più peso e dove l'energia è un affare del mercato; invece continua ad andare avanti in Cina, in India, in Russia, dove il controllo democratico o non c'è oppure è molto più fragile e dove le centrali vengono pagate con i soldi dello Stato. Nel complesso, comunque, il nucleare è in declino, e la Iea - la International Energy Agenbcy - calcola che nel 2030 la quota di elettricità prodotta nelle centrale atomiche si ridurra dall'attuale 16% al 9-12%,
Anche sui tempi, Scajola fa più che altro propaganda. Se si parla di nucleare di nuova generazione, quello per intendersi dei grandi programmi internazionali di ricerca che vede mobilitati tutti i più importanti Paesi europei e nei quali è auspicabile che s'impegni pure l'Italia, per le prime centrali bisogna attendere almeno 15 o 20 anni. Darsi un orizzonte di cinque anni significa che si pensa al nucleare disponibile oggi, magari da realizzare nei vecchi siti atomici dimessi come Caorso e Trino: una prospettiva socialmente impraticabile, destinata a fallire prima di nascere.
Il nucleare, almeno il nucleare che c'è, è dunque per l'Italia una soluzione sbagliata, impropria: ma una soluzione sbagliata ad un problema terribilmente serio. Il problema è quello dell'insostenibilità ambientale e anche economica dell'attuale sistema energetico largamente basato sulla dipendenza dal greggio. Il caro-petrolio e i mutamenti climatici, tendenze entrambe ormai consolidate, impongono di ridurre tale dipendenza: bisogna "rottamare il petrolio", per usare lo slogan coniato in campagna elettorale da Walter Veltroni, deve farlo tutto il mondo e deve farlo a maggior ragione a un Paese come l'Italia che importa tutto il petrolio che consuma. Da noi le principali vie da battere sono tre. Una è puntare sul metano, il combustibile fossile di gran lunga meno inquinante, e per questo serve realizzare alcuni rigassificatori, necessari per rendere più agevoli ed elastici i nostri approvvigionamenti di gas. Le altre due strade sono riassunte dai tre 20% indicati dall'Unione europea come obiettivi al 2020: -20% sulle emissioni di anidride carbonica, il gas responsabile del "global warming"; -20% sui consumi di energia; almeno il 20% di rinnovabili sul mix energetico. L'Europa sta camminando da tempo in questa direzione, l'Italia è quasi al palo: siamo agli ultimi posti nell'Unione per efficienza energetica e per sviluppo delle energie rinnovabili, e siamo in abissale ritardo rispetto agli obiettivi di riduzione delle emissioni dannose per il clima assegnatici dal Protocollo di Kyoto.
I paladini dell'atomo ripetono spesso che dalle rinnovabili può venire soltanto un contributo modesto alla produzione totale di energia: ma già oggi ci sono molti Paesi europei - la Danimarca, la Germania, la Spagna, il Portogallo - nei quali la quota di elettricità prodotta con eolico e solare sfiora o addirittura supera il 10%. Inoltre, puntare sull'efficienza e sulle energie pulite vale a spingere l'innovazione tecnologica, a rendere le imprese più competitive, a creare nuovi e stabili posti di lavoro: in Germania già oggi il settore delle rinnovabili occupa 200 mila lavoratori, e negli Stati Uniti, dove si prevede che entro vent'anni l'eolico coprirà almeno il 20% del fabbisogno elettrico, tra diretto ed indotto l'energia del vento darà lavoro a mezzo milione di persone.
Allora il nucleare proposto dal governo Berlusconi non rappresenterebbe un ritorno al futuro ma una fuga verso il passato, e farebbe perdere al nostro Paese altro tempo prezioso rispetto alle vere innovazioni di cui abbiamo bisogno in campo energetico. Sarebbe pura e vecchia ideologia, non troppo lontana dall'opposta ideologia di quanti nel nome dell'ambiente si battono contro scelte e opere - l'eolico, i rigassificatori - senza le quali proprio l'ambiente, e soprattutto noi umani che ne facciamo parte, ce la vedremo malissimo.
Roberto Della Seta
Ora, il tema del nucleare è certamente serio, molto meno seri sono i toni propagandistici e le previsioni tempistiche contenuti nell'annuncio di Scajola. E' propaganda, intanto, sostenere che il nucleare che c'è, quello delle centrali attualmente in funzione, sia sicuro: i problemi di sicurezza e d'impatto ambientale, a cominciare dalle scorie, che hanno reso l'energia dell'atomo molto impopolare, e non solo in Italia, restano irrisolti; irrisolti dappertutto, anche nei Paesi come la Francia, gli Stati Uniti o il Giappone, che sul nucleare hanno scommesso di più. Il nucleare è tuttora una tecnologia molto insicura e molto rischiosa, ed è ad oggi - persino con il petrolio a 130 dollari il barile - una tecnologia economicamente poco conveniente per gli alti costi di costruzione e di smantellamento delle centrali e di smaltimento dei rifiuti. Insicurezza e costi molto alti sono anche le principali ragioni per le quali da oltre un decennio nessun Paese occidentale costruisce più nuove centrali. Insomma, il nucleare è fermo da tempo là dove le preoccupazioni e il controllo dell'opinione pubblica hanno più peso e dove l'energia è un affare del mercato; invece continua ad andare avanti in Cina, in India, in Russia, dove il controllo democratico o non c'è oppure è molto più fragile e dove le centrali vengono pagate con i soldi dello Stato. Nel complesso, comunque, il nucleare è in declino, e la Iea - la International Energy Agenbcy - calcola che nel 2030 la quota di elettricità prodotta nelle centrale atomiche si ridurra dall'attuale 16% al 9-12%,
Anche sui tempi, Scajola fa più che altro propaganda. Se si parla di nucleare di nuova generazione, quello per intendersi dei grandi programmi internazionali di ricerca che vede mobilitati tutti i più importanti Paesi europei e nei quali è auspicabile che s'impegni pure l'Italia, per le prime centrali bisogna attendere almeno 15 o 20 anni. Darsi un orizzonte di cinque anni significa che si pensa al nucleare disponibile oggi, magari da realizzare nei vecchi siti atomici dimessi come Caorso e Trino: una prospettiva socialmente impraticabile, destinata a fallire prima di nascere.
Il nucleare, almeno il nucleare che c'è, è dunque per l'Italia una soluzione sbagliata, impropria: ma una soluzione sbagliata ad un problema terribilmente serio. Il problema è quello dell'insostenibilità ambientale e anche economica dell'attuale sistema energetico largamente basato sulla dipendenza dal greggio. Il caro-petrolio e i mutamenti climatici, tendenze entrambe ormai consolidate, impongono di ridurre tale dipendenza: bisogna "rottamare il petrolio", per usare lo slogan coniato in campagna elettorale da Walter Veltroni, deve farlo tutto il mondo e deve farlo a maggior ragione a un Paese come l'Italia che importa tutto il petrolio che consuma. Da noi le principali vie da battere sono tre. Una è puntare sul metano, il combustibile fossile di gran lunga meno inquinante, e per questo serve realizzare alcuni rigassificatori, necessari per rendere più agevoli ed elastici i nostri approvvigionamenti di gas. Le altre due strade sono riassunte dai tre 20% indicati dall'Unione europea come obiettivi al 2020: -20% sulle emissioni di anidride carbonica, il gas responsabile del "global warming"; -20% sui consumi di energia; almeno il 20% di rinnovabili sul mix energetico. L'Europa sta camminando da tempo in questa direzione, l'Italia è quasi al palo: siamo agli ultimi posti nell'Unione per efficienza energetica e per sviluppo delle energie rinnovabili, e siamo in abissale ritardo rispetto agli obiettivi di riduzione delle emissioni dannose per il clima assegnatici dal Protocollo di Kyoto.
I paladini dell'atomo ripetono spesso che dalle rinnovabili può venire soltanto un contributo modesto alla produzione totale di energia: ma già oggi ci sono molti Paesi europei - la Danimarca, la Germania, la Spagna, il Portogallo - nei quali la quota di elettricità prodotta con eolico e solare sfiora o addirittura supera il 10%. Inoltre, puntare sull'efficienza e sulle energie pulite vale a spingere l'innovazione tecnologica, a rendere le imprese più competitive, a creare nuovi e stabili posti di lavoro: in Germania già oggi il settore delle rinnovabili occupa 200 mila lavoratori, e negli Stati Uniti, dove si prevede che entro vent'anni l'eolico coprirà almeno il 20% del fabbisogno elettrico, tra diretto ed indotto l'energia del vento darà lavoro a mezzo milione di persone.
Allora il nucleare proposto dal governo Berlusconi non rappresenterebbe un ritorno al futuro ma una fuga verso il passato, e farebbe perdere al nostro Paese altro tempo prezioso rispetto alle vere innovazioni di cui abbiamo bisogno in campo energetico. Sarebbe pura e vecchia ideologia, non troppo lontana dall'opposta ideologia di quanti nel nome dell'ambiente si battono contro scelte e opere - l'eolico, i rigassificatori - senza le quali proprio l'ambiente, e soprattutto noi umani che ne facciamo parte, ce la vedremo malissimo.
Roberto Della Seta
23/05/08
Costituite le Commissioni permanenti: composizione e primo resoconto

Il 22 maggio la prima convocazione per la costituzione della VIII Commissione ambiente, territorio e lavori pubblici.
Di seguito la composizione:
Presidente
ALESSANDRI Angelo ( LEGA NORD PADANIA )
Vice Presidenti
MARGIOTTA Salvatore ( PARTITO DEMOCRATICO )
TORTOLI Roberto ( POPOLO DELLA LIBERTA' )
Segretari
LIBE' Mauro ( UNIONE DI CENTRO )
PIZZOLANTE Sergio ( POPOLO DELLA LIBERTA' )
Altri Membri
ARACRI Francesco ( POPOLO DELLA LIBERTA' )
BOCCI Gianpiero ( PARTITO DEMOCRATICO )
BONCIANI Alessio ( POPOLO DELLA LIBERTA' ) (1)
BRAGA Chiara ( PARTITO DEMOCRATICO )
BRATTI Alessandro ( PARTITO DEMOCRATICO )
CERA Angelo ( UNIONE DI CENTRO )
COSENZA Giulia ( POPOLO DELLA LIBERTA' )
DI CAGNO ABBRESCIA Simeone ( POPOLO DELLA LIBERTA' )
DIONISI Armando ( UNIONE DI CENTRO )
DUSSIN Guido ( LEGA NORD PADANIA )
ESPOSITO Stefano ( PARTITO DEMOCRATICO )
FOTI Tommaso ( POPOLO DELLA LIBERTA' )
GERMANA' Antonino Salvatore ( POPOLO DELLA LIBERTA' )
GHIGLIA Agostino ( POPOLO DELLA LIBERTA' )
GIBIINO Vincenzo ( POPOLO DELLA LIBERTA' )
GINOBLE Tommaso ( PARTITO DEMOCRATICO )
IANNARILLI Antonello ( POPOLO DELLA LIBERTA' )
IANNUZZI Tino ( PARTITO DEMOCRATICO )
LANZARIN Manuela ( LEGA NORD PADANIA )
LISI Ugo ( POPOLO DELLA LIBERTA' )
LUPI Maurizio ( POPOLO DELLA LIBERTA' )
MARANTELLI Daniele ( PARTITO DEMOCRATICO )
MARIANI Raffaella ( PARTITO DEMOCRATICO )
MARTELLA Andrea ( PARTITO DEMOCRATICO )
MASTROMAURO Margherita Angela ( PARTITO DEMOCRATICO )
MINARDO Antonino ( POPOLO DELLA LIBERTA' )
MONAI Carlo ( ITALIA DEI VALORI )
MONDELLO Gabriella ( POPOLO DELLA LIBERTA' )
MORASSUT Roberto ( PARTITO DEMOCRATICO )
MOTTA Carmen ( PARTITO DEMOCRATICO )
NUCARA Francesco ( MISTO )
PIFFARI Sergio Michele ( ITALIA DEI VALORI )
PILI Mauro ( POPOLO DELLA LIBERTA' )
REALACCI Ermete ( PARTITO DEMOCRATICO )
SCALERA Giuseppe ( POPOLO DELLA LIBERTA' )
SCALIA Giuseppe ( POPOLO DELLA LIBERTA' )
STRADELLA Franco ( POPOLO DELLA LIBERTA' )
TOGNI Renato Walter ( LEGA NORD PADANIA )
VESSA Pasquale ( POPOLO DELLA LIBERTA' )
VIOLA Rodolfo Giuliano ( PARTITO DEMOCRATICO )
ZAMPARUTTI Elisabetta ( PARTITO DEMOCRATICO )
(1) in sostituzione del ministro PRESTIGIACOMO Stefania
Elenco dei Gruppi
ITALIA DEI VALORI
(2 componenti)
MONAI Carlo
PIFFARI Sergio Michele (capogruppo)
LEGA NORD PADANIA
(4 componenti)
ALESSANDRI Angelo (Presidente)
DUSSIN Guido (capogruppo)
LANZARIN Manuela
TOGNI Renato Walter
MISTO
(1 componente)
NUCARA Francesco (capogruppo)
PARTITO DEMOCRATICO
(16 componenti)
BOCCI Gianpiero
BRAGA Chiara
BRATTI Alessandro
ESPOSITO Stefano
GINOBLE Tommaso
IANNUZZI Tino
MARANTELLI Daniele
MARGIOTTA Salvatore (Vice Presidente)
MARIANI Raffaella (capogruppo)
MARTELLA Andrea
MASTROMAURO Margherita Angela
MORASSUT Roberto
MOTTA Carmen
REALACCI Ermete
VIOLA Rodolfo Giuliano
ZAMPARUTTI Elisabetta
POPOLO DELLA LIBERTA'
(20 componenti)
ARACRI Francesco
BONCIANI Alessio
COSENZA Giulia
DI CAGNO ABBRESCIA Simeone
FOTI Tommaso
GERMANA' Antonino Salvatore
GHIGLIA Agostino (capogruppo)
GIBIINO Vincenzo
IANNARILLI Antonello
LISI Ugo
LUPI Maurizio
MINARDO Antonino
MONDELLO Gabriella
PILI Mauro
PIZZOLANTE Sergio
SCALERA Giuseppe
SCALIA Giuseppe
STRADELLA Franco
TORTOLI Roberto (Vice Presidente)
VESSA Pasquale
UNIONE DI CENTRO
(3 componenti)
CERA Angelo
DIONISI Armando
LIBE' Mauro
Trovate qui il verbale http://www.camera.it/_dati/leg16/lavori/bollet/200805/0522/pdf/08.pdf
VIII Commissione - Resoconto di giovedì 22 maggio 2008
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Pag. 25
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COSTITUZIONE DELLA COMMISSIONE
Giovedì 22 maggio 2008. - Presidenza del presidente provvisorio Tommaso FOTI, indi del presidente eletto Angelo ALESSANDRI.
La seduta comincia alle 16.
Tommaso FOTI, presidente, avverte che la Commissione è oggi convocata per la propria costituzione, mediante l'elezione dell'ufficio di presidenza, composto dal presidente, da due vicepresidenti e da due segretari; si procederà prima alla votazione per l'elezione del presidente e, successivamente, a quella per l'elezione dei vicepresidenti e dei segretari.
Elezione del presidente.
Tommaso FOTI, presidente, indìce la votazione per l'elezione del presidente.
Comunica il risultato della votazione:
Presenti e votanti 43
Maggioranza assoluta dei voti 22
Hanno riportato voti:
Alessandri 21
Stradella 1
Realacci 1
Schede bianche 20
Hanno preso parte alla votazione i deputati:
Alessandri, Aracri, Bocci, Bonciani, Braga, Bratti, Cera, Cosenza, Di Cagno Abbrescia, Dionisi, Guido Dussin, Esposito, Tommaso Foti, Germanà, Ghiglia, Gibiino, Ginoble, Iannarilli, Iannuzzi, Lanzarin, Libè, Lisi, Lupi, Marantelli, Margiotta, Mariani, Martella, Mastromauro, Minardo, Monai, Mondello, Morassut, Motta, Pili, Pizzolante, Realacci, Scalera, Scalia, Togni, Tortoli, Vessa, Viola e Zamparutti.
Tommaso FOTI, presidente, avverte che, poiché nessun deputato ha riportato la maggioranza assoluta dei voti, si procederà immediatamente al ballottaggio tra i deputati Alessandri e Stradella.
Indìce, pertanto, la votazione.
Comunica il risultato della votazione:
Presenti e votanti 42
Hanno riportato voti:
Alessandri 21
Stradella 3
Schede nulle 1
Schede bianche 17
Proclama, quindi, eletto presidente il deputato Alessandri.
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Pag. 26
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Hanno preso parte alla votazione i deputati:
Alessandri, Aracri, Bocci, Bonciani, Braga, Bratti, Cera, Cosenza, Di Cagno Abbrescia, Dionisi, Guido Dussin, Esposito, Tommaso Foti, Germanà, Ghiglia, Gibiino, Ginoble, Iannarilli, Iannuzzi, Lanzarin, Libè, Lisi, Lupi, Marantelli, Margiotta, Mariani, Martella, Mastromauro, Minardo, Monai, Mondello, Morassut, Motta, Pili, Pizzolante, Realacci, Scalera, Togni, Tortoli, Vessa, Viola e Zamparutti.
Elezione dei vicepresidenti e dei segretari.
Angelo ALESSANDRI, presidente, indìce la votazione per l'elezione di due vicepresidenti e di due segretari.
Comunica il risultato della votazione per l'elezione dei vicepresidenti:
Presenti e votanti 41
Hanno riportato voti:
Margiotta 21
Tortoli 19
Schede nulle 1
Proclama eletti vicepresidenti i deputati Salvatore Margiotta e Roberto Tortoli.
Comunica il risultato della votazione per l'elezione dei segretari:
Presenti e votanti 41
Hanno riportato voti:
Pizzolante 19
Libé 19
Schede nulle 2
Schede bianche 1
Proclama eletti segretari i deputati Sergio Pizzolante e Mauro Libè.
Hanno preso parte alla votazione per l'elezione dei vicepresidenti e dei segretari i deputati:
Alessandri, Aracri, Bocci, Bonciani, Braga, Bratti, Cera, Cosenza, Di Cagno Abbrescia, Dionisi, Guido Dussin, Esposito, Tommaso Foti, Germanà, Ghiglia, Gibiino, Ginoble, Iannarilli, Lanzarin, Libè, Lisi, Lupi, Marantelli, Margiotta, Mariani, Martella, Mastromauro, Minardo, Monai, Mondello, Morassut, Motta, Pili, Pizzolante, Realacci, Scalera, Togni, Tortoli, Vessa, Viola e Zamparutti.
Angelo ALESSANDRI, presidente, invita i gruppi a designare in tempi brevi i rispettivi rappresentanti in Commissione, anche ai fini della prima riunione dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, che sarà convocata nella prossima settimana.
La seduta termina alle 17.05.
22/05/08
Intervista a Gianni Silvestrini su Repubblica
"Il principale nemico dell'energia atomica non sono gli ambientalisti ma la liberalizzazione dei mercati elettrici. In una realtà concorrenziale, l'incertezza sui costi, sui tempi di costruzione e sulle dinamiche della domanda penalizzano fortemente questa tecnologia. Secondo un recente studio Usa condiviso dall'industria atomica (il Nuclear Power Joint Fact-Finding) l'elettricità di una nuova centrale nucleare è destinata a costare il doppio (8-11 centesimi di dollaro per kWh) rispetto alla media"."Impossibile l'atomo in cinque anni il nemico è il mercato, non i verdi" - ambiente - Repubblica.it
Finalmente reati
Si' definitivo da parte del Parlamento europeo alla direttiva Ue che introduce sanzioni per i reati ambientali gravi in tutta l'Ue, se commessi intenzionalmente o per grave negligenza. I deputati hanno approvato un emendamento di compromesso col quale si precisa che la direttiva ''obbliga gli Stati membri a prevedere nella loro legislazione nazionale sanzioni penali per gravi violazioni del diritto comunitario in materia di protezione dell'ambiente''. Ciascuno Stato Ue dovra' adottare le misure perche' siano perseguibili penalmente una serie di attivita' ''illecite e poste in essere intenzionalmente o quanto meno per grave negligenza''. Tra queste figurano la raccolta, il trasporto, il recupero e l'eliminazione di rifiuti, compresi la sorveglianza di queste operazioni e la vigilanza dei siti di smaltimento e le azioni effettuate nella gestione dei rifiuti, che ''provochino o possano provocare il decesso o lesioni gravi alle persone o danni rilevanti alla qualita' dell'aria, del suolo o delle acque oppure alla fauna o alla flora''
greenreport - quotidiano ambientale
L’Italia ora non ha più alibi e deve subito adeguarsi inserendo i reati ambientali nel codice penale». Con queste parole Ermete Realacci, ministro dell’Ambiente del governo ombra del Pd commenta l’approvazione da parte del Parlamento europeo della direttiva che introduce sanzioni per i reati ambientali gravi in tutti i paesi dell’Unione. E aggiunge che quella per l’inasprimento delle pene per chi commette crimini ambientali, è tra le prime proposte di legge che ha presentato in questa legislatura.
«Non dobbiamo dimenticare - prosegue Realacci - che si tratta di una riforma di civiltà per il nostro paese e già troppe legislature sono passate senza che questa necessaria innovazione del nostro codice penale, che pure aveva sempre raccolto un consenso da parte di tutti gli schieramenti politici, andasse a buon fine».
greenreport - quotidiano ambientale
L’Italia ora non ha più alibi e deve subito adeguarsi inserendo i reati ambientali nel codice penale». Con queste parole Ermete Realacci, ministro dell’Ambiente del governo ombra del Pd commenta l’approvazione da parte del Parlamento europeo della direttiva che introduce sanzioni per i reati ambientali gravi in tutti i paesi dell’Unione. E aggiunge che quella per l’inasprimento delle pene per chi commette crimini ambientali, è tra le prime proposte di legge che ha presentato in questa legislatura.
«Non dobbiamo dimenticare - prosegue Realacci - che si tratta di una riforma di civiltà per il nostro paese e già troppe legislature sono passate senza che questa necessaria innovazione del nostro codice penale, che pure aveva sempre raccolto un consenso da parte di tutti gli schieramenti politici, andasse a buon fine».
Stop the fever
L'Associazione degli Ecologisti Democratici aderisce alla manifestazione nazionale “In marcia per il clima” che si svolgerà a Milano il 7 giugno. Questi gli obiettivi: Raggiungere e superare gli obiettivi del programma europeo “20-20-20” di riduzione dei consumi energetici e della dipendenza dai combustibili fossili per tagliare almeno del 20% le emissioni di CO2 al 2020. Avviare una riforma fiscale ambientale, riducendo le tasse a chi risparmia energia e non inquina: meno tasse sul lavoro, più tasse sui consumi inquinanti.
Diventare efficienti, rinnovabili e riciclabili nell'uso dell'energia e delle risorse, nelle abitazioni e nelle attività produttive
Muoversi in maniera sostenibile: migliorando il trasporto pubblico, facilitando gli spostamenti ciclo-pedonali, promuovendo mezzi privati a basse emissioni
Legambiente - Stop the fever - In marcia per il clima
21/05/08
Economia del fare bene
Nel link Rassegna Stampa della Camera, trovate un articolo di Carlo Petrini sull'ambientalismo del sì, dove sostiene che la cultura del fare non deve diventare la cultura del "rifare" e che bisogna iniziare a ragionare dell'economia del "non fare" . A parte i troppi "fare" (poi dipende sempre da cosa), concordo con alcuni passaggi: l'ambientalismo del fare deve essere l'ambientalismo del fare bene, la necessità di avere dei filtri, anche etici, ma soprattutto di conoscenza e comprensione scientifica e sociale dei fenomeni.
Non sono infine un simpatizzante del pensiero della decrescita e di conseguenza il concetto di economia del "non fare", che Petrini richiama, provoca in me, nell'immediato, qualche resistenza. Tuttavia, quell'idea di una economia che non si occupi solo di denaro, ma che dia valore alla qualità, innovazione, al tempo, alla osservazione, alla comprensione, alla cura, mi convince di più. E forse è anche concretamente possibile.
Non sono infine un simpatizzante del pensiero della decrescita e di conseguenza il concetto di economia del "non fare", che Petrini richiama, provoca in me, nell'immediato, qualche resistenza. Tuttavia, quell'idea di una economia che non si occupi solo di denaro, ma che dia valore alla qualità, innovazione, al tempo, alla osservazione, alla comprensione, alla cura, mi convince di più. E forse è anche concretamente possibile.