04/08/12

«Da noi il ciclista è come la vacca sacra» intervista di Stefano Lolli sul Carlino

«NON SCHERZIAMO: a Ferrara il ciclista è come la vacca sacra per gli indiani. Non si tocca». Sandro Bratti, parlamentare del Pd e ideatore, ai tempi dell’esperienza da assessore comunale, dello slogan ‘City for ciclists’ che ancora campeggia sotto i cartelli indicatori di accesso del capoluogo estense, in bici e sulla bici si proclama «fondamentalista».
Significa tollerare qualsiasi comportamento?
«No, ma fatto salvo il rispetto delle regole elementari della sicurezza e della disciplina, bisogna evitare l’accanimento terapeutico che sembra invece un po’ serpeggiare nei confronti dei ciclisti. Usando il buon senso, si può circolare nelle Ztl e nelle isole pedonali, percorrere contromano le strade in cui è possibile farlo, utilizzare anche i marciapiedi sempre curando di non causare problemi. Ma per il resto, la bicicletta significa libertà, salute, ambiente pulito. Nel mio caso, e di tutti i ferraresi intendo, è esattamente come girare a piedi».
Fra l’altro è tipico proprio dei ferraresi girare per la città, camminando con la bici tenuta per il manubrio, portandola a spasso come si fa con il cane...
«Aggiungo che il nostro modo di andare in bicicletta, che io definisco la ‘ciclabilità padana’, è stato oggetto di studio qualche anno fa di delegazioni dalla Danimarca e dal Giappone, che sono venute a Ferrara a capire come siamo capaci di pedalare tenendo l’ombrello aperto, di muoverci lungo le ciclabili senza sfrecciare a 30 all’ora come si vede nel Nord Europa ma tenendoci sul filo dell’equilibrio. Forse fa parte un po’ del nostro animo: siamo una città in surplace».
Lei è stato promotore, durante l’esperienza da assessore, del primo Ufficio Biciclette di un Comune italiano.
«Tanti sorrisero e sorridono anche oggi, eppure ottenemmo un premio di ben 180 milioni di lire dal Ministero non solo per l’originalità della scelta ma perché in quell’ufficio si incrociavano la mobilità sostenibile, le politiche ambientali ed anche il marketing turistico».
Anche politico: ad ogni elezione non manca il manifesto del candidato sindaco in bicicletta.
«Le dico di più: la cosa che mi ha ferito maggiormente, durante l’attività amministrativa, non sono state accuse o interpellanze ma il furto della bicicletta lasciata sotto lo Scalone del Municipio il primo giorno di Consiglio. Un gesto bieco, con l’aggravante politica che venne rubata anche quella di Dario Franceschini».
Però a Montecitorio in bici non ci va.
«Sono un ciclista, non un incosciente: a Roma giro rigorosamente a piedi».

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2 commenti:

dinozanasi@live.it ha detto...

Buonasera Alessandro,ho letto con piacere la tua storia di amministratore,sono un'iscritto al PD modena,ti ho ascoltato con Boschini e Castagnoli sui temi dell'acqua nel 2011 e il 16 giugno 2012 alla Sala Pucci Modena con il sindaco di Forli e Silingardi di Modena Attiva mi e' rimasto impresso il dato delle 38.000 tonn di rifiuti che in Regione E-R "ballano".Buona ripresa in Parlamento.Zanasi Dino

Patti & Campa ha detto...

non sono per nulla d'accordo le affermazioni di Sandro Bratti;
1) Ferrara. confrontata con le città europee veramente bike-friendly, è solo una città con molte biciclette e poche infrastrutture per i ciclisti e quelle che vi sono sono a malapena sufficienti per evitare alcune strade molto trafficante. Invito l'onorevole Bratti di provare a utilizzare la bicicletta come effettivo mezzo di trasporto dalla periferia e non per fare il giro di piazza
2) Roma: quasi tutti i giorni percorro 8 km in bicicletta per recarmi al lavoro e altri 8 per tornare a casa: posso assicurare a Bratti che non sono un incosciente o comunque molto meno di quanto occorra esserlo per recarsi in centro Ferrara da SanMartino per una distanza decisamente inferiore.
Andrea Campalani