09/01/15

Rifiuti e corruzione, indagato sindaco di Chieti

Operazione Dia e Cfs, grave alterazione equilibrio fiume Pescara

Smaltimento illecito di rifiuti speciali per abbattere i costi, anche quelli di realizzazione dell'intervento edilizio noto come 'Megalo' 3', nel comune di Chieti. Ma anche corruzione - per il sindaco di Chieti Umberto Di Primio, dirigente dell'autorità di bacino regionale Michele Colistro e un imprenditore teramano - per superare tutti quei provvedimenti di autorita' di bacino e genio civile che ne ostacolavano la realizzazione. Tutto questo ha portato alla luce l'operazione "Terre d'oro", coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia dell'Aquila ed eseguita dal Corpo Forestale (per quanto riguarda i rifiuti) e Polizia (per il filone corruzione). Quattrocentomila metri cubi di rifiuti (cioè all'incirca 500 mila tonnellate di terre e rocce da scavo, all'incirca mezzo Colosseo pieno in area golenale sul fiume) spostati e smaltiti illegalmente creando in questo modo sette discariche abusive per dieci ettari stimati e, ciò che è peggio, il tombamento di una cassa di espansione del fiume Pescara, con "una sensibile alterazione degli equilibri dell'alveo del fiume Pescara", come spiegato dal comandante regionale del Corpo Forestale, Ciro Lungo. Di tutti quei rifiuti, infatti, quasi centomila metri cubi sarebbero stati smaltiti in un terreno sottoposto a vincolo paesaggistico e classificato 'zona a pericolosita' idraulica molto elevata' nel Piano Stralcio Alluvioni del Comune di Chieti. Per i rifiuti, 18 indagati complessivi: quattro le misure cautelari, ai domiciliari, per vertici e tecnici di una ditta di Chieti specializzata in movimento di terra, la Emoter Srl, che avrebbe preso subappalti ingannando gli appaltatori principali con falsa documentazione sullo smaltimento delle terre che, invece, venivano rivendute o usate come riempimento. Emessa una misura cautelare di divieto temporaneo di esercitare attività imprenditoriale e sequestro per equivalente di 3 milioni. Per la corruzione, indagati il sindaco di Chieti Umberto Di Primio, il dirigente dell'autorità di bacino regionale Michele Colistro e l'imprenditore teramano Enzo Perilli. Nelle 16 pagine del capo di imputazione risultano due reati a carico, traffico illecito di rifiuti e corruzione. In corso sequestri e perquisizioni in varie localita': Roma, Napoli, L'Aquila, Montesilvano, Francavilla, in sedi aziendali, uffici pubblici e privati, abitazioni. L'inchiesta è condotta dai Pm aquilani David Mancini e Fabio Picuti. Secondo una prima ricostruzione il filone chietino dell'inchiesta stralcio, rispetto all'indagine madre del Corpo Forestale dello Stato, riguarderebbe proprio lo sversamento di oltre 93 mila metri cubi scavati nel vecchio cantiere Ikea di San Giovanni Teatino nell'area golenale del previsto progetto Megalò 3. Le gravi modifiche della quota livello dell'area di esondazione del fiume Pescara erano state oggetto di numerosi esposti di associazioni ambientalistiche e forze politiche, con l'intervento diretto del Genio Civile. Le ipotesi di reato di corruzione per Colistro e Di Primio riguarderebbero interventi per oltrepassare gli ostacoli intercorsi alla realizzazione del progetto.




ANSA-FOCUS

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