25/08/14

Sopravvivenza Ilva, dalle banche arrivano 250 milioni


Ilva, i soldi delle banche arriveranno, la crisi di liquidità è scongiurata, almeno per il momento.

Fonti qualificate rivelano al Secolo XIX che l’accordo sarebbe stato trovato su un prestito in due tranche da 125 milioni di euro l’una, che si renderanno disponibili a inizio settembre. La positiva novità promette di sbloccare la situazione di Taranto, con ricadute su tutti gli stabilimenti.

Novità emergono anche per il polo di Cornigliano, dove 1.750 operai sono in emergenza avendo i contratti di solidarietà in scadenza a fine settembre ed essendo necessario trovare una garanzia di continuità del reddito che consenta loro di arrivare a luglio 2015, quando potranno nuovamente accedere ai contratti di solidarietà. Su questo fronte il presidente della Regione Liguria aveva chiesto al presidente del Consiglio dei ministri un incontro tematico: Claudio Burlando e Matteo Renzi dovrebbero incontrarsi, secondo fonti, il 28 agosto.
Sul fronte banche la vicenda prende una piega positiva anche se non risolutiva. Il commissario dell’Ilva, Piero Gnudi, aveva sollecitato 650 milioni a Intesa San Paolo, Unicredit e Banco Popolare all’indomani del decreto legge varato dal Consiglio dei ministri. Il prestito ponte sarebbe stato garantito, anche se non nella misura richiesta. Con il decreto Ilva il governo ha introdotto il principio della prededucibilità, mirato a garantire le banche di fronte al rischio di un eventuale default del gruppo. Gli istituti di credito ne hanno preso atto, continuando la discussione. Fonti ministeriali dicono ora che l’accordo sarebbe stato raggiunto su un prestito pari a 250 milioni, complessivamente: è meno della metà di quanto aveva chiesto Gnudi, ma c’è.

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