Il relatore Pd Alessandro Bratti al decreto legge Terra dei fuochi ha espresso parere favorevole all'emendamento Sel che, come anticipato nei giorni scorsi da Public Policy, prevede per la mappatura delle aree inquinate non solo indagini per telerilevamento ma anche indagini dirette.
Nello specifico l'emendamento firmato in prima battuta dal deputato Alessandro Zan aggiunge al comma 1 dell'articolo 1 del dl: "Ai fini di una completa ed efficace mappatura e perimetrazione dei terreni della regione interessati da fenomeni di inquinamento, gli enti di cui al comma 1 avviano, contestualmente alle indagini tecniche di cui al medesimo comma (telerilevamento; Ndr), un programma di "indagini dirette" sui terreni, effettuate con le migliori tecniche disponibili, e integrative di quelle previste al successivo comma, volte a verificare l'effettivo stato di contaminazione dei medesimi e delle acque di falda". Dunque, quando lunedì prossimo la commissione Ambiente della Camera inizierà a discutere gli emendamenti, la modifica proposta da Sinistra ecologia e libertà potrebbe essere approvata. Il relatore Pd ha però posto come condizione che si tolga dall'emendamento la parte che assegna alle indagini dirette ulteriori risorse per "80 milioni di euro per ciascun anno degli anni 2014-2016". In questo modo per le indagini dirette proposte da Sel verrebbero usati i fondi già previsti nei commi 5 e 6 dell'articolo 2 del dl, cioè quelli (ancora da definire) della riprogrammazione del Piano di azione coesione della Regione Campania e quelli dei fondi strutturali europei 2014-2020. "Se ne può discutere ha spiegato a Public Policy il deputato Zan ma dobbiamo verificare la fattibilità dal punto di vista economico di quanto proposto dal relatore Bratti". (Public Policy)
Nessun commento:
Posta un commento