La nuova settimana si apre con due importanti vertenze industriali
del capoluogo jonico. A cominciare dalla conversione del decreto
riguardante l'inquinamento.
llva e Cementir, a Taranto la
nuova settimana si apre con due importanti problemi del lavoro in primo
piano. Per l'Ilva la commissione Ambiente della Camera voterà gli
emendamenti al decreto legge 136 che riguarda, oltre alla Terra dei
Fuochi in Campania, anche una serie di misure per il risanamento
ambientale del siderurgico. Mentre per Cementir, che dall'1 gennaio e
sino almeno a metà marzo ha fermato l'area a caldo dello stabilimento
di Taranto, la Regione Puglia ha convocato per domani un vertice con
azienda e sindacati dei lavoratori edili, presenti gli assessori al
Lavoro, Leo Caroli, e allo Sviluppo economico, Loredana Capone.
Aumento
del capitale sociale dell'Ilva per dare all'azienda le risorse che
servono al risanamento ambientale dello stabilimento di Taranto;
screening medico-sanitari per la popolazione più esposta agli effetti
dell'inquinamento del siderurgico; prosecuzione dello studio "Sentieri"
dell'Istituto superiore di sanità che valuta l'impatto delle emissioni
nocive sulla salute della popolazione; aumento dal 70 all'80 per cento
del numero delle prescrizioni Aia (Autorizzazione integrata ambientale)
che la gestione commissariale dell'Ilva deve avviare nel cosiddetto
periodo transitorio, che precede il varo del piano delle misure
ambientali, atteso entro la fine di febbraio, e del piano industriale
che arriverà successivamente. Queste alcune delle principali modifiche
arrivate, attraverso gli emendamenti della commissione Ambiente, al
decreto legge 136 nella parte che riguarda l'Ilva di Taranto. Il decreto
è stato approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso 3 dicembre,
pubblicato sulla "Gazzetta Ufficiale" del 10 dicembre e ora dovrebbe
essere approvato dalla Camera. La discussione in aula comincerà alle 18
di martedì. Successivamente il testo passerà al Senato per la definitiva
conversione in legge.
Tra i punti principali del decreto che la commissione Ambiente ha modificato con gli emendamenti (oltre 350 quelli presentati, più di un terzo quelli accolti), c'è quello relativo all'aumento di capitale dell'Ilva. Misura che il commissario Enrico Bondi ritiene necessaria per assicurare all'azienda le risorse che servono per finanziare i lavori dell'Aia, a partire dai 6-700 milioni necessari in quest'anno.
A tal fine nel decreto - la proposta è del relatore Alessandro Bratti del Pdi - è previsto che il commissario proponga alla propriet à (i Riva) l'aumento di capitale, ma anche la possibilità che si rivolga a investitori terzi limitando i diritti di opzione e di prelazione, e che possa altresì chiedere alla Magistratura lo smobilizzo dei soldi sequestrati mesi fa ai Riva (1,9 miliardi di euro) per reati fiscali e valutari. Questa parte dell'aumento di capitale in commissione Ambiente è stata nei giorni scorsi ulteriormente corrretta ponendo come data ultima, per chiudere la partita finanziaria, il 2014.
Non mancano tuttavia critiche all'impostazione del decreto legge. La Regione Puglia, attraverso l'assessore all'Ambiente, Lorenzo Nicastro, contesta il nuovo ricorso alla decretazione di urgenza e chiede che si dia più attenzione alle misure che riguardano la tutela della salute dei cittadini di
Taranto. Sel, invece, ritiene che l'impostazione generale del provvedimento privilegi solo la continuità della produzione dell'acciaio e introduca ulteriori rinvii e dilazioni per quanto riguarda i lavori di ambientalizzazione. Infine Forza Italia, pur condividendo la necessità di "stabilizzare" il problema dell'Ilva, ritiene che l'uso dei soldi sequestrati ai Riva prim'ancora della conclusione della vicenda giudiziaria, vada contro i principi del Codice e del Diritto. (Repubblica Bari)
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