15/12/13

Caso Isochimica, allarme ambiente. Cgil in campo

Aiello del Sabato, Atripalda, il degrado ambientale nella Valle del Sabato continua ad essere al centro dell’attenzione.

Sotto i riflettori c’è soprattutto l’inquinamento della zona industriale di Pianodardine. E’ di questi giorni l’ufficializzazione dei medici di base della Valle del Sabato della correlazione tra gli agenti inquinanti del fiume Sabato e dei nuclei industriali con l’aumento di circa l’80 per cento di tumori. Alla Procura della Repubblica di Avellino è stato presentato anche un esposto denuncia dall’Associazione Ambiente e Salute, in collaborazione con il gruppo dei medici di base dell’hinterland irpino. All’attenzione degli organi competenti è stato portato uno studio preciso del degrado ambientale e una lunga lista di 3061 firme dei comuni di Montefredane, Pratola Serra, Prata Principato Ultra, Arcella, Manocalzati e Pianodardine. In difesa della salute dei cittadini, si è schierata nelle ultime ore anche la Cgil di Avellino, che sceglie di sostenere l’azione messa in campo dal comitato Ambiente e Salute nella Valle del Sabato attraverso l’esposto denuncia. La Cgil supporta la richiesta di un intervento della Procura per fare luce sui livelli di inquinamento e di pericolo per la salute pubblica nella zona di Pianodardine. «La richiesta con petizione sottoscritta dai cittadini dei comuni che gravitano nell’area industriale di Avellino ci trova convinti sostenitori», afferma Vincenzo Petruzziello, segretario della Cgil di Avellino. Il sindacato irpino è pronto a sostenere lavoratori e cittadini nella difficile battaglia. «Al procuratore Cantelmo chiediamo di fare luce sui livelli di inquinamento e di verificare i numerosi siti che al momento preoccupano per i danni che potrebbero arrecare alla salute pubblica. Dato ormai per scontata la necessità di velocizzare la bonifica dell’area dell’Ex Isochimica conclude Petruzziello la Cgil chiede di verificare anche le operazioni di custodia e rimozione delle ecoballe presso lo Stir. Serve la mobilitazione di tutti, l’attuale situazione di emergenza ambientale non è più sostenibile».

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