21/10/13

Un progetto per la fragile Italia

Gianni Scudo è architetto e professore di progettazione ambientale alla scuola di Architettura e Società del Politecnico di Milano. Per l'Almanacco dell'Architetto, progetto editoriale in chiave sostenibile che nasce da un'idea di Renzo Piano, ha curato la sezione "Ambiente esterno".


Nuovi ambiti professionali per gli architetti deriveranno dall'urgenza di contrastare le calamità naturali, riconvertire il patrimonio edilizio dismesso, rendere le periferie esistenti città del futuro e non realizzarne di nuove, valorizzare la predisposizione geografica e climatica del territorio italiano per sfruttare le fonti di energia alternative. Il senatore Renzo Piano ha promesso, che realizzerà il suo miglior progetto da architetto politico, formando una generazione di giovani professionisti, perché "gli architetti sono i sensori della società" ed essa chiede idee per la crescita della città.

Domanda:Renzo Piano ha definito il territorio italiano fragile e bisognoso di un'opera di"rammendo"dal punto di vista idrogeologico e sismico, che consolidi gli edifici, a cominciare dalle scuole. È un progetto sostenibile?
Risposta: Lo sviluppo verso una condizione sostenibile e durevole nel tempo è giusto che parta proprio dalle scuole: non solo operando per il consolidamento e garantendo la sicurezza, ma anche migliorando la qualità dei servizi didattici, confermando l’opinione che le scuole devono essere il centro di diffusione di nuovi stili di vita. La maggior parte degli edifici scolastici sono stati realizzati in un periodo in cui non si faceva un uso razionale delle risorse, ma se è vero che in alcuni casi di provata fragilità delle strutture sarebbe preferibile abbattere e ricostruire, in generale e soprattutto in presenza di edifici vincolati è consigliabile il recupero e la cura dell’esistente. 
Un capitolo dolente riguarda i costi di gestione. Oggi è possibile il taglio radicale dei costi energetici, con investimenti dei gestori del servizio che garantiscono costo zero all’amministrazione. Purtroppo in Italia gli esempi virtuosi sono ancora pochi. La generale scarsità di risorse economiche rimane il principale problema, ma può essere una scusa. Il piano di Obama per il rilancio delle economie locali con incentivi alle piccole opere ha puntato molto sul recupero degli edifici scolastici, processo che ha fatto da traino anche al settore dell’edilizia privata. In Italia, la Provincia di Milano ha attinto a fondi europei per far partire i lavori su un numero elevato scuole: ristrutturazioni, riduzione dei costi di gestione del riscaldamento, sicurezza. È un inizio.

D. L'architetto esercita un mestiere che sconfina in altre discipline, di cui si nutre e che arricchisce. Qual è oggi la sua responsabilità sociale nella promozione di uno sviluppo sostenibile?
R. La responsabilità sociale dell’architetto è destinata ad aumentare per la transizione verso un’economia "del sole"(fonti rinnovabili), abbandonando l’economia del "carbonio "fonti fossili", operando per uno sviluppo durevole, che è possibile solo a partire dalle specificità locali. Il mestiere dell’architetto si struttura con competenze sempre più complesse e transdisciplinari, collegandosi per esempio all’agricoltura, all’ecologia, alla geo idrologia, alla psicologia ambientale, all’antropologia.

D. La Green Economy è la risposta per uscire dalla crisi economica, energetica, ambientale e culturale italiana?
R. La Green Economy rischia di essere uno slogan, ma certamente può essere una risposta alla crisi, dalla quale usciremo però solo se saremo in grado di progettare la rigenerazione dei sistemi insediativi nella prospettiva dello sviluppo sostenibile. Ciò in cui pecca il nostro Paese è l’eccesso di centralizzazione che impedisce di liberare budget ed "energie" a scala locale, favorendo la partecipazione collettiva, come nel caso di molte città europee, nelle quali si decentra una quota rilevante del budget per i servizi ed il verde, promuovendo così l’autonomia amministrativa locale.

L’Italia ha tutte le caratteristiche per vincere la crisi ed è auspicabile che prenda forma la Green Italy, una Green Economy "in salsa italiana" come afferma Ermete Realacci"che affonda le radici nella storia, ma si proietta nelle sfide del futuro". 

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