
Bergamo nitrati in Lombardia.un virus letale che rischia di inquinare le pianure della Lombardia,che succede nel bergamasco? 50 comuni sotto osservazione,finiranno in quarantena? 40 mila bovini e 10 mila suini in pericolo?
L’appuntamento è previsto per martedì 24 gennaio a Bergamo. Il provvedimento dell’Unione Europea individua le cosiddette Zone Vulnerabili da Nitrati di origine agricola (ZVN), nelle quali è introdotto il divieto di spargimento dei reflui degli allevamenti oltre un limite massimo annuo di 170 chilogrammi di azoto per ettaro, recentemente derogato a 250 chilogrammi, a fronte di un limite precedente molto più permissivo, pari a 340 chilogrammi di azoto per ettaro.
Gli appuntamenti territoriali programmati dalla Regione si propongono in particolare di presentare i contenuti della deroga approvata dalla Commissione Europea a favore delle regioni del bacino padano-veneto: Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna e Veneto.
"Attendiamo con particolare interesse l’incontro del prossimo 24 gennaio dichiara Leonardo Bolis, presidente bergamasco e nazionale dei contoterzisti agrari in quanto, secondo i nostri conti, la deroga concessa da Bruxelles sulla Direttiva nitrati rappresenterebbe una via d’uscita per circa il 10% delle imprese zootecniche lombarde. Si tratta di una boccata d’ossigeno per un numero piuttosto rilevante d’imprese, ma non certo della soluzione definitiva del problema”.
“In Bergamasca sono circa 50 i comuni di pianura sotto osservazione sottolinea il direttore di Abia, Enzo Cattaneo, ovvero quelli in cui si rilevano apporti azotati di provenienza zootecnica non in linea con i limiti massimi individuati dalla direttiva: il che si traduce di fatto in una situazione problematica per ben 400 allevamenti di pianura, che gestiscono attualmente un patrimonio zootecnico complessivo di circa 40.000 bovini e 10.000 suini, oltre a diverse centinaia di migliaia di polli. A fronte di queste dimensioni del problema Abia ritiene che si debbano ricercare soluzioni più strutturali rispetto alla pura e semplice applicazione del provvedimento di deroga”.
Durante l’incontro del 24 gennaio Abia avanzerà di nuovo la proposta – già formulata nei mesi scorsi – di istituire una sorta di Borsa dei liquami, ossia un mercato virtuale in grado di favorire l’incontro tra domanda e offerta di terreni disponibili per lo spandimento dei reflui e che consenta di riportare le relative quotazioni su un apposito listino. Ciò permetterebbe di diminuire i carichi di azoto delle zone più vulnerabili e di delocalizzare parte di questi fertilizzanti naturali verso aree che ne sono
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