28/10/13

Terra dei fuochi, don Patriciello sulla manifestazione di Napoli: "Non sono stato invitato"

"Troppe parole e tante bugie". Così don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano (Napoli) conosciuto per il suo impegno sul fronte della lotta ai roghi tossici nella Terra dei fuochi, risponde in un lungo post su facebook ai commenti sulla sua assenza dalla manifestazione di sabato scorso a Napoli.

"A quella manifestazione scrive don Patriciello non sono stato mai invitato". Ma il problema, sottolinea il parroco, non è questo: "Da quando, ho sentito forte il dovere di dare una mano perché il terribile dramma che ci uccide giungesse a qualche soluzione, è nato un "Coordinamento" di tanti comitati già esistenti sul territorio. Coordinamento che in questi lunghi e faticosi mesi ha lavorato sodo portando alla ribalta nazionale e internazionale la situazione della nostra terra. Queste persone godono della mia fiducia. Si riuniscono regolarmente con grande sacrificio, sottraendo tempo alla famiglia e allo svago. In questi mesi sono nati tra noi amicizie sincere e passione sempre maggiore per l'impegno comune. Se la mia persona è diventata più mediatica credo che sia solo per il fatto di essere un prete. Tutto, dunque viene condiviso. Mai, nemmeno una volta, è stato diramato un comunicato senza previa condivisione".

"In questi mesi ricorda don Patriciello abbiamo fatto mille cose. Abbiamo raccolto 35mila firme per denunciare le amministrazioni inadempienti. Abbiamo rivolto una petizione al parlamento europeo. Primo firmatario il vescovo di Aversa, Angelo Spinillo. Siamo andati, il dottor Marfella e io, a Bruxelles per essere auditi. I dottori Gaetano Divezzi e Antonio Marfella sono stati ascoltati dalla Commissione Salute del Senato della Repubblica. La Commissione Ambiente ha ascoltato me, Mauro Pagnano e ancora Marfella. In parrocchia a Caivano sono arrivati i ministri Orlando e De Girolamo. Prima ancora era venuto Balduzzi e la Commissione bicamerale presieduta da Gaetano Pecorella".


"Protestare è solo il primo momento. Alla protesta scrive occorre che faccia seguito la proposta. E la proposta, a mio modesto avviso, la si fa alle istituzioni. È con loro che bisogna dialogare. Un dialogo lungo, faticoso, estenuante, ma necessario. Un dialogo sincero, schietto, educato, rispettoso. Se la mia persona, assurta mio malgrado, a icona di questa orribile sciagura, serve alla causa che portiamo avanti, sono contento. In caso contrario, senza inutili offese e perdite di tempo prezioso, si faccia diversamente. Importante è vincere questa guerra. Tutto il resto è noià. Inutile dire che la strada che percorro si fa ogni giorno più insidiosa. Proprio per questo la prudenza non deve mai mancare. Proprio per questo non sono andato a Napoli"."Chiamare migliaia di persone a scendere in strada spiega  è una grande responsabilità. Io mi prendo le mie, non sono disposto ad addossarmi anche quelle di altri, che nella mia vita ho appena intravisto qualche volta e di cui non condivido il modo di pensare e di agire. Tutto qua". "Le idee che si confrontano non mi fanno paura. Tanta pena, invece, mi fanno coloro che per imporre le proprie fanno ricorso alla menzogna. Su questo campo non vi vedrete correre mai", conclude don Maurizio Patriciello.

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