05/10/13

Crisi: gli italiani tagliano i rifiuti


Coldiretti: taglio di 2 milioni di tonnellate di rifiuti ma le tasse volano lo stesso. Gli italiani riducono anche l’immondizia (-8%) ma le spese aumentano.
Negli anni della crisi crolla dell’8% la produzione di rifiuti degli italiani che è scesa a 504 chili per abitante con una riduzione di ben 42 chili rispetto al 2007. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti nel commentare i dati della Cgia di Mestre sull’aumento delle bollette per il  pagamento delle tasse sui rifiuti (Tares), sulla base dei dati Ispra.

Complessivamente a livello nazionale - sottolinea la Coldiretti - sono stati prodotti dagli italiani oltre 2 milioni di tonnellate di rifiuti in meno rispetto all’inizio della crisi con un rilevante effetto dal punto di vista ambientale ed economico che però non si è trasferito nei costi che invece per i cittadini aumentano.Si tratta di un risultato che  precisa la Coldiretti  è il frutto dell’effetto congiunto dei minori consumi, dell’aumento degli italiani che riciclano, fanno aggiustare e riducono gli sprechi ma anche di un atteggiamento piu’ responsabile nei confronti dell’ambiente.
La produzione di rifiuti - precisa la Coldiretti - continua ad essere pero’ disomogenea sul territorio con 503 kg/abitante al Nord, 582 kg/abitante al Centro e 463 kg/abitante al Sud nel 2012 quando complessivamente sono state prodotte poco meno di 30 milioni di tonnellate.
A contribuire notevolmente alla produzione dell’immondizia sono anche gli sprechi con quasi 5 milioni le tonnellate di cibo che ogni anno  stima la Coldiretti vengono gettate nelle case degli italiani. Anche se la situazione resti preoccupante due italiani su tre (65% hanno però ridotto o annullato lo spreco di cibo per effetto della crisi facendo piu’ attenzione agli acquisti nel negozio ed in cucina dove vengono controllate con maggiore scrupolo le scadenze e piu’ frequentemente si portano in tavola i piatti del giorno dopo, secondo una analisi realizzata da Coldiretti/Swg.

Tra gli italiani che hanno ridotto lo spreco, il 59% - conclude la Coldiretti - utilizzando quello che avanza per il pasto successivo, il 40% riducendo le dosi acquistate e il 38% guardando con più attenzione alla data di scadenza ma aumentano anche quanti vanno ad acquistare direttamente dal produttore nelle botteghe o nei mercati di campagna amica che garantiscono un miglior rapporto prezzo qualità ma anche una maggiore freschezza negli acquisti di frutta e verdura che dura anche una settimana in piu’, non dovendo subire lunghi tempi di trasporto.

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