10/03/11

Ancora bugie da Berlusconi su rinnovabili

RINNOVABILI; FERRANTE:SU PESO IN BOLLETTA BERLUSCONI RACCONTA FROTTOLE

“Anche sulla questione del peso delle rinnovabili sulle bollette Berlusconi paga il suo riflesso condizionato di non dire la verità, o raccontarla solo in parte.
I costi più gravosi nelle nostre bollette energetiche non sono certo costituiti da quelli afferenti le rinnovabili, che pesano infatti per meno della metà, e sono invece ben altre le voci di spesa che il Governo non dovrebbe solo calmierare ma piuttosto eliminare.”
Lo dichiara il senatore Francesco Ferrante, responsabile per il Pd delle politiche relative ai cambiamenti climatici.
“Innanzitutto – continua Ferrante - come più volte ha denunciato Autorità per l’energia elettrica e il gas, nonsi comprende per quale motivo sugli oneri in bolletta i consumatori elettrici che ne sostengono il peso debbano pagarci anche l’IVA come se acquistassero un bene o un servizio: solo questa voce ha pesato per un miliardo di euro nel 2010.
I cittadini e le imprese poi continuano a pagare , sempre sulla base della bolletta del 2010, quasi 300 milioni di euro per il nucleare che non esiste più in Italia dal 1987, oltre 1,2 miliardi di euro per il famigerato CIP6, in pratica un incentivo alle fonti fossili e un regalo ai petrolieri, oltre ai 355 milioni di euro in agevolazioni alle Ferrovie dello Stato.
Non dimentichiamo poi – aggiunge Ferrante - i 644 milioni di euro che i produttori di energia elettrica da fonti fossili, obbligati per legge ad acquistare Certificati Verdi, attualmente scaricano impropriamente sulle bollette dei consumatori eludendo in tal modo la ratio del meccanismo che dovrebbe essere una riduzione degli utili per il produttore che non fa sufficiente ricorso a fonti rinnovabili.”
“Berlusconi e il Governo non cerchino di edulcorare il loro spudorato attacco al comparto delle rinnovabili raccontando delle frottole, ma si mettano al più presto al tavolo con le associazioni per rimediare al guaio enorme che hanno combinato non solo al settore, ma a tutto il sistema Paese” – conclude Ferrante .

Roma 10 marzo 2011

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