19/01/15

Veleni nella discarica di Pitelli, si riapre il dossier

La discarica di Pitelli (foto Pistelli)
«Cinque motivi, ci portano in Liguria, a partire proprio dalla Spezia: cinque ragioni serie, che riguardano il passato ma anche il presente». 

L’onorevole Alessandro Bratti, Pd, presiede la nuova commissione bicamerale d’inchiesta sulle ecomafie: commissione che questa settimana si insedierà in Prefettura, per una fitta serie di audizioni sulle problematiche connesse ai rifiuti, e agli illeciti ambientali correlati. Inizierà con Legambiente, con Stefano Sarti, Paolo Varrella e l’avvocato Valentina Antonini. E procederà con l’acquisizione di testimonianze, e documenti, sui nodi irrisolti di ieri e di oggi.Bratti conosce bene la città. Conosce bene le vicende di Pitelli. Sono anni, che fa parte delle commissioni parlamentati: e ha contribuito non poco all’accertamento dell’avvelenamento di Natale De Grazia, l’ufficiale della Capitaneria di Porto ucciso nel 1995, mentre veniva in città ad indagare sulle “navi a perdere”, le carrette cariche di rifiuti affondate per interesse. Onorevole, grazie al vostro lavoro d’inchiesta, si è provato finalmente che De Grazia fu fermato: ora, la promessa di proseguire la sua missione interrotta, riparte proprio dalla Spezia… «E’ così. L’impegno a concludere la sua ricerca della verità, intendiamo rispettarlo. Vogliamo riprendere in mano tutta la documentazione sulla quale lavorava, e non solo. Stiamo definendo le desecretazioni, con la Camera». Spezia è stata, lo dicono più pentiti che voi stessi in commissione avete audito, un crocevia dei traffici, e resta ancora oggi una terra di discariche… «Il caso Pitelli – sottolinea Bratti – è un secondo filone di indagine: cosa è emerso a suo tempo, cosa no, e cosa si sta facendo oggi, anche riguardo alle bonifiche».

Un terzo fronte? «I traffici transfrontalieri di rifiuti, attraverso i porti della Spezia e di Genova: quelli storici, e quelli recenti. Come si controlla, cosa transita». S’è ben visto che dove il ciclo dei rifiuti non funziona, si infiltrano affaristi mafiosi, ci sono collusioni di interesse… «Ed è un quarto tema di inchiesta: a Levante, e a Ponente, cosa sta dietro le movimentazioni di terra, e di inerti, con uno sguardo attento a tutta la regione».

Il quinto obiettivo? «Focalizzare lo stato di emergenza rifiuti, complessivo, della Liguria: con tutte le difficoltà derivanti dalla mancata chiusura del ciclo di produzione e smaltimento». Come all’epoca dello scandalo di Pitelli, insomma, ancora una commissione d’inchiesta viene proprio qui, a cercare risposte ai dubbi: e stavolta, lo fa anche a nome di chi non c’è più, De Grazia, che riteneva questo golfo centrale, nei traffici delle “navi a perdere”. La commissione arriva, nel mezzo dell’inchiesta dell’antimafia sugli interramenti di marmettola a Pietralba, e nel mezzo della richiesta di Legambiente, di un’indagine della Procura spezzina sul legame fra le discariche di Pitelli e quelle navi affondate apposta.

La città, insomma, finisce ancora una volta sotto la lente: chiamata a dare risposte che in tanti anni non sono mai arrivate. Vice presidenti, sono il senatore Andrea Augello, area popolare, e il deputato Stefano Vignaroli, dei 5 Stelle. Segretari Francesco Scalia, senatore, Pd, e il deputato di Sel Filiberto Zaratti. Fra i senatori, c’è un solo spezzino Massimo Caleo.

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