08/01/15

Rifiuti: 500mila tonnellate terre e rocce da scavo in discariche scoperte da Cfs


Bloccato un importante smaltimento illecito di rifiuti speciali, terre e rocce da scavo, dal Comando Provinciale di Pescara del Corpo forestale dello Stato, sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia delll'Aquila, con la contestazione dei reati di attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti speciali e discarica abusiva.

Nel corso dell'operazione sono state eseguite quattro misure cautelari agli arresti domiciliari a carico dei vertici e di tecnici della Emoter srl, prima denominata Emoter sas, e di Eco Strade sas mentre la misura interiettiva di divieto temporaneo di esercizio d'impresa è stata notificata all'amministratore unico della Emoter Lavori. Sequestrati inoltre sette siti dove sono stati smaltiti i rifiuti speciali, per un totale di oltre 400.000 metri cubi, pari a circa 500.000 tonnellate di terre e rocce da scavo spostate, con la creazione di altrettante discariche abusive con una superficie complessiva di circa 10 ettari. Sequestro preventivo anche di 13 autocarri per il trasporto e per lo scarico delle terre e rocce da scavo utilizzati dalla ditta Emoter Lavori.
Sequestro per equivalente di circa 3.000.000 di euro derivanti da illecito profitto per la cessione di terre e rocce da scavo in difformità o in mancanza del piano di utilizzo e per il mancato sostenimento dei costi per il corretto smaltimento del rifiuto. Il sequestro è stato eseguito dagli uomini della Guardia di Finanza del Gico dell'Aquila. Tredici perquisizioni nelle sedi legali di altrettante imprese tra Pescara, Chieti, Milano e Roma.La normativa sulle terre e rocce da scavo prevede che possano essere trasportate o spostate in sito o ex sito sulla scorta di un piano di utilizzo notificato alle autorità, altrimenti sono da considerarsi rifiuti speciali classificabili con codice Cer 17.05.04. Nei cantieri oggetto di verifica in ''Terre d'oro'' il piano di utilizzo veniva completamente disatteso ovvero si riscontrava l'assenza dello stesso. Nel corso delle indagini - è stato spiegato oggi nel corso di una conferenza stampa - è emerso che il fine perseguito era quello di limitare i costi di trasporto e, contestualmente, di evitare i costi di smaltimento del materiale di scavo o quello di campionamento e di analisi degli oltre 400.000 metri cubi manipolati. L'indagine nasce del 2011 grazie al ruolo di polizia di prossimità che viene svolto dai reparti del Corpo forestale dello Stato.

(AdnKronos)

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