25/01/15

Mercato della CO2, avvio nuovo meccanismo resta 2021


Parola passa a commissione ambiente, timori industrie

Tutto rinviato nella partita in corso tra ambientalisti e industria all'Europarlamento sul futuro del mercato delle emissioni inquinanti. Al centro del confronto, il nuovo meccanismo legato al mercato della CO2 (Ets), il sistema che nasce con lo scopo di incentivare le industrie ad inquinare di meno ma che, anche a causa della crisi, stenta a decollare e va quindi riformato.
Il primo passo in questa direzione è la proposta di stabilire una 'riserva di stabilità', un meccanismo che secondo l'industria comporta costi eccessivi per il settore. Con il voto di oggi, la commissione industria del Pe ha rinunciato ad avere una posizione in merito perché ha bocciato il compromesso (il 2019) proposto dal relatore, l'ex commissario all'Industria, Antonio Tajani, con 31 voti contrari, 28 sì e 7 astenuti. "È stato respinto con una strana alleanza fra socialisti, verdi, Ukip di Farage e non inscritti" ha spiegato Tajani.

Oggetto del contendere è soprattutto la data di avvio del nuovo meccanismo, che la Commissione Ue ha proposto entri in vigore dal 2021, mentre socialisti e verdi vogliono sia anticipato al 2017. Nel voto in commissione industria, una volta passata la data del 2021 e non quella del 2017, la strategia è stata quella di rinviare l'intera partita in Commissione ambiente, responsabile del dossier, e poi in plenaria, senza far entrare nei negoziati la commissione industria. "Si sono dati la zappa sui piedi - ha aggiunto il relatore - perché sono stati respinti i compromessi sulla data del 2019 e sul 'carbon leakage'", cioè possibili misure di compensazione per evitare la delocalizzazione delle industrie più inquinanti. Di fatto "rimane la posizione del testo di quando ero commissario, e per me va bene" ha concluso Tajani. La riserva dovrebbe consentire sia di affrontare l'eccedenza di quote di emissioni che si è costituita negli ultimi anni, e che ha fatto crollare il prezzo della CO2, sia di regolare automaticamente le quote da mettere all'asta.

Salini (Ncd), colpo a industria
Il voto di oggi in Commissione industria dell'Europarlamento su un nuovo meccanismo del mercato Ue della CO2 (Ets), il sistema che dovrebbe incentivare gli impianti ad inquinare meno, rappresenta un duro colpo "di Renzi e del Pd all'industria italiana". Questa la posizione di Massimiliano Salini, eurodeputato Ncd, dopo la bocciatura del parere proposto dal relatore e collega del Ppe, Antonio Tajani. La Commissione industria, che non è riuscita a trovare una posizione comune, si ritrova così esclusa dai negoziati, che si spostano ora in Commissione ambiente e poi in plenaria. Se dovesse passare la posizione di socialisti e verdi, che intendono anticipare la data di entrata in vigore del nuovo meccanismo della cosiddetta "riserva di stabilità" al 2017 invece che al 20121, secondo Salini "si metterebbero in ginocchio interi comparti produttivi". Salini cita stime di Confindustria secondo cui questa nuova misura implicherebbe per dieci anni "costi aggiuntivi per la siderurgia pari a sette miliardi di euro, sette miliardi e 800 milioni per il settore dell'alluminio, un miliardo e mezzo per quello della carta, sei miliardi per l'industria cementiera, quattro miliardi per il comparto della ceramica e sei miliardi per la raffinazione dei prodotti petroliferi". Si tratta di "cifre allarmanti che dicono chiaramente come è stato lanciato un boomerang che si ritorcerà contro le aziende italiane" attacca Salini.

Socialisti, coalizione ha bloccato la destra
Soddisfazione dei socialisti per il voto di oggi in Commissione industria dell'Europarlamento, legato al mercato europeo di scambio di quote di emissioni della CO2, nato per rendere l'economia Ue sempre più verde. "Oggi i socialisti hanno guidato una coalizione progressista per bloccare con successo un tentativo dei gruppi di destra di annacquare la riforma del mercato europeo della CO2 (Ets)" afferma il gruppo in una nota, dopo la bocciatura del parere proposto dal relatore, l'ex commissario europeo Antonio Tajani. Tajani stesso viene considerato dai socialisti "una figura chiave di opposizione al rafforzamento dell'Ets", che "ora non ha un mandato per partecipare ai futuri negoziati con la Commissione ambiente e gli Stati membri". La data di avvio del nuovo meccanismo, che prevede la creazione della cosiddetta "riserva di stabilità", che dovrebbe garantire un migliore funzionamento del mercato europeo delle emissioni di CO2, sarà al centro delle trattativa. "Se fosse stata adottata l'opinione della Commissione industria questo avrebbe significato il suo avvio nel 2021" ha spiegato Theresa Griffin, portavoce dei socialisti in Commissione industria, che premono per la data del 2017. "Vogliamo una proposta più ambiziosa" rincara Matthias Groote, portavoce dei socialisti per ambiente e clima.

Canale Energia&Ambiente

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