11/01/15

Ilva: da martedì a Senato audizioni per nuovo decreto legge

Il nuovo decreto sull'Ilva e su Taranto comincia dalla prossima settimana dal Senato l'iter per la conversione in legge. 

Le prime audizioni sono fissate dalle commissioni Industria e Ambiente di Palazzo Madama per martedì, mercoledì e giovedì prossimi. Il decreto è stato approvato dal Consiglio dei ministri alla vigilia di Natale e il premier Matteo Renzi l'ha più volte definito un provvedimento necessario per mettere in sicurezza l'azienda, la salute dei lavoratori e dei cittadini di Taranto, ed assicurare un nuovo sviluppo alla città pugliese. Nel decreto, infatti, si parla anche di rilancio del porto, di bonifiche, di recupero della Città vecchia e di valorizzazione dell'Arsenale della Marina come sito di archeologia industriale oltrechè come stabilimento industriale per la manutenzione delle navi militari.
Il primo ad essere ascoltato in Senato sarà martedì il commissario straordinario dell'Ilva, Piero Gnudi, la cui audizione è fissata alle 14.30. In serata toccherà invece al presidente di Federacciai, la federazione di Confindustria delle aziende siderurgiche, Antonio Gozzi. Mercolediì le commissioni Industria e Ambiente del Senato ascolteranno il procuratore capo della Repubblica di Taranto, Francesco Sebastio, e a seguire il procuratore aggiunto di Milano, Francesco Greco, e il sostituto procuratore di Milano, Stefano Civardi. Se le audizioni di Gnudi e Gozzi sono da mettere in relazione ai problemi dell'Ilva, per il quale il decreto legge dispone il passaggio all'amministrazione straordinaria con la legge Marzano e il successivo affidamento ad una newco pubblica per un periodo compreso tra i 18 e i 36 mesi, quelle dei magistrati di Taranto e Milano verteranno invece sugli aspetti giudiziari della vicenda. Nei mesi scorsi, infatti, la Magistratura di Milano, ha dato via libera attraverso il gip al trasferimento nelle casse dell'Ilva del miliardo e 200 milioni che la stessa Magistratura lombarda ha sequestrato nel 2013 ai fratelli Adriano ed Emilio Riva (quest'ultimo scomparso ad aprile scorso e presidente del gruppo che controlla l'Ilva). Soldi il cui utilizzo, per finalità di risanamento ambientale dell'acciaieria di Taranto, viene riconfermato dal decreto legge di cui il Senato si appresta a discutere. Contro il trasferimento dei soldi all'Ilva, Adriano Riva ha però presentato ricorso in Corte di Cassazione.

In parallelo alle audizioni del Senato, dove saranno presentati i primi emendamenti al decreto - quelli attesi, in quanto in corso di elaborazione, riguardano le garanzie sull'Autorizzazione integrata ambientale e la tutela delle imprese appaltatrici -, il commissario Gnudi avviera' anche gli adempimenti per il passaggio dell'Ilva al regime dell'amministrazione straordinaria. Secondo i tempi forniti a fine anno ai sindacati metalmeccanici dal ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, intorno al 14-16 prossimi l'Ilva, dal 2013 sottoposta a commissariamento straordinario per motivi ambientali da parte del Governo, andra' in amministrazione straordinaria. Anche per questo, e cioe' per prepararsi al nuovo assetto, che l'Ilva, in via eccezionale solo per questo mese, ha anticipato di qualche giorno il pagamento degli stipendi ai dipendenti (agli 11mila addetti di Taranto, per esempio, le retribuzioni di dicembre sono state accreditate lo scorso 9 gennaio anziche' essere in pagamento domani come di consueto). A marzo, invece, l'amministrazione straordinaria 'fittera'' gli impianti e trasferirà il personale alla nuova società pubblica dove il partner di peso dovrebbe essere Fintecna, controllata da Cdp. Questa newco prendera' l'Ilva in carico per 18-36 mesi - questi i tempi indicati dal premier Matteo Renzi - per rilanciarla industrialmente e risanarla ambientalmente. La newco dovrebbe poter contare sia sulle risorse sequestrate ai Riva dalla Magistratura milanese, il miliardo e 200 milioni, sia su fondi accantonati anni addietro da Fintecna - sarebbero 150-160 milioni di euro - a fronte di un contenzioso ambientale sollevato dalla proprieta' Riva.

Tutta ancora da vedere, invece, la governance di questa newco, anche se col passar dei giorni sembra rafforzarsi una continuità di gestione tra commissariamento straordinario e amministrazione straordinaria. Nel senso che sia il commissario Gnudi che il sub commissario, Corrado Carrubba, dovrebbero restare ai loro posti e guidare la nuova fase dell'Ilva. Con loro anche l'attuale dg dell'azienda Roberto Renon, nominato proprio da Gnudi mesi addietro. Inoltre, sempre a proposito della newco, fra le ipotesi possibili ci sono anche quella di un coinvolgimento di Arcelor Mittal - la multinazionale che si e' candidata all'acquisizione dell'azienda, discorso poi rientrato quando il Governo ha deciso di riportare l'Ilva sotto la gestione dello Stato - e delle banche creditrici dell'attuale Ilva. In particolare, Arcelor Mittal, che sino a poche settimane fa stava trattando con Gnudi insieme al gruppo Marcegaglia, potrebbe avere verso la newco un iniziale ruolo di consulenza per poi entrare nel capitale in una fase successiva. Le banche, invece, potrebbero essere invitate, sempre in una fase successiva, a convertire in azioni parte della loro esposizione nei confronti dell'Ilva.

(AGI)

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