'Teoricamente impossibile bruciare intero ammontare programma'
"L'Italia non rischia di perdere 40 mld di
fondi europei". Così David Hudson, portavoce della Commissione europea,
in un'intervista all'Adnkronos commenta i contenuti della lettera
inviata al governo italiano sul partnership agreeement per la nuova
programmazione 2014-2020, da finalizzare a fine estate. "Abbiamo inviato
una lettera in merito al governo italiano con le nostre osservazioni
per un corretto uso dei fondi del nuovo budget comunitario", ha detto
Hudson. "Che Roma possa perdere l'interno ammontare del programma,
ovvero 40 mld, è teoricamente impossibile insiste perchè
equivarrebbe a non avere un partnership agreement e questo, appunto, è
teoricamente impossibile visto che tuti i paesi membri ne hanno uno".
La
nostra missiva, chiarisce "rientra nel quadro degli scambi con il
governo per migliorare i contenuti dell'accordo. Non è prevista una
risposta formale di Roma in merito perché la lettera fa parte del lavoro
in corso, come avviene con gli altri paesi membri". Entrando nel
dettaglio degli stanziamenti, Hudson ha spiegato che "40 mld è il totale
dei fondi disponibili. E' ovvio che se non verranno usati, in base alle
regole Ue, dovranno tornare nelle casse comunitarie, ma che si perda
l'intero ammontare è pressochè impossibile". E questo per almeno due motivi, che il portavoce
spiega: primo, nel 2017 la Commissione fa una sorta di verifica di metà
percorso su quanto è stato utilizzato dall'inizio del programma;
secondo, nel 2020 Bruxelles riaggiorna ovviamente questo check per
vedere quanto è stato speso a fine programma. "E comunque, anche dopo il
2020, in base ad una revisione delle norme europee in materia, il paese
membro ha ancora qualche anno per spendere i fondi". Di certo, e la
programmazione 2007-13 'docet' visto che Roma rischia di vedere
evaporare parte dei fondi, il Belpaese deve fare più sforzi per spendere
meglio gli stanziamenti. Ed è su questo che si concentra la lettera di
Bruxelles. "Noi diamo dei consigli su come migliorare la capacità
amministrativa, perchè la nostra esperienza ci insegna che da lì dipende
il buon uso dei fondi europei". Per il resto i settori su cui l'Italia è
carente, sono noti: ricerca e innovazione, itc, competitività,
ambiente. Tutti ambiti "su cui la Commissione Ue punta perchè sono
fondamentali per sbloccare il potenziale di crescita di un paese".
(Adnkronos)
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