10/08/14

Maltempo: Cia, “totale assenza di difesa e conservazione del suolo”

"La vera falla che porta l’Italia a una continua ‘emergenza maltempo‘, che spesso purtroppo si trasforma in tragedia, è la totale assenza di una politica di difesa e conservazione del suolo. In questi anni poco si è fatto per tutelare il territorio da incuria e degrado ed evitare l’abbandono da parte degli agricoltori, la cui opera di presidio e manutenzione è fondamentale".

Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori a proposito di quanto accaduto in Veneto. “I vigneti e piu’ in generale tutti i terreni coltivati, assieme a quelli boschivi, giocano un ruolo essenziale per stabilizzare e consolidare i versanti e per trattenere le sponde dei fiumi, grazie anche alla capacità di assorbimento e di riduzione dei tempi di corrivazione delle acque, aiutando cosi’ a scongiurare frane e cedimenti del terreno spiega la Cia.Sfortunatamente, però, la cementificazione costante non solo ha divorato negli ultimi vent’anni oltre 2 milioni di ettari di terreno agricolo a ritmi vertiginosi (oltre 11 ettari l’ora, quasi 2000 alla settimana e oltre 8000 al mese), ma questo processo molte volte non è neanche stato accompagnato da un adeguamento della rete di scolo delle acque”. “Per questo non si può ancora attendere osserva la Cia. Al Paese servono nuove e adeguate politiche di prevenzione del territorio, a cui affiancare una puntuale azione di vigilanza e controllo delle situazioni a rischio che deve coinvolgere in primis gli agricoltori. Ecco perchè sollecitiamo la ripresa della discussione sull’uso e consumo di suolo, che è ferma da tempo alla Camera nonostante i numerosi disegni di legge presentati. E’ necessario arrivare al più presto a definire norme operative, che vedano un’azione in partenariato pubblico-privato. D’altra parte, il rischio idrogeologico in Italia coinvolge il 9,8 per cento della superficie nazionale e riguarda 6.633 comuni evidenzia la confederazione. Vuol dire che oggi quasi un cittadino su dieci si trova in aree esposte al pericolo di alluvioni e frane”.

di Renato Sansone

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