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La Camorra ha saputo approfittare del metodo
della corruzione"
''E' stato davvero un brutto colpo constatare che all'
Aquila dopo la
corruzione è arrivata la camorra''. Lo ha detto
Rosy Bindi, presidente della
Commissione Antimafia, in un'intervista alla Radio Vaticana sulle infiltrazioni criminali negli appalti post-terremoto. ''La camorra ha spiegato la Bindi ha saputo approfittare del metodo della corruzione, nella pratica della quale si è trovata in ottima compagnia: dalle indagini avviate dalla magistratura, infatti, abbiamo constatato il ricorrere degli stessi nomi; come ad esempio la Maltauro del Mose, dell' Expo, la stessa delle tangenti del '92 che ritornano. In tutto ciò la camorra ha saputo infilarsi''.
''Però ha continuato il presidente della Commissione Antimafia la camorra in questo preciso frangente ha usato il lavoro. Ditte pulite hanno vinto l'appalto e poi hanno fatto lavorare imprese mafiose le quali ai propri dipendenti hanno chiesto indietro il 60% del salario. Perché tutto questo è accaduto? Perché mancano strumenti adeguati di controllo. Certamente bisogna rivedere la nostra
normativa sugli appalti e sui contratti pubblici, però all'Aquila le infiltrazioni mafiose si sono verificate di più nella cosidetta ricostruzione privata, dove ci sono regole diverse da quella pubblica. Dunque, occorrono nuovi strumenti di controllo ed accesso ad esempio ai cantieri e alla pratica del sub-appalto''. ''Per ora ha concluso Bindi non ho sentito parlare di connivenze della politica: se ci saranno emergeranno. Nella missione della Commissione di ieri ho percepito una consapevolezza da parte delle istituzioni della città che ancora esiste una situazione di gravità nella quale versa l'Aquila, che deve essere ricostruita non solo nelle sue mura ma ricostruita soprattutto nel suo tessuto
sociale. L'Aquila ha subito violenza non solo da parte del terremoto ma anche da un'idea sbagliata di ricostruzione che ormai fortunatamente è alle spalle''.
(Adnkronos)
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