11/07/14

Ilva: Ronchi, 'no' a Galletti per restare sub commissario 'Non aveva più senso con competenze non definite'

''Il 4 luglio è scaduto il mio mandato da sub commissario e non ho accettato la riconferma propostami dal ministro dell'Ambiente, Galletti, il 5 perchè secondo me servono garanzie finanziarie e garanzie di operatività''. 

Lo dice all'ANSA l'ex sub commissario dell'Ilva Edo Ronchi, che era in lizza per diventare commissario ambientale per lo stabilimento siderurgico. Ma l'ipotesi è tramontata dopo l'approvazione del nuovo decreto sull'Ilva approvato ieri. ''Non aveva più senso aggiunge Ronchi avere un sub commissario con competenze non definite, ma occorreva un sub commissario per l'attuazione del Dpcm sul piano ambientale.
Hanno discusso, fatto i testi e gli emendamenti e alla fine non hanno approvato nessuna delle due opzioni. Quindi non sono disponibile a essere nominato a queste condizioni''. Ronchi rivela di aver presentato le sue proposte a Galletti: ''Gli ho detto che sarei stato disponibile a queste condizioni e cioè avere la disponibilità dei fondi per attuare il piano ambientale quantificato in 1,8 miliardi di euro per il primo anno e poi per attuare il piano già definito. Si tratta di risorse ottenibili con i fondi del sequestro milanese ed eventualmente, ad integrazione, con un prestito trentennale garantito dallo Stato. Non si può fare il risanamento ambientale obietta se non hai i soldi''.

'Sarebbero serviti più di due commissari' ''E' stato detto che due commissari non servono? Secondo me due non ne bastano'', ha detto all'ANSA Ronchi. ''Avete presente spiega i problemi di rete commerciale, di approvvigionamento, i problemi produttivi e i problemi finanziari dell'azienda? Questo è il patrimonio di cui si dovrebbe occupare Gnudi, a cui si aggiungono centinaia di progetti, decine di cantieri. E chi se ne occupa? Sempre Gnudi? Ma non esiste proprio''. Ronchi ricorda che con il Dpcm del 9 maggio sul piano ambientale ''il quadro è cambiato. Prima c'era un lavoro istruttorio, di studio, adesso bisogna essere operativi. Questa non è una fabbrichetta dove due commissari si danno fastidio, ma una fabbrica che si chiama Ilva, con un piano ambientale che comporta centinaia di misure e richiede una riorganizzazione della struttura e una responsabilità diretta''. L'ex sub commissario immagina ''complicato il futuro dell'Ilva. Si devono dare una sveglia - prosegue - perchè non possono pensare di andare avanti soltanto con misure tampone. Finanziare il risanamento con gli utili aziendali non sta in piedi. O si adotta il principio 'chi inquina paga' e si trovano i soldi dei Riva o serva un intervento pubblico molto consistente. Io - conclude Ronchi - non vedo altre soluzioni''.

ANSA

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