02/02/14

Toscana: pronto il piano ambientale ed energetico

 Illustrato in Consiglio Regionale alle Commissioni Competenti
Lotta ai cambiamenti climatici, green economy e prevenzione dei rischi. Questa le ''sfide'' del Paer, il Piano ambientale ed energetico della Toscana illustrato nei giorni scorsi in Consiglio regionale alle Commissioni Territorio e Sviluppo economico, presiedute rispettivamente da Gianfranco Venturi (Pd) e Rosanna Pugnalini (Pd), dall'assessore all'Ambiente Anna Rita Bramerini. Un Piano pluriennale (contiene azioni e indirizzi che arrivano fino al 2030) che la stessa Bramerini ha definito il ''Libro bianco del fabbisogno toscano''. ''Un quadro di regole certe la cui attivazione concreta si attua nei piani specifici annuali'', che ''guarda all'Europa'' e si divide in due grandi aree tematiche: ''sostenere la transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio e contrastare i cambiamenti climatici attraverso la diffusione della green economy''; ''promuovere l'adattamento ai cambiamenti climatici, la prevenzione e la gestione dei rischi''. Rispetto alle sfide che il Paer lancia, Bramerini ha chiarito come la ''messa in sicurezza implichi investimenti elevati che contrastano con le ridotte capacità di spesa degli enti pubblici. Per questo abbiamo deciso di stimare per tutte le aree di intervento il fabbisogno totale e favorire uno stanziamento annuo costante da destinare alla realizzazione degli interventi''

In questo senso il Piano ''segna un cambio di passo nella politica della programmazione delle risorse'' vista la stima del fabbisogno per la realizzazione dei vari interventi nel medio-lungo periodo, e prevede un percorso che prende in considerazione i diversi canali di finanziamento, sia regionali, nazionali che comunitari. In particolare, per il programma straordinario degli interventi strategici per la risorsa idrica, si ipotizzano 875 milioni di euro, per la difesa del suolo un fabbisogno minimo di 1,5 miliardi, per gli interventi strategici per la difesa della costa 190 milioni e per il programma pluriennale per la sicurezza sismica 390 milioni di euro. In tema di green economy, le priorita' dell'esecutivo puntano alla creazione di una economia in cui le quattro fasi dello sviluppo (ricerca, produzione, installazione impianti, consumo sostenibile ed efficienza) siano realmente integrate. ''Si tende all'evoluzione di nuove forme di riutilizzo dei rifiuti ha detto Bramerini ma anche alla diversificazione degli usi dalla fonte geotermica con la media entalpia, all'uso degli scarti agricoli e di manutenzione delle aree boscate per la produzione di energia così come alla valorizzazione del legno per l'impiego in eco-edilizia''. L'assessore ha ricordato che la Toscana è chiamata a raggiungere il target del 16,5 per cento di consumo da rinnovabili termiche ed elettriche sul consumo energetico complessivo. ''Un obiettivo non da poco'' fissato nel decreto Burden Sharing del 15 marzo 2012 nel quale sono individuate anche le modalita' di gestione dei casi di mancato raggiungimento degli obiettivi. E' quindi un Piano che ''guarda all'Europa e che vuole andare oltre gli obiettivi fissati''. Essendo un Piano che si interseca con materie di competenze di altri assessorati, contiene allegati tra cui quelli sulle aree non idonee a installazione di impianti fotovoltaici, eolici e a biomasse. ''Quelle che riguardano il fotovoltaico sono già oggetto di una legge regionale'' (11/2011 ndr) ha ricordato Bramerini, per l'eolico e le biomasse la ''predisposizione è avvenuta in collaborazione con gli uffici degli assessorati all'Urbanistica e all'Agricoltura oltre che con il Ministero per i beni ambientali e culturali''. L'assessore ha inoltre evidenziato come la Toscana sia la ''prima regione a dare attuazione a quanto previsto dalla normativa per la tutela della biodiversita', sia a livello nazionale che europeo''. ''Nel Paer sono definiti i valori per preservare il patrimonio naturale e conclude un lavoro iniziato nel 2008 in collaborazione con il Wwf''. Apprezzamenti al Piano sono arrivati dai presidenti di commissione Pugnalini e Venturi. In particolare la prima ha rilevato come il ''lungo respiro sia elemento positivo''. ''Contenuti e indirizzi sono condivisibili'' ha detto sottolineando che gli ''approfondimenti richiesti dai commissari sono necessari e saranno fatti''. Venturi ha osservato come il Paer ''offra possibilità enormi poichè, insieme agli altri provvedimenti all'ordine del giorno della commissione, rappresenta una sintesi tra sviluppo e governo del territorio''. Dal vicepresidente della commissione Ambiente, Andrea Agresti (Ncd) è arrivata la richiesta di trattare le cinque macroaree individuate nel Piano (difesa del suolo e della risorsa idrica, difesa della costa, tutela della biodiversità, rischio sismico ndr) in ''altrettante sedute''. ''Abbiamo la necessità di approfondire ogni settore'' ha detto rilevando che in tema di infrastrutture occorre una ''individuazione per grado di priorita' e non per esigenze di enti locali e amministratori''. Dal portavoce dell'opposizione, Stefania Fuscagni l'appunto che ''siamo sempre i primi nell'innovazione del metodo e ancora i primi a tornare indietro''. ''Siamo stati pionieri a togliere le preferenze e lo saremo ancora nel rimetterle'' ha osservato chiedendo alla Giunta di ''dare alle minoranze gli strumenti necessari ad un dibattito e ad un contributo costruttivo''.

(Adnkronos)

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