10/02/14

Ogm: Zanoni (Pd), italia faccia possibile per sbloccare direttiva Ue di divieto

"Lo Stato italiano lavori sodo in Consiglio Ue per sbloccare direttiva che darà la possibilità agli Stati membri di limitare o vietare la coltivazione di OGM sul proprio territorio".

E' il commento dell'eurodeputato PD Andrea Zanoni, membro della commissione ENVI Ambiente, Sanità Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo, all'annuncio dell'apertura di una procedura di infrazione nei confronti dell'Italia per il divieto di coltura del mais geneticamente modificato Mon810. "Approvare questa direttiva europea è l'unico modo per uscire dall'attuale impasse sugli OGM e garantire ai cittadini italiani che il transgenico non finisca sulle proprie tavole". La Commissione europea ha comunicato l'apertura di una procedura d'infrazione contro il divieto di coltivare, sul territorio il mais OGM della Monsanto imposto dal governo con il decreto firmato nel luglio 2013 dai ministri alle Politiche agricole, alla Salute e all'Ambiente.
"Questi decreti lasciano il tempo che trovano, la vera battaglia sugli OGM va combattuta a Bruxelles incalza Zanoni L'Italia deve usare le proprie capacità diplomatiche e il proprio peso politico per sbloccare la modifica della direttiva 2001/18/CE che darà finalmente la possibilità agli Stati membri di limitare o vietare la coltivazione di OGM sul loro territorio. Questa direttiva è bloccata da anni in sede di Consiglio Ue per motivi opposti sia dai Paesi pro che da quelli contro gli OGM. La posizione dell'Italia deve essere ferrea: abbiamo bisogno di una legge che dia in modo inequivocabile la possibilità di dire no agli OGM". L'eurodeputato ricorda che domani il Consiglio Ue Affari generali si dovrà pronunciare sull'approv azione del mais 1507 della Pioneer. "Invito il Ministro Moavero a fare il possibile per evitare una non decisione che non farebbe altro che dare carta bianca alla Commissione europea, pronta ad autorizzare questo mais nonostante al Parlamento europeo abbiamo chiaramente votato contro lo scorso 16 gennaio".

(AGENPARL)

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