10/02/14

Ambiente: dispersioni sopra la norma, sequestrata discarica vicino Taranto


La discarica per rifiuti speciali non pericolosi della società "Vergine", in località "Palombara" vicino Taranto, è stata sequestrata dai carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Lecce al termine delle indagini avviate dopo gli esposti presentati da cittadini e associazioni ambientaliste.

Si tratta di un provvedimento di tipo preventivo richiesto dal sostituto procuratore Lanfranco Marazia ed emesso dal gip del Tribunale del capoluogo jonico Valerina Ingenito. Sono stati sequestrati anche tre compattatori industriali, due pale meccaniche e tre escavatori utilizzati per la movimentazione e la copertura dei rifiuti speciali. Il valore complessivo dei beni sequestrati ammonta a circa 300 milioni di euro. Le indagini del Noe, durate un anno e mezzo, hanno richiesto una consulenza tecnica e numerosi campionamenti e monitoraggi effettuati dall'Arpa di Taranto durante i quali sono state accertate concentrazioni di idrogeno solforato superiori alla soglia di percepibilità olfattiva prevista. Gli episodi di molestie olfattive lamentate negli esposti potevano essere correlate alla dispersione di sostanze odorigene compatibili con le operazioni di abbancamento dei rifiuti e anche allo spegnimento di alcune torce presenti nell'impianto per la combustione di biogas. Su questo ultimo aspetto si sono concentrate le osservazioni dei consulenti secondo i quali la mancanza di un corretto sistema di captazione degli stessi determina un accumulo di gas nel corpo della discarica che sfocia in una fuoriuscita con dispersioni maleodoranti in atmosfera.

Anche in relazione ai fanghi in entrata nella discarica è stato rilevato che non sono stati adottati tutti gli accorgimenti tecnici necessari per evitare le emissioni maleodoranti. E' stato anche effettuato uno studio dei venti registrati nelle stazioni di Torricella e Grottaglie per comprendere quale fosse l'origine dei miasmi avvertiti in zona ed escludere eventuali altre fonti inquinanti. L'ipotesi di reato contestata ai gestori della discarica è quella del getto pericoloso di cose per aver provocato l'emissione di sostanze odorigene, quali il solfuro di idrogeno e biogas, derivanti dai processi di gestione e post-gestione delle vasche di raccolta e di trattamento dei rifiuti che causano molestia olfattiva e disturbi di vario genere alle persone e in particolare alla popolazione residente nel vicino centro abitato di Lizzano, situato a 3,5 chilometri dall'impianto. La società proprietaria della discarica ha sede legale a Calenzano, in provincia di Firenze. Sono state notificate informazioni di garanzia al direttore tecnico dell'impianto ed al legale rappresentante della società. L'attivita' d'indagine nasce nel mese di agosto 2012 a seguito di un esposto nel quale si rappresentava che nelle ore serali notturne a e mattutine venivano avvertite delle esalazioni maleodoranti provenienti dalla direzione della discarica la cui capacità di stoccaggio rifiuti è di diverse migliaia di metri cubi.

(Adnkronos)

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