07/02/14

Ilva: Pd, decreto è svolta; ambientalisti si appellano a Ue

La conversione in legge del decreto sull'Ilva di Taranto, avvenuta ieri da parte del Senato, continua a far discutere e a provocare divisioni.

E' diventato legge il "provvedimento più importante per l'ambientalizzazione dell'area industriale", dice il segretario del Pd di Taranto, Walter Musillo. Che aggiunge: "Finalmente, dopo oltre 50 anni di "disattenzione", il governo nazionale assume decisioni che possono portare a cambiare il volto del nostro territorio". La pensano in modo radicalmente opposto gli ambientalisti di Peacelink. In una dichiarazione congiunta, Alessandro Marescotti, Antonia Battaglia e Luciano Manna affermano: "Siamo di fronte ad una legge anti-cittadini, anti-esseri umani, anti Taranto, in nome della produzione a tutti i costi dell'acciaio e della garanzia assoluta dei profitti. Ma tutto questo rilevano prima o poi finirà perchè l'Italia si è posta fuori dalle norme europee con grossolana noncuranza". Per Musillo "non è esagerato parlare di una svolta senza precedenti rispetto ad un atteggiamento che, appunto, nei decenni passati aveva visto Taranto gravata dall'insediamento di industrie ed altre attività strategiche per il Paese come la Marina militare, senza che fossero affrontate le ricadute negative che questo ha comportato.
Ovviamente aggiunge sarà molto importante il ruolo che sarà svolto nei prossimi mesi dai commissari dell'Ilva che dovranno dare concreta attuazione ai provvedimenti approvati, a cominciare da una tempestiva attuazione dell'Aia. Il Pd annuncia Musillo vigilerà affinchè non ci siano indecisioni o perdite di tempo e sara' anche fortemente impegnato affinchè i lavori che dovranno essere realizzati vedano coinvolte le imprese locali". "Consideriamo tale provvedimento legislativo un significativo passo avanti nel reperimento di risorse finanziarie certe ai fini della realizzazione delle prescrizioni previste dall'Aia in virtù del principio secondo cui chi inquina paga", commentano i consiglieri regionali del Pd Michele Mazzarano e Fabiano Amati. I quali dicono di non comprendere "la posizione di astensione dei gruppi parlamentari di Sel sia nel voto della Camera che in quella del Senato dove essa vale come contraria. Tale espressione di voto ci sembra in contraddizione con l'impegno che la Regione Puglia, guidata dal presidente Vendola, ha proferito in questi anni con leggi regionali e provvedimenti amministrativi per il rispetto dei limiti di legge previsti per le emissioni inquinanti. Tale contraddizione sarebbe ancor piu' stridente se, con il voto di astensione, il partito di Sel avesse voluto far prevalere una scelta di posizionamento alla necessaria unita' politica al servizio del bene di Taranto e della Puglia". "Non ci stancheremo di chiedere verita' e giustizia per Taranto e per la Terra dei Fuochi fino a quando non arriveranno provvedimenti reali di risanamento, tutela della salute e trasparenza. Il decreto appena convertito in legge lo fa solo in modo parziale", afferma Ignazio Messina, segretario nazionale dell'Italia dei Valori. Per Peacelink, invece, la legge e' una "sanatoria che pone l'Italia fuori dalle norme europee. Con la nuova legge l'Ilva potra' continuare a produrre anche solo avendo avviato l'adozione dell'80% del numero complessivo delle prescrizioni Aia. In quel 20% di prescrizioni non ottemperate l'Ilva potra' includere le prescrizioni piu' importanti, come ad esempio la copertura del parco minerali o la riduzione delle emissioni diffuse e fuggitive della cokeria. Gli effetti sulla salute di una simile logica perversa sono potenzialmente devastanti. L'Aia dice Peacelink è stata scritta per essere rispettata al 100% e non all'80%. Peacelink ha informato in modo dettagliato stamane la Commissione ed il Parlamento Europeo".

(AGI) 

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