La conversione in legge del decreto sull'Ilva di Taranto, avvenuta
ieri da parte del Senato, continua a far discutere e a provocare
divisioni.
E' diventato legge il "provvedimento più importante per l'ambientalizzazione dell'area industriale",
dice il segretario del Pd di Taranto, Walter Musillo. Che aggiunge:
"Finalmente, dopo oltre 50 anni di "disattenzione", il governo nazionale
assume decisioni che possono portare a cambiare il volto del nostro
territorio". La pensano in modo radicalmente opposto gli ambientalisti
di Peacelink. In una dichiarazione congiunta, Alessandro Marescotti,
Antonia Battaglia e Luciano Manna affermano: "Siamo di fronte ad una
legge anti-cittadini, anti-esseri umani, anti Taranto, in nome della
produzione a tutti i costi dell'acciaio e della garanzia assoluta dei
profitti. Ma tutto questo rilevano prima o poi finirà perchè l'Italia si
è posta fuori dalle norme europee con grossolana noncuranza". Per
Musillo "non è esagerato parlare di una svolta senza precedenti rispetto
ad un atteggiamento che, appunto, nei decenni passati aveva visto
Taranto gravata dall'insediamento di industrie ed altre attività
strategiche per il Paese come la Marina militare, senza che fossero
affrontate le ricadute negative che questo ha comportato.
Ovviamente
aggiunge sarà molto importante il ruolo che sarà svolto nei prossimi
mesi dai commissari dell'Ilva che dovranno dare concreta attuazione ai
provvedimenti approvati, a cominciare da una tempestiva attuazione
dell'Aia. Il Pd annuncia Musillo vigilerà affinchè non ci siano
indecisioni o perdite di tempo e sara' anche fortemente impegnato
affinchè i lavori che dovranno essere realizzati vedano coinvolte le
imprese locali". "Consideriamo tale provvedimento legislativo un
significativo passo avanti nel reperimento di risorse finanziarie certe
ai fini della realizzazione delle prescrizioni previste dall'Aia in
virtù del principio secondo cui chi inquina paga", commentano i
consiglieri regionali del Pd Michele Mazzarano e Fabiano Amati. I quali
dicono di non comprendere "la posizione di astensione dei gruppi
parlamentari di Sel sia nel voto della Camera che in quella del Senato
dove essa vale come contraria. Tale espressione di voto ci sembra in
contraddizione con l'impegno che la Regione Puglia, guidata dal
presidente Vendola, ha proferito in questi anni con leggi regionali e
provvedimenti amministrativi per il rispetto dei limiti di legge
previsti per le emissioni inquinanti. Tale contraddizione sarebbe ancor
piu' stridente se, con il voto di astensione, il partito di Sel
avesse voluto far prevalere una scelta di posizionamento alla necessaria
unita' politica al servizio del bene di Taranto e della Puglia". "Non
ci stancheremo di chiedere verita' e giustizia per Taranto e per la
Terra dei Fuochi fino a quando non arriveranno provvedimenti reali di
risanamento, tutela della salute e trasparenza. Il decreto appena
convertito in legge lo fa solo in modo parziale", afferma Ignazio
Messina, segretario nazionale dell'Italia dei Valori. Per Peacelink,
invece, la legge e' una "sanatoria che pone l'Italia fuori dalle norme
europee. Con la nuova legge l'Ilva potra' continuare a produrre anche
solo avendo avviato l'adozione dell'80% del numero complessivo delle
prescrizioni Aia. In quel 20% di prescrizioni non ottemperate l'Ilva
potra' includere le prescrizioni piu' importanti, come ad esempio la
copertura del parco minerali o la riduzione delle emissioni diffuse e
fuggitive della cokeria. Gli effetti sulla salute di una simile logica
perversa sono potenzialmente devastanti. L'Aia dice Peacelink è stata
scritta per essere rispettata al 100% e non all'80%. Peacelink ha
informato in modo dettagliato stamane la Commissione ed il Parlamento
Europeo".
(AGI)
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