09/02/14

“Ferrara capitale del riciclo della plastica”


"Ferrara diventerà il punto di riferimento per il recupero dei materiali plastici nel bacino dell’Emilia Romagna"agna non dovrà smaltire rifiuti prodotti da altre regioni perché guarda alla propria autosufficienza”. È questo il principio cardine ribadito dall’assessore comunale all’Ambiente Rossella Zadro in materia di una delle questioni ambientali più spinose: la gestione e lo smaltimento dei rifiuti.

Ma andiamo con ordine. Da una parte abbiamo il disegno di legge ambiente collegato alla Legge di Stabilità ministro Andrea Orlando, secondo cui non dovrebbero più essere costruiti nuovi inceneritori e i rifiuti da tutta Italia dovrebbero essere trattati in quelli già esistenti, in particolar modo nell’Emilia Romagna che conta quasi un impianto per provincia. Dall’altra parte ci sono gli amministratori della Regione che si sono opposti fermamente al disegno di legge per non dover smaltire nel territorio emiliano romagnolo i rifiuti provenienti da tutta Italia. È in questa parte che si colloca la Zadro che sostiene che a Ferrara continueranno ad arrivare solo i rifiuti della Regione e non d’Italia. Ma quali sono le garanzie secondo cui il ddl non sarà applicato per come è definito ora?
“Le garanzie sono due entra nel merito l’assessore. Innanzitutto la parola del ministro che ha dato questa garanzia all’Emilia Romagna perché si è mossa per il collegato. I sindaci si sono riuniti e hanno fatto capire fin da subito che questo ddl non sarebbe passato nei territori, inviando anche una lettera al presidente Vasco Errani”. Se la parola di un ministro non è sufficiente come garanzia, entra il gioco il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti: già approvato in giunta, sta seguendo l’iter burocratico “ma è comunque in dirittura di arrivo con l’approvazione prevista per giugno”.

Gli obiettivi da perseguire nell’arco temporale di validità del Piano (2014- 2020) sono, tra gli altri: ridurre la quantità e la pericolosità dei rifiuti prodotti con una diminuzione del rifiuto del 20%, chiudere le 14 discariche ancora presenti in Regione, chiudere i due inceneritori di Forlì e Ravenna, incrementare la qualità e la quantità della raccolta differenziata per farla arrivare al 70%, ottimizzare lo smaltimento del rifiuto indifferenziato di 150kg procapite e soprattutto utilizzare in modo ottimale gli impianti esistenti per garantire l’autosufficienza per lo smaltimento nell’ambito regionale.

Per quanto riguarda i progetti industriali di riciclo, invece, la Zadro ripone molte speranze nella collaborazione con Corepla (Consorzio nazionale per la raccolta, il riciclaggio ed il recupero dei rifiuti di imballaggi in plastica). “Ferrara diventerà il punto di riferimento per il recupero dei materiali plastici nel bacino dell’Emilia Romagna dichiara l’assessore perché la nostra città è stata scelta per dare seconda vita alla plastica e per questo progetto verranno finanziate ricerca e comunicazione”. Corepla, inoltre, è tra i promotori dell’iniziativa Lowaste: un progetto promosso dal Comune di Ferrara e reso possibile dal finanziamento europeo Life, finalizzato alla riduzione della produzione dei rifiuti attraverso lo sviluppo di un mercato locale di prodotti riciclati o riutilizzati”.

Sembra quindi definitivamente scongiurato il rischio di vedere Ferrara come centro nazionale di smaltimento rifiuti. “L’inceneritore brucia 130mila tonnellate annue e rimarrà così”. Parola di ministro e assessori.

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