"Fate presto". A ribadirlo, facendo proprio quanto scritto del
capo dello Stato Giorgio Napolitano a don Maurizio Patriciello in
merito all'emergenza Terra dei fuochi, i vescovi della Campania, in un
documento firmato con il cardinale arcivescovo di Napoli Crescenzio
Sepe.
"Sentiamo il dovere di dire a quanti hanno ruolo, responsabilità e
autorità di intervenire e decidere per frenare il dilagare di timore,
di paura e di mali!, dicono i vescovi. "Al di là di qualche
provvedimento, pur necessario e importante prosegue il documento
ancora si discute sul da farsi, mentre urgono bonifica, controllo
sanitario, sostegno all'economia, incoraggiamento per far emergere dal
lavoro nero tante piccole imprese nascoste e spesso inquinanti,
perimetrazione dei terreni malati, tutela della buona agricoltura e dei
produttori onesti, gravemente danneggiati da giudizi generalizzati se
non da vergognose speculazioni di chi, non potendo prevalere con la
concorrenza lecita, cerca di trarre vantaggio da incolpevoli sventure
altrui. Di fronte a questa realtà, ancora una volta esprimiamo
preoccupazione e dolore per il dramma che stanno vivendo tante famiglie e
tante comunita' di quella parte del territorio campano". Nel luogo
"tristemente" indicato come Terra dei fuochi, "troppi stanno pagando,
sulla propria pelle, l'arroganza, la prepotenza, l'incivilta',
l'avidita' e la stupidaggine di criminali che, senza avere pieta'
neppure per i propri figli e i propri familiari, non hanno esitato a
vendere la propria terra a persone disoneste quanto loro, violentandola e
avvelenandolo con rifiuti altamente tossici e nocivi. Forte e' il grido
di rabbia e di sofferenza che viene da tante mamme e tante persone
della nostra amata terra, per i danni, anche luttuosi e irreparabili,
subiti o temuti".
E c'è "attesa di atti chiari, concreti e rassicuranti
rispetto al presente e al futuro. Come Chiesa scrivono ancora i
presuli non abbiamo competenza per dare suggerimenti e indicazioni. Ma
nella nostra azione pastorale siamo pronti ad affiancare e a sostenere
tutti gli uomini di buona volontà, facendoci interpreti dell'angoscia,
delle attese e dei diritti di quelli che sono più deboli e indifesi, di
quelli che non riescono a far sentire la propria voce e il loro pianto.
Il disastro ambientale che denunciammo circa un anno fa si è
trasformato in un vero dramma umanitario, anche per il tasso di
patologie tumorali che, secondo alcuni, è più alto che in altre parti
d'Italia. Durante lunghi questi mesi responsabile e costante è stata
l'attenzione e apprensione espresse dall'Episcopato e dalla Chiesa della
Campania, spiritualmente e umanamente vicine a chi è stato colpito
negli affetti più cari, ma anche discretamente accanto ai tanti che si
sono fatti testimoni del meraviglioso risveglio delle coscienze e di un
ammirevole senso civico. I Vescovi della Chiesa che è in Campania, nel
rinnovare la più ferma condanna del tanto male provocato dalle forze
del malaffare, esprimono profondi sentimenti di vicinanza e di sostegno
alle tante famiglie colpite dalla incredibile tragedia provocata a una
parte del territorio regionale ed auspicano che il percorso avviato
dalle istituzioni pubbliche possa proseguire rapidamente ed
efficacemente, affinche' torni serenita' nelle comunita' coinvolte".
(AGI)
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