"Io credo si sia trovato il giusto equilibrio, che
smentisce le voci quotidiane di attriti tra Enrico e Matteo. Mentre
Renzi chiudeva l'accordo sulla legge elettorale, Letta lavorava
all'agenda di governo. È stata una scelta di buon senso.
Il premier ha
favorito l'accordo, ma restando fuori dalle trattative, il che è servito
a evitare una legge elettorale a maggioranza coinvolgendo
l'opposizione". Lo afferma il ministro dei Rapporti con il Parlamento e
il Coordinamento delle attività di governo Dario Franceschini in una
intervista al Corriere della Sera nella quale smentisce atrriti tra il
premier ed il segretario Pd: "State tutti aspettando un big bang che non
ci sarà, sia Letta che Renzi hanno interesse a far sì che il 2014 sia
l'anno in cui si sistemano le cose per consentire a chi verrà dopo di
riuscire a governare", "Renzi ha detto tante volte che a Palazzo Chigi
ci arriverà per legittimazione popolare e non con una scorciatoia". E su
anticipo alle urne dice: "Chi mai avrebbe vantaggio a ritrovarsi di
nuovo senza maggioranza e ancora in un sistema bicamerale? Penso davvero
che leggere tutto nella chiave della rivalità sia una malattia".
E
sulla legge elettorale spiega: "La riforma andrà in Aula la settimana
prossima e quella successiva. Per questioni di regolamento e di
contingentamento dei tempi, inevitabilmente si andrà a chiudere
l'Impegno 2014 dopo l'approvazione della legge elettorale alla Camera,
nella prima settimana di febbraio. Ma non c'è nessun blocco, nessuno
stop". E aggiunge: "Non c'è nessun vuoto, nessun mese perso. Si era
detto che entro gennaio sarebbe andata in Aula la legge elettorale e che
entro la fine del mese avremmo avuto la nuova agenda, alla quale Enrico
sta lavorando. La prossima settimana ci sarà la Direzione del Pd e
appena approvata la legge elettorale passeremo alla seconda fase. Nel
frattempo il consiglio dei ministri lavora e m Parlamento ci sono
provvedimenti importanti e decreti in conversione".
(9Colonne)
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