09/01/14

Lpn-Focus Roma, traffico rifiuti: ecco Malagrotta, "vergogna d'Europa"

Il primo ottobre del 2013 la più grande discarica d'Europa ha chiuso, portandosi dietro polemiche, veleni e oggi anche sette arresti per traffico di rifiuti a Roma.

Malagrotta sorge alle porte di Roma e fino allo scorso anno era una montagna di 240 ettari di spazzatura che arrivava dalla Capitale ma anche da Fiumicino, Ciampino e dalla Città del Vaticano e che, secondo il Rapporto Italia dell'Eurispes, è diventata la "maglia nera" del Paese. Quella discarica doveva essere sigillata nel 2004 ma, proroga su proroga da parte del governo, si è arrivati ad ottobre dello scorso anno. La montagna di spazzatura appartiene all'imprenditore Manlio Cerroni, 60 anni, un vero manager dell'immondizia che è finito ai domiciliari insieme ad altre sei persone. Roma produce 4.500 tonnellate di rifiuti al giorno, che finivano tutte nella sua discarica.

Il Comune gli ha versato per ogni chilo di immondizia 0,044 euro, che vuol dire circa 44 milioni di euro all'anno. Con il passare del tempo una normativa europea ha imposto la chiusura della discarica. Cerroni non s'è perso d'animo e ha costruito il gassificatore, messo successivamente sotto sequestro perché non a norma. Ma il suo business non si è fermato. Ad Albano Laziale ha ricevuto l'autorizzazione integrata ambientale per la costruzione di un altro gassificatore e pare abbia anche rilevato, dal locale Consorzio Gaia, l'inceneritore di Colleferro.La discarica ha raccolto il 6% della media nazionale. L'incremento era dovuto anche all'aumento delle confezioni da parte dell'industria. "La discarica di Malagrotta è satura, al ritmo delle 4.500-5000 tonnellate di rifiuti che assorbe ogni giorno", sostiene l'indagine Eurispes. Nel dossier viene evidenziato che il vero problema, oltre al danno ambientale, è il "dramma da percolato che, penetrato nel suolo, è arrivato sino alla falda, inquinandola". Dito puntato anche sui "30mila metri cubi di biogas" prodotti dagli scarti della città. E sulla questione delle colline che, sotto il peso dei rifiuti, ogni anno si abbassano di un metro formando laghetti di acqua piovana.

(LaPresse)

Nessun commento: