15/01/14

Discussione del disegno di legge


Conversione in legge del decreto-legge 10 dicembre 2013, n.136, recante disposizioni urgenti dirette a fronteggiare emergenze ambientali e industriali ed a favorire lo sviluppo delle aree interessate (A.C.   1885-A)  (ore 17,10).

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Presidente. L'ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge n.1885-A: Conversione in legge del decreto-legge 10 dicembre 2013, n.136, recante disposizioni urgenti dirette a fronteggiare emergenze ambientali e industriali ed a favorire lo sviluppo delle aree interessate.

Presidente. Dichiaro aperta la discussione sulle linee generali. Invito i colleghi che desiderano lasciare l'Aula, giacché non vi sono più votazioni, a farlo in silenzio.
Avverto che i presidenti dei gruppi parlamentari Partito Democratico, Sinistra Ecologia Libertà e MoVimento 5 Stelle ne hanno chiesto l'ampliamento senza limitazioni nelle iscrizioni a parlare, ai sensi dell'articolo 83, comma 2, del Regolamento.
Avverto, altresì, che la VIII Commissione (Ambiente) si intende autorizzata a riferire oralmente.
Ha facoltà di intervenire il relatore per la maggioranza, onorevole Bratti, con la preghiera ai colleghi che intendono lasciare l'Aula di farlo in silenzio, mentre quelli che rimangono in Aula, a maggior ragione, diano la possibilità al relatore di intervenire. Grazie, prego, onorevole Bratti.

Alessandro Bratti, relatore per la maggioranza. Signor Presidente, iniziamo la discussione di questo disegno di legge di conversione del decreto-legge che reca disposizioni urgenti dirette a fronteggiare emergenze ambientali e industriali ed a favorire lo sviluppo delle aree interessate. Voglio subito dire che dal punto di vista del contenuto... aspettiamo un attimo...

Presidente. Onorevole Bratti, mi perdoni. Colleghi, allora, altrimenti sospendiamo la seduta per tre minuti e facciamo uscire i colleghi. A questo punto, sospendiamo la seduta per cinque minuti che riprenderà alle ore 17,20.
Presidenza del Vicepresidente Marina Sereni

Presidente. Do la parola, quindi, al relatore per la maggioranza, se è pronto, perché vedo un grande affollamento. Ministro Orlando, deputato Rosato...
Ha facoltà, dunque, di intervenire il relatore per la maggioranza, deputato Alessandro Bratti.

Alessandro Bratti, Relatore per la maggioranza. Signor Presidente, iniziamo questa discussione su questo provvedimento che ritengo molto importante, che riguarda disposizioni urgenti dirette a fronteggiare emergenze industriali ed a favorire lo sviluppo delle aree interessate. In realtà, il cuore del provvedimento focalizza l'attenzione su due aree importanti dal punto di vista geografico e non solo, che riguardano, una, la cosiddetta "Terra dei fuochi" della regione Campania e, l'altra, Taranto, diciamo il comune di Statte, per quanto riguarda Ilva, appunto, di Taranto.
Quindi, noi ci siamo attenuti rigorosamente alle indicazioni del decreto per quanto riguarda il contenuto, perché, in realtà e ne siamo perfettamente consapevoli, le problematiche che emergono in queste due aree sono purtroppo comuni a diverse parti d'Italia e, quindi, questo provvedimento costituisce anche una sorta di progetto lo chiamo così pilota, anche per poter affrontare eventualmente altre emergenze.
Ricordo che in Italia i cosiddetti siti di interesse nazionale erano classificati in un numero di 57, poi, alcuni di essi sono stati derubricati. Su 44 di questi siti è stato fatto un importante lavoro da parte del Ministero della salute attraverso l'Istituto superiore di sanità, con il cosiddetto progetto "Sentieri", che, tra l'altro, abbiamo ripreso all'interno dell'articolato. Come dicevo, sono aree che meritano, anche queste, un'attenzione particolare. Quindi, il provvedimento di oggi, come ho detto in precedenza, si limita, anche se non sono due aree secondarie, ad affrontare quelle particolari emergenze.
In linea generale, ritengo che il provvedimento, grazie a tutte le forze politiche, al contributo e alla discussione che c’è stata in Commissione, sia un provvedimento che esce notevolmente migliorato; poi, cercherò di dire il perché. Abbiamo fatto una discussione di merito importante sui singoli emendamenti: ne sono stati presentati, ricordo, circa 350.
Una parte di questi, una quarantina, una cinquantina quasi, sono stati dichiarati inammissibili, alcuni non per il contenuto, ma proprio perché non corrispondevano alla perimetrazione del decreto. Ma, ritengo di dire, oltre 150 sono stati o trasformati o approvati così come erano, oppure assorbiti dal relatore. Quindi, c’è stata una risposta nel merito molto, molto puntuale, credo positiva. Di questo devo ringraziare anche il Ministro Orlando perché tutti gli impegni che ha preso durante la discussione sono stati puntualmente rispettati. Questo credo sia molto importante.
Arrivo in maniera generale a definire quelle che sono state e quelle che sono le parti salienti del lavoro e, quindi, i contenuti. Inizio da quelli che sono stati gli aspetti ambientali, che sono un pezzo importante, ovviamente, di questo decreto. Abbiamo di fatto allargato e approfondito il tema delle analisi dei terreni, estendendolo: non ci siamo solo limitati a considerare i terreni, ma anche la qualità delle falde di questi terreni, che possono essere eventualmente contaminati. Abbiamo rinforzato le modalità della mappatura dei terreni per distinguere quelli che possono essere dedicati all'agricoltura  food  da quelli che possono essere invece dedicati ad altre tipologie di colture, ovviamente, tenendo in considerazione che molti di questi dovranno essere oggetto, poi, di procedimenti di bonifica.
Abbiamo chiesto che nei comitati tecnici che si formano ci sia un coinvolgimento di diversi enti di ricerca e organismi scientifici, intendendo, con questi, importanti istituti di ricerca che non erano stati inseriti, come ad esempio l'istituto INGV oppure le università, tra l'altro del posto, che negli ultimi tempi hanno elaborato studi importanti e caratterizzanti.
Si potenzia, poi, ed era un tema che a noi stava molto a cuore, il controllo del territorio attraverso il recepimento di un emendamento importante che sposta tre milioni e mezzo di euro come contributo alla guardia forestale per attività specifica in Campania e in maniera specifica nella cosiddetta Terra dei fuochi.  
Abbiamo, inoltre, recepito anche una buona parte della discussione fatta su un altro provvedimento riguardo all'utilizzo delle Forze armate, limitando un contingente di 850 unità e recependo anche le indicazioni della Commissione affari costituzionali che ci diceva puntualmente che l'utilizzo di questi contingenti militari deve servire solo al contrasto e alla lotta alla criminalità organizzata.
Credo che abbiamo anche fatto un buon lavoro rispetto agli organismi per la trasparenza e l'informazione. Ci sono diversi emendamenti che sono stati accolti che prevedono la pubblicazione sui siti  web  degli enti istituzionali competenti, così come ci è stato richiesto soprattutto dalle forze di opposizione; abbiamo anche proposto la costituzione di consigli consultivi con le associazioni dei cittadini e le maggiori organizzazioni ambientaliste ed agricole, dando anche una responsabilizzazione per fare questo alla regione Campania e agli enti locali.
  Inoltre, siamo intervenuti anche riguardo ad alcuni aspetti importanti della normativa ambientale che costituivano un pò un ostacolo agli attuali commissari per procedere a processi di bonifica che tra l'altro non riguardano solo la Campania, lo voglio ricordare. Ad esempio, la richiesta di avere una legislazione più precisa sul tema della qualità delle acque irrigue credo che sia un emendamento molto importante, così come la richiesta dell'emanazione, relativamente al decreto legislativo n. 152 del 2006, di un decreto specifico, aspettato da tempo, sui livelli di contaminazione dei terreni agricoli.
Ancora, per quanto riguarda l'Ilva, rimanendo agli aspetti squisitamente ambientali, mi riferisco agli articoli 7 e 8, abbiamo esteso l'impegno dell'applicazione durante la fase commissariale dal 70 al 80 per cento della realizzazione degli obiettivi AIA, perché ci è stato spiegato molto bene dal Ministro che alcuni di questi obiettivi sono azioni che si attivano e altri, invece, sono azioni che si concludono all'interno dell'autorizzazione ambientale integrata. Sempre per quanto riguarda l'Ilva, credo che abbiamo introdotto un punto fondamentale che è quello dell'avere le risorse economiche necessarie per poter attuare l'autorizzazione ambientale integrata anche attraverso l'attuazione del cosiddetto piano ambientale. Quindi, abbiamo proposto un percorso che riguarda una richiesta di ricapitalizzazione da parte dei soci, in primo luogo del proprietario principale, ma anche degli altri soci, ma non abbiamo escluso, anzi, rinforzato il procedimento per il ricorso alla possibilità di utilizzo delle quote economiche confiscate o messe sotto sequestro dalla magistratura. Abbiamo anche introdotto una tempistica, cosa che non era così. Infatti, abbiamo detto che tutti questi procedimenti si devono concludere entro il 2014.  
Arrivo poi agli aspetti sanitari che sono un punto forte che, come Commissione, abbiamo voluto e che probabilmente nel decreto originario non erano stati considerati. Abbiamo ripreso il Progetto Sentieri dicendo che questo progetto, sia per l'area campana che per l'area dell'Ilva, riguarda uno studio approfondito e importante sull'epidemiologia e quindi sull'effetto dell'inquinamento ambientale sulla salute dei cittadini. Poi siamo riusciti ad ottenere, e questo grazie anche ad un lavoro di interlocuzione con il Ministero della salute, un finanziamento importante per quanto riguarda i cosiddetti  screening  sanitari.
Adesso non voglio semplificare questa parola, screening  sanitario, perché abbiamo anche sottolineato che i contenuti di questi screening  devono essere comunque sempre definiti dall'Istituto superiore di sanità. Poi, per la prima volta e questo credo sia importante, in tutte le procedure che riguardano l'Ilva, abbiamo introdotto il concetto che anche il Ministero della sanità debba essere sentito riguardo ai diversi provvedimenti. Arrivo agli aspetti economici, che non sono assolutamente un dettaglio. Credo che uno degli emendamenti più importanti, che riguarda gli aspetti economici ma che credo sia anche un segnale etico, sia quello che riguarda l'utilizzo dei fondi, delle somme e i beni mobili riguardanti i beni confiscati, che sono riferiti, nella fattispecie, alla regione interessata parlo della Campania, ma che possono essere utilizzati in processi di bonifica. Era una richiesta che ci veniva da tutte le forze politiche, che ci veniva dai comitati, che ci veniva dalle discussioni che sono state fatte in questi giorni, che sono state accolte, così com’è stato accolto il fatto che una parte dei fondi del piano di sviluppo rurale che non è stata spesa dalla regione Campania, ma che era stata destinata proprio per attività di bonifica, possa essere utilizzata per potenziare l'attività di monitoraggio, nella fattispecie l'attività di monitoraggio delle falde. Poi, abbiamo anche introdotto la possibilità di utilizzare i fondi strutturali a parte quelli del piano di coesione relativi alla programmazione attuale per il periodo 2014-2020.
Insomma, direi che complessivamente adesso non voglio sparare dei numeri a caso sia un decreto che entra con un valore di circa 3 milioni di euro ed esce, in due anni, attorno ai 65-70 milioni di euro. Questo per dare anche un ordine di grandezza del quantum finanziario messo a disposizione sia per gli aspetti ambientali che per gli aspetti sanitari. Aspetti normativi altrettanto importanti riguardano l'introduzione di un reato penale importante. Sapete che la prossima settimana vi sarà la discussione di un provvedimento anche questo richiesto da tempo concernente l'introduzione dei reati ambientali nel codice penale, ma abbiamo pensato questa ovviamente è una richiesta che veniva dal Governo di inasprire da subito il reato di combustione illecita dei rifiuti facendolo passare da contravvenzionale a un vero e proprio delitto, tenendo anche in considerazione altri aspetti che riguardano l'abbruciamento di paglia e residui di potature, che invece non sono interessati da questo inasprimento delle pene.
Si introduce una procedura che è stata utilizzata per l'Expo 2015, per quanto riguarda il pericolo di infiltrazioni della malavita organizzata negli eventuali appalti che saranno realizzati per le bonifiche; questo è importante. Si tratta di un articolo molto dettagliato, per il quale dobbiamo ancora limare alcune questioni che vedremo in Comitato dei nove, ma è sicuramente molto importante. Per ultimo, e concludo, credo che abbiamo introdotto e penso sia una conquista importante una serie di norme da tempo aspettate e che riguardano la  governance  degli aspetti collegati al dissesto. idrogeologico per quanto riguarda l'utilizzo dei commissari straordinari.
Insomma, abbiamo costruito un percorso, attraverso una serie di emendamenti, in cui c’è un rientro graduale nell'ordinarietà. Noi, infatti, abbiamo sempre sostenuto che con il procedere in emergenza spesso i problemi non vengono risolti, ma che ci voglia un coinvolgimento degli enti locali e dei cittadini per poter risolvere i problemi di un determinato territorio. Ecco, ho concluso; ho fatto una carrellata generale di quelli che ritengo siano stati i punti fondamentali che siamo riusciti a mettere in questo decreto; un decreto che credo esca, come detto prima, profondamente migliorato. Di questo voglio ringraziare tutte le forze politiche che hanno dato un contributo credo fattivo in Commissione, al di là di alcune impostazioni di base che possono essere differenti rispetto ad alcuni temi, oltre, ovviamente, davvero ringraziare il Ministro per il lavoro costante, presente, e per aver mantenuto tutti gli impegni che come Commissione gli avevamo posto.
(Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico) .

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