"In materia di difesa del suolo, a fronte di tante
cose che succedono in negativo, ci sono anche cose positive perche'
stiamo risolvendo molte situazioni a livello sia di emergenza sia di
prevenzione.
Un esempio sono le due opere che presentiamo oggi, che
saranno completate entrambe a febbraio e impegnano complessivamente
quasi 5 milioni di euro. Entro la fine di quest'anno presenteremo almeno
20 interventi in materia di difesa del suolo". Così il presidente
della Regione Liguria, Claudio Burlando, che, a conclusione della seduta
di Giunta, ha illustrato i lavori di messa in sicurezza della frana in
località Torenco, nel comune di Follo (La Spezia) e i lavori di
ampliamento dell'alveo per la messa in sicurezza del torrente Quiliano
(Savona), insieme agli assessori regionali all'Ambiente, Renata Briano e
alle Infrastrutture, Raffaella Paita e ai sindaci di Follo, Giorgio
Cozzani, e di Quiliano, Alberto Ferrando. In particolare, la messa in
sicurezza della frana di Torenco, commissionata dal Comune di Follo, è
costata 1.152.000 euro da fondi della Protezione Civile. I lavori del
primo lotto hanno avuto inizio a fine giugno 2012, si concluderanno nel
mese di febbraio e l'inaugurazione e' prevista l'8 marzo prossimo. La
frana si è verificata la notte di Natale del 2009 quando la provincia
spezzina, in particolare le valli Magra e Vara, fu colpita da forti
piogge. Torenco rimase isolata per una frana, costringendo 27 famiglie a
lasciare la propria abitazione."Oggi ha affermato il sindaco
Cozzano il territorio il sicurezza e tutte le persone sono
rientrate nelle proprie abitazioni". Per quanto riguarda, invece,
l'ampliamento dell'alveo del torrente Quiliano, i lavori, divisi in due
lotti e commissionati dal Comune di Quiliano, sono costati
complessivamente 3.589.000 euro da fondi regionali (3.142.000) e
comunali (447.000 euro). L'intervento, iniziato a novembre 2010, si e'
concluso a fine settembre 2013. Entro febbraio si concluderanno i lavori
di tutte le opere connesse. Nel tratto interessato dai lavori, il
torrente presentava una sezione idraulica insufficiente, che inseriva
l'intera piana con i suoi 3.000 abitanti nella fascia ad alto rischio di
esondabilita'.
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