Verde natura protetta, 756.000 le imprese che innovano
Ma se i parchi vincono la battaglia dei numeri tutti economici rispetto alle aree interne non protette, quali sono i numeri strettamente attribuibili alle attivita' legate alla tutela della natura? Secondo i dati del 2011-2012 raccolti ed elaborati da Federparchi, nei parchi nazionali e regionali ci sono 82.00 posti di lavoro direttamente generati dalle attivita' ispirate e promosse dalla presenza di un'area protetta, ma non esiste a oggi una valutazione dei veri e propri green jobs. Di sicuro, la maggior parte delle nuove imprese ha una fortissima caratterizzazione 'verde', e la maggioranza nasce attorno al recupero dell'agricoltura e della produzione alimentare e al turismo. Complessivamente, le imprese attive nelle aree protette nazionali e regionali sono oltre 756mila, secondo i dati forniti da Unioncamere, il 17% degli insediamenti produttivi nazionali. L' innovazione sicuramente e' di casa nei parchi e nelle aziende che operano in un'area tutelata. Nel solo settore agricolo, il 38% delle imprese che risiedono nelle aree protette (vale a dire circa 5.000) ha ridotto l'impiego di energia e/o di acqua per unita' di prodotto negli ultimi 3 anni; 1.100 imprese (8%) hanno utilizzato energia da fonti rinnovabili negli ultimi tre anni e 1.800 imprese (14%) investiranno in tecnologie ambientali nei prossimi tre. I parchi infine costituiscono una partita in attivo per lo Stato. Secondo, infatti, una stima di Unioncamere, se si ipotizza un'influenza diretta delle politiche dei parchi nazionali anche solo su un decimo della ricchezza prodotta al loro interno, si arriva a una valutazione di 3,5 mld di euro l'anno di creazione di valore in diretta dipendenza dell'esistenza dell'area protetta stessa. Una somma che, tradotta in tasse (Irpef, Iva, ecc.) vale circa 1,7 mld di euro di introiti per lo Stato, 25 volte di piu' di quello che lo stesso Stato spende per i 24 parchi nazionali italiani.
(DIRE)
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