Un divieto per le nuove "istanze di autorizzazione" per gli "impianti
di incenerimento" di rifiuti e poi soluzioni per "il contenimento della
morosità" delle bollette dell'acqua, "garantendo" comunque "un livello
minimo di fornitura" anche per l'utente che non ha pagato e ancora
accesso a condizioni agevolate per gli utenti domestici a basso reddito
per la "quantità di acqua necessaria" al "soddisfacimento dei bisogni
fondamentali".
Inceneritori e acqua sono i due nodi che hanno impedito il via libera del ddl green economy collegato alla legge di Stabilità.
A
prevedere una"moratoria" per i termovalorizzatori è l'art. 20 del ddl
Ambiente. Il divieto serve per compiere un'analisi dei
termovalorizzatori esistenti a livello nazionale e della produzione di
rifiuti; e avere cos ì un quadro dell'effettivo fabbisogno di nuovi
impianti da realizzare. La violazione secondo il testo del
provvedimento è sanzionata con la nullità delle autorizzazioni
eventualmente rilasciate. La norma in questione non si applica nel caso
di "impianti già previsti ed individuati nella pianificazione regionale,
provinciale e di ambito approvata", o abbiano vinto "gare ad evidenza
pubblica". Inoltre non si applica per le regioni su cui pendono
"procedure di infrazione comunitaria".
La verifica della
necessità di nuovi impianti deve esser realizzata entro un anno, con il
ricorso a un decreto dei ministri dell'Ambiente e dello Sviluppo
economico da emanarsi entro sei mesi dall'entrata in vigore del ddl.
Nel
ddl (art.27) viene dato il compito all'Autorità per l'energia elettrica
e il gas di trovare soluzioni per "il contenimento della morosità"
delle bollette dell'acqua, "garantendo" comunque "un livello minimo di
fornitura" anche per l'utente che non ha pagato. Per quanto riguarda il
capitolo dedicato all'acqua, il provvedimento indica che l'Autorità per
l'energia elettrica e il gas debba definire "procedure per la gestione
del fenomeno della morosità e per la sospensione della fornitura,
assicurando la copertura tariffaria dei relativi costi". Inoltre è
prevista (art. 26) da parte dell'Authority per l'energia l'istituzione
di una "tariffa sociale del servizio idrico integrato"; l'Authority, "al
fine di garantire l'accesso universale all'acqua, assicura agli utenti
domestici a basso reddito, l'accesso a condizioni agevolate" per la
"quantità di acqua necessaria" al "soddisfacimento dei bisogni
fondamentali".
(ANSA)
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