"L'unica cosa fattibile per evitare disastri è cambiare direzione sui gas serra"
Il
mare a Parma e Modena, tagliando diagonalmente la pianura padana, con
l’Appennino a fare da divisore tra l’Adriatico e il Tirreno,
similarmente a quanto già si può trovare tra l’Aspromonte e il Fullone,
con le montagne calabresi a dividere a metà un limbo di terra con due
coste a meno di quaranta chilometri di distanza. E il Castello Estense
giù, a qualche centinaio di metri di profondità, a fare compagnia a
piazza San Marco e al Colosseo.
È quanto il National Geographic
prospetta accadrebbe se tutti i ghiacci del mondo si sciogliessero e
andassero quindi ad innalzare il livello del mare. E in quel caso,
secondo la mappa interattiva, non ci sarebbero speranze per le valli di
Comacchio e per tutta la provincia, e un bel po’ di aree costiere e
non in Italia e nel mondo, anche.
“A partire dal prossimo secolo,
se non prima scrive il mensile statunitense, un grande numero di
persone dovrà abbandonare le aree costiere della Florida e di altre
parti del mondo. Alcuni ricercatori temono un’invasione di rifugiati
climatici”. Secondo la rivista, l’intero processo di scioglimento di
tutto il ghiaccio presente sul globo terracqueo che è parecchio, circa
otto milioni di chilometri quadrati dovrebbe avvenire in circa
cinquemila anni, ma la continua immissione di inquinanti nell’atmosfera
ne sta velocizzando il fenomeno. Se anche la gravità del fenomeno
rispetto ai tempi può sembrare un po’ troppo marcata, l’esito purtroppo
non lo è.
La mappa interattiva mostra come un satellite vedrebbe la Terra se questa raggiungesse una temperatura media di 26,6 gradi Celsius al posto degli attuali 14, senza ghiaccio e di conseguenza con un innalzamento della marea di quasi 66 metri rispetto a oggi. Oltre a Ferrara, a sparire sarebbe anche tutta la Romagna, Bologna e mezzo Veneto (Venezia compresa). E questo solo nel nord-est. A scorrere la penisola si scopre che, secondo le previsioni del National Geographic, a venire inghiottite dal mare ci sarebbero anche Roma, Napoli, un pezzo di Puglia e un altro di Sicilia, più anche mezza Liguria. E il Gargano diventerebbe un’isola e non sarebbe l’unica.
“Siamo già bloccati in un aumento inevitabile di qualche metro del livello del mare se anche smettessimo oggi di emettere ogni tipo di gas, a causa di quelli già presenti nell’atmosfera”, spiega la rivista citando le parole di Gavin Foster, geochimico brittanico, “ma l’unica cosa che è possibile fare è esattamente questo, cambiare drammaticamente direzione il più in fretta possibile nell’emissione dei gas serra per evitare tali mutamenti”.
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