Gli analisti dell'Unione europea hanno già gettato la spugna: difficile,
se non impossibile raggiungere gli obiettivi ambientali ed energetici
del patto 20-20-20.
L'Italia è in ritardo ma è in buona
(si fa per dire) compagnia. Ma ecco, a pochi giorni dall'altolà giunto
da Bruxelles una diagnosi ci sprona e ci rinvigorisce. Rilanciare la
nostra economia, tagliando le emissioni del 20% entro il 2020 con
il rilancio dell'efficienza energetica e la riduzione dei consumi
globali, non solo è possibile ma può diventare un poderoso volano per
rilanciare l'intera economia del nostro paese. Proiettandoci addirittura
tra le posizioni di testa per la corsa ambientale a più lunga scadenza,
quella del 2050. Ce lo dice l'Enea nel suo rapporto "Scenari e
strategie per un'Italia a basse emissioni di carbonio".
articoli correlati
Mix di energie rinnovabili e vettori elettrici
La presentazione questa mattina al Cnel, sull'onda di simulazioni che l'Enea condisce con una ferma esortazione: la sfida è ardua, ma vale la pena di impegnarsi e ce la possiamo fare.
La
ricetta? Un mix irrinunciabile di interventi combinati. L'ulteriore
decollo delle energie rinnovabili nella produzione elettrica, una
coraggiosa sostituzione dei motori a scoppio nell'autotrazione con i
motori elettrici insieme a una generale "valorizzazione" del
vettore elettrico in tutta la filiera energetica e industriale del
paese, un buon numero di impianti per la cattura e lo stoccaggio
dell'anidride carbonica associati non solo alla generazione ma anche
alla produzione industriale, un piano in vasta scala per la
riqualificazione energetica degli edifici pubblici e privati che faccia
perno sugli ottimi risultati ottenuti finora dagli sgravi fiscali per le
operazioni di questo genere. Il tutto con un deciso sostegno alla
ricerca sulle nuove tecnologie, per le quali l'Italia è comunque ben
messa. Per amalgamare tutto ciò con le nuove reti intelligenti per
l'energia e per le telecomunicazioni che potranno a loro volta offrire
nuove opportunità di sviluppo e di primato industriale.
Efficienza innanzitutto
Il perno di tutto ciò? L'incremento dell'efficienza energetica, conferma l'Enea rilanciando il messaggio lanciato proprio pochi giorni fa dalla Confindustria nel suo ultimo studio prospettico sul binomio ambiente-energia. Ci dà una mano sottolinea rapporto la crisi globale, che se ha depresso l'economia tagliando consumi ci può comunque aiutare a rimetterci in riga rispetto all'impennata delle emissioni e dei consumi che avevamo attribuito al vecchio scenario tendenziale di sviluppo. La sfida è certamente impegnativa. La meta al 2050 indica che per ridurre le emissioni che uccidono il clima dell'80% entro quella data bisogna tagliare tra il 36 e il 40% i consumi finali di energia rispetto al 2010, quasi azzerando le emissioni nella generazione elettrica e incrementando il ricorso alle fonti rinnovabili fino a 65% del fabbisogno energetico primario.
Federico Rendina
Nessun commento:
Posta un commento