15/10/13

Ambiente: per bonifiche Campania c'è già bozza legge speciale

Quella delle bonifiche di alcune zone della Campania, il 5% circa del territorio, è una emergenza nazionale per la quale occorre una legge speciale. Il presidente della Regione Stefano Caldoro questa necessità la ribadisce da qualche tempo e su questa idea ha incassato una apertura bipartisan dei parlamentari campani, da Francesco Nitto Palma a Enzo Amendola. E ora c'è già una bozza alla quale si lavora. La legge è costruita in coerenza al piano regionale di bonifiche e prevede azioni su aree contaminate, ex discariche o siti oggetto di illecito sversamento di rifiuti tossici nocivi e speciali o di stoccaggio, dopo un monitoraggio di tutte le matrici (aria, acqua, suolo e sottosuolo) che delimiti con chiarezza aree "food"e di quelle "no food".
La questione è tutta incentrata su un potenziamento delle risorse economiche e professionali per far continuare l'attività della struttura commissariale per le bonifiche, allo stato competente sul Giuglianese e i cosiddetti laghetti di Castel Volturno.
Oltre alla messa in sicurezza dei siti identificati, il testo su cui Caldoro e un gruppo di parlamentari ragiona prevede misure di contenimento degli inquinanti, un modello di bonifica funzionale al destino dell'area. Attenzione anche per i siti di stoccaggio e accumulo delle ecoballe in tutta la regione. Nella legge saranno previste misure concrete per una azione straordinaria di monitoraggio e screening epidemiologico, legate ad assistenza sanitaria specifica, anche di prevenzione, coinvolgendo i medici di base, Asl e Ircss, con visite specialistiche di controllo gratuite per i residenti nelle aree a rischio.
Misure infine anche per la tutela dei prodotti, insistendo sulla tracciabilità e monitoraggio secondo i protocolli dell'Istituto Superiore di Sanità come già fatto dalla struttura commissariale nell'area di Giugliano. Previsti indennizzi per eventuali aziende danneggiate e incentivi per la riconversione al "no food". Centrale poi una banca dati comune tra ministero, Regione, Commissariato, Arpac, ISS, Asl, enti locali e istituti di ricerca pubblici e privati accreditati.
Norme ad hoc per la "Terra dei fuochi", con controlli e pene più dure per chi abbandona, sversa e incendia rifiuti. Le risorse potrebbero arrivare da programmazione esistente fondi Ue (circa 300/350 milioni) e futura (2014-20), ma anche da beni confiscati alla criminalità campana, prevedendo che siano considerate fuori tetto del patto di stabilità

(AGI)

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