per una seria ed incisiva politica per le città concorrono tutta una serie di cause tra le quali la condizione di generale degrado in cui versa il patrimonio edilizio italiano situazione, peraltro ormai nota a tutti e da molto tempo; la necessità non procrastinabile è quella di migliorare le città italiane, dove si produce il 70% del Pil, in modo da renderle luoghi idonei alla coesione sociale e alla produzione di idee e di ricchezza: serve agganciare la ripresa che da più parti alcuni osservatori intravedono e l'avvio di un Piano Nazionale per le Città renderebbe questi segnali meno flebili". Per il presidente degli architetti italiani non si può non concordare con quanto sottolineato da Legambiente secondo la quale la crisi urbana chiede di immaginare con urgenza un altro futuro, avendo il coraggio di rigenerare interi quartieri, recuperare edifici e dare casa, in affitto e a prezzi accessibili, a chi ne ha bisogno fermando il consumo di suolo e restituendo al verde il suolo oggi impermeabilizzato. "La strada da percorrere continua è quella di attivare un'unica strategia per la sostenibilità ambientale e lo stop al consumo del suolo, per il riuso degli edifici e delle aree urbane dismesse, per la valorizzazione degli spazi pubblici, per il ciclo dei rifiuti ed il risparmio idrico, per la messa in sicurezza degli edifici, l'infrastrutturazione digitale e la valorizzazione dei beni demaniali, evitando nel modo più assoluto un approccio settoriale." "Tutto ciò conclude Freyrie senza prevedere enormi investimenti economici, ma come richiede una moderna politica di rigenerazione urbana utilizzando strumenti e modelli anche fiscali idonei ad attrarre l'investimento privato".
(AGENPARL)
Nessun commento:
Posta un commento