Ferrara RemTech2013 Expo (Remediation Technologies), il 7°Salone sulle Bonifiche dei Siti Contaminati e sulla Riqualificazione del Territorio. Al taglio del nastro era atteso il ministro dell’Ambiente Andrea Orlando che, però, per impegni istituzionali improrogabili ha dato forfait all’ultimo minuto. L’inaugurazione è toccata quindi al direttore generale Tutela del Territorio presso il Ministero dell’Ambiente Maurizio Pernice e al sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani.
Il Salone, organizzato da Ferrara Fiere Congressi e sponsorizzato da Eni e Saipem, durerà da oggi fino a venerdì 20 settembre. Una tre giorni per focalizzare i temi di primissima attualità tecnico-scientifica applicati all’ambiente e le più innovative tecnologie per il miglioramento ambientale del territorio come la bonifica di siti contaminati ma anche la prevenzione contro nuove forme di inquinamento. Centrali saranno anche le tematiche di controllo/gestione geofisica e idrogeologica del territorio. Non di meno importanza sarà il discorso sulla gestione dei rifiuti urbani e delle discariche.
“RemTech è una grande vetrina per Ferrara afferma intervenendo al taglio del nastro il sindaco di Ferrara Tagliani e dimostra come la collaborazione fattiva tra i diversi enti possa portare grande frutto. Questo evento da anche molto lustro alla Fiera di Ferrara che auspichiamo possa crescere ulteriormente con tanti altri eventi d’eccellenza come questo”. “È fondamentale che il binomio pubblico privato funzioni è il commento dell’on. Alessandro Bratti solo così si può avere un controllo capillare del territorio e della sicurezza ambientale”.
Dopo il taglio del nastro è arrivato comunque un messaggio del ministro Orlando, per il quale “RemTech si conferma si un luogo essenziale di confronto, spunti, suggerimenti, proposte e risposte di assoluto rilievo, riguardano il passato e il futuro del nostro Paese. Un sito inquinato è il retaggio di un modello industriale che in passato ha fondato, in una certa prospettiva, la fortuna dell’economia italiana, spesso però a discapito di livelli essenziali di tutela ambientale e della salute. L’odierna crisi che viviamo testimonia la fine di quel modello, espunto dalla competizione globale e oggi non più accettabile per i territori e le popolazioni interessati. Bonificare, recuperare, valorizzare quei siti ha proseguito il Ministro è compito essenziale delle politiche ambientali per cancellare la memoria dei residui negativi di quel vecchio industrialismo, per rilanciare l’impiego, per le nuove politiche di sviluppo che siano alla portata del nostro Paese: la green economy, ancor meglio se intrecciata con i valori del Made in Italy. Bonificare un sito vuol, quindi, dire ha concluso Orlando avere la forza di chiudere una fase che ha lasciato un segno pesante sui territori e le popolazioni, per aprirne una nuova di sviluppo e benessere. Tutto questo, in un Paese stretto e molto antropizzato, che non può permettersi ulteriore consumo di suolo, deve avvenire in tempi rapidi e con un criterio di assoluta priorità”.
ESTENSE
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