18/09/13

È amore tra cinema e ambiente A Roma il Green Movie Film Fest

«I film che parlano d’ambiente sono sempre più numerosi e di alta qualità. Sono la testimonianza di un rinnovato codice artistico ed un bisogno espressivo da parte dei filmakers». Marino Midena, direttore artistico del Green Movie Film Fest, racconta così la seconda edizione di questa rassegna cinematografica green,Veronica Altimari.
"I film che parlano d’ambiente sono sempre più numerosi e di alta qualità. Sono la testimonianza di un rinnovato codice artistico ed un bisogno espressivo da parte dei filmakers". Marino Midena, direttore artistico del Green Movie Film Fest, presenta così la seconda edizione di questa rassegna cinematografica "all green" che si è svolta il 14 e 15 settembre alla Casa del Cinema di Roma, a Villa Borghese (www.greenmoviefilmfest.it). Una due giorni davvero intensa e che vede un unico grande protagonista: il mondo e la difesa dei suoi territori. “Vorremmo stimolare l’industria cinematografica italiana ad essere più “eco” nella filiera produttiva continua Midela. In questo settore siamo agli inizi ma qualcosa sta già cambiando”.

Reduci dal grande consenso di pubblico dello scorso anno, il Green Movie Film Fest, è tornato nella splendida cornice di Villa Borghese, con un programma di tutto rispetto. Dalle grandi produzioni americane ai film d’autore italiani. Dai documentari ai cortometraggi. “Padrino” della rassegna, Luigi Lo Cascio. Attore e regista ital"(premio Vittorio De Sica per la miglior opera prima, premio della critica ai Rencontres du Cinéma Italien de Toulouse e premio Arca Cinema Giovani per il miglior film italiano alla Biennale di Venezia 2012).
Ambiente rubato, ma anche riconquistato. Come spazio fisico ma anche spirituale. Le pellicole selezionate tracciano un inconsueto percorso che prende le mosse "dalle opere di denuncia e dalla testimonianza di uomini e donne coraggiose impegnate nella difesa dei propri territori, per arrivare alla proposta di nuovi modelli di vita sostenibili o all’ipotesi di terribili scenari futuri". Selezionando i film in programmazione al festival conclude Midela  abbiamo seguito principalmente due criteri: grande attenzione alle opere di "casa nostra" e alle storie di finzione, cercando di affiancare al cinema del reale, il documentario, che finora è stato il ’portavoce ufficiale’ delle istanze ambientali”.

Il Festival si è aperto con il film diretto da Gus Van Sant "Promised Land"con Matt Damon e Frances McDormand. Una denuncia coraggiosa contro la sempre più diffusa tecnica della fratturazione idraulica o “fracking” per l’estrazione del gas dal sottosuolo. Spazio poi a due documentari, in collaborazione con il Festival Recicla di Madrid: "Yasuni, el buen vivir" (Premio Editores sociales audiovisuales 2013 di Granada) per la regia di Arturo Hortás e “El gigante” diretto da Bruno Federico, Andrea Ciacci e Consuelo Navarro. Due storie di lotta, contro "l’aggressione” delle multinazionali ai preziosi territori della riserva di Yasun ì e nell’Amazzonia Ecuadoriana (nel primo) e in Colombia". In serata è arrivato il turno dei giovani cineasti, e dei loro otto cortometraggi, del "progetto Serra". Progetto promosso dal ministero dell’Ambiente, in collaborazione con la Fondazione Cinema per Roma.

Domenica è cominciata con la proiezione dei cortometraggi del progetto di comunicazione ambientale "Una storia in comune " per la regia di Alessio D’Amico e con il documentario vincitore all’Abu Dhabi International Environmental Film Festival 2013 "A few brave people", diretto Rüya Arzu Köksal. Un film che ha richiesto tre anni di riprese, cronaca della straordinaria lotta della gente della regione del Mar Nero per proteggere i fiumi e gli habitat naturali dal piano governativo che prevede la costruzione di decine di centrali idroelettriche, con la cessione a privati dello sfruttamento delle risorse idriche. Il Gmff si è chiuso con l’apocalittica visione del film “Pandemia”, regia di Lucio Fiorentino.

"Stiamo attivando accordi programmatici con i maggiori player del settore dice Massimiliano Pontillo, presidente del Pentapolis, tra i promotori del Festival. Il cinema può avere un ruolo importante nei cambiamenti socio-culturali, contribuendo alla salvaguardia del Pianeta". E l’attenzione del pubblico, in aumento rispetto allo scorso anno, conferma una sensibilità sempre più marcata nei confronti dei temi ambientali.

(La Stampa)

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