18/09/13

Centrale a biomasse di Castiglion Fiorentino, rapporto finale

Il rapporto finale letto ieri sera dal Presidente del Comitato di Inchiesta pubblica.

Il Consiglio regionale della Toscana, nella seduta del 17 aprile, esprime piena solidarietà alla Sezione e alla popolazione della Val di Chiana che si sta battendo contro l’installazione della centrale a biomasse di Castiglion Fiorentino. La centrale proposta, per la sua elevata potenza (più di 50 Mwt), di è fatto incompatibile con la “filiera corta”. Le ingenti quantità di biomasse no food richieste per l’alimentazione dell’impianto richiedono, in un territorio abbastanza circoscritto, coltura intensa ed estesa nonché elevato impiego di fertilizzanti e fitofarmaci e forte consumo di acqua per l’irrigazione. L’impianto provoca:
1) Fumi e ceneri fortemente inquinante e inquinanti;
2) Distruzione della diversità biologica;
3) Danni all’agricoltura e inquinamento del terreno circostante;
4) Danni alla salute per l’inquinamento atmosferico e per lo polveri sottili;
5) Inquinamenti aggiuntivi e danni al territorio per l’intensa circolazione di automezzi pesanti per il trasporto
6) Delle elevate quantità di biomasse necessarie all’alimentazione della centrale;
7) Problemi di trasporto e allocazione di ceneri fortemente inquinate;
8) Grave danno paesaggistico causato anche dai previsti “interventi immobiliari” di recupero a un territorio che nella bellezza ha il proprio carattere e la propria ricchezza.

Per tutte queste ragioni, Italia Nostra che ha già presentato le sue controdeduzioni a questo impianto e che, nei recenti Convegni di Capalbio e di Castiglion Fibocchi, ha messo in luce e denunciato la propria avversione a impianti a biomasse caratterizzati da forte nocività e  da effetto devastante ambientale e paesaggistico nel territorio in cui vengono inseriti, fa proprie le istanze della Sezione e della popolazione di Castiglion Fiorentino.

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