19/06/13

Intervento in Aula

Discussione del disegno di legge: Conversione in legge del decreto-legge 26 aprile 2013, n. 43, recante disposizioni urgenti per il rilancio dell'area industriale di Piombino, di contrasto ad emergenze ambientali, in favore delle zone terremotate del maggio 2012 e per accelerare la ricostruzione in Abruzzo e la realizzazione degli interventi per Expo 2015. Trasferimento di funzioni in materia di turismo e disposizioni sulla composizione del CIPE (A.C.  1197) .

Presidente. L'ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge, già approvato dal Senato n. 1197: Conversione in legge del decreto-legge 26 aprile 2013, n. 43, recante disposizioni urgenti per il rilancio dell'area industriale di  Pag. 215 Piombino, di contrasto ad emergenze ambientali, in favore delle zone terremotate del maggio 2012 e per accelerare la ricostruzione in Abruzzo e la realizzazione degli interventi per Expo 2015. Trasferimento di funzioni in materia di turismo e disposizioni sulla composizione del CIPE.
Avverto che lo schema recante la ripartizione dei tempi è pubblicato in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea (vedi calendario).

(Discussione sulle linee generali – A.C.  1197)

Presidente. Dichiaro aperta la discussione sulle linee generali.
Avverto che i presidenti dei gruppi parlamentari Sinistra Ecologia Libertà e Partito Democratico ne hanno chiesto l'ampliamento senza limitazioni nelle iscrizioni a parlare, ai sensi dell'articolo 83, comma 2, del Regolamento.
Avverto, altresì, che la IX Commissione (Ambiente) si intende autorizzata a riferire oralmente.
Il relatore, deputato Alessandro Bratti, ha facoltà di svolgere la relazione.

Alessandro Bratti, Relatore. Grazie signor Presidente. Questa sera affrontiamo la discussione del decreto-legge n. 43, un provvedimento sicuramente importante che reca una serie di disposizioni destinate a fronteggiare situazioni di criticità e di emergenza in alcune aree del territorio nazionale legate al verificarsi di eventi sismici, ma anche alla gestione del ciclo dei rifiuti e ad altre problematiche di carattere ambientale. Si tratta, in molti casi, di norme che i territori attendono per fronteggiare le difficoltà legate a diversi motivi, non ultimo la mancanza di una legislazione chiara, propria in tema di oggetto di come gestire gli effetti delle calamità.

Alessandro Bratti, Relatore. Dicevo: si tratta della necessità di provvedere a definire una legislazione chiara proprio in tema di come gestire gli effetti delle calamità naturali. Il decreto reca inoltre una disciplina ad hoc per aiutare e agevolare lo svolgimento di EXPO 2015 e il conseguente rispetto delle opere connesse.Prima di illustrare sinteticamente, molto sinteticamente  perché poi rimando alla relazione in Commissione la descrizione dei vari articoli – vorrei però fare alcune considerazioni di carattere generale, in primo luogo, facendo mie le condivise critiche di quasi tutti colleghi che si sono espressi in Commissione, Desidero sottolineare e lamentare la ristrettezza dei tempi nei quali si è svolto l'esame del provvedimento e nel quale si svolgerà in questo ramo del Parlamento, la restante parte della discussione. Una situazione che non ci consentirà di fare una discussione esaustiva nel merito, né ci permetterà di apportare delle modifiche che, a mio avviso, avrebbero potuto sicuramente migliorare il testo.L'esame del decreto, che è stato adottato dal precedente Governo alla fine del suo mandato, non è stato infatti tempestivamente iniziato dal Senato, a motivo, sicuramente, dell'avvio della legislatura e anche dell'insediamento delle commissioni permanenti, ma si è eccessivamente protratto, tanto da comprimere i tempi di discussione e dell'esame in questa Camera. Ci auguriamo che ciò non si ripeta più e chiediamo fin d'ora – lo abbiamo già formalizzato come Commissione attraverso il nostro presidente alla Presidenza di farsi carico di queste considerazioni per trasmetterle alla Presidenza del Senato.

Tali considerazioni sono tanto più valide poiché questo è un provvedimento che giunge all'esame della Camera sostanzialmente modificato rispetto al testo originario, pertanto di una certa complessità. Più specificatamente le modifiche inserite nel corso dell'esame al Senato si traducono in 17 articoli aggiuntivi e 45 commi aggiuntivi. In proposito segnalo che, nel corso sempre dell'esame al Senato, sono state inserite numerose disposizioni, alcune non strettamente attinenti all'oggetto del decreto-legge, in quanto di carattere ordinamentale e incidenti su ulteriori ambiti di intervento non contemplati dal provvedimento originario.   Un terzo profilo di considerazioni attiene in generale al merito del provvedimento. Si tratta in molteplici casi di proroghe di gestioni commissariali, situazioni emergenziali la cui validità continua a protrarsi a motivo di comprensibili ragioni legate alla gravità delle situazioni medesime. Nella scorsa legislatura avevamo adottato una normativa di riordino della Protezione civile il cui obiettivo era quello di restringere la durata delle emergenze, favorire il rientro nel regime ordinario e limitare la durata delle gestioni commissariali in corso, con l'obiettivo di eliminare definitivamente questa modalità  di gestione che, più che risolvere i problemi, spesso li ha alimentati costituendo un ulteriore spreco di risorse pubbliche. L'ennesima tragedia, poi, dovuta alle calamità naturali, in questo caso parliamo del terremoto, e le diverse modalità con cui sono state affrontate le questioni relative allo stato di emergenza e le procedure con cui si interviene soprattutto  ex post, rendono, come ho detto in precedenza, urgente un provvedimento legislativo che rappresenti un definitivo intervento organico sulla disciplina di gestione delle calamità naturali, più in generale delle emergenze di protezione civile. Troppe sono le disparità di trattamento tra le diverse popolazioni colpite e credo che non ci sia cosa peggiore del fare discussioni e confronti tra situazioni e tra popolazioni che sono state vittime dei grandi disastri naturali.
Il lavoro eseguito in Senato, sicuramente frutto di un confronto serrato, ha migliorato il decreto originario su un versante che interessa gli articoli relativi agli eventi sismici.  Pag. 218 Voglio ricordare che nella fattispecie della questione del terremoto emiliano, e non solo, ma mi riferisco all'area anche lombarda e veneta, non stiamo parlando solo di interventi di solidarietà – tra l'altro assolutamente necessari e importanti – ma di veri investimenti che riguardano l'economia di tutto il Paese. In questo caso si tratta di un'area che produce, lo voglio ricordare, quasi 20 miliardi di euro di ricchezza con riferimento al 2011 e genera 12 miliardi circa di euro di esportazione. È stato stimato che il valore aggiunto perso a causa del sisma del maggio 2012 si è aggirato attorno a 3 miliardi di euro. Sono diverse migliaia le imprese che sono state colpite di due comparti strategici per il nostro Paese quale il biomedicale e il tessile e dell'abbigliamento. Migliaia sono le aziende agricole e zootecniche colpite, per le quali abbiamo bisogno di risposte puntuali.
Lo voglio dire subito: non tutte le richieste sono state accolte dal Governo. In particolar modo, mi riferisco alle estensioni anche alle imprese individuali senza dipendenti della possibilit à di accesso ai finanziamenti già previsti nella normativa speciale approvata lo scorso anno; all'estensione della misura per l'assistenza alle popolazioni anche ai comuni limitrofi di quelli del cratere; all'estensione della possibilità di accesso ai contributi per la ricostruzione anche a chi, in mancanza di residenza anagrafica, abbia un contratto di affitto regolarmente registrato. Vi sono poi alcune questioni, una in particolare, che abbiamo più volte ricordato anche in sede di discussione in Commissione che riguardano una questione legata al tema della detassazione dei contributi, in particolar modo degli indennizzi assicurativi. Questo è un tema che noi riteniamo fondamentale e indispensabile. Abbiamo avuto rassicurazioni dal Governo e non mancheranno sicuramente ordini del giorno che riprenderanno la questione, ma non vi è dubbio oggi ci troviamo in una situazione abbastanza paradossale, per cui chi non è assicurato ha un risarcimento pari al 100 per cento del danno ricevuto e chi invece è assicurato si trova nella curiosa situazione di dover pagare un carico fiscale che si aggira attorno al 40 per cento. Quindi, non solo questo è un aspetto di disparità , ma è anche un aspetto – lo voglio dire così – diseducativo, perchè  Pag. 219 credo che invece coloro che hanno provveduto ad assicurarsi meritino un'attenzione particolare, e non sicuramente una penalizzazione.
Non voglio troppo stare sui singoli articoli; voglio però fare una velocissima disamina. In primo luogo, segnalo le modifiche che sono state introdotte nel disegno di legge di conversione, che provvedono al trasferimento di funzioni in materia di turismo dalla Presidenza del Consiglio dei ministri al Ministero per i beni e le attività culturali e la riformulazione della composizione del CIPE: due provvedimenti che dallo stesso Comitato della legislazione non sono stati considerati come molto congrui con il testo.
Abbiamo poi l'articolo 1, che riguarda l'area industriale di Piombino: un'area in una situazione di crisi industriale a cui è stato chiesto di applicare le disposizioni dell'articolo 27 del decreto-legge n. 83 del 2012. È un'area sicuramente strategica per il nostro Paese: sono numerosi i provvedimenti che sono stati messi in campo per cercare di velocizzare alcune procedure, cosà ¬ come migliorare la dotazione infrastrutturale di quell'area. È stato poi ricompresa nell'applicazione eventuale dell'articolo 27 anche l'area di Trieste, proprio perché le due aree hanno in comune il fatto che ospitano un'importante azienda siderurgica in grande crisi come è la Lucchini. Un secondo gruppo di norme poi riguarda l'ambito ambientale. Siamo di fronte alla proroga dello stato emergenziale per quanto riguarda la gestione commissariale del territorio di Palermo, con particolare riferimento all'area che ospita la discarica di Bellolampo: una discarica molto problematica, una discarica che è probabilmente per i suoi problemi seconda solo alla discarica di Malagrotta. Gli interventi descritti, molto dettagliati, sono sicuramente necessari; ma credo che sia fondamentale che la regione Sicilia  in primis si doti davvero, finalmente, di un'efficace pianificazione riguardo al ciclo dei rifiuti.
Vi sono poi sempre una serie di proroghe emergenziali che riguardano gli impianti di collettamento e depurazione in Campania. Vi sono anche un'altra serie di proroghe che riguardano la regione Puglia, anche in questo caso per quanto riguarda investimenti importanti del ciclo di depurazione delle acque. Voglio ricordare questo: le proroghe, che noi abbiamo sempre contestato nella scorsa legislatura e ogni volta che abbiamo avuto occasione di parlare di commissariamenti, sono Pag. 220 dovute proprio al fatto che, poiché nella scorsa legislatura abbiamo approvato un provvedimento che di fatto blocca i commissariamenti, vi sono in alcuni casi ordinanze commissariali, che erano già state emanate, che devono essere gestite fino alla situazione finale. Il pacchetto quindi, che troviamo nel provvedimento, serve a portare a termine quelle gestioni, ed il nostro giudizio sui commissariamenti rimane assolutamente immutato.Vi è poi un terzo gruppo di norme che riguarda l'Expo 2015. In particolare, vi sono una serie di disposizioni che occorre approvare al fine di garantire il rispetto dei tempi stabiliti per lo svolgimento e l'adempimento degli obblighi internazionali assunti dal Governo italiano nei confronti del Bureau International des Expositions, tenuto conto dei tempi di realizzazione dell'evento e delle opere essenziali che sono connesse. Si prevede l'istituzione di un unico commissariamento, ed altre azioni, che sono tutte – come ho già detto in precedenza – mirate a velocizzare le procedure.

In parte io collocherei anche in questo ragionamento l'articolo 8- bis, che riguarda la questione delle terre e rocce da scavo. Abbiamo discusso molto la scorsa legislatura rispetto a questa questione: la questione è molto delicata, è un argomento complesso, anch'esso oggetto di un quadro normativo ancora poco chiaro, che da un lato complica sicuramente la gestione dei cantieri edili, ma dall'altro, se non opportunamente chiarito, facilita enormemente le infiltrazioni della malavita organizzata, soprattutto nel settore del movimento terra. Ci sembra che la soluzione proposta sia una soluzione che vada abbastanza incontro, in buona parte, a queste preoccupazioni ma, come è scritto nell'articolo stesso, si rimanda poi ad una successiva normativa, che speriamo sia definitiva. Per quanto riguarda il terremoto non mi ci soffermo più di tanto, nel senso che c'è un pacchetto di provvedimenti che riguardano il terremoto dell'Emilia, della Lombardia e del Veneto che sono stati introdotti al Senato, assolutamente positivi. Ci sono ancora alcune questioni importanti anche che riguardano la regione Lombardia, c’è ancora un blocco di circa 37 milioni di euro che sono legati alle quote finanziarie approvate a livello comunitario e bisogna trovare il modo di sbloccarli, pena il non utilizzo di questi fondi, cosa che sarebbe sicuramente da evitare. Sono state anche introdotte diverse normative che riguardano il terremoto dell'Abruzzo, soprattutto riguardo all'allentamento del Patto di stabilità, cosa che avevamo chiesto per il terremoto emiliano romagnolo, lombardo e veneto: si è esteso anche all'Abruzzo e in parte anche al terremoto del Molise. Quindi, ci sono sicuramente cose assolutamente di grande importanza.
C’è poi un altro gruppo – ho quasi finito – di provvedimenti che sono stati presi e che sono sicuramente di grande rilevanza, ma che oggettivamente sono poco congrui con il titolo del decreto, non riguardano situazioni emergenziali. Sono sicuramente importanti l'allentamento del Patto di stabilità per i comuni piemontesi interessati all'alta velocità, tra l'altro provvedimenti già presi nel 2011, per cui l'allentamento del Patto serve sostanzialmente a fare in modo che questi investimenti vengano eseguiti. C’è qualcosa di importante che riguarda il contratto tra il Ministero per le infrastrutture e la Rete Ferroviaria Italiana. Anche qui sarebbe stato interessante, oltre alle priorità che qui sono espresse, capire quante di queste priorità riguardano anche il sistema di trasporto ferroviario dei pendolari, che noi sappiamo essere uno di quei settori assolutamente in sofferenza. Vi è anche un articolo che autorizza la spesa di 3 milioni di euro per il trasporto marittimo veloce dei passeggeri tra la città di Messina, Reggio Calabria e Villa San Giovanni. Qui non è molto chiaro quanto di questi finanziamenti sia messo a disposizione per comprare delle barche, degli aliscafi e quanto invece sia necessario mettere a disposizione come finanziamento per evitare l'interruzione di un trasporto pubblico importante, che è appunto il collegamento tra le isole e la penisola. Termino, signor Presidente: ci sono anche altre questioni. C’è la questione che sarà credo oggetto di ordini del giorno e che riguarda la movimentazione delle macerie per quanto riguarda il terremoto dell'Abruzzo. Noi siamo favorevoli a che ci sia un'opera di semplificazione, per cui al più presto  al più presto: a parte che siamo nel 2012 e il terremoto è del 2009, quindi alcune situazioni dovrebbero essere già state risolte a che vi sia un'accelerazione, ma siamo anche preoccupati che nel trasporto e nella movimentazione di questo materiale si tenga conto del fatto che nelle macerie poi possono a volte spesso  esserci dei rifiuti pericolosi, nella fattispecie rifiuti legati ad Eternit o comunque ad amianto o similari, che debbono essere, non solo smaltiti correttamente, ma anche nella fase di gestione gestiti in maniera corretta.Concludo, Presidente, così come ho iniziato, con il rammarico di non poter accettare la discussione che ho già fatto in Commissione e, conseguentemente, discutere in maniera adeguata gli emendamenti dei colleghi dell'opposizione, ma anche dei gruppi di maggioranza che avrebbero portato sicuramente, molti di loro, un arricchimento al presente testo. Speriamo infine  e concludo davvero di non dover più trovarci in queste condizioni, che credo non aiutino ad aumentare la credibilità nostra nei confronti dei cittadini che ci hanno eletto  (Applausi).

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