09/06/13

Biocarburanti: Le potenzialità energetiche del sorgo zuccherino

Una produzione alternativa a basso costo

Sono stati presentati i risultati delle attività di ricerca sulla coltivazione del sorgo zuccherino e sulle sue potenzialità connesse alla produzione di bio-energia nel corso di un convegno che si è tenuto oggi all’ENEA. Le attività di ricerca sono state condotte da CETA (Centro di Ecologia Teorica e Applicata), in collaborazione con ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) e CRA-RPS di Gorizia (Centro di ricerca per lo studio delle relazioni tra pianta e suolo) nel triennio 2010-2013.

Le attività sono state svolte nell’ambito del progetto, finanziato dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, nato per studiare e valutare i diversi aspetti connessi alla coltivazione del sorgo zuccherino ai fini energetici, con particolare attenzione a quelli tecnologici, economici, ambientali e  di resa energetica.

Si tratta di una coltivazione relativamente semplice, a basso consumo idrico, che presenta costi di produzione contenuti perché non richiede particolari mezzi tecnici, e che rappresenta una valida alternativa per quelle aree che non si prestano per altre colture amidacee, generalmente utilizzate per la produzione di biocarburanti.
Le coltivazioni sono state effettuate in ambienti climatici molto differenti, in Friuli Venezia Giulia e in Basilicata. Le ricerche si sono concentrate in particolare sulla produzione di bioetanolo di prima e di seconda generazione e sulla produzione di biogas dai sottoprodotti con l’obiettivo di proporre un modello integrato di biocarburanti, ottenibili in impianti situati in aree decentralizzate, in accordo con la Direttiva europea 28/2009.

Dalla lavorazione del sorgo zuccherino si ottengono due sottoprodotti: la bagassa e la borlanda, che vengono utilizzati per la produzione di bioetanolo. Queste materie prime permettono un’ampia possibilità di  sfruttamento energetico: produzione di combustibili lignocellulosici, di biogas e di bioetanolo di seconda generazione largamente utilizzabili nel settore dei trasporti, in un ottica di sviluppo economico sostenibile.

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